E' una delle figure forse meno note dei produttori di modelli speciali della prima ora (o quasi). Domenico Mamone non ama mettersi in mostra, però ha avuto un percorso modellistico di indubbio interesse, che solo gli addetti ai lavori e gli appassionati delle sue creazioni conoscono. In un'epoca in cui il mercato scopre - dopo anni e anni di colpevole ritardo - le auto italiane in 1:18, Mamone continua il proprio itinerario con le sue realizzazioni che richiedono una certa capacità di comprensione dello spirito sottinteso alla loro fabbricazione. Non sono modelli per tutti, questo va chiarito. Non solo per la loro limitatissima disponibilità, ma perché incarnano uno spirito molto particolare, quasi vintage, e questo da quando Domenico Mamone iniziò con i primi soggetti, nel lontano 1997. Modelli in resina, con linee esatte e rifiniture semplici, che potrebbero ricordare alcune maquette esposte in certi musei, come quelle che si utilizzavano per fare le prime prove di pre-produzione. E' fuor di dubbio che ne vengono fuori dei pezzi dal forte appeal "museale", per chi sappia davvero apprezzarli. Tutti i master sono opera di Mamone stesso, cui si debbono vetture che nessuno aveva mai degnato di uno sguardo nella scala 1:18. Una visita recente, in compagnia di un altro collezionista, mi ha permesso di visitarlo nella sua casa in provincia di Pistoia, e di capire ancora meglio lo spirito e la passione che si celano dietro questi modelli. In questa carrellata di foto non troverete tutto, ma conto di tornare presto sull'argomento con una piccola recensione del suo ultimo modello, la Fiat 1100/103D.
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La Fiat 1100/103D, modello più recente della produzione di Domenico Mamone. |
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Un paio di varianti di colorazione, celeste e grigio chiaro. |
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Le finiture dei modelli sono semplici ma rendono bene quel tocco retrò che contraddistingue tutta la produzione di Domenico Mamone. Gli estimatori non mancano. Le gomme sono in resina. |
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La 1100/103D insieme al suo master originale. |
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L'aspetto generale avvicina il modello a certe maquette che si possono trovare in alcuni musei. |
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Una fila di fanalini posteriori, appena stampati e verniciati. |
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Alcuni master di modelli del passato, dalla 1100 "musone" alla Topolino fino alla Giulietta berlina, a mio parere uno dei migliori modelli di Mamone insieme alla Sprint. |
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L'avevo vista a suo tempo in un bel blu scuro che tuttavia non le rendeva piena giustizia. La Fiat 1100 Monviso sta molto meglio con un colore chiaro. |
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L'utilizzo di tecniche "moderne" e di accessori fotoincisi sarebbe inopportuno su un modello come questo. La calandra, ad esempio, è stampata e colorata. |
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Un particolare del cerchio su questo modello in via di completamento. Anche la finitura non è particolarmente lucida e rende giustizia allo spirito vintage del modello. |
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La cornice del vetro realizzata con del filo di metallo ha indubbiamente il suo fascino. |
Credo che Domenico Mamone sia l'ultimo vero modellista esistente. I suoi modelli rappresentano perfettamente gli anni 50/60/70. Chi li ha vissuti riconosce nei suoi capolavori le emozioni di quel periodo. Come collezionista non ho dubbi sul valore delle sue auto rispetto ai modelli di grande serie prodotti in Cina e venduti nei negozi a prezzi sproporzionati. Anche in termini di investimento. I collezionisti devono augurarsi che i suoi progetti e la sua manualità continuino a stupire per ancora molto tempo. Maurizio (Trieste)
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