18 febbraio 2012

Ad est qualcosa di nuovo?

Su ebay si moltiplicano i compratori di kit da Taiwan, Hong Kong, Indonesia, Corea del Sud e altri paesi dell'estremo oriente (che fino a due-tre anni fa erano praticamente inesistenti sul sito) e questo fa porre qualche interrogativo. Lasciando perdere il Giappone che è sempre stato un caso (misterioso) a parte, l'interesse di questi "nuovi" paesi per materiale "vecchio" (vedi kit AMR, ad esempio) cosa può testimoniare? Sono vecchi collezionisti che hanno scoperto solo ora ebay oppure nuovi collezionisti che hanno scoperto modelli che tutto sommato rappresentano ancora oggi quanto di meglio si possa ottenere in questo settore? Difficile rispondere e difficile anche capire se si tratti di semplici "privati" o di atelier di montaggio che si accaparrano modelli che sanno essere molto ambiti nei mercati occidentali se montati come si deve. Quest'ipotesi ci porta ad affrontare un secondo tema in qualche modo correlato, ossia il nascere sulla rete di laboratori di montaggio magari di minor nome rispetto ai più famosi, ma in grado di sfornare modelli ottimamente assemblati a prezzi nettamente inferiori rispetto ad alcuni montatori "standard" europei. Vengono subito in mente i nomi di Kane o di New Ace, oppure anche di un Laurent Tay, quest'ultimo ormai riconosciuto e che probabilmente meriterebbe una trattazione a parte. E' l'inizio di una produzione di medio-alto livello ma "low cost"' E' un fenomeno da seguire, soprattutto in un momento in cui i prezzi richiesti da certi montatori europei appaiono davvero alti rispetto alla quantità di lavoro e ai risultati raggiunti. I laboratori "no name" (ossia con montatori anonimi) dell'estremo oriente possono contare su costi inferiori e su un servizio molto rapido e versatile. Soliti inconvenienti, la distanza e la necessità di fornire quanta più documentazione per evitare errori grossolani, che - ahinoi - non fanno difetto nemmeno a certi guru europei, spesso più attratti dalla possibilità di gettare fumo negli occhi con mille aperture piuttosto che preoccupati di fare un modello storicamente attendibile e conforme alla documentazione che ormai si trova un po' ovunque (basta cercare). Insomma, dopo Spark che ha ucciso il vecchio kit in resina, assisteremo ai montatori di Hong Kong o Taiwan che si metteranno a far concorrenza ai vari italiani e francesi, anche se solo nei montaggi cosiddetti "normali"? Uno spunto su cui meditare.

1 commento:

  1. Credo poco a collezionisti cinesi, di più a una nuova prospettiva di mantaggi high level /fair price. O anche una prossima invasione di cloni dal Cipango, come direbbe l'amico Flaco.
    Sarebbe curioso vedere un AMR montato là, per fare dei paragoni con quelli montati in Europa.
    Considerazione a margine, che vale in generale: poi bisogna aspettare un po' di anni per vedere la resistenza di questi montaggi orientali, sia dal punto di vista delle vernici che dei materiali usati. Abbiamo già qualche marchio europeo, Norev e Schuco per non far nomi, che si sono sputtanati il mercato per la qualità "fecale" dello zamac e delle verniciature made in China: chi può garantire un sufficiente controllo qualità su pezzi così particolari e numericamente irrisori? Vero, comunque, che i cinesi imparano in fretta: Spark docet.

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