31 luglio 2015

Focus su: Maserati Birdcage 75th Pininfarina 2005 e Ferrari Modulo Pininfarina 1970 di Miniminiera (1:43)

Prosegue con due nuove uscite la serie di resincast 1:43 prodotti in Cina da Miniminiera e dedicata ad alcune delle più celebri realizzazioni di Pininfarina. Interrotta purtroppo la serie Bertone, che prometteva bene (bellissima la Jaguar B99 uscita qualche mese fa), nella serie di Pininfarina sono uscite per prime la Cambiano del 2012 e la 2uettottanta del 2010. In questi giorni sono in distribuzione il terzo e il quarto modello della serie, la Birdcage 75th anniversary e la Modulo del 1970. Si tratta di modelli di alta qualità con moltissimi dettagli, finora mai apparsi su altre riproduzioni di concept car. Difficile dire quale dei due modelli sia il più riuscito. Per ragioni anagrafiche e affettive, propenderei per la Modulo, che ha un "feeling" davvero notevole, ma alcune selle soluzioni adottate sulla Birdcage sono davvero degne di nota. Oltretutto le concept car mal si prestano, in generale, ad approssimazioni o semplificazioni, visto che l'originalità della ricerca e la bizzarria di certe trovate stilistiche e meccaniche passa proprio dalla sofisticazione e dall'esasperazione dei dettagli. La Birdcage ha come concorrente diretta il kit prodotto diverso tempo fa da Yow e tuttora in produzione. Si tratta di un kit che richiede un enorme lavoro di affinamento, e che al pubblico costa quasi di più del modello Miniminiera già montato. Stesso discorso per la Modulo, anche se in questo caso le riproduzioni di questa celebre concept car sono molte di più e c'è quasi l'imbarazzo della scelta. Ma chi temeva che l'uscita della Modulo potesse non incontrare il successo di una 2uettottanta, andata esaurita in poco tempo, ha dovuto ricredersi: evidentemente la serie Pininfarina è ben concepita e del resto la mancanza di un modello come la Modulo avrebbe costituito una grave mancanza nella serie, che prevede per il futuro altre chicche del passato e dell'era contemporanea, dalla Sintesi del 2008 alla Enjoy del 2003, dalla Ethos del 1992 alla Sigma Grand Prix del '69 (attesissima), fino ad alcuni capolavori degli anni quaranta-cinquanta come la Cisitalia 202, le Lancia Aurelia PF200 Cabrio e Coupé e la Lancia Florida II.
Le ultime due uscite della serie Pininfarina (1:43) di Miniminiera: la Maserati Birdcage 75th del 2005 e la Ferrari Modulo del 1970.

Perfetta la riproduzione delle linee, così come il livello di verniciatura. Sulla Birdcage il bianco è metallizzato, con una grana finissima e di alto livello.

Ogni modello è montato su una solida basetta in compensato foderato da un foglio argentato. E' tutto molto sobrio e allo stesso tempo elegante.

La Modulo dovrà vedersela con diverse concorrenti, del presente e del passato, ma ha tutte le carte in regola per ottenere la preferenza dei collezionisti.

Le ampie superfici vetrate, realizzate in plotteraggio, si adattano perfettamente alla carrozzeria, segno di una progettazione corretta.

Molto dettagliati gli interni; questi modelli sono adatti sia agli appassionati di auto sia in generale a chi si interessi di design d'avanguardia. Una perla sono i sedili "modulari", riprodotti con grande fedeltà.

La confezione-tipo della collezione Pininfarina, completa di cofanetto, con cartolina e notizie sulla vettura e piano completo delle uscite.

Molto curati i dettagli, senza trascurare gli interni.

In questa immagine si possono apprezzare gli sforzi per riprodurre con ricchezza di particolari le complesse strutture dell'interno, che ricordano la Birdcage storica, riproponendole in chiave moderna.

L'ampia cupola trasparente-fumé è riprodotta in acetato, incollato con precisione alla carrozzeria.

26 luglio 2015

Nuovo sito web per Best Model Cars SAGL

E' on line il nuovo sito e-commerce di Best Model Cars (Svizzera), azienda che si occupa di vendita di modelli in scala 1:43 / 1:18 e di accessori (fotoincisioni, cerchi, ecc) per automodelli. Sul sito www.bmcshop.eu è possibile trovare molti articoli - se ne stanno aggiungendo molti, giorno dopo giorno - a prezzi competitivi e con spese di spedizione gratuite. Gli articoli vengono spediti, secondo necessità e secondo i destinatari dall'Italia e dalla Svizzera. Sul sito si troveranno anche molti vecchi ricambi AMR, occasione per collezionisti e restauratori di acquisire pezzi ormai introvabili. Un sito semplice ma che sarà ricco di contenuti.

25 luglio 2015

Ferrari 512 S coda lunga Le Mans 1970 di Tecnomodel in 1/18: gallery

Pubblichiamo, come integrazione del thread precedente, alcune foto delle versioni Ecurie Francorchamps e SEFAC Le Mans 1970 della 512 S di Tecnomodel. Alcuni mi hanno già chiesto un giudizio su questo modello. Direi, avendone avuti per le mani già cinque o sei, che si tratta del classico modello che da una certa distanza si propone come un oggetto accattivante, anche spettacolare nella sua mole. Andandolo ad analizzare più da vicino si scoprono diverse pecche, incompatibili col prezzo richiesto. Su alcune versioni mancano dettagli oppure certe caratteristiche sono state riprodotte con eccessiva "libertà". Fra l'altro, cosa curiosa, sulla base delle vetture gialle della scuderia belga, compare la dizione "SEFAC", che indicherebbe invece le vetture ufficiali. In sintesi, a mio avviso, gli aspetti deludenti superano alcune altre caratteristiche decisamente positive, come la verniciatura e la pulizia di montaggio. Tuttavia, se si bada più alla forma, lasciando perdere per una volta parte della sostanza, la Ferrari 512S di Tecnomodel può essere un bell'oggetto da porre al centro di una vetrina, magari accompagnandolo con qualche cimelio o qualche vecchia foto. Se si cerca invece una maggiore fedeltà, questo modello delude un po' le aspettative, con troppi compromessi per poterlo considerare davvero qualcosa di valido.





















Com'è fatta la Ferrari 512 S coda lunga 1:18 di Tecnomodel

Il modello non è ormai una novità assoluta, anche se di recente, a rendere più completa la griglia, sono apparse altre tre versioni di Le Mans 1970: NART, Ecurie Francorchamps e la ufficiale numero 5. Le foto dei vari esemplari montati si trovano tranquillamente in rete; pubblichiamo invece alcune foto più difficili da reperire, che mostrano il modello smontato. In un thread a parte troverete una gallery con le tre versioni più recenti.
La parte posteriore che riproduce il cambio e gli scarichi è semplificata al massimo.

Ancora una vista del retrotreno. Il modello si smonta facilmente; la scocca è fissata al fondino con delle solide viti a croce.

Anche da quest'altra foto si deduce la semplificazione del dettaglio. Oltretutto i due cilindri d'acciaio che riproducono la parte posteriore del rollbar sono attaccati alla base in resina con una debole colla neoprenica, che in alcuni esemplari non ha tenuto.

Il colore dei sedili è lucido. Anche qui il dettaglio è piuttosto ridotto. La parte alla destra del sedile del pilota è foderata con una decal.

Altra vista degli interni.

Anche se buona parte di questi dettagli resta difficilmente visibile a modello chiuso, penso che una maggiore attenzione per alcuni particolari sarebbe stata opportuna.

La meccanica è veramente ridotta all'osso.

Una delle migliori caratteristiche del modello è la verniciatura. Non sono d'accordo con chi la trova troppo carica.  

L'interno è dipinto in nero opaco.

Un altro particolare dell'interno del cockpit. La spalla delle gomme (peraltro slick e non scolpite, come sarebbe invece corretto) è troppo alta.

Particolare abbastanza deludente, la finestra del tetto appena dietro il retrovisore non è passante ma è semplicemente dipinta in nero opaco. Sarebbe un particolare fuori posto su un 1:43, figuriamoci su un 1:18.

16 luglio 2015

Alfa Romeo Alfasud Sprint 1.3 di Laudoracing Model 1:18 (LM096 e LM096B)


L'ultima realizzazione di Laudoracing Model ha fatto sobbalzare gli alfisti, che finalmente potranno inserire nelle loro vetrine una riproduzione in scala 1:18 dell'Alfasud Sprint 1.3 prima serie, un modello lungamente atteso e che fa sperare in altre sorprese da parte del produttore che ha sede in Alsazia.

Un po' di storia

Disegnata dalla felice mano di Giugiaro, la "Sprint", che riprendeva un glorioso nome nella storia dell'Alfa Romeo, venne presentata nel 1976 ed era quasi una versione rimpicciolita della GTV, di cui riprendeva alcuni stilemi e l'andamento generale delle linee. Si trattava della versione coupé dell'Alfasud, che comunque aveva già la sue varianti sportive, apprezzate per le loro doti dinamiche ma molto meno per la qualità costruttiva. Inizialmente la Sprint fu dotata del motore 30184 da 1286cc, successivamente soppiantato dal 30164 da 1351cc. La storia della Sprint sarebbe poi continuata con altre varianti di meccanica e successivi restyling più o meno riusciti fino al 1988, sopravvivendo quindi all'Alfasud berlina e affiancando la produzione della nuova 33, uscita nel 1983.

Il modello Laudoracing

Due sono i colori che Laudoracing ha proposto per la Sprint in scala 1:18, un classico rosso Alfa (catalogo n. LM096) e un bel verde metallizzato (catalogo LM096B). La prima vettura adotta i cerchi stampati a cono rovesciato, mentre il modello verde monta i famosi "millerighe", una vera icona per le Alfa degli anni settanta e ottanta. Di recente sono state offerte anche le varianti a cerchi invertiti, contraddistinte dai numeri di catalogo LM096C e LM096D). Ciascuna edizione è uscita in serie limitata a 600 esemplari numerati.
Da ormai qualche anno a questa parte, Laudoracing ci ha abituato a riproduzioni di alta qualità, azzeccatissime nelle forme e nelle proporzioni e contraddistinte da una cura del particolare che pongono questi modelli ai vertici della categoria dei curbside in resina in scala 1:18. Ricordando che le informazioni sulla produzione Laudoracing possono essere ottenute sul sito http://www.laudoracing-models.com/index.php e sull'accurata pagina Facebook https://www.facebook.com/pages/Laudoracing-Models/520741538017586 , passiamo in rassegna, con una serie di fotografie originali, le caratteristiche della Sprint 1.3, che abbiamo potuto giudicare direttamente sia nella versione rossa sia nella versione verde metallizzata. Siamo su internet, la parola quindi alle immagini:

Classico rosso Alfa e una grinta indiscutibile: l'Alfasud Sprint di Laudoracing (LM096) non sfigurerà certo nelle vetrine accanto ai sempre più numerosi modelli Alfa Romeo in scala 1:18. Presto, dal produttore francese, arriverà anche l'attesa Giulietta, insieme ad una bella serie di A112 Abarth da rally.

La LM096 è equipaggiata con i cerchi stampati, caratteristici delle Alfa Romeo degli anni settanta.

L'immatricolazione EE57840 corrisponde a quella di una vettura che appare in varie foto ufficiali dell'epoca. Com'è consuetudine di Laudoracing, molto belli i gruppi ottici in plastica trasparente colorata. Sulla base in resina, i particolari riportati sono in plastica.

Molto ben definito il disegno del cerchio. Accurata la spalla dello pneumatico.

Il fondino del modello è semplice ed essenziale. La meccanica è riprodotta solo per sommi capi, ma sono stati messi in bella evidenza gli scarichi.

Da qualsiasi punto di vista lo si osservi, il modello Laudoracing non presenta sproporzioni o manchevolezze nelle linee generali.

Dopo il successo della Fiat 128 Coupé 1100 e 1300, meritano ancora il massimo dei voti gli interni. I sedili hanno i corretti motivi scozzesi marroni riprodotti in decal e accuratamente applicati.

Molto validi i gruppi ottici anteriori. Nella confezione è inclusa anche una decal supplementare di riserva per lo scudo Alfa.

I vetri sono incollati con molta precisione, utilizzando colle ad alto potere aderente. Le guarnizioni sono stampate insieme ai vetri stessi.

Il fondino è fissato alla scocca da due viti a croce, ma questo è il massimo ottenibile da uno smontaggio senza dovere forzare tutte le altre parti, che sono incollate.

La "vasca" in cui sono alloggiati gli interni è incollata alla carrozzeria e gli assali sono tenuti nella corretta posizione dai caratteristici "dentelli", che caratterizzano tutta la produzione cinese, dall'1:43 alle scale più grandi.

Un'altra vista dei bei cerchi, sui quali Laudoracing è riuscita ad ottenere un realistico effetto metallico, senza eccedere in brillantezza. La correttezza degli pneumatici fa il resto.

Un piccolo capolavoro a sé è la griglietta rotonda nera che ospita il quadrifoglio cromato. La Sprint Laudoracing fa innamorare anche per questi piccoli particolari. Purtroppo un po' meno convincente è la scelta di aggiungere cornici nere interne ai cristalli laterali, di cui non abbiamo trovato riscontro nelle foto della vettura reale.

I paraurti sono in plastica cromata e la protezione in gomma è riprodotta con un convincente nero satinato.

La confezione (interno in polistirolo, esterno in cartone) è ben concepita e protegge bene il modello durante il trasporto. Finora con tutti i Laudoracing spediti in entrata e in uscita non ho mai avuto un solo problema. La confezione è ulteriormente rafforzata da una scatola esterna in cartone marrone.

Se non fosse che il rosso è un colore quasi irrinunciabile per un'Alfasud sportiva, questo verde metallizzato rappresenta una scelta azzeccatissima per mettere in evidenza le linee angolose ed essenziali della Sprint.

Da questa vista si può apprezzare la correttezza dell'assetto del modello. Né troppo alto, né troppo basso.

L'inconfondibile cerchio millerighe è da poco disponibile anche sulla versione rossa.

Un'altra vista del bellissimo cerchio millerighe, davvero un capolavoro di stampo e pulizia nelle rifiniture. Notare la finissima metallizzazione.

Lo specchietto retrovisore esterno è in plastica cromata e nonostante l'apparenza è piuttosto resistente. Attenzione però a non giocarci troppo, non è regolabile! Ci convince meno l'idea di realizzare il listello del deflettore semplicemente stampandolo sul vetro, ma ovviamente la produzione deve scendere a compromessi con i costi.

Sulle Alfasud Sprint di Laudoracing la verniciatura è impeccabile: non siamo riusciti a trovare una sola bollicina sulla carrozzeria perfettamente liscia e dai colori omogenei.

Una finitura corretta significa generale equilibrio, dote che non manca alla Sprint di Laudoracing.

Le maniglie laterali sono in plastica cromata con rifinitura in nero satinato. Tutte le varie rifiniture laterali alluminio sono tampografate.

Le scritte posteriori "Alfasud" e "Sprint" sono riprodotte in modo estremamente efficace da adesivi cromati.

Molto realistica la resa delle plastiche degli interni.
Sull'esemplare verde, l'immatricolazione napoletana tradisce le origini di Pomigliano d'Arco e corrisponde a quella della vettura utilizzata per un servizio fotografico ufficiale. Per il 2016, Laudoracing intende riprodurre anche la vettura bianca presentata al Quirinale, immatricolata NA-A66373.

Tergicristalli in plastica, come consuetudine su questo tipo di modelli.