19 dicembre 2013

Rassegna stampa: Auto Modélisme n.196




La rivista del gruppo Hommell si appresta a raggiungere la ragguardevole cifra dei 200 numeri, che verrà raggiunta nell'aprile 2014. Intanto il numero natalizio propone diversi contenuti interessanti. Inizierei col commentare il breve ma ficcante editoriale di Alain Geslin, che critica in maniera molto decisa, ma giusta, l'eccessiva precipitazione con la quale i fabbricanti di modelli industriali immettono sul mercato modelli farciti di errori facilmente evitabili. Ne è un caso lampante la Porsche 804 di AutoArt in scala 1:18 di cui nel numero stesso potete leggere una recensione. Altro spunto forse messo poco in risalto nella rivista - ma degno di nota - è il breve articolo di Jean-Marc Teissedre su Epoqu'Auto, svoltosi a Reims lo scorso novembre. Tutto bene, manifestazione ottimamente riuscita e che inizia a dar fastidio ad altri appuntamenti più blasonati (in primis Rétromobile, ma anche Avignone), ma con la tendenza a mescolare eccessivamente "paccottiglia" (sia detto col massimo rispetto, non mi viene un termine diverso, e per comodità uso appunto tale parola) e modelli speciali montati. Roba da edicola da 10 euro messa in bidoni simili a quelli che si usano per i sacchi dell'immondizia, accanto magari ai modelli montati da 100 o 200 euro. Disorientamento per i neofiti, commenta JMT, e non ha certamente tutti i torti. Un tema originale, un po' "laterale", che meriterebbe una trattazione ancora più approfondita.


Per il resto, il numero natalizio di AM non delude: si va dal resoconto completo del primo concorso indetto da Spark che ha premiato i suoi vincitori con una visita allo stabilimento cinese (chi ha detto che è stato dato il giusto risalto ai risultati dell'iniziativa?) ai bellissimi modelli autocostruiti di Gérald Sautereau, da una bella retrospettiva sulle Panhard Dyna-X e Junior a un articolo storico sulle Kit-car da Rally degli anni 1994-1999. C'è questo ed altro, naturalmente, in un numero altamente consigliato.






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13 dicembre 2013

OM 150 cisterna ESSO e Fiat 850T Alitalia/Galbani: alcuni aggiornamenti su Nonomologati (scala 1:87)

Le reazioni positive alle precedenti news riguardanti le elaborazioni in scala 1:87 di Nonomologati e l'indubbio interesse dell'argomento stesso mi hanno indotto a continuare - con la collaborazione del diretto interessato, Marco Feliziani di Roma - la pubblicazione dei suoi lavori, sperando possano incontrare ancora il favore dei lettori.
Ecco la scheda di uno dei lavori più recenti, scritta direttamente da Marco:

OM 150 cisterna “Esso”
Vi presento un’ altra realizzazione ottenuta partendo con la base del kit Co.Met.Milano art.040055 (OM 150 tre assi)
Il kit è stato completato con l’utilizzo di una cisterna di tipo carenato e dalla linea “antiquata”, reperita nell’assortimento Herpa.
Il telaio:
Sostituito il serbatoio della nafta con uno di recupero (Lima) più corretto nelle forme e dimensioni.
Costruzione integrale con filo metallico e tubetto di ottone dell’albero di trasmissione e del gruppo marmitta e tubo di scarico. Quest’ultimo anche fissato al telaio con un sottile tirante metallico.
Il telaio è stato allungato posteriormente per compensare la lunghezza della cisterna. Altrimenti sarebbe stato troppo vistoso lo “sbalzo” di quest’ ultima. Ho utilizzato dei pezzettini di listelli Evergreen incollati con Attack Gel. Le giunzioni sono state stuccate con stucco Molak e carteggiate. Infine su questo “allungamento” è stata montata la traversa posteriore in fotoincisione comprendente fanaleria e porta targa.
Sempre posteriormente, visto il nuovo spazio disponibile, è stata alloggiata la gomma di scorta (produzione Herpa in gomma vera), corredata dalle due barre metalliche incrociate che al vero la sorreggono.
Sul lato del serbatoio è stata aggiunta la staffa porta cunei (in legno) realizzata con un punto di cucitrice Zenit.
La cabina:
Completamento dell’interno con la realizzazione della leva del cambio in filo metallico
Eliminate le luci di posizione e sostituite con gemmine Tron.
Sulla riproduzione fotoincisa dei fanali è stato applicato del Micro Kristal Clear per simulare la parabola in vetro.
La cisterna:
Per essere posizionata correttamente sul telaio, ho dovuto modificare la posizione originale del passaruote posteriore. Gli incastri sono stati eliminati ed è stato fissato nella nuova posizione, arretrandolo verso la cabina di circa 4 mm.
Sulla parte posteriore della carenatura, con una moletta, ho ripreso la curvatura per renderla simile a quella del passaruote. Più per un fattore estetico che pratico, in quanto non ne comprometteva l’assemblaggio.
Sulla cisterna, dal lato dei predellini, è stata montata una scaletta in fotoincisione reperita nell’ assortimento MFAL.
Le decals che completano la cisterna e la cabina sono un mix di varie marche : logo Esso posteriore, fasce rosse laterali e limite di velocità (G&G Rail), loghi Esso laterali e sulla cabina (Virage scala 1:43), bande rosse trasporto conto proprio (Serigrafia Pratese).

Verniciatura a bomboletta, finitura lucida per la cabina e opaca per telaio e cisterna.
Verniciatura a pennello in nero e argento Humbrol delle guarnizioni dei finestrini.
Completamento a pennello con smalti Humbrol della fanaleria

Sostituzione delle ruote con trilex della Weinert in fusione di metallo bianco. Colorate a pennello con smalti Humbrol e usurate sempre a pennello con colori acrilici Tamiya







Come aggiunta, ecco un breve aggiornamento su una delle prossime produzioni Nonomologati, il Fiat 850T nella duplice decorazione Alitalia e Galbani. La base è di Co.Met.Milano, che al pubblico viene venduta solo montata. Le versioni speciali Nonomologati avranno la caratteristica di avere la livrea bicolore. Nello specifico Galbani e Alitalia. Le decals Alitalia me le sono realizzate in casa. "Garantisco - mi scrive Marco - che fare le mascherature su oggettini di 4 cm... comunque la macro è molto impietosa rispetto alla vista normale". I modelli devono essere completati col fondino, ruote, vetri e fotoincisioni per fanali e mascherina.
Verranno presentati al Serafico. Due pezzi che serviranno per prendere eventuali ordinativi.




06 dicembre 2013

Alfa Romeo Nuova Giulia di Kess: alcune note supplementari

La Nuova Giulia Super 1.3/1.6 è stata ampiamente analizzata e discussa sul forum Duegi e sarebbe inutile ripetere i molti commenti pertinenti fatti in quella sede. Stavolta quindi sarà forse sufficiente integrare tutto ciò che è stato detto con alcune foto inedite del modello smontato.
Belli, come in tutta la produzione Kess, i gruppi ottici posteriori. Le scritte Alfa Romeo Giulia Super 1300 (o 1600) sono fotoincise e applicate con grande cura. Purtroppo la targa è totalmente di fantasia e richiama il numero di catalogo del modello...

Ferma restando la perplessità per le linee generali, il livello di finitura è alto e la verniciatura è ottima, forse un tantino spessa, ma siamo ampiamente nei limiti dell'accettabile. 

La parte anteriore. Secondo me c'è qualcosa di strano nei gruppi ottici: leggermente troppo grandi? Fatto sta che lo "sguardo" non è quello della Nuova Giulia. 

Anche da questa angolazione si intuisce che qualcosa non va a livello di fari anteriori. 

Com'è stato ormai più volte osservato, le cornici laterali dei vetri sono uno dei maggiori difetti del modello. Troppo piccole, troppo spesse, ne alterano non poco la linea. Sulla Giulia vera quasi non si vedevano; qui sono la prima cosa che salta all'occhio.

L'uso della fotoincisione per i vetri è stato discusso a lungo. Qui si evidenziano alcune delle maggiori controindicazioni: eccessiva piattezza e poi quell'antiestetica parte di carrozzeria colorata che risalta sotto la cornice stessa. La foto accentua ancora di più l'effetto, ma anche dal vivo è una caratteristica che si nota. 

Ancora una vista sulle cornici laterali, decisamente fuori luogo. 

La parte posteriore è ben riuscita. Notare ancora il colore della carrozzeria visibile sotto le cornici dei vetri fotoincise, peraltro stavolta applicate molto bene. 

Forse un po' grosse le maniglie, in plastica cromata. 

Da questa foto si nota tutta la pochezza delle cornici laterali. 

Gli interni sono ben dettagliati. La consolle e i vari fregi del cruscotto sono in decal. 

Divano posteriore e cruscotto (storto verso l'alto a destra in questo esemplare) sono incollati alla carrozzeria. Decisamente poco riuscito il volante, tutto in plastica: corona troppo spessa e approssimativa (e dal colore improbabile), razze poco nette. 

Ancora una vista dell'interno. Il fondino è ancorato alla carrozzeria con quattro viti. 

05 dicembre 2013

L'OM 150 "Cisa" (1:87) di Nonomologati, elaborazione su base Comet


Avevamo promesso la presentazione di una delle elaborazioni di Nonomologati, marchio di cui ci eravamo occupati nei giorni scorsi. Per andare più nel dettaglio di questi modelli, abbiamo scelto l'OM 150 in livrea Cisa, una delle più recenti realizzazioni di Marco Feliziani, portata lo scorso 1° dicembre alla borsa di Novegro. Si tratta di un'elaborazione molto estesa su base Comet, marchio su cui sarebbe interessante dedicare uno spazio a parte in un prossimo futuro su questo blog. Ecco la descrizione dettagliata degli interventi e alcune foto sia del modello in preparazione sia del risultato finale. Tra l'altro, a partire da questo modello, Nonomologati realizzerà elaborazioni solo da kit Comet, che come vedremo, vengono radicalmente cambiate e migliorate, pur costituendo, nelle forme e nelle proporzioni generali, delle ottime basi di partenza.

OM 150 “CISA”
Realizzazione su base kit Comet art.040055

Il kit è stato completato con l’utilizzo del cassone telonato proveniente dall’assortimento Brekina.

Il telaio:
 Sostituito il serbatoio della nafta con uno di recupero (Lima) più corretto nelle forme e dimensioni.
Costruzione integrale con filo metallico e tubetto di ottone dell’albero di trasmissione e del gruppo marmitta e tubo di scarico. Quest’ultimo anche fissato al telaio con un sottile tirante metallico.

Posteriormente è stata alloggiata la gomma di scorta (produzione Herpa in gomma vera) e corredata dalle due barre metalliche incrociate che al vero la sorreggono.
Sul lato del serbatoio è stata aggiunta la staffa porta cunei (in legno) realizzata con un punto di cucitrice Zenit.

La cabina:
Completamento dell’interno con la realizzazione della leva del cambio in filo metallico
Eliminate le luci di posizione e sostituite con gemmine Tron.
Sulla riproduzione fotoincisa dei fanali è stato applicato del Micro Kristal Clear per simulare la parabola in vetro.


Cassone e telone:
Realizzazione con profili Evergreen del controtelaio posto sotto al cassone.
Scritte realizzate con trasferibili a secco posate su decals trasparente e applicate al telone e cabina.


Verniciatura a bomboletta, finitura lucida per la cabina e opaca per telaio e allestimento. Sporcatura del telone realizzata a pennello con colori acrilici Tamiya e polvere di gessetto bianco.
Verniciatura a pennello in nero e argento Humbrol delle guarnizioni dei finestrini.
Completamento a pennello con smalti Humbrol della fanaleria. 


Applicazioni di scritte realizzate in proprio (CISA ,TIR e targhe),  decals G&G Rail (limite velocità), Guido Brenna (bande bianche trasporto conto terzi) e TL (targhetta Italia).

Sostituzione delle ruote con trilex della Weinert in fusione di metallo bianco. Colorate a pennello con smalti Humbrol e usurate sempre a pennello con colori acrilici Tamiya. 



Alfa Romeo Nuova Giulia Super di Kess Scale Models: un tentativo di recensione

Come era facilmente immaginabile, la polemica sulla Nuova Giulia Super 1300/1600 di Kess sta già infuriando. Normale, visto che questo era uno dei soggetti "sensibili", peraltro annunciato da lunga data e molto atteso dai collezionisti italiani. Ci sarebbe da chiedersi se modelli tedeschi, inglesi o francesi suscitino le stesse reazioni accorate al momento della loro uscita nei rispettivi paesi. Forse le reazioni degli italiani sono spiegabili anche dal fatto che le vetture stradali italiane anni settanta/ottanta sono state fino ad oggi le più trascurate. Prima dell'avvento del made in China, ogni produttore tendeva a riprodurre le auto del proprio paese, anche in virtù di accordi promozionali con le Case (esemplari i casi tedeschi di Schabak, Schuco, Gama...); con Minichamps le cose non sono troppo cambiate, ma ora finalmente i produttori di resincast si sono accorti che esiste tutto un mondo ancora da esplorare. Commenteremo il fenomeno in separata sede, ma adesso torniamo alla Nuova Giulia di Kess. Che il modello non sia esattamente un successo, l'ha dimostrato un dettagliato thread sul forum Duegi, che ospita tra l'altro interventi di ottimi conoscitori della vettura e di modellisti di livello quali Stefano Adami e Vincenzo Iezzi di Elite Models. Molte delle cose che c'erano da dire le trovate lì, per cui è inutile ripetere alcuni concetti che già in quel forum sono emersi in tutta la loro evidenza. E ancora una volta si è dimostrato che le misure generali possono anche essere esatte, ma l'ago della bilancia sono le proporzioni, che in questo caso lasciano abbastanza a desiderare. Sono del tutto d'accordo con i giudizi espressi nel forum Duegi sulla sostanziale mancanza di proporzioni in questo modello, anche se, avendolo sotto mano, posso dar ragione a chi ha affermato che dal vivo è meno brutto che in foto. Magra consolazione, forse, ma era un elemento che andava evidenziato. Come approccio metodologico, pur partendo stavolta dalle considerazioni del forum, pubblicherò ugualmente un'analisi dettagliata dei vari particolari (cosa che non troverete altrove, penso), con il solito confronto delle misure; questo, nella seconda parte. Intanto ecco un po' di foto generiche del modello. Per questa analisi ho scelto la versione 1300 color prugna, catalogo KE43000182. Sarà forse utile aggiungere che in questo caso esistono due colori standard (versione 1300, prugna e 1600 verde pino) e due realizzati in esclusiva per il negozio Carmodel (1300 grigio indaco, 1600 giallo Piper).










04 dicembre 2013

Nonomologati e i camion 1:87, gallery supplementare

Speriamo di fare cosa gradita pubblicando una gallery supplementare, dopo la presentazione della produzione di Nonomologati, inserita nel post precedente di questo blog. Molto presto, a completare (per ora) l'opera, mostreremo un'interessante elaborazione, con tutti i dettagli delle trasformazioni. Ecco intanto la seconda gallery. Viene in mente che l'1:87 è una bellissima scala per i mezzi pesanti. Sufficientemente grande per la mole dei veicoli riprodotti, consente già un dettaglio di tutto rispetto, avendo anche l'indubbio vantaggio di non prendere troppo posto!