31 ottobre 2020

Nuovo modello di Autodelta43: Alfa Romeo 20/30Hp tipo E con carrozzeria torpedo inglese

Già negli anni venti, la clientela britannica apprezzava molto le Alfa Romeo, soprattutto per la loro meccanica e la loro affidabilità, forse un po' meno per le linee che i carrozzieri italiani proponevano. 






Del resto, a quell'epoca e per diversi anni ancora, vi era la consuetudine di acquistare telai completi di meccanica per poi abbinarvi carrozzerie realizzate da vari artigiani del posto. Autodelta43 ha appena realizzato un modello dell'Alfa Romeo 20/30Hp tipo E carrozzato in Inghilterra nel 1920. L'auto figura tra l'altro nel numero del 4 settembre 1920 della rivista Autocar. Venduto solo montato, il modello Autodelta43 ha la consueta qualità e accuratezza di montaggio di questo piccolo artigiano toscano, di cui mi sono occupato qualche anno fa su Modelli Auto (primo numero del 2015, se non sbaglio). 




30 ottobre 2020

The racers: the personal scrapbook of Al Satterwhite, endurance motor racing 1963-1973

Man mano che giornalisti e fotografi più anziani vanno in pensione o riducono un po' la loro attività trovando il tempo per mettere mano ai loro archivi, escono libri come questo, che rappresentano un percorso personale, soggettivo, non organico ma non per questo meno affascinante di altri libri più ordinati e completi, anzi. Al Satterwhite è un fotografo americano che, per chi non lo sapesse, ha avuto la fortuna di documentare diversi decenni di quell'automobilismo che oggi non esiste più. Questo libro è una sorta di album in cui Satterwhite ha tirato fuori scatti mai pubblicati, magari non i migliori ma i più strani, i più particolari; i più personali, insomma. Troviamo documentate alcune edizioni della 24 Ore di Daytona e della 12 Ore di Sebring, tutte fra gli anni sessanta e gli anni settanta. Sparse a volontà tra una foto e l'altra, le riproduzioni dei pass di gara e di altre memorabilia accumulate in tanti anni di frequentazione dei paddock. Un libro intrigante, che può essere sfogliato per ore senza annoiarsi, da un capo all'altro oppure aprendo le pagine a caso. Un automobilismo che non esiste più, dicevo, e non per fare il nostalgico. 


Un automobilismo sicuramente più autentico, più ruspante e infinitamente più pericoloso e mortale di quello odierno. Ma aver assistito a quelle edizioni di Sebring e Daytona è stato un privilegio per una o due generazioni di fotografi e giornalisti. Il libro è uscito giusto quest'anno, in un periodo in cui, a causa di forze esterne impossibili da controllare, questo mondo delle competizioni motoristiche rischia di accelerare ancora di più nella sua trasformazione verso una dimensione virtuale e ancora più chiusa verso la partecipazione dei media. The Racers sembra un epilogo di un'epoca definitivamente tramontata, e forse sfogliarlo in questo periodo non è neanche fonte di sollievo, ma solo di rabbia e venefica malinconia. 

Al Satterwhite, The racers. Langstreckenrennen / Endurance Motor Racing 1963-1973, Delius Klasing, Bielefeld 2020, ISBN 978-3-667-11856-1, testi in inglese e tedesco, copertina cartonata,pagg 196, € 88,00. 


29 ottobre 2020

Focus su: set Solido S180004 Porsche 911 Carrera RSR e 911 (964) Carrera RS edizione limitata per Carrefour

Dei tre coffret realizzati questo autunno da Solido per la grande distribuzione francese, quello riservato a Carrefour e contenente due Porsche è forse il più interessante (la notizia sull'uscita dei set potete leggerla a questo link). Col numero di catalogo Pack-S180004, Solido ha ripreso ovviamente due modelli già conosciuti, ma con colori specifici; l'altro set per Carrefour, contenente la Renault 5 Turbo e la Renault 8 Gordini 1100, ha solo un colore speciale, quello della Renault, mentre la Gordini è rimasta blu (del resto non sono mai esistite tinte alternative); il coffret di Auchan, che propone ancora una 5 Turbo e una Peugeot 205 GTi, si contenta invece di colori già visti nelle edizioni normali. 


Per il set Porsche, Solido ha scelto un bell'arancione per la Carrera RSR 2.8, mentre la 964 Carrera RS si presenta in blu-violetto. I modelli stando andando a ruba in Francia, e l'idea è davvero valida. Si tratta di un oggetto posto in vendita a un prezzo ragionevole (meno di € 60,00) e destinato ad avere un valore collezionistico, almeno nell'ambito degli appassionati di questo genere di modelli.  

28 ottobre 2020

Rinviate a data da destinarsi le Finali Mondiali Ferrari 2020 in programma a Misano

La nuova ondata di contagi da Covid19 che si sta purtroppo diffondendo in tutta Europa e le restrizioni applicate dalle autorità nazionali per lo spostamento delle persone, hanno portato Ferrari alla decisione di posticipare le Finali mondiali, originariamente programmate dal 5 all’8 novembre sul circuito di Misano Adriatico. Le Finali mondiali saranno riprogrammate non appena la situazione sanitaria lo permetterà.

27 ottobre 2020

Top-Marques annuncia nuove Formula 1 in 1/43: le McLaren del 1984 e le Ferrari del 1978 e 1992

Top Marques ha appena annunciato l'uscita per il marzo del 2021 di altre Formula 1 in 1:43. Sono previste le Ferrari F92 1992 di Jean Alesi e Ivan Capelli, le McLaren-TAG Porsche MP4/2 1984 di Niki Lauda e Alain Prost e le Ferrari 312 T3 1978 di Carlos Reutemann e Gilles Villeneuve. 








Rese note le date estive del Salone di Norimberga 2021: dal 20 al 24 luglio


Tutti i partecipanti del settore attendevano con ansia questa data: la prossima edizione della Spielwarenmesse avrà luogo dal 20 al 24 luglio 2021. A causa della persistente crisi sanitaria l’organizzatore, Spielwarenmesse eG, ha dovuto per la prima volta nella storia del salone spostare la data da gennaio all’estate. Partono così i preparativi per la Spielwarenmesse 2021 Summer Edition. “Il mio team ed io ci rallegriamo molto, di realizzare finalmente di nuovo un evento dal vivo di cui il mercato ha nostalgia. I segnali sono evidenti“, ha dichiarato Ernst Kick, amministratore delegato della Spielwarenmesse eG. “L’impostazione sarà diversa dalla manifestazione invernale e sarà mirata alle necessità degli espositori e dei visitatori in quel periodo specifico”. Già con la nuova durata, dal martedì al sabato, la manifestazione va incontro all'esigenza di molti commercianti e acquirenti di avere a disposizione un giorno in più. Nell’impostazione dei contenuti, l’industria favorisce l’intento di presentare un’offerta mirata di informazioni e di prodotti nuovi. Gli affari natalizi hanno un ruolo, come anche il panorama d’insieme sul prossimo anno commerciale. I dettagli della Spielwarenmesse 2021 verranno resi noti nei prossimi mesi. 

25 ottobre 2020

Novità Can-Am per Marsh Models: Wolf-Dallara inizio stagione 1979 e Frisbee 1981-1982

Marsh Models ha appena annunciato che è pronta la Wolf Dallara Can-Am in configurazione inizio stagione 1979. Le versioni disponibili sono due: Mont Tremblant (Chris Amon, catalogo MM305B2) e Watkins Glen (Gilles Villeneuve, MM305B2). Le differenze fra i due modelli sono minime, giusto il nome del pilota e una decals Koni in più, presente sull'anteriore della vettura di Villeneuve. 

Pronta anche la Frisbee Can-Am, in versione Danny Sullivan (MM308B4, non è chiaro a quale gara faccia riferimento, lo stesso Simmons lo ignora), Mid-Ohio 1981 (Rocky Moran, MM308B10) e Mosport 1982 (Al Unser jr, MM308B15). 

Marsh ha anche confermato di aver terminato i master della Ford MkII Daytona 1967 (MM307) e della versione evoluzione della Chaparral McLaren M12 (MM309) e presto saranno stampate le resine. Di prossima uscita anche la MM310, ossia la versione IMSA della Jaguar XJR5, che verrà realizzata nelle due versioni di Watkins Glen. 




24 ottobre 2020

La Porsche 935, il Mugello del '77 e la macchina del tempo (storie di modelli, episodio 11)

La mia generazione di appassionati toscani di automobilismo non ha potuto assistere di persona allo Stradale del Mugello ma è cresciuta con le gare sul circuito di Scarperia. Mondiale Marche, Europeo Turismo, Euro Formula 2, Formula 3, Fiat Days, Formula Fiat Abarth... i ricordi di quelle indimenticabili giornate sono scolpite nella memoria. Il circuito era quello che era: bello come tracciato ma le infrastrutture erano state lasciate a metà. Ci avevamo fatto l'abitudine a vedere quei pali di cemento armato che finivano nel nulla, i box incompleti, il paddock che quando pioveva si trasformava in un enorme pantano, per non parlare delle vie d'accesso che assomigliavano tanto a tratturi di campagna. Del resto anche per le gare più importanti non c'era un cane. Ricordo di aver staccato più volte il biglietto numero 1 per il paddock, e non parlo della corsa delle casse di sapone; parlo dell'Euro Formula 2, quello che sembrava una mini-Formula 1, o del Mondiale Endurance con Ickx, Bellof, Boutsen, Pescarolo, Patrese, Nannini e compagnia. 
6 Ore del Mugello 1977: Endurance
Info e Spark ebbero la felice idea di 
far uscire questa 935/77. Ormai sono passati
diversi anni da quella produzione. 

Ma - si sa - l'AC Firenze, che all'epoca gestiva il circuito, non brillava per capacità di promozione e i problemi economici sempre più pressanti avrebbero trovato una soluzione solo con la vendita della struttura alla Ferrari. Ma questo a noi ragazzini a caccia dell'autografo di Roberto Ravaglia o di Momo Moretti accompagnato dalle ragazze Penthouse che distribuivano cataloghi delle ruote Momo, importava poco. Quello che è rimasto è il fascino di eventi irripetibili, che hanno lasciato una traccia nel nostro inconscio automobilistico destinata a non sparire mai. Le 6 Ore del Mugello sono state importanti per la storia del Mondiale Marche: qui, nel 1976, debuttò la Porsche 935. Non sono molti i modelli della prova mondiale al Mugello, sebbene qualche artigiano abbia provato a tappare qualche buco, almeno fra i più evidenti. E una decina di anni fa, Spark e Endurance Info fecero uscire la 935/2 del 1977 Mass e Barth, quella che tirò un gran botto che in molti ancora oggi ricordano. Il fatto che la vendesse la BAM di Parigi aggiungeva ancora più fascino all'uscita del modello. Quando arrivò il pacchetto da Parigi, si attivò uno di quei cortocircuiti emozionali che danno un senso al collezionare. Era come tornare indietro alla fine degli anni settanta, quando per un modello così avresti fatto undici ore di treno. 
Le vetture del Mugello spesso sono 
spoglie, prive degli sponsor opulenti
che apparivano a Le Mans o in altre 
occasioni. Noi le vedevamo spesso 
così, col loro scarno numero e i 
pochi sponsor tecnici. 
La cosa, fra parentesi, fu resa meno idilliaca dallo scarso controllo qualità degli Spark di allora, i cui modelli andavano scelti dal vivo e con molta cura. La 935 riprese la via della Francia per essere sostituita da un secondo esemplare che per fortuna non aveva i difetti del primo. E quando - siamo arrivati a oggi - Madyero è uscito con un altro modello di quella gara la 935 Kremer di Wollek e Fitzpatrick, non ho potuto non trattenerne uno per la mia collezione. Primo, perché è un qualcosa realizzato con passione, e inevitabilmente si vede. Secondo perché mi ha fatto rivivere la suggestione incontrollabile di un oggetto che è qualcosa di molto simile alla macchina del tempo. 

22 ottobre 2020

Porsche 934 e 934/4 Vasek Polak di George Follmer: una nuova serie di Madyero

E' appena uscita una nuova serie di modelli Madyero. Si tratta di due versioni della Porsche 934 Vasek Polak pilotata da George Follmer nella serie Trans-Am. La 934 standard è quella con la quale Follmer vinse il campionato nel 1976; la 934/5 è invece la vettura del 1977. I modelli sono montati su una base in legno con targhetta fotoincisa Madyero e confezione specifica. Come sempre, la finitura è di ottimo livello e Madyero ha curato tanti piccoli particolari in grado di fare la differenza. Queste Porsche sono disponibili solo montate al link: https://www.geminimodelcars.com/search?q=Vasek+Polak 



21 ottobre 2020

Un buco nell'acqua annunciato? Spark e la Rondeau M382 Vetir di Le Mans 1986

Alla fine del 1985 Jean Rondeau trovò la morte nell'incidente al passaggio a livello. Il marchio di Le Mans, già abbondantemente in crisi, aveva ormai i giorni contati. Ma nei tre anni successivi altre Rondeau schierate da privati presero parte alla 24 Ore che Jean aveva vinto nel 1980, al volante della M379B. Nel 1986 si rivide la M382 telaio 003, pilotata da Oudet e Justice. Spinta dal noto motore Cosworth da 3,3 litri, questa vettura non brillò particolarmente; del resto gli schieramenti di Le Mans, nelle ultime file, pullulavano di vecchie Gruppo C in disarmo, che nulla potevano nei confronti di materiale ben più competitivo. Ma se non era possibile far parlare di sé nelle cronache sportive, almeno ci si poteva provare esibendo una decorazione vistosa o originale. Sponsorizzata dalla gamma Vetir, la vettura era decisamente accattivante, con un ampio tessuto tutto pieghe e sfumature che avviluppava le rotondeggianti forme della M382. 

Da sempre le sfumature sono la bestia nera dei produttori di automodelli, che - possiamo dirlo - non ne sono mai usciti perfettamente indenni. Dalla Porsche 930 Lit National di Le Mans 1983 alla Porsche 962C Almeras di Le Mans 1991 (quella sponsorizzata da Axe), riprodurre i colori che degradano uno nell'altro, le ombre e le pieghe di motivi decorativi è sempre stato un problema, affrontato spesso con mezzi tecnici insufficienti e inadeguati. 


E' appena il caso di ricordare come sul primo modello Spark Italia, la BMW 3.0 CSL di Facetti e Finotto, il problema venne risolto alla radice in maniera gordiana... 

Spark nella sua gamma doveva ancora riprodurre la Rondeau M382 Vetir, e il modello è uscito giusto da qualche giorno. Replicare i complessi ghirigori dei drappi multicolore era tutt'altro che facile, e l'impresa si è confermata più che ardua. Il risultato? Poco convincente, anzi per nulla. Premesso che la Rondeau M382 di Spark è di per sé un ottimo modello, tutta l'attesa era concentrata sulla livrea, che appare maltrattata e semplificata come avrebbe potuto esserlo su un kit Starter degli anni ottanta, con le decals stampate da Carpena. Non credo che la decorazione della Rondeau di Spark si debba a Cartograf; certo è che se Spark ha dato prova di eccezionali prodezze nel campo della decorazione (mi vengono in mente i film cromati diffusissimi su vetture contemporanee o i loghi iridescenti della Pescarolo sponsorizzata dalla Playstation, diventata ormai un classico nella storia dell'1:43), questa M382 sembra quasi un'altra vettura se la si confronta con le foto dell'originale. 

Le pieghe sono state ottenute con banali strisce puntinate più scure, così rigide e ben definite che sembrano esse stesse parte della decorazione. Manca del tutto l'effetto tridimensionale e a parte alcuni errori nella riproduzione dei motivi, è stato completamente tralasciato il rosso, presente ad esempio sul passaruota anteriore destro. Nel 2020, con le moderne tecniche grafiche, si sarebbe potuto e dovuto fare meglio. Ci si potrebbe dilungare su come interpretare storicamente un modello. Del resto, uno Starter montato trent'anni fa ha un suo significato documentario, perché rappresenta un'epoca e magari ci riempie anche di nostalgia. Su un AMR montato negli anni settanta non metterei mai un tergicristallo fotoinciso di oggi e su un Brooklin non sostituirei le ruote in metallo bianco con un set di BBR o di Bosica. E' questione di epoche e anche di stili, di equilibri, di giudizi sottilmente sospesi fra tecnica e storia. Ma un marchio come Spark ha un obiettivo preciso, che è quello di proporre un prodotto che, senza concedere nulla alle suggestioni interpretative che in altri contesti e in altre tradizioni possono anche avere un loro significato, non faccia rimpiangere un kit montato di buon livello. Nel caso della Rondeau, invece, andrà rimpianto un ennesimo modello deludente. 



20 ottobre 2020

Rassegna stampa: Modelli Auto numero 141 (terzo trimestre 2020)

Uscito intorno all'8 ottobre, il numero 141 di Modelli Auto (terzo trimestre 2020) non tradisce le attese. E questo si capisce sapete come? Scrivendo o tentando di scrivere una recensione del fascicolo. C'è l'imbarazzo della scelta sull'argomento da scegliere come apertura di questo thread, tanto ormai gli argomenti all'interno del numero sono omogenei e ben equilibrati. Penso che anche in futuro, Modelli Auto sarà un utile strumento di consultazione per comprendere le tendenze di questo mondo delle auto in miniatura che molti danno sempre per morto e che poi invece sa rinascere nei modi meno scontati. In Modelli Auto non manca nulla: non manca la tecnica, con l'Audi Quattro montata da Shimoma per Piero Tecchio o con l'elaborazione del kit Tamiya in 1:24 presentata da Alessandro Prini. 
C'è la storia (Carrera Panamericana), ci sono gli incontri con i produttori (Jade Miniatures) e poi le retrospettive (la Renault 5, a cura di Bruno Boracco) e le recensioni, che penso siano fra le più oneste e oggettive che mi sia capitato leggere, e non faccio confronti con altre testate perché sarebbero abbastanza impietose. 
Con Modelli Auto si può trascorrere un po' di tempo in santa pace, apprezzando lo stile rassicurante e pacato di Umberto Cattani o i contributi di ogni altro autore, ciascuno con la sua peculiarità, il suo stile e il suo bagaglio culturale. E penso che nessuno pesti i piedi degli altri, cosa piuttosto rara, ma assolutamente da perseguire se si desidera che il meccanismo continui a funzionare. Quello che vi consiglio è di non perdere questi numeri di Modelli Auto, nati in un periodo difficile ma che probabilmente ha stimolato ognuno a dare ancora più il meglio di se stesso. 

19 ottobre 2020

L'esempio (stavolta) positivo di Spark: le serie nazionali che sanno innovare

...d'accordo, niente di particolare ma quando è giusto è giusto. Terzo in ordine di fastidiosità dietro soltanto agli orribili vetri plotterati e agli enormi agglomerati (fa anche rima) di decals stampati in unico pezzo, c'è un elemento che molti criticano negli Spark, ossia gli interni dei passaruota lasciati nello stesso colore della carrozzeria. E quando un modello è nero, blu o grigio scuro, tira via. Quando è bianco, giallo o di altri colori chiari il discorso è diverso. 

Già altre volte Spark ha sperimentato sulle serie nazionali dei piccoli accorgimenti che possono fare parecchia differenza. Ricorderete i cerchi verniciati in alluminio opaco su alcune Porsche 935 del distributore francese, soluzione poi ripresa in altre edizioni e che a mio avviso può essere molto più realistica della cromatura, almeno in certi casi. Ora, su una delle ultime serie giapponesi, la Porsche 962C di Wollek e Jelinski della 1000km del Fuji 1989 (catalogo SJ082) Spark ha dipinto gli interni dei passaruota in nero opaco. Il modello, già validissimo - è uno dei classici di Spark - ne guadagna. Questa ditta continua a produrre a getto continuo ed è quasi inevitabile che divida i giudizi, crei entusiasmi ma anche malcontenti, magari nello stesso tempo. E' il caso ad esempio di due o tre novità: accanto all'originale Rondeau M382 Vetir di Le Mans 1986 o alla Porsche 962C 500km di Sugo 1990 (altra edizione nipponica) che per combinazione o meno sembrano davvero dei kit montati come ce li sognavamo trent'anni fa, la tanto attesa Porsche 930 gruppo B Almeras di Le Mans 1984 stecca nonostante lo sforzo di innovare o di sorprendere, come direbbe Alfonso, con particolari di cui nessuno fino ad oggi si era accorto. 

Ora anche sulle 911 del passato ci schiaffano i vetri laterali plotterati, della serie se la volete è così altrimenti arrangiatevi. Vedendo questo modello mi viene la nostalgia di una 930 identica che acquistai nel 1988 da Paolo Tron a Milano in uno dei miei raid di liceale in treno: un kit Provence Moulage montato da Alfonso Reitano (se mi legge lo saluto ma non credo frequenti il blog) con una precisione e una passione tale che il modello trasmetteva l'entusiasmo di chi l'aveva montato. E' raro, ma succede. Verrà un tempo in cui la vendita di automodelli sarà interdetta dal nuovo ordine mondiale politicamente corretto che dirà che la loro diffusione incita alla trasgressione del codice della strada. I pochi collezionisti rimasti si daranno convegno nelle cantine o nei garage e si scambieranno gli Spark ormai fuori produzione da trenta o quarant'anni.  

18 ottobre 2020

Toutes les Mercedes depuis 1945, Hors Série di AutoPlus

AutoPlus ha appena pubblicato un altro dei suoi Hors Série, consacrato stavolta alla produzione stradale Mercedes dal dopoguerra a oggi. Per gli specialisti del marchio sarà forse un'uscita pleonastica, ma per chi desideri avere una veloce ma comunque documentata panoramica sull'attività del marchio di Stoccarda, questo volume potrà essere di aiuto. In 192 pagine corredate di documenti e foto d'archivio, si ripercorrono la storia e lo sviluppo delle varie "classi", distinguendo all'interno dei singoli capitoli le varianti di motore. 

Peccato che nei raggruppamenti non venga mai specificata la sigla interna, che nel caso della Mercedes è quasi fondamentale per riconoscere un determinato modello, al di là della selva delle sigle, che tra l'altro tendono a ripetersi generazione dopo generazione. Non sono state trascurate le versioni speciali, trattate in dei riquadri, come la SLR 722-edition del 2006 o le AMG, fatte spesso oggetto di un approfondimento specifico. Il repertorio dei modelli, che inizia con le 170V e 170S del 1946, si conclude con la GLB del 2019. 

Nelle prime pagine viene anche sintetizzata la storia della Mercedes dalle origini alla seconda guerra mondiale e in un'appendice con molte immagini si ripercorrono le date fondamentali del marchio, incluse quelle dei successi sportivi. Il costo del volume è di € 16,90 e ci sentiamo di consigliarlo a tutti gli appassionati di storia dell'auto. Uno strumento di consultazione rapido e utile anche per chi debba compilare brevi schede, recensire automodelli e così via. 

16 ottobre 2020

Carmodel dona 2400 mascherine di tipo ffp2 alle scuole di Roseto degli Abruzzi

Carmodel ha donato 2400 mascherine di tipo ffp2 alle scuole di Roseto degli Abruzzi. Le mascherine sono state consegnate ieri alle presidi di primo e secondo circolo, Maria Gabriella Di Domenico e Anna Elisa Barbone. “Desidero ringraziare il titolare dell'azienda, Carlo Pretaroli – ha dichiarato l'assessore Nicola Petrini – per essere stato sensibile a una richiesta che gli abbiamo rivolto”.

(a sinistra, il ritaglio del "Centro", uno dei quotidiani su cui è apparsa la notizia)



15 ottobre 2020

Talbot 1978-1986, un libro di Dominique Pagneux edito da ETAI

Ricordate la Talbot Tagora? E la Solara? E le 1307-1308? Fino a oggi la letteratura che si occupava del marchio Talbot - non quello del periodo classico ma quello degli anni settanta-ottanta - era limitata a qualche sporadica monografia e alle riviste tecniche RTA. Oggi ETAI, un editore francese sempre molto attento a questo genere di tema, pubblica un volume, scritto da Dominique Pagneux, che ripercorre la storia della Talbot dal 1976 al 1986, vale a dire dalla rinascita del nome dopo Chrysler-Europe fino alla chiusura definitiva. Il libro traccia a grandi linee anche la storia della Simca, che com'è noto confluì nella galassia Chrysler-Europe portandosi dietro l'immortale 1000, che vi terminò così un'ultradecennale carriera. 

In quasi duecento pagine densamente documentate di materiale iconografico dell'epoca, Pagneux passa in rassegna non solo la produzione, ma anche i progetti, le strategie di marketing e comunicazione, la rete di vendita e di assistenza, oltre all'attività agonistica, di indubbia importanza: basti pensare alla collaborazione con Ligier in Formula 1, alla Sunbeam nei rally e ai monomarca riservati alla Samba. Un libro gradevole e davvero ben documentato, che colma una lacuna nella storia dell'automobilismo recente. 

Dominique Pagneux, Talbot 1978-1986, ETAI, 2020, ISBN 979-10-283-0375-4, € 45,00

14 ottobre 2020

Spark annulla l'uscita delle due Porsche 911 RSR ufficiali di Le Mans 2020 nella serie standard

Spark ha appena annunciato che le due Porsche 911 RSR ufficiali di Le Mans 2020 (S7983 e S7984) non saranno riprodotte. Proprio qualche giorno fa l'azienda francese aveva diffuso la lista con i dettagli e i codici di tutte le uscite in 1:43. Da queste, ora sono state escluse le RSR numero 91 e 92, probabilmente perché esse saranno riservate in esclusiva alla rete ufficiale Porsche.