31 marzo 2014

Niente di nuovo sotto il sole? Matra MS650 di Solido

Il marchio Solido che - lo ricordiamo - dal 2010 fa parte del gruppo Simba-Dickie, è noto per sfruttare all'inverosimile gli stampi anche di un lontano passato. E non sempre si tratta di idee criticabili, soprattutto quando il prodotto gode ancora di un prezzo competitivo e le forme della base prescelta sono buone, come nella maggior parte dei modelli della gloriosa serie 100. Avevamo già parlato di un tentativo di rimettere a nuovo la Porsche 908 LH (di cui potete leggere qui ). Un modello analogo, basato sulla Matra 650, era stato annunciato già un paio di anni fa, ma l'uscita ha subito un notevole ritardo. Si tratta della riedizione del Solido numero 178, in produzione dal luglio del 1970 fino al 1974: in quel caso la versione prescelta era la vincente della 1000km di Buenos Aires 1970 (Beltoise/Pescarolo); nella seconda metà degli anni ottanta, il modello venne ripreso da Verem, che propose la vettura n°35 di Le Mans 1969 (Galli/Widdows). Erano gli anni in cui Verem, dopo Sport Cars, prevedeva riedizioni dei vecchi stampi Solido in versioni inedite. Si stenterà a crederci oggi, in piena era Spark, ma allora questi modelli modificati nei colori e nelle decorazioni erano molto ambiti dai collezionisti, che ne attendevano con ansia l'uscita mese dopo mese.
La Matra 650 di Solido riproposta oggi nella collezione Racing. 
Oggi, ovviamente, non è più così, ma i Solido, vecchi o nuovi che siano, hanno conservato sempre un fascino che altri modelli anche recenti riescono a trasmettere solo in parte. Se il Verem aveva le decals (ad acqua) tutte da applicare, il nuovo Solido presenta la decorazione interamente eseguita in tampografia, con qualche semplice ma efficace aggiornamento qua e là. Sta al collezionista giudicare se l'iniziativa sia stata degna di considerazione. Personalmente ritengo che per il prezzo (una ventina di euro o poco più), la cosa sia interessante. Della serie: senza pretese ma anche con molta dignità.
Rispetto anche al Verem degli anni ottanta, la MS650 di Solido, riedita in queste ultime settimane, presenta alcune semplici migliorie, quali la simulazione della rivettatura della parte bianca del cockpit...

...le scritte sugli pneumatici, correttamente neri, alcuni rivetti sui fari....

...il roll bar del giusto colore (lo stesso della carrozzeria)...

...alcuni particolari colorati nel vano motore (che tutto sommato è meglio lasciare chiuso)...

...e una decorazione in tampografia che ricopia alla perfezione le linee curve della vettura. 

Modellismo a San Marino: Modellino Shop

Qualche giorno fa il blog ha avviato una collaborazione con Modellinoshop di San Marino. Per chi non lo conoscesse, ecco una breve presentazione, direttamente da uno dei titolari, Christopher Bianchi. 

Modellinoshop ( www.modellinoshop.it ) è un negozio online dedicato agli appassionati del modellismo statico, dove si possono trovare molti dei marchi di modellismo presenti sul mercato:

Minichamps, Trumpeter, Exoto, Auto Art, BBurago, Brumm, Revell, Corgi, Rivarossi, Schuco, Century Wings e altri. 



UN PO' DI STORIA..
Come nasce modellinoshop.it ? Nasce bene o male per caso, da un gruppo di amici e di appassionati di modellismo, statico principalmente, che con esperienza da web designer hanno deciso di creare un sito, utilizzando solo strumenti 'open source' (Prestashop).
Siamo innamorati del modellismo sin da bambini: c'è Antonio, con la più grande collezione Minichamps in assoluto, guai a chi la tocca (e guai a dire che Biaggi è più forte di Rossi..).. c'è Christopher, appassionato principalmente di moto (Valentino Rossi Collection by Minichamps, TUTTA, ma anche modellini storici, come la 250 di Capirossi che custodisco gelosamente in una teca…!!), c'è Nicolas, il signore Trumpeter, ha 2-3 macchinine Bburago da 5-6 euro, il resto sono solo carri armati grossi e cattivi ahah..è un ragazzo dalla natura pacifica :D
E infine Marco, che è l’unico ‘forestiero’ della famiglia, infatti si è appassionato da poco, anche se è un po' "monomarca": infatti a casa sua trovi solo Rivarossi, neanche fosse una squadra di calcio!
Vogliamo dare a tanti appassionati come noi l'opportunità di trovare i modellini dei propri sogni al giusto prezzo, offrendo programmi di sconto sempre più vantaggiosi.
Ci interessa sopratutto avere in catalogo marchi italiani, infatti siamo anche rivenditori Rivarossi e Lima e abbiamo tantissimi modelli della Brumm e Club Bialbero.

E per i nostalgici abbiamo anche una sezione dedicata ai modellini della Corgi (dal 1956!!) http://www.modellinoshop.it/it/43_corgi

Oltre ad essere un negozio online, Modellino Shop è anche un negozio fisico nel quale si possono ritirare i prodotti ordinati o effettuare i tuo ordini !
Per le spedizioni viene utilizzato unicamente il corriere espresso (assicurato). 
Il negozio si trova in:
VIA TRE SETTEMBRE, 73

47891 SAN MARINO (REPUBBLICA DI SAN MARINO)

29 marzo 2014

Da Denis Carrara una serie limitata di Alfa Romeo SE048 Gr.C (kit Remember)

Sfruttando gli ultimissimi kit Remember disponibili, Denis Carrara ha realizzato una serie limitata di montaggi dell'Alfa Romeo SE048 Gruppo C (1988), vettura di cui negli ultimissimi anni sono emersi sempre maggiori dati, dopo un lungo periodo di oblio. Come molti già sapranno, si tratta di un prototipo giunto ad un avanzato stadio di costruzione, che però venne bloccato dal Gruppo Fiat, poco interessato alle gare endurance, dopo l'esperienza di qualche anno prima con la Lancia LC2. L'Alfa SE048 era spinta da un motore V12 Ferrari, derivato dall'unità di Formula 1.
Due Alfa Romeo SE048 Gruppo C (Remember kit) montate da Denis Carrara in edizione limitata di otto pezzi. 

Una ricerca del dettaglio anche nella presentazione contraddistingue questi montaggi di Denis Carrara su kit di altri produttori. 
Rispetto al kit Remember sono stati migliorati i fari (ora correttamente rettangolari con la freccia in basso), il tergicristallo e diversi altri dettagli. 
Questi modelli su base Remember rientrano nella serie Carrara dedicata ai montaggi su basi di altri produttori. In un recente passato c'erano state alcune realizzazioni su base Yow Modellini, seguite ora dall'Alfa di Gruppo C, che rispetto al kit standard presenta diverse migliorie e aggiunte: interni rivisti e corretti, nuovi fari, nuovo tergicristallo e tanti altri particolari sostituiti o ricostruiti. I modelli sono montati su base in legno con stemmino Alfa e hanno la scatola specifica degli Special Built di Denis Carrara.
Rispetto al kit standard, l'Alfa SE048 montata da Denis Carrara è stata arricchita di diversi particolari, quali fari più esatti, dettagli dell'abitacolo e altri piccoli dettagli. I modelli sono presentati su una base in legno, con vetrinetta e scatola specifica.



26 marzo 2014

Rassegna stampa: Four Small Wheels 02/2014


Non delude mai il classico FSW, e anche questo secondo numero del 2014 è ricco di spunti interessanti. La rivista presenta un interessante articolo di Mark Dixon che recentemente ha visitato gli stabilimenti di Spark in occasione del GP di Macao. Si tratta di materiale inedito e di un articolo molto fresco e originale su una realtà che ormai viaggia sul ritmo del milione di modelli prodotti ogni anno. Un "bonus" graditissimo per una rivista che di solito non propone articoli extra oltre al tradizionale test build e all'angolo di approfondimento storico. Un po' di anni fa era diverso, e non era raro leggere visite e interviste ai vari produttori. Suggestiva anche alla gallery su alcune delle cose più interessanti viste a Norimberga e a Rétromobile. Il test build è stavolta opera di Richard Loveys, che parla dell'Aston Martin Coal Scuttle 1915 di SMTS, da poco disponibile in kit. Nella sua sezione storica, David Blumlein abbandona per una volta la 24 Ore di Le Mans per focalizzarsi sulla Sunbeam 350HP, ispirato dal fatto che la vettura reale è stata esposta nel febbraio di quest'anno a Rétromobile. Per il resto, come al solito, dense e talvolta ficcanti recensioni di modelli, libri e accessori.

Bene così. Anche se mi rendo conto che possa non corrispondere ai gusti di una certa modernità (solo italiana?), FSW resta qualcosa di inimitabile e di estremamente gradevole, da attendere con impazienza mese dopo mese. Se non siete già abbonati, abbonatevi. E' l'unico consiglio che mi sento di darvi.

25 marzo 2014

Storia (di fine anni settanta) di un paio di A112 (seguito della prima puntata)

...pubblicata ormai qualche tempo fa (vedi a questo link ). Si trattava, riassumendo, della storia della famosa A112 Abarth blu di Mario Carafa (meglio mariocarafa, vedi precedenti...). Come avete letto nel primo episodio il nostro mariocarafa, alias "Rainbow" era uno dei protagonisti delle corse turismo di fine anni settanta. Giovane bancario, era collega di mio padre ed era uno degli abituali frequentatori - il sabato pomeriggio - del negozio di Luciano Rocchi in Via Vittorio Emanuele II a Firenze. Facciamo un passo indietro rispetto alla vettura del '79 che vi avevo mostrato nell'altro articolo. Come sapete già, quella era stata acquistata usata dal Nesi di Firenze e preparata in modo sempre più meticoloso e professionale dal Giani, che allora aveva l'officina in Via Masaccio (oggi ce l'ha in Via Maragliano), dopo che la prima A112, sempre blu scura, era andata distrutta in un incidente nella prima parte della stagione 1979. Con quella A112, incidentata nel 1979, Rainbow aveva disputato tutta la stagione 1978. Acquistata nuova sempre dal Nesi e preparata dal Giani, era una vettura molto competitiva, anche se forse le mancava qualcosa rispetto alla concorrenza. Cosa le mancasse, Mario lo capì all'ultima gara della stagione, che ebbe l'occasione di correre al volante di un'altra A112, preparata da Giuliani, visto che la sua vettura era indisponibile per... incidente. Cosa avesse in più l'A112 di Giuliani rispetto a quella del Giani, Mario lo capì subito fin dalla prima messa in moto. Insomma, non si trattava semplicemente di una differenza di... lettere nei cognomi dei relativi preparatori.
L'A112 Abarth preparata dal Giani, utilizzata da Rainbow nella stagione 1978. Primo risultato di rilievo nella seconda gara, Orvieto: 3° di classe 1150cc del Gruppo 1.  Questa prima A112 blu fece una brutta fine dopo poche gare del 1979, per essere sostituita da una vettura identica. 
La differenza stava nel rumore ad auto ferma col motore acceso. L'A112 di Giuliani faceva un rumore di rottame, ma era esattamente ciò che era necessario per ottenere poi le prestazioni ideali a certi regimi. Con nell'orecchio ancora quello strano rombo che nulla aveva di "rotondo", Mario e il Giani si misero a ricercare la giusta fasatura nella loro A112, e l'auto divenne davvero competitiva per il 1979. Questi e altri ricordi possono affiorare in un incontro con l'inossidabile "mariocarafa" (tuttattaccato come lo diceva Luciano Rocchi), in cui arrivano due modelli che rappresentano quel 1978 ormai lontano, ma che nei ricordi di un ragazzino è ancora straordinariamente presente.
...ed ecco l'A112 di Giuliani, presa in prestito per l'ultima gara del 1978, la salita Amalfi-Agerola. Lo strano rumore della vettura da ferma fu utilissimo per capire i segreti delle A112 più competitive... A volte anche l'orecchio vuole la sua parte!
Come al solito si tratta di realizzazioni singole, ad hoc, in questo caso sulla base Arena, direi piuttosto valida (sulla quale sono stati ricavati i vetri termoformati; le cornici dei vetri originali sono state poi normalmente incollate dall'esterno). E' ciò che riesce a fare la differenza fra una giornata qualunque, magari anche un po' grigia in questo marzo fiorentino ritornato freddo, e una giornata in cui anche un quarto d'ora di relax e di ricordi con una persona che ha avuto un ruolo nella tua vita riescono a rendere le preoccupazioni un po' più leggere. Ho sentito il bisogno di richiamarlo nel pomeriggio, Rainbow, per dirgli che i suoi modelli, montati da lui, sono riusciti a emozionarmi. Come non succedeva da tempo, direi. E questo è ciò che conta, non solo nel collezionismo.

18 marzo 2014

Gallery: Laudoracing Model Fiat Uno Turbo i.e. 1987

Se ne parla da molto tempo, ma finora pochi hanno avuto l'opportunità di vederli dal vivo. I Laudomodel, scala 1:18, rappresentano la risposta di soggetti italiani a ciò che da qualche anno sta proponendo OttOmobile e recentemente anche il marchio GT Spirit, affiliato, come ognuno sa, a OttO. I primi due modelli scelti da Laudomodel, fabbricante che ha sede in Francia (precisamente in Alsazia) sono la Uno Turbo del 1987 e l'Alfa Romeo 75 V6 3.0. Pubblichiamo stavolta alcune foto della Uno, sperando di avere il tempo di mostrare nei prossimi giorni anche la 75. Entrambi i modelli sono realizzati in serie numerata a 1000 esemplari.
La concezione generale non si discosta da quella già nota di OttOmobile. Tutta resina, nessuna parte apribile, linee corrette (elaborate al computer), quasi niente fotoincisioni, dettagli realistici. 

OttOmobile ha fatto scuola e ora grazie a Laudoracing, anche gli appassionati di auto italiane anni settanta/ottanta e novanta possono sognare. Il terreno è praticamente vergine, nella scala 1:18. 

I vetri sono incollati singolarmente dall'esterno. L'assetto è corretto, tutte le forme sono ben rispettate. 

La scocca è interamente di resina, con un numero estremamente limitato di pezzi. Il resto lo fa l'accuratezza della finitura. 

Ottima l'accoppiata cerchi-gomme. Molto fine e realistica anche la verniciatura. 

Da questa foto di possono ammirare parte degli interni. Le decorazioni rossonere delle tappezzerie sono ottenute con decals. 

La meccanica del pianale è semplificata al massimo, ma non è certo questo tipo di dettaglio che ci si aspetta da un curbside come questo. 

Altra vista che mette in evidenza le proporzioni azzeccate della Uno Turbo di Laudoracing Model. 

I tergi sono in plastica, ma su questo tipo di vettura la resa è sicuramente ideale. Bellissimi i gruppi ottici, sia posteriori sia anteriori. 

Non ho notato particolari pecche di finitura. Reggeranno le incollature dei vetri (soprattutto anteriore) a lungo tempo? Ho qualche dubbio. 

Molto fini le incisioni nella carrozzeria. 

Realistico il battistrada delle gomme, realizzate in un materiale piuttosto duro. 

Insieme al modello sono fornite delle decal supplementari dei loghi. 

Una vista dei gruppi ottici posteriori. Difficile fare di meglio. 

I paraurti fanno tutt'uno con la carrozzeria, ma l'ottimo livello di verniciatura (nero semilucido) rende bene l'effetto di stacco. 

14 marzo 2014

Da Sebring: alcune Porsche del passato in esposizione

Come ogni anno, il padiglione all'ingresso del paddock è dedicato all'esposizione di alcune auto storiche di un certo pedigree. Quest'anno è toccato anche - fra l'altro - ad alcune vetture appartenenti al team Brumos, storica presenza nel campionato IMSA. Ecco una carrellata su ciò che si trova esposto. Nota a margine: nessuno ha mai correttamente riprodotto il caratteristico rivestimento dei sedili delle vetture utilizzate da Peter Gregg, in tartan verde. La Lola T70 è quella originale di Mike De Udy.