30 giugno 2016

Rassegna stampa: Modelli Auto 124


Un corto articolo perché speriamo che andiate a comprare la rivista! Insomma, siamo di parte ma è quasi inevitabile. Modelli Auto prosegue il proprio cammino e lo fa cercando idee sempre nuove e sfidando certi cliché che sembrano caratterizzare un certo tipo di stampa specializzata. Dal momento della sua rinascita, Modelli Auto si è data una mentalità diversa, dando spazio ai produttori artigianali, alla tecnica, ai testi (eh beh, sì...) provando nuovi equilibri fra fotografie e scritti. Al di là di chi critica per partito preso, i risultati sono stati apprezzati da tanti, e questo è importante. In questo numero estivi troviamo tanta tecnica con un paio di bei montaggi, la seconda parte della retrospettiva su una collezione di vetture sponsorizzate dal Martini Racing, una visita alla Togi di Bresso, recensioni di diecast, resincast, speciali e tanto altro ancora.


25 giugno 2016

Le nuove versioni della Fiat 127 1a serie della Brumm

Brumm R551, Fiat 127 Gr1 Rally Montecarlo 1973 Dongues/Saulie
Della Fiat 127 prima serie di Brumm il blog si era occupato nel marzo 2012 al momento dell'uscita del modello: http://grandiepiccoleauto.blogspot.it/2012/03/fiat-127-prima-serie-2-porte-brumm.html .
E' una miniatura che ormai non ha più molti segreti, essendo stata ampiamente recensita e commentata un po' ovunque. Sono comunque contento che quel post del blog continui ad essere letto e consultato a oltre quattro anni dalla pubblicazione. Nel 2012 uscì anche la versione costruita dalla Seat, realizzata in serie limitata per la spagnola Minicar. Ora Brumm esce con altre sei varianti, tre stradali e tre competizione. Le tre nuove versioni stradali introducono delle colorazioni che la Fiat mise in listino nel 1972, a un anno dalla commercializzazione della vettura: il rosso Etna (Brumm R500-08), il giallo tufo (R500-10) e il verde muschio (R500-12).
Le tre nuove varianti di colore della stradale: giallo tufo con interni neri,
verde muschio con interni sabbia e rosso Etna con interni neri.
Forse più interessanti le tre versioni competizione, che riproducono delle 127 Gruppo 1: Rally Montecarlo 1971 (R551), Rally San Martino di Castrozza 1976 (R552) e Rally 2 Valli 1972 (R553). Per la prima, sulla scatola l'etichetta riporta il 1973, che è l'anno corretto, mentre la placca in decals riporta erroneamente il 1971. Le due foto della vettura reale sono state gentilmente inviate dal mio collega Umberto Cattani, che ringrazio molto.


Le modifiche si sono ridotte al minimo e riguardano l'aggiunta dei fari supplementari e la modifica dei cerchi, senza borchia e con i bulloni di fissaggio in evidenza. Mancano il rollbar, già presente in quegli anni, e altri dettagli che sarebbe stato forse troppo oneroso aggiungere.
Il cerchio sulle versioni Gruppo 1 è stato ristampato con la
riproduzione dei dadi a vista al posto delle borchie della stradale.

Ceccato portò in gara questa 127 Gr1 della Bassano Corse al
Rally 2 Valli 1972. Una livrea tipica degli anni settanta, è quella
che preferisco.

Sulle 127 Gr1 di Brumm mancano alcuni particolari specifici,
che possono essere facilmente aggiunti se si intende
perfezionare il modello.

Già presente nella serie dei transkit Arena, la vettura utilizzata da Caneva nel 1976
è la più colorata. Sull'apertura del cofano anteriore sono stati aggiunti dalla Brumm i ganci in gomma.


La versione della referenza R552 era stata già riprodotta da Arena con un transkit adattabile proprio al Brumm (TK51, Rally Campagnolo e San Martino 1976); in ogni caso è bene precisare che le decals del modello Brumm non sono quelle del transkit Arena ma sono state stampate indipendentemente. Evidentemente Arena è una valida fonte di ispirazione! Non è escluso che Brumm esca in un prossimo futuro con altre versioni della 127 Gruppo 1, magari aggiungendo alcune versioni che hanno corso in pista o in salita.

24 giugno 2016

Uscita l'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio Verde in 1:43 di BBR

E' finalmente disponibile la Giulia Quadrifoglio Verde di BBR in scala 1:43, realizzata in quattro colorazioni nella serie Concept43. Il prezzo ufficiale è di € 117,12. La versione rossa è in edizione numerata e limitata a 500 esemplari, mentre le altre colorazioni sono limitate a 99 pezzi. Praticamente l'intera produzione è già esaurita presso BBR.



21 giugno 2016

Rassegna stampa: Auto Modélisme n.224


Il numero di giugno è per tradizione dedicato alla 24 Ore di Le Mans. Avrei dovuto quindi recensirlo prima del weekend della gara, non dopo. Il fatto è che si tratta di un numero talmente inutile e squallido che lo inserisco in rassegna stampa solo per non perdere la continuità. Il titolo in copertina è una sorta di minaccia "Spécial dioramas 24 Heures du Mans". Sappiamo quindi che aprendo il fascicolo troveremo tutta una serie di presepi più o meno grotteschi, dedicati, tanto per cambiare, ai soliti anni: 1970 o giù di lì, come se il mondo si fosse fermato a cinquant'anni fa. Oltretutto è roba in parte già vista a Rétromobile. Posso capire che esistano appassionati del genere, ma questa è una rassegna stampa molto... parziale. Per conto mio, il giudizio è negativo. Che senso ha pubblicare dei diorami fatti con dei modelli della M4 o delle edicole? Con dei figurini che un Maestro (quelli davvero con la "m" maiuscola") dei presepi napoletani saprebbe interpretare con molto più sentimento e realismo? Con delle donnine dai capelli gialli o arancioni e delle ridicole case per piccioni? Stesso spirito di chi va a Le Mans col giubbottino da Steve McQueen. Al di fuori di una certa cerchia si cade nel ridicolo.
Ah, sì: l'unico articolo decente di questo numero è il test build della Escort Mk1 Rally di Belkits in 1:24. Peccato solo che una volta finito, il modello sia stato scempiato con una sporcatura di cui si poteva tranquillamente fare a meno. E anche di questo numero di giugno si può tranquillamente fare a meno. Attendiamo ora per metà luglio lo speciale Hors Série di Le Mans 2016, un'uscita che di solito non riserva mai brutte sorprese.



20 giugno 2016

Rinascita di una Porsche 911S... e di un modello: Le Mans 1972 e dintorni

Le Mans 2016: la Porsche 911S 2.5 di Le Mans 1972,
restaurata da Porsche Classic, fa bella mostra di sé
nello spazio dedicato alla storia negli ambienti Porsche
all'esterno della variante del circuito.

La sensibilità di Porsche nei confronti della storia e ovviamente la capacità di fare del patrimonio del passato un fiorente business non hanno forse eguali tra le altre grandi case automobilistiche. "Porsche Classic" è ormai un marchio nel marchio, apprezzato non solo dai proprietari delle vetture reali, ma anche dagli appassionati di storia dell'auto e anche dai collezionisti di modelli. Al caso della 911S pilotata da Michael Keyser, Juergen Barth e Sylvain Garant a Le Mans 1972 e in altre gare di quella stagione ha dato un ampio risalto nei mesi scorsi la stampa specializzata e non. Le vicende del restauro possono essere ripercorse brevemente: ritrovata da un collezionista americano in condizioni molto critiche di conservazione, questa 911 fa parte di un lotto limitato di "S" da corsa, basate sulla versione da 2,4 litri.
Le Mans 1972: la Porsche 911S 2.5 iscritta dal Toad Hall Racing
Team e preparata da Louis Meznarie, ottiene la vittoria in classe GT.
Dotate di un propulsore maggiorato a 2492, queste vetture erano contraddistinte da parafanghi allargati, trasmissione elaborata e assetto particolarmente curato. Il restauro è stato presentato per la prima volta in occasione dell'ultima Techno Classica a Essen e nello scorso weekend, per poi essere riproposta in vari altri eventi, fra cui la 24 Ore di Le Mans appena conclusa, dove, in uno dei padiglioni Porsche, è stata ricreata l'atmosfera di un reparto corse anni settanta, il tutto curato e gestito dal settore Porsche Classic.
Ancora un'immagine della 911S 2500, esposta
in una delle hospitality Porsche lo scorso weekend a Le Mans.

Il modello Spark-Porsche Classic sul tetto dell'originale!

In occasione del restauro, è stato edito un modello di Spark che riproduce questa 911S 2.5 proprio nella versione Le Mans 1972. Come molti lettori sapranno, Spark aveva già riprodotto il modello nella serie standard, ormai qualche anno fa (catalogo numero S0940). Ma non ci si è accontentati di riproporre pari pari il modello: rispetto allo Spark della normale produzione, si notano diversi particolari in più e altri migliorati. La scatola è specifica Porsche Classic (catalogo WAX 020 200 33) e la serie è dichiarata limitata, ma non numerata, a 500 esemplari, il che è oggi una discreta cifra, considerato anche che non si tratta di un modello inedito. Il prezzo ufficiale del modello è di € 49, molto meno del prezzo pieno di uno Spark.
La Porsche 911S 2.5 Le Mans 1972 di Spark per Porsche Classic.
Scatola e vetrina sono specifiche per la rete di vendita Porsche.

Rispetto al modello standard uscito anni fa nella gamma di Spark,
la 911 di Porsche Classic ha alcuni dettagli in più: scotch ai fari, fascia
al parabrezza, ruote con dettagli neri, pneumatici con
scritta Firestone e filetto oro, luce di illuminazione numero posteriore
e altre piccole migliorie.

Su entrambi i lati della base sono serigrafati i dati essenziali
della versione.

Ottimo il livello di montaggio, migliore rispetto allo Spark
di anni fa, un periodo in cui la produzione necessitava ancora
di progressi a livello di precisione di assemblaggio.

Anche come pezzo singolo in una collezione, questo
modello può rappresentare con un costo tutto sommato
contenuto la configurazione competizione della 911.

Grande la cura di Porsche per il proprio passato, da competizione
e non.

Sul dorso della scatola è raffigurata la vettura sulla griglia di
partenza a Le Mans 1972.
Infine, ecco lo Spark originale. Si potranno apprezzare le piccole
ma numerose differenze rispetto al Porsche Classic.



18 giugno 2016

Blog 2016: oltre i 100

A Le Mans, il blog supera i 100 post quest'anno e anche se non si tratta di un risultato eccezionale, è pur sempre un numero significativo, perché supera già abbondantemente i post del 2014 e anche quelli del 2015; dopo un biennio 2012-2013 molto intenso, il numero dei post era drasticamente caduto in un infausto 2014, per poi riprendere in cifra tripla (100 tondi) l'anno scorso. E' stato già un segnale positivo ed è ancora più positivo che già a metà giugno 2016 si siano superati gli articoli di tutto il 2015. Certo, in numero non basta e di per sé non conta, ci vogliono anche i contenuti. Ma i contenuti senza continuità sono molto meno efficaci. Ecco perché questi numeri - sorretti anche da un crescente numero di lettori - danno fiducia e voglia di continuare con entusiasmo nei prossimi mesi. E buona 24 Ore di Le Mans a tutti.

Le Mans modellistica: Porsche e modelli (e non solo)

Con le due 919 Hybrid in prima fila e favorite per la vittoria in questa edizione della 24 Ore di Le Mans, la Porsche non trascura i tanti piccoli particolari che ne fanno un leader nel marketing e nella comunicazione. La grande struttura per le conferenze stampa e per gli ospiti è sistemata come sempre all'esterno dell'ultima variante prima del rettifilo di partenza. La presentazione della gara vi si è svolta ieri mattina e non sono mancati i continui riferimenti al modellismo, almeno nell'arredo dei locali. E così, fra piloti del presente e anche del passato (un paio fra tutti, Hans Stuck, qui in foto, e Jacky Ickx) gli ospiti ammirano modelli in varie scale, sistemati con gusto e originalità. Della sezione Porsche Classic, che ha riservato una sorpresa anche in scala 1:43, parleremo in un altro post. Ecco intanto una gallery di modelli Porsche nei locali ufficiali.











Dal 1° agosto la Volkswagen Golf GTI Mk.I di OttOmobile in scala 1:12

Una novità in scala 1:12 particolarmente apprezzata dai nostalgici delle hot hatchback è la mitica Golf GTI prima serie, quella con due fari. Sarà OttOmobile a produrla e sarà disponibile dal prossimo primo agosto al prezzo di euro 129,90. In serie limitata a 500 esemplari, la GTI verrà commercializzata dapprima nel classico bianco, ma sono previste altre colorazioni. Con un sovrapprezzo di euro 39,90 sarà fornita una vetrinetta espositiva.