30 aprile 2020

Com'è il kit Tameo Montegrosso MTG003: Ferrari 512S Coupé Sebring 1970

Dopo lunghissima pezza, Tameo è tornato alle sport-prototipo, con un kit inserito nella nuova gamma Montegrosso (che prende il nome dal monte adiacente alla sede dell'azienda, a Borgio Verezzi in provincia di Savona). Per questo kit, Luca Tameo ha scelto una configurazione simile a quella dei suoi kit Formula 1 di alta gamma, ossia con la meccanica completamente riprodotta e parti apribili. 

Del resto, la Ferrari 512S è ormai tutt'altro che un soggetto inedito: occorreva quindi fare qualcosa che distinguesse questo nuovo prodotto da ciò che si trova ancora oggi sul mercato. 

Come sempre, Tameo è fedele al metallo bianco, con fusioni che non temono confronti. Tutte le parti del modello, dallo chassis alle due parti della carrozzeria fino a tutta la meccanica, è stampata con una precisione e una pulizia che testimoniano almeno quattro decenni di esperienza nel campo del metallo bianco. Ottime le fotoincisioni, le gomme (con delle scolpiture estremamente realistiche) e vari particolari in tornitura. 

Le decals sono stampate da Cartograf, e comprendono anche le sezioni del tessuto dei sedili, dalla caratteristica trama rossa e nera, impossibile da simulare con la vernice. 





Questo modello piacerà sicuramente ai montatori più abili, professionisti e non. Le istruzioni sono di per sé un piccolo capolavoro, stampate con immagini dall'effetto tridimensionale, e degne dei migliori kit Tamiya (Tamiya e Tameo saranno parenti?). 



Sono previste naturalmente molte altre versioni della 512S e la serie delle "non-Formula 1" è destinata a continuare con ulteriori soggetti, suggeriti anche dai potenziali acquirenti.

Il kit della Ferrari 512S di Montegrosso è disponibile a questo link: https://www.geminimodelcars.com/listing/796733051/ferrari-512s-coupe-12h-sebring-1970


29 aprile 2020

Anche BBR punta alla scala 1:12 con una riproduzione esclusiva della McLaren Senna

La McLaren Senna di BBR in azzurro
(scala 1:12) sarà realizzata in soli
venti esemplari. 
Il codice di questo modello è BBR1214A.
Sicuramente seguiranno altre combinazioni
di colore. 
In pre-ordine già da questi giorni, è annunciata per il prossimo luglio la McLaren Senna in 1:12 prodotta da BBR. L'edizione iniziale sarà nel classico blu; dei venti esemplari, al momento di pubblicare questa notizia non ne restano che cinque sul sito di BBR. Prezzo impegnativo (quasi € 1100,00) ma qualità esclusiva e una presentazione degna del prestigio del modello. 
Lo stand McLaren al Salone di Ginevra 2018
in occasione della presentazione della
McLaren Senna (foto David Tarallo).  



Top Marques Collectibles e GP Replicas di nuovo operativi: le novità in 1:43, 1:18 e 1:12

European Collectible Distribution ha confermato ieri il ritorno alla piena operatività di Top Marques Collectibles e GP Replicas, annunciando anche i modelli previsti per agosto-settembre 2020. Sotto ogni foto trovate il dettaglio, la scala e il mese stimato di produzione. 
GP-Replicas, 1:43 Ferrari 156/85 F.1 1985 René Arnoux
(agosto 2020)
GP-Replicas, 1:43 Ferrari 156/85 F.1 1985 Michele Alboreto
(agosto 2020)


GP-Replicas, 1:43 Ferrari 312 B2 Jacky Ickx
(agosto 2020)

GP-Replicas, 1:43 Ferrari 312 B2 Clay Regazzoni
(agosto 2020)

GP-Replicas, 1:18 Benetton-Ford B194 F.1 1994
Michael Schumacher (settembre 2020)

GP-Replicas, 1:18 Williams-Renault FW14B F.1
Nigel Mansell (settembre 2020)

Top Marques, 1:12 Ferrari F40 (agosto 2020)



Top Marques, 1:18 Lancia Stratos Gr4 Alitalia
Rally San Rem 1975 winner (settembre 2020)

Alpine Renault A440 Magny Cours 1973 di Spark (SF237)


Spark SF137, Alpine Renault A440 Magny Cours 1973,
edizione limitata a 500 esemplari numerati. 
Dopo l'esperienza non completamente positiva con l'Alpine A220 di fine anni sessanta, Renault, ormai proprietaria del marchio di Jean Rédélé, avviò un programma per una sport prototipo con l'obiettivo finale la 24 Ore di Le Mans. I primi esperimenti riguardarono gare abbastanza marginali e il primo modello della nuova serie, siglato A440, esordì nel maggio del 1973 a Magny-Cours con Jabouille. Seguirono altre gare e successivamente venne varato un impegno più articolato nell'Europeo 2 Litri con un modello evoluto, l'A441. 
La A440 è il primo passo dell'Alpine-Renault verso
la vittoria a Le Mans, conquistata nel 1978 dopo
molti sforzi. 
Jean-Pierre Jabouille a Magny-Cours nel giorno
del debutto agonistico della A440. 

La storia è abbastanza nota e non vale qui la pena di ripeterla. La prima vettura di una larga famiglia che avrebbe avuto il proprio termine nel 1978 con i modelli A442B e A443 è forse quella meno conosciuta: la A440, dotata del motore V6 Turbo, è la capostipite oscura che un paio di recenti uscite modellistiche hanno riproposto all'attenzione dei collezionisti. Nel passato i modelli della A440 sono stati rari: fra i primi, il marchio industriale Norev, che uscì con un modello molto semplificato, in linea con la produzione diecast anni settanta e fra i pionieri del modellismo speciale, il primo a dedicare attenzione alla A440 fu Michel Elkoubi (MRE) con un kit in metallo bianco. 
Carico d'anni, il kit in metallo bianco di MRE. 
In tempi recenti, prima Eligor (edicola), poi ora Spark sono tornati sul tema, scegliendo ambedue la versione del debutto a Magny-Cours. Se l'Eligor è un diecast con un ottimo rapporto qualità-prezzo (ammesso che non si disintegri negli anni a venire), lo Spark aspira dichiaratamente a qualcosa in più. Presentato nella serie francese (catalogo SF137), il modello è in edizione limitata a 500 esemplari numerati. Esistono altre configurazioni della A440 ed è ragionevole pensare che Spark tornerà prima o poi sul tema. 
Lo spoiler posteriore è interamente in resina. Manca la
riproduzione di due rivetti sulla parte esterna. Ottima
la realizzazione dei gruppi ottici posteriori, in plastica
trasparente. 
Senza difetti la verniciatura, uno dei punti
di forza di tutta la produzione Spark. 
Anche in questo caso la produzione è stata spostata dalla Cina al Madagascar, con le imprecisioni di montaggio che abbiamo già notato sui due Spark recensiti di fresco sul blog (la Renault 11 Turbo di Oreille e la 5 Alpine Turbo di Chauche). 
L'abitacolo ha subito qualche semplificazione di troppo.
Manca per esempio ogni accenno alla struttura del telaio
che sulla vettura reale era ben in vista a lato dei sedili. 
Le cinture di sicurezza sono in fotoincisione. Notare
il manettino dello staccabatteria, sempre in fotoincisione. 
 Ad ogni modo, rispetto agli altri due modelli, la A440 è più semplice nella concezione e con meno dettagli e si presta quindi meno a critiche per quanto riguarda la pulizia e la rifinitura. La fedeltà è molto buona, così come il colpo d'occhio d'insieme.
Molto ben riprodotti i cerchi, dalla caratteristica foggia
a bottone. La scritta Goodyear è in tampografia. 
La parte rossa è verniciata. Gli specchietti sono cromati
con parte riflettente separata. 
 Non siamo in presenza di uno dei migliori Spark di sempre (qualche semplificazione di troppo abbassa un po' il voto finale del modello) ma la produzione del marchio di Ripert è piena di modelli come questo, corretti e tutto sommato semplici, degni di un kit montato dal costo parecchio superiore. La parola alle immagini.  
Non è facile far "girare" la decal sui fianchi, ma qualche
sforzo in più si poteva fare: in questo caso le due parti
del numero di gara non sono ben raccordate. 
La lama anteriore con i suoi supporti è fotoincisa. 


28 aprile 2020

L'1:12 scoppia di salute? Il caso della Renault Maxi 5 Turbo di OttOmobile

Che nel blog si parli spesso in questi ultimi tempi di Renault 5 in tutte le sue varianti è un puro caso. Quello che forse non è un caso è invece l'eccezionale successo che certe edizioni di OttOmobile incontrano al momento dell'annuncio della produzione o dell'uscita. Sabato scorso il marchio francese aveva organizzato una vendita flash della Maxi 5 in versione Tour de Corse 1985. Ebbene, il sito è letteralmente saltato in aria, con l'edizione limitata a 999 esaurita nel giro di pochi minuti e diverse centinaia (!) di collezionisti a bocca asciutta. Sono solo gli effetti del "confinement", come lo chiamano in Francia? O a parte la noia da arresti domiciliari c'è dietro anche qualcos'altro? Non è la prima volta che un'edizione di OttOmobile sparisce nelle fauci dei collezionisti in un amen. Quello che sorprende è che siano dei modelli 1:12 a subire questa sorte, con ancora maggiore frequenza rispetto a quelli in 1:18. Certo, a volte le quantità ufficialmente annunciate sono superiori agli stock messi in vendita. L'Alpine A110 è il tipico esempio di questa politica, e solo dopo un primo lotto distribuito lo scorso autunno è apparso un secondo quantitativo di modelli circa una settimana fa. Finiti nel giro di qualche ora, quasi inutile ricordarlo.


Per queste referenze particolarmente appetite dai collezionisti, OttOmobile adatterà ora i quantitativi prodotti ai preordini che riceverà. Si eviteranno così, almeno in parte, isterie collettive e anche certe speculazioni che si vedono spesso su eBay e su altri siti del genere. Per accontentare chi si è perso la Maxi 5 sabato scorso, OttOmobile ha annunciato una seconda edizione, stavolta in versione Tour de France 1985. Praticamente la stessa macchina ma di una gara diversa, visto che la serie limitata numerata del Tour de Corse non poteva essere replicata (altrimenti che serie limitata e numerata sarebbe stata?). Giuste strategie commerciali unite a una comunicazione efficace fanno di OttOmobile un riferimento nel mondo dell'automodellismo. Del resto sono ormai sulla breccia da oltre dieci anni e si sono anche tolti la soddisfazione di acquistare un marchio come Solido.

Renault 5 Alpine di GTS Séries Le Mans Miniatures (slot 1:32)


La Renault 5 Alpine di Le Mans Miniatures
ha dettagli comparabili con i resincast statici. 
In un precedente thread ci siamo occupati della produzione slot 1:32 di Le Mans Miniatures, ricordando come non siano pochi i collezionisti che decidono di conservare questi modelli come delle riproduzioni statiche. Si tratta comunque di riproduzioni che consentono di divertirsi abbastanza con una pista elettrica, anche se necessitano di alcuni accorgimenti per essere utilizzati con piena soddisfazione. 
Azzeccate le forme e molto pulito il montaggio in generale. 
Sulla versione blu la targa (fotoincisa) è del dipartimento
13, Bouches du Rhone. I tergi, molto ben disegnati,
sono in fotoincisione. 


Il livello di dettaglio, in ogni caso, è quasi quello di uno Spark in 1:43. Il concetto è lo stesso: carrozzeria in resina, fotoincisioni, elementi in plastica, dettagli cromati e tutto quello che caratterizza i moderni resincast. Uscita qualche tempo fa nella serie GTS, la Renault 5 Alpine stradale ha avuto un buon successo di vendite, che conferma l'interesse generale nei confronti di questa vettura. Le Mans Miniatures ha scelto di riprodurre la prima versione del 1976, che è disponibile in due colorazioni: nero Renault 699 con interni rossi e blu metallizzato Alpine 462 con interni neri. 
I vetri sono incollati con sufficiente cura. Notare la doppia
guarnizione plotterata col parabrezza. Corretta la
forma dello specchietto retrovisore esterno. Gli esemplari blu
Alpine potevano avere in similpelle nera o blu oppure
in stoffa blu. Le Mans Miniatures ha scelto il nero. 
Molto buoni i gruppi ottici. Manca purtroppo il doppio
listello che delimitava i due lati più lunghi della parte
inferiore della calandra, elemento che sarebbe stato facile
riprodurre con una tampografia o con una fotoincisione. 

Provvisti del loro bravo guidatore (una ragazza nel caso della vettura nera, un distinto signore in giacca nel caso della blu), questi modelli hanno un indubbio fascino e possono sicuramente tentare un appassionato di modelli statici, visto che nessun elemento legato alla motorizzazione del modello altera l'esattezza delle linee all'esterno e la completezza dei vari dettagli all'interno. Presentiamo qui una gallery del modello blu (art.132002). 
L'assetto è realistico; i pneumatici scolpiti sono ben
realizzati e consentono anche un uso dinamico su una pista
elettrica: basta carteggiarli un po'. 
Il modello è montato su una base simil-carbonio
col logo della serie e la dicitura: l'anno è errato perché
la 5 Alpine fu prodotta dal 1976 e non dal '73. 


Molto bello il cerchio, che riproduce con esattezza
il Fergat montato su questa prima serie. Esso ricordava
nel disegno i cerchi già impiegati sulle prime Renault 12
e sulle 17 TS. A partire dai modelli 1978 sarebbero stati
disponibili anche i caratteristici cerchi pieni con i tre occhielli,
ispirati da quelli dell'Alpine A310. 

La confezione è sobria ed elegante. Il modello ha un prezzo
di vendita ufficiale di € 75,00. Il motore è longitudinale, gli
elementi meccanici sono di Slot.it.