23 giugno 2015

Un breve commento sulla Le Mans modellistica

Tornato da Le Mans, alcuni mi hanno chiesto che cosa me ne fosse parso di tutto il contorno modellistico che anno dopo anno caratterizza il villaggio e tutta la zona intorno alle tribune. Ebbene, credo che mai come questa volta si sia toccata la standardizzazione più banale, ed era tangibile la delusione di molti appassionati che in passato andavano a Le Mans non dico con lo spirito con cui si va a una borsa di scambio di modellismo, ma poco ci manca. Oggi tutto questo non è che un lontano ricordo. Lo è dai tempi della sostanziale riorganizzazione di tutta la zona riservata al pubblico, ma lo è ancor di più da due o tre anni a questa parte, nei quali l'assimilazione e la tendenza verso la globalizzazione intesa come povertà hanno preso sempre più piede. Annotazione spicciola, quest'anno il negozio principale Spark, quello nella piazzetta, era passato da un lato all'altro del quadrilatero di cemento; più o meno gli stessi i contenuti, seppur con uno spazio sempre maggiore dedicato all'1:18. Non molti i negozi al di là della sede dell'ACO, mentre sotto la tribuna Michelin e dintorni si trovavano i soliti che non mollano, da Angers Miniature a Chater's, irrinunciabile per gli appassionati di libri. Ma l'impressione, lo ripeto, era quella di un grande, un po' triste, déjà-vu. Di speciali, pochissimi; hanno anche mollato il colpo quelli che si illudevano di portare modelli montati, lasciarli ad Angers e tornare la domenica pomeriggio sperando che qualche incondizionato avesse spolverato tutto. Quest'anno, da spolverare c'era solo la...polvere che in un anno si era accumulata su modelli visti già nel 2014 e forse anche nel 2013. Potete rifarvi gli occhi con questa simpatica Porsche 911 RSR metà reale e metà Lego, che campeggiava in bella vista nella piazza principale all'interno del circuito. Finirà che a Le Mans si andrà solo per vedere le auto vere!































Rassegna stampa: Auto Modélisme 213


Il numero di giugno della rivista edita da Michel Hommell è tradizionalmente incentrato sulla 24 Ore di Le Mans, e anche quest'anno non fa eccezione, seppur con richiami più limitati rispetto al passato. In evidenza due diorami, uno sull'edizione del 1970 di Jean-Claude Baudier e l'altro ispirato al 1966 di Dioram'art. La mia opinione personale è che questo genere di modellismo mi fa immancabilmente pensare ai presepi e non riesce a destare il mio interesse. Si tratta comunque di riproduzioni ben fatte, simpatiche, che devono avere sicuramente tutto un pubblico di ammiratori. Abbastanza interessante la panoramica sui modelli sponsorizzati Gulf, dove si trova di tutto un po', dalle cisterne ai modelli in scala 1:87 della Bub fino agli 1:18, per non dimenticare quelle vetture dove l'unica traccia del famoso sponsor benzinaro si limita ad un microscopico adesivo nascosto fra le pieghe della carrozzeria. Perché il vero paradosso di un certo tipo di collezione è proprio questo: si inizia con i modelli più rappresentativi, per poi scivolare lentamente ma inesorabilmente lungo una china che porta alla ricerca di soggetti che col tema hanno ben poco a che vedere. Gli esempi si potrebbero moltiplicare, ma chi s'accontenta gode,
dice il proverbio.

Per il resto, un numero piuttosto ricco, dove una retrospettiva sulle Opel dal 1899 al 1969 si aggiunge alle schede fotografiche della 6 Ore di Spa 2015, e la presentazione della versione corsa dell'Aston Martin DB4 GT Zagato di CMC in scala 1:18 costituisce una delle recensioni principali insieme alla Maserati MC12 di AutoArt e alla presentazione del ritorno della collaborazione fra Ferrari e BBurago. Bisogna dire che lo spazio dedicato alle slot spesso può costituire motivo di interesse anche per gli appassionati di "statico": difficile resistere al fascino della Renault 5 Alpine di Le Mans Miniatures presentata in uno dei numeri scorsi, così come molto bella è la Chaparral 2K (in 1:32) proposta dal nostro Daniele Ostorero. Si direbbe più esemplari da collezione che non da "strapazzo" sulle piste. Volendo risolvere la questione, se ne possono sempre acquistare due esemplari. I lettori troveranno anche un inserto staccabile a metà rivista, contenente tutte le novità 2015 divise per marca riprodotta, indipendentemente dalla scala: un utile compendio per non perdere il filo tra le uscite più o meno puntuali dei vari fabbricanti. Ricordo che oltre che col numero estivo, l'appuntamento è per l'Hors Série di Le Mans 2015, annunciato per metà luglio.

09 giugno 2015

Fiat 690 e rimorchio "Supercortemaggiore": un nuovo lavoro in 1:87 di nonomologati.

Ospitare le immagini dei lavori di Marco di nonomologati è sempre un privilegio per il blog. Ho ricevuto proprio stamani la documentazione di una delle sue più recenti realizzazioni, un Fiat 690 nei colori Supercortemaggiore, su base G&G Rail. Lasciamo la descrizione direttamente alle parole dell'interessato, che descrive con dovizia di particolari questo nuovo capolavoro.

Ciao David
Ecco il foglio lavori eseguiti dalle officine e carrozzerie “nonomologati” per elaborare un Fiat 690 + rimorchio in livrea cisterna della “Supercortemaggiore”.
Il modellino mi è stato fornito dal cliente. E’ della G&G Rail, realizzato in resina (di ottima qualità con parti e aggiuntivi in fotoincisione) e riproduce un tipo di cisterna volumetrica con una sola bocchetta di carico.
Espressamente verniciata dalla G&G Rail in bianco e grigio su richiesta del cliente perché inizialmente l’elaborazione doveva portare ad una cisterna in livrea Esso.
Poi dopo alcune foto, ipotesi e ….. un tubetto di colla UHU …..
I LAVORI :
Come prima cosa il modellino è stato smontato in ogni sua parte e sverniciato. Le modifiche più importanti hanno riguardato la cabina e le due cisterne. A quest’ultime sono state asportate le due bocchette di carico mentre alla cabina sono stati asportati i fanali anteriori. Sempre sulla cabina ho realizzato in filo metallico le cornici dei vetri anteriori.

 
I lavori sulle cisterne sono proseguiti con la realizzazione dei camminamenti e delle bocchette, utilizzando parti di vecchie cisterne Lima e profili Evergreen. Il tutto per trasformare le cisterne da volumetriche a chilolitriche.

 
I lavori sono poi proseguiti sui telai. Su quello della motrice ho modificato la marmitta e realizzato il tubo di scarico con tubetto di ottone. Modificando piccoli aggiuntivi Herpa ho poi realizzato i due vani per le pompe, applicati sia sulla motrice che sul rimorchio.

 
Finita questa fase iniziano i lavori di verniciatura. Tutto a bomboletta. Dopo due mani di fondo e lisciature con carta abrasiva finissima si passa ai colori. Nero per il telaio, camminamenti e bocchette, il giallo zinco per cabina e cisterne.
 
Dopo una giornata ad asciugare ho proseguito con le mascherature realizzate con carta e nastrino Tamiya da 6 mm. Il tutto per fare in nero i camminamenti sulle cisterne e il tipico passaruote della cabina.



Con del nero satinato Puravest dato a pennello ho ripreso anche il paraurti anteriore e lo scalino, raccordando così il passaruote e completando la verniciatura della cabina.
 
 
La parte più impegnativa, viste anche le piccole dimensioni, è stata la decorazione dei cerchi trilex. Come da prototipo, fondo nero, razze e mozzo in giallo. Ho scelto un giallo zinco della Humbrol a smalto. Su questo tipo di dettagli preferisco lavorare con gli smalti. I tempi più lunghi di asciugatura mi permettono eventuali correzioni. Già che stavo lavorando a pennello ho decorato anche i fanali posteriori con colori Clear di Tamiya. Fondo, ovviamente, in argento.

 
Con l’arrivo delle decals (foglietto della G&G Rail) i lavori sono poi proseguiti. Il foglietto decals è stato integrato e completato da decals fatte in casa. Loghetti AGIP da inserire sugli sportelli, logo del “Cane a sei zampe” da applicare sulla faccia anteriore delle cisterne, bande rosse del trasporto per conto proprio e scrittine “INFIAMMABILI”.  Il trasparente satinato per le cisterne e lucido per la cabina ha poi completato e protetto il tutto.
 
I lavori sono terminati con i vari dettagli fatti a pennello. La parte maggiormente interessata è stata la cabina con la decorazione delle guarnizioni e il montaggio dei vetrini dei quali quelli anteriori realizzati a filo. Applicate anche le varie fotoincisioni originali (tergi, mascherina e specchietti).
I fanali sono stati realizzati con gemmine Tron di due misure differenti e portati più in basso come al vero.
Le tipiche tabelle arancioni e i paraspruzzi posteriori hanno poi completato il “bestione”.
Per la targa è stata scelta un’immatricolazione Roma ’64.