31 ottobre 2019

Corgi Toys, una serie... dorata. Dalla collezione di Percy Wilford




La storia dei grandi marchi del passato è lungi dall'essere completa e conosciuta in tutte le sue sfaccettature. Abbastanza di frequente, infatti, emergono modelli che testimoniano di realtà poco conosciute o completamente ignote, rapporti di collaborazione, risvolti e retroscena intriganti. E' il caso di tre modelli placcati in oro recentemente scoperti e provenienti dalla famiglia di Percy Wilford, che lavorò come modellista alla Corgi Toys. Collaboratore di Marcel Van Cleemput, Wilford è tra l'altro menzionato e fotografato a pagina 71 del libro sulla storia del marchio, scritto dallo stesso Van Cleemput. 


Anche il figlio di Percy Wilford, Robert, lavorò alla Corgi entrando in fabbrica come apprendista nel 1963. Di questa serie di modelli placcati in oro si sa poco; probabilmente non se ne produssero più di una dozzina di esemplari per modello. 
Nelle scorse settimane ne sono stati messi in vendita tre: una Rover 2000 (catalogo 252), una Land Rover (438) e la Batmobile (267), quest'ultima con la variante dei pneumatici neri con anello anziché col battistrada. Tra l'altro la Rover non è estranea ad altri trattamenti... brillanti. Si conosce una rara versione cromata, prodotta in serie limitata nel 1963 (foto sotto). 



30 ottobre 2019

Diecastsociety.com, per un'informazione globale


Alcuni mi hanno chiesto un parere su Diecastsociety. Per chi non lo sapesse ancora, il sito www.diecastsociety.com è uno dei più grandi portali di opinioni, recensioni e informazioni sugli automodelli. Già questo è allo stesso modo un pregio e un limite. Diecastsociety è come il canale Youtube di Jay Leno, ci si va per divertirsi e per avere una visione un po' globale delle cose. Non ci troverete la recensione di modelli speciali o di rarità, ma se gli AutoArt, i Minichamps, i BBR, i Solido o tutto il resto del mainstream è il vostro pane, questo sito fa per voi. C'è anche un forum molto attivo dove potrete trovare le risposte a molti quesiti, basta che non citiate marche più vecchie di trent'anni altrimenti gli zelanti moderatori andranno completamente nel pallone. Del resto anche gli Youtuber che vanno per la maggiore ignorano cosa sia un'OSCA o una De Sanctis, non ne si può far loro una colpa. Il sito è sponsorizzato, e anche da inserzionisti piuttosto grossi. Nonostante ciò le recensioni dei modelli sono oneste, perché in generale gli americani hanno una mentalità diversa dalla nostra. Mi è toccato leggere in queste giorni recensioni prezzolate della Giulietta di Miniminiera su siti che si farebbe fatica a definire organi di informazione. Semmai sarebbero degli organi di promozione-comunicazione e forse farebbero miglior figura a dichiararsi come tali. In questo modo i compilatori di recensioni completamente fasulle e disoneste non passerebbero da giornalisti pilotati ma più semplicemente farebbero il loro lavoro di addetti stampa. Anche se meno dannoso rispetto al mondo delle auto vere, il sistema dell'informazione prezzolata fa danni anche nel modellismo, e pensare che ormai nessuno dà più retta a certi comunicati stampa travestiti da articoli. Tornando a Diecastsociety, magari dateci un'occhiata: è sicuramente un mezzo di informazione più completo e meno becero delle terrificanti ammucchiate di commenti ammiocuggino che trovate su Facebook. Per quanto possa parere strano, Facebook è morto, perché sono sempre più numerosi coloro che lo utilizzano come mezzo di informazione. Non è una boutade, è un'anticipazione.

Fiat 128 Gruppo 2 Scuderia Filipinetti da Remember Models

Già presente nella gamma Tokoloshe, la Fiat 128 Gruppo 2 è stata recentemente modificata da Remember ed è ora disponibile in alcune versioni corsa della Scuderia Filipinetti, realizzate in serie limitata. Altre ne seguiranno, sempre in numeri molto limitati.











29 ottobre 2019

Come i gamberi: Ferrari 512S Le Mans 1970 di Marsh Models

Annunciata da diverso tempo, è finalmente disponibile la Ferrari 512S coda lunga di Le Mans 1970 di Marsh Models e in questi giorni circolano le prime foto dei modelli montati. La 512S lunga è tutt'altro che un soggetto raro in 1:43, già ampiamente sfruttato da marchi italiani e esteri, con risultati talvolta eccellenti. Non mancano quindi modelli di un certo livello di questa macchina. Ora, Marsh Models, che già ha ripercorso tutta o quasi la storia della 312 PB dal 1971 al 1973, ha attaccato la serie delle 512S iniziando dalle versioni di Le Mans. L'attesa era ragionevolmente per un prodotto se non superiore, almeno in linea con quanto visto fino ad oggi. E invece, come a volte succede (un esempio: l'Alfa Romeo Giulietta SZ di Renaissance), anziché avanti si va indietro. Apprezziamo la prototipazione originale, ma almeno fateci qualcosa di accettabile, perché nel 2019 un modello come quello che vi presentiamo in foto, accettabile non è. Tralasciando dettagli quali i dadi ruota piatti come delle frittate (in giro se ne trovano a bizzeffe fabbricati in alluminio, che ragione c'è di rifarli fotoincisi?) o la linea del muso fuori registro, basterà segnalare la sezione centrale del padiglione, col montante anteriore di spessore enorme e un vetro laterale che sembra un abbaino di una casa di montagna. Per facilitare il confronto, posto qui una foto della vettura reale perché qualche collezionista americano, come amavano fare i simpaticoni di un forum di quelle parti, non mi dica che sono io ad essere orbo. Sulle riviste specializzate si continuerà pure a tacere di modelli sbagliati (è una regola del quieto vivere alla quale tutti i giornalisti si adeguano), ma su questo forum troverete sempre critiche costruttive senza esclusione di alcun marchio, perché riflettere e fare dei confronti deve essere il metodo e la linea guida di ogni collezionista e a volte una recensione negativa può rivelarsi più utile di un'omissione di convenienza. Sono da sempre un ammiratore del marchio Marsh Models ma certe loro realizzazioni recenti mi lasciano quantomeno interdetto. A voi il giudizio.



Vale ancora la pena comprare Ruoteclassiche? Note in margine al numero di novembre 2019


Spesso mi chiedono che cosa ne pensi di Ruoteclassiche. Il panorama delle riviste storiche in Italia si è ormai assestato su una generale mediocrità, con alcuni coraggiosi tentativi (vedi Autocollezioni Magazine) che si sono arenati per mancanza di un reale mercato. Resiste Ruoteclassiche, forte dell'Editoriale Domus alle sue spalle, che negli anni ha conosciuto alti e bassi. Comprai Ruoteclassiche per la prima volta nel febbraio del 1990, era un numero - ricordo - con una Giulietta berlina in copertina, e a quell'epoca in giro c'era ben poco. Autosprint cercava di agganciare l'allora ricco bacino delle gare per autostoriche con servizi speciali e allegati, fatti anche bene, ma paesi come l'Inghilterra restavano lontani anni luce. Oggi Ruoteclassiche, con una foliazione di 180 pagine, occupa uno spazio abbastanza definito, con un'immagine chiara e dei contenuti rassicuranti. Diretta ora da David Giudici, la rivista non è per niente sgradevole e può avere un suo senso. Esaminiamo il numero di novembre, uscito in questi giorni. Confesso che ha attirato la mia attenzione la Mini 40 in copertina, auto e versioni con la quale ho un legame particolare. La cover story, dedicata all'ultimissima versione della Mini Rover, uscita nel 1999 e poi subito dopo eliminata dal nuovo proprietario BMW, è un'utile guida al restauro, alla gestione e alla ricerca di questa vettura.

Automobilismo pratico, si potrebbe dire. Ruoteclassiche è abbastanza valido come strumento di indicazioni generali e come fonte di massima per poi approfondire per proprio conto i vari argomenti. Abbiamo poi gli incontri con i collezionisti, fra cui un appassionato che possiede una rara Ferrari 348 Spider bianca, un confronto fra Porsche 914 e 914/6 e varie altre cosette simpatiche, senza perdere di vista il mondo delle youngtimer, cui l'Editoriale Domus riserva una testata a sé, come gli editori fanno ormai da tempo in Inghilterra, in Germania, in Francia o altrove. Succose le memorie di Pino Allievi e Carlo Cavicchi, che valgono da soli il prezzo del biglietto (€ 5,50). Poca invece la storia intesa alla maniera tradizionale: l'anniversario della Bentley che nel 2019 compie un secolo è celebrato da un pezzo di sei pagine, tutt'altro che esaustivo, ma che nel suo breve spazio fornisce un'infarinatura di base sulle vicende della marca, tutto sommato poco conosciute in Italia. Una parte consistente della rivista è consacrata alle varie cronache degli avvenimenti (soprattutto concorsi e gare di regolarità), mentre la parte finale, quella con i "listini" è resa meno pesante da alcuni commenti sulle tendenze e i comportamenti del mercato. 

Consiglierei Ruoteclassiche così come si presenta in questo periodo? Probabilmente sì, anche se non tutti i mesi. Guardatelo, considerate tutto quanto e domandatevi se per caso - qualora aveste un budget di spesa limitato - non valga la pena investire i soldi in un buon libro o nel classico, intramontabile Motor Sport.
Di Auto Italiana, nuova iniziativa della Domus, parlerò presto in un articolo a parte. 

BBR annuncia la Ferrari 360 Modena 1999 in scala 1:18

BBR ha appena aperto i preorder per la Ferrari 360 Modena in scala 1:18. Il modello, curbside in resina, sarà disponibile a dicembre nel colore Rosso corsa 322. Edizione limitata a 360 esemplari numerati. Seguiranno altre colorazioni: giallo, bianco e grigio alloy, anch'esse preordinabili e limitate a 60 esemplari per ogni referenza.  




28 ottobre 2019

Michel Hommell ha intenzione di cedere le sue testate dedicate agli hobby e all'auto

Dopo la recente cessione di Télécable Sat Hebdo al gruppo Bauer Media France, Michel Hommell, oggi settantacinquenne e titolare dell'omonimo gruppo editoriale, avrebbe deciso di cedere quattordici testate legate al mondo dell'auto e dell'hobbystica in generale. E' proprio grazie a una di queste testate, Echappement, che nel 1968 Hommell aveva iniziato la sua scalata al mondo editoriale. Altre riviste destinate a diventare dei punti di riferimento nell'automobilismo si aggiunsero negli anni successivi, prima fra tutte AutoHebdo, nel 1976. Ancora non sono noti i dettagli dell'operazione, né il nome degli acquirenti. Non è neanche chiaro il momento preciso in cui tali cessioni avranno luogo. Ricordiamo che fa parte del gruppo di queste testate anche AutoModélisme, lanciata nell'aprile 1995 come bimestrale e diventata poi mensile con Jean-Marc Teissedre caporedattore e Christian Moity consigliere.
La biografia di Michel Hommell, scritta da Christian
Courtel, pubblicata da L'Autodrome nel 2013. 

Alfa Romeo Giulietta Berlina II Serie 1959 Miniminiera 1:18

Miniminiera non è nuova a edizioni speciali in scala 1:18. Alcuni ricorderanno la Giulietta Sprint in diecast, uscita ormai diversi anni fa in varie colorazioni. Stavolta è il turno della Giulietta berlina, e l'azienda piemontese ha scelto una meno banale seconda serie del 1959. Il modello, in resina senza aperture, riproduce l'esemplare attualmente in possesso dell'ingegner Carlo Negri, presidente dell'Associazione nazionale tutela patrimonio motoristico. Pubblichiamo le foto diffuse dal produttore. Non avendo in mano il modello non possiamo dire più di tanto. Ci sono alcuni particolari che non convincono troppo ma bisognerebbe approfondire ulteriormente, con una recensione accurata. 









Brooklin Illustrated Collectors Guide di Gianluigi Ciappi: appena uscita la quarta edizione


La quarta edizione della Brooklin Illustrated Collectors Guide (vol.1, vetture americane) di Gianluigi Ciappi è ora disponibile. Il volume è stato completamente rivisto e ora si presenta in un'elegante veste con copertina rigida. In circa 450 pagine si ripercorre tutta la produzione di questo storico marchio britannico, dalla prima referenza fino alla numero 227, con tutte le varie specifiche di versioni e colori, incluse le edizioni promozionali e limitate. 

Sono coperti anche i modelli della Brooklin Limited Collection, con le referenze da BML1 a BML31, i modelli per i Brooklin Club o per gli altri club e associazioni varie. Non mancano nemmeno i modelli delle altre collezioni (Buick Collection, Pontiac Collection, International Police Vehicles, Community Service Vehicles, Hot Rod) e i nuovi capitoli dedicati agli US Model Mint, Vatican Cars e Pink Collection. Chiude il volume un'appendice con bibliografia, repertorio delle scatole, cataloghi, gadget e altre curiosità. Oltre 1600 foto e descrizioni storiche dei modelli in un libro di un'importante marca, che da svariati decenni ha tanti estimatori. Il libro ha un prezzo di GBP 69,00. 





27 ottobre 2019

Finali Mondiali Ferrari 2019 al Mugello: gallery Ferrari 488 Challenge Evo 2020

Il 2020 sarà il ventottesimo anno per il Ferrari Challenge, inaugurato nel 1993 con le 348 TB/TS. Per la stagione prossima, la Ferrari ha presentato un'evoluzione della 488 Challenge, il modello che dal 2018 è impiegato nel monomarca ufficiale del cavallino. La 488 Challenge Evo 2020 presenta un'aerodinamica ulteriormente sviluppata con nuove appendici anteriori e posteriori e un'ottimizzazione generale degli equilibri della vettura, anche in relazione al consumo e all'utilizzo ideale degli pneumatici. L'esemplare presentato al Mugello è il telaio 249490. (foto David Tarallo)