27 giugno 2017

Inestimables Dinky Toys Argus 2017 di Stéphane Brochard



Il 2017 vede l'uscita, presso le Editions LVA, dell'aggiornamento del ben noto volume di Stéphane Brochard, dedicato ai risultati ottenuti dalle vendite di modelli Dinky Toys. Il criterio di classificazione è quello già conosciuto: vengono tenute in conto le risultanze minime e massime di vendite all'asta avvenute fra il 1999 e il 2016, con la specifica del mese/anno di vendita, le condizioni del modello e le sue caratteristiche. Come detto già in passato, non è una guida esaustiva della produzione Dinky, ma un "termometro" attendibile delle tendenze del mercato.
Quasi 380 pagine dense di informazioni sui risultati
delle vendite in un arco di oltre 15 anni.
Ad ogni edizione l'Argus si fa sempre più preciso e dettagliato: nell'edizione 2017 sono presenti più di 1700 foto a colori con 5664 quotazioni, tenendo conto della produzione di tutti i paesi: non solo quindi i Dinky inglesi e francesi, ma anche i preziosissimi sudafricani, e poi la Spagna, Hong Kong, e i Nicky Toys indiani. A 25 euro è uno strumento indispensabile per ogni appassionato che si rispetti.
Esempio di una scheda.

26 giugno 2017

Ferrari 250 LM Piper/Attwood Le Mans 1968 #21 LOOKSMART LSLM042 1:43


Le Ferrari 250 LM di Piper e Attwood
alla 24 Ore di Le Mans 1968
Annunciate da quasi un anno, escono due ulteriori versioni della Ferrari 250 LM di Looksmart relative alla 24 Ore di Le Mans, e non si tratta di versioni qualunque: siamo infatti di fronte alla vettura numero 21 di Piper e Attwood e alla numero 20 della Scuderia Filipinetti, che per il momento lasciamo da parte. Dedichiamoci infatti per il momento alla verde 250 LM, che ha sempre suscitato una certa presa nei confronti degli appassionati, un po' per essere una vettura di Piper, un po' per quella carrozzeria così fuori forma da farla sembrare più uno strano prototipo che una 250 LM tradizionale. Già tanti anni fa i collezionisti che avevano in casa il libro di Antoine Prunet sulle Ferrari Sport-Prototipo avevano imparato a conoscere questa vettura, sulla quale lo storico francese nutriva qualche dubbio anche a livello di numero di telaio: un numero alto, 8165GT, che forse lasciava intendere che quella 250 LM così diversa da tutte le altre, in realtà non fosse neanche una 250 LM.

Appena uscito dopo una lunga attesa, il modello Looksmart.
Con David Piper tutto era possibile, ma diamo per buona la classificazione 250 LM così come appare in tutti i documenti ufficiali. Riguardo a questa LM così particolare, Umberto Cattani mi ricorda che il primo a realizzarla in scala fu Philippe Marteau (MPA) con un kit in resina, ai tempi molto ricercato. Seguì il buon Marcello Giorgetti, che alla mostra modellistica di Scarperia, nel settembre del 1983, espose il primo bronzo di un futuro kit in metallo bianco. Ci volle del tempo prima che il modello uscisse, e - si sa - la documentazione di allora non era neanche lontanamente paragonabile a quella oggi in possesso dei fabbricanti. Le linee della vettura, però, "c'erano", e lo step successivo fu quello di Umberto Codolo, che nella linea low cost Tokoloshe fece uscire, nei primi anni duemila, un bel modello in resina, che beneficiava di tutta una serie di particolari più esatti, estrapolati da una ricerca documentaria senza dubbio più completa e rigorosa, grazie anche all'uscita, in vari libri e riviste di altre foto più chiare su vari dettagli rimasti fino a quell'epoca completamente ignoti.
Corretti i doppi terminali di scarico fini.
A Looksmart non sono sfuggiti i cerchi con le razze alleggerite.
E anche il Tokoloshe (commercializzato poi anche sotto altre etichette, da Remember a MG Model) non cessò di evolversi, ricevendo ad esempio il bollo portanumero sulla fiancata destra correttamente bordato di nero con le cifre anch'esse bordate. Le ultimissime versioni hanno ricevuto anche i due piccoli fari posteriori rossi che in alcune immagini si intravedono incassati nella parte posteriore. Il modello di Codolo a un certo punto fu commercializzato anche in kit; nel frattempo il soggetto piacque ad altri produttori, compresi quelli da edicola, che lo declinarono in alcune interpretazioni più o meno esatte. L'uscita del Looksmart, classico resincast in scala 1:43, vorrebbe forse mettere una parola definitiva su questo tema, anche se abbiamo visto che spesso i modelli del marchio lombardo, pur fatti molto bene, peccano stranamente in piccoli, banali dettagli che ne inficiano almeno in parte il valore.
Belli i gruppi ottici anteriori.
La scritta Goodyear è tampografata.
In effetti anche in questo caso ci sono luci e ombre. Ombre piccole, intendiamoci, ma abbastanza fastidiose su un modello che al pubblico viene venduto a circa 100 euro (si tratta essenzialmente di uno Spark il cui prezzo è gonfiato dall'incombere della licenza ufficiale Ferrari, come se l'altra licenza 24 Ore di Le Mans non fosse abbastanza).
Il deflettore laterale molto realistico, tipico dettaglio dei resincast moderni.
Le decals sono stampate in gruppi, ma il film si nota poco.
Rispetto al Tokoloshe/Remember il modello presenta delle bombature più accentuate sui passaruota posteriori; per il resto le linee coincidono abbastanza, impreziosite da una verniciatura molto ben fatta, liscia, uniforme e non eccessivamente lucida. La decorazione della vettura non pone più misteri e tanti piccoli dettagli sono resi con ottimo realismo, dai deflettori dei vetri laterali ai gruppi ottici, dal volante (corretta la corona nera, ma è stata lasciata la foggia classica mentre si trattava di un esemplare più moderno) alle calotte dei fari con la bordatura nera. Mancano le già citate luci posteriori, prerogativa come abbiamo detto dei Remember più recenti, mentre ovviamente non sono sfuggite a Looksmart le razze dei cerchi, vuote per esigenze di alleggerimento; molto fini e realistiche le lucine di illuminazione numero.
La linea è sempre soggetta a interpretazioni più o meno
convincenti. Forse il posteriore un po' troppo tozzo?
Continuiamo a ritenere più esatte le linee del Tokoloshe.


Le scritte Goodyear sulle gomme sono tampografate; i gallettoni sono fotoincisi: triangolari quelli posteriori (tipo Ferrari 330 P4), più classici quelli anteriori, e ci risiamo (per l'ennesima volta!) con la parte di sinistra corretta e quella di destra alla rovescia. Siamo nel 2017 e ancora non è stato risolto questo banale problema. Si dirà che la correzione è facile e posso essere d'accordo, ma allora se è facile per un qualsiasi modellista dotato di un minimo di manualità perché non dovrebbe esserlo per una casa costruttrice dai grandi numeri come Looksmart? Mistero.

Confezione tipica dei modelli Looksmart.


Concludendo, siamo in presenza di un modello con molti pregi, certamente all'altezza del blasone del produttore. Si nota qualche sforzo per staccarsi anche dagli standard Spark, come una maggiore cura generale dei particolari e naturalmente la presentazione più lussuosa, con vetrinetta grande, placchetta metallica e scatola in cartone. Un modello, quindi, che accontenterà la maggior parte dei collezionisti, sebbene ancora oggi un kit Remember montato come si deve potrebbe tranquillamente reggere il confronto.

20 giugno 2017

Le Mans modellistica: case costruttrici e miniature

Se dal punto di vista dell'originalità dell'offerta modellistica l'edizione 2017 di Le Mans ha lasciato parecchio a desiderare, le maggiori case basano ancora una parte importante della promozione del proprio marchio sui modelli in scala. In pole position vi è la Porsche, che ha portato diversi modelli (Spark...) in esposizione ma anche in vendita nell'edificio permanente costruito presso la chicane in entrata del rettifilo. I modelli attirano e fanno colore, arredamento. Ecco qualche esempio di ciò che si poteva trovare nel weekend di Le Mans nelle hospitality Porsche e Toyota.







"Inestimables miniatures et jouets" Argus 2017-2018 di Stéphane Brochard


Forse meno conosciuta rispetto a "Inestimables Dinky Toys" dello stesso autore, questa guida esce periodicamente e si propone di coprire alcune marche importanti del passato, da Corgi a CIJ, da JRD a Quiralu passando per Maerklin, Spot-On, Tekno e Mercury. Questa edizione 2017-2018, uscita da poche settimane, vede aggiungersi il marchio Quiralu, che negli anni 50-60 produsse una piccola serie di modelli diecast, prima di chiudere definitivamente i battenti nel 1962.



Le guide "Inestimables" sono ora edite da LVA, che è l'editore francese che ha in catalogo diverse interessanti testate, fra cui Collectionneur & Chineur. Le guide Argus si basano su un principio molto semplice: riportare le quotazioni massime e minime ottenute dai vari modelli nel corso di aste (on line e non) degli ultimi anni. Non si tratta quindi di quotazioni teoriche, ma di risultati concreti registrati e certificati. Per ogni modello viene indicato il prezzo massimo e minimo raggiunto, corredato di data di vendita (mese-anno) e altre informazioni utili.



Modelli che in questi ultimi 8-10 anni non sono mai stati venduti non compaiono nella lista, che pertanto non è un elenco completo di tutte le varianti dei marchi citati. A 26 euro per 368 pagine, si tratta di uno strumento utilissimo, soprattutto per farsi un'idea delle tendenze di mercato.

16 giugno 2017

Le Mans modellistica 2017: poche novità in una generale piattezza



La roulotte vintage di Spark nei pressi del villaggio. E'
presente un altro punto vendita ufficiale al di là delle tribune,
oltre naturalmente
il negozio nella piazzetta. 
 "Beato te che vai a Le Mans". Quante volte mi sono sentito ripetere questa frase. Ma da qualche anno a questa parte, è davvero la stessa, la situazione? Sono da invidiare quelli che vogliono (o che debbono) andare a Le Mans per la 24 Ore? Difficile dare una risposta, dipende ovviamente anche dai casi. In questo weekend c'è Novegro e non è certo un gran rimpianto aver saltato la tradizionale borsa di scambio di fine stagione per la gara di Le Mans. Questo in assoluto. Ma c'è da chiedersi cosa sia rimasto a Le Mans del vero spirito che contraddistingueva le uscite del passato. Poco o nulla, e i segnali erano stati evidenti già negli anni scorsi. L'omologazione si chiama Spark, questo ormai è assodato, ma se i vari stand che in un tempo non troppo lontano erano occupati da Chater's o da Washington Photo sono sostituiti da Decathlon o da altri marchi della grande distribuzione un motivo ci sarà. Forse gli organizzatori hanno tirato troppo la corda; forse guadagna solo chi vende roba da poco, comprata a poco (ma deve vendere comunque molto, magari moltissimo). Fatto sta che qualcosa si sta rompendo, l'equilibrio vacilla, i conti non tornano. Spark è onnipresente, mentre i tedeschi di Modelissimo occupano uno dei "garage" sotto la tribuna Michelin.
Modelissimo: tutto (tanto) a prezzi bassissimi. 
Di venditori di libri non ce ne sono tanti; se fra i modelli si cerca qualcosa di originale, si possono trovare le solite, bellissime peraltro, elaborazioni su base Solido nell'area di Angers Miniatures. Con 30-50 euro ci si porta a casa qualcosa di unico, di non standardizzato.
Pochi libri, assenti alcuni dei più noti venditori, da Chater's a Michel Delannoy. 
La ricerca, appunto, di qualcosa che si allontani dall'imperante globalizzazione diventa impresa ardua. E anche in assoluto, il numero degli stand è in netto calo, anche in confronto al 2016. Non è un bel segno, o forse è il segno che all'ACO qualcosa stia cambiando. Lo si è notato anche nei rapporti fra l'ACO stessa e gli organizzatori del WEC, ma questo è un altro discorso che ci porterebbe lontano, troppo lontano. Tornando ai modelli, per chi viene a Le Mans, l'appuntamento di riferimento è la Classic biennale, non certo la 24 Ore.

Chi cerca un po' di originalità la trova da Angers, con le
elaborazioni su base Solido: soggetti senza tempo. 





Tutto ciò mette un po' di tristezza, anche perché ne risente tutto l'ambiente che pare anno dopo anno un po' più grigio. Da qui a parlare di decadenza ce ne corre, ma attenzione a non sottovalutare i segnali di una crisi che sembra più "filosofica" che finanziaria.

07 giugno 2017

Annunciate le Ferrari 330 P4 Coupé 1967 di Tecnomodel (1/18): per ora quattro versioni

Tecnomodel annuncia uno dei modelli più attesi nella gamma 1:18, la Ferrari 330 P4. Quattro le versioni che dovrebbero essere disponibili già dall'estate: presentazione (TMD1831A), Le Mans 1967 #24 Mairesse/"Beurlys" (TMD1831B), Daytona 1967 #24 Parkes/Scarfiotti (TMD1831C) e Monza 1967 #3 Bandini/Amon (TMD1831D). Indubbiamente la P4 è una pietra miliare nella serie di Ferrari sport-prototipi già presenti nella produzione di Tecnomodel; speriamo che alcuni dettagli possano essere rivisti nei modelli definitivi, basti pensare alla versione di Monza.