16 gennaio 2013

Renault Clio Williams 1995 1:12 di Ottomobile

 
OTTOMOBILE
Renault Clio Williams 1995
Scala 1/12

A cura di Umberto Cattani
Foto Umberto Cattani

Il blog si intitola "1:43 e altro", no? E allora spazio (ogni tanto) a qualcosa che esula dalla scala tradizionale. E no, non si tratta neanche della quasi altrettanto oggi diffusa scala 1:18, ma di una sorprendente 1:12 che ci ricorda i vecchi e gloriosi kit Tamiya! Di scena Ottomobile, un marchio che si è posto alla ribalta per le sue ottime riproduzioni in 1:18 ma che non disdegna la scala più grande. Ultima annotazione: il numero di catalogo di questo modello è G008. I modelli Ottomobile si esauriscono velocemente, dopodiché potete solo trovarli presso qualche negozio on line che lo ha acquistato direttamente da Ottomobile oppure da qualche utente eBay, ma attenzione agli speculatori. Buona lettura. [D.T.] 

E' lecito parlare di fenomeno Ottomobile? A nostro avviso, sì. In poco tempo la firma francese, specializzata nella scala 1/18, ha raggiunto un invidiabile successo di vendite, grazie ad un rapporto prezzo-qualità senza eguali. Tutta la produzione non propone parti apribili come sarebbe logico attendersi da queste dimensioni, per una precisa scelta commerciale. I modelli, in resina, appartengono alla generazione delle ultime realizzazioni, linee fedeli e rispetto dei dettagli innanzitutto, un po'come fa Spark ma a prezzi decisamente inferiori. Una nuova filosofia che pare aver trovato di recente un numero sempre maggiore di accoliti.

Ottomobile non vanta distributori, ma preferisce la vendita diretta ai collezionisti. In questo modo, si abbattono costi importanti ed è sul prezzo che la firma francese ha scommesso tutto. Una scommessa vinta in partenza, i numeri parlano da soli: da 37 a 44 euro per le stradali, cifre che salgono ai 54 delle versioni da corsa. Il tutto riferito alla scala 1/18. Una parte del catalogo è riservata alla scala maggiore, la 1/12. In questo caso, bastano 120 euro per mettere in vetrina una bella serie di Renault che comprende la R5 Turbo, la R8 Gordini, l'immortale A110 e, da buon'ultima, la Clio Williams. Grazie ad un'efficiente organizzazione di vendita, è possibile ordinare i modelli direttamente al sito www.otto-models.com, ma a questo punto, ci permettiamo un consiglio, del tutto spassionato.
Se siete interessati a qualche referenza, non tentennate troppo, alcune potrebbero già essere esaurite prima ancora d'essere presentate, considerando l'alto numero di prenotazioni ed una produzione limitata. Quindi, occhio al clic, Ottomobile non conosce crisi, basta dare un'occhiata al loro catalogo on line per capire la realtà dei fatti. Pochi, maledetti e subito, pena qualche rimorso di coscienza.
La Clio Williams era il sogno di tanti smanettoni. Se la R5 GT Turbo, seppure tremendamente efficace, era indubbiamente molto vistosa, la nuova belvetta di casa Renault era piuttosto discreta. 
In questa occasione, abbiamo messo sotto i nostri riflettori la Renault Clio Williams del 1995, una macchina che tutti gli appassionati conoscono molto bene.
Dopo i fasti della Volkswagen GTI e della Peugeot 205 GTI 1.9, ritenute a ragione le regine delle piccole "cattive", Renault giocò la carta della Clio Williams, realizzata inizialmente in tiratura limitata. Bella ed aggressiva, con quel colore metallizzato e quei cerchi in tinta oro, non passava certo inosservata, anche se le sorprese più gratificanti si celavano sotto la carrozzeria. Un motore potente, robusto, affidabile, con una coppia generosa, si sposava ad un assetto ideale per mordere l'asfalto. Su strada ed anche in pista, la Clio non aveva rivali e rinverdì ben presto i fasti della R5 GT Turbo. Pochi orpelli a vista ma un occhio allenato notava subito i dettagli della piccola belva: terminale di scarico specifico, assetto quasi racing e parafanghi bombati, non servivano alettoni, bande adesive colorate o minigonne, bastava un cuore pulsante cavalli. Renault puntò tutto sulla sostanza.
Fatta eccezione per i cerchi che sulla versione Williams erano colorati in oro, la Clio muscolosa poteva passare quasi inosservata. Non tanto sul dritto ma sui percorsi misti, se ben guidata, la piccola Renault era in grado di seminare macchine ben più blasonate e potenti. 
Il modello che ci propone oggi Ottomobile riproduce con assoluta fedeltà la Williams del 1995. Non ha parti apribili? Per un buon numero di collezionisti questo è oggi un dettaglio marginale, considerando il triste momento di congiuntura, è meglio guardare al portafoglio e badare alla sostanza, come fece la Règie all'epoca.
120 euro non sono pochi ma diventano davvero una cifra ridicola se consideriamo le dimensioni del modello e le sue indubbie qualità.
Tralasciamo misure, dettagli e caratteristiche dell'auto vera, numeri e descrizioni sono noti a tutti, preferiamo soffermarci più sulle immagini e sulle didascalie a corredo di questa presentazione,  ritenendo che il collezionista preferisca una bella galleria d'immagini ad una pedissequa elencazione di pregi e difetti vari.
Se proprio volete un nostro giudizio, possiamo affermare che la Clio di Ottomobile esce dall'esame promossa a pieni voti! Soddisfatti?

In queste dimensioni, c'è poco da barare, ogni dettaglio salta immediatamente all'occhio. Pianale e carrozzeria sono in resina, numerosi i dettagli rapportati. I gruppi ottici sono in plastica di ottima qualità, la targa (che farà felici gli abitanti di Saint Etienne!) è in metallo fotoinciso.
Il terminale di scarico è cromato come nella realtà. Bellissime le gomme Michelin Pilot da 185, provviste di battistrada fedele. Per chi fosse interessato a giocare col modello sul parquet del salotto, le ruote sono girevoli. 


I principali loghi d'identificazione sono in plastica autoadesiva cromata mentre le scritte Williams sono realizzate a decalcomania.  
I parafanghi bombati s'integravano perfettamente nella carrozzeria, niente codolini ma dei rigonfiamenti minacciosi. In Cina, come vedete, hanno lavorato bene ma i tecnici erano sorvegliati attentamente da occhi francesi...

In gara, nella sua categoria, la Clio Williams conobbe poche rivali, arrivando a battersi spesso anche per l'assoluto. Speriamo che Ottomobile pensi alla piccoletta che dette tante soddisfazioni a Bugalski & Co. 

Il pianale è in resina, il materiale scelto è del tipo poliestere e questo fattore determina un peso complessivo importante. I principali organi meccanici sono riprodotti con cura e precisione. Una placca metallica identifica il modello e la numerazione progressiva. 

Gli interni prevedono un pianale con sedili anteriori, tunnel centrale e pedaliera mentre il resto è incollato direttamente sulla carrozzeria. Fortunatamente non sono previsti lavori di aggiustaggio, la nostra Clio va bene così com'è. 

In mezzo a tanta qualità, permetteteci un piccolo appunto. La perfezione Ottomobile l'avrebbe raggiunta fornendo i cerchi di valvola di gonfiaggio. 

Lo specchietto ha la parte specchiata riflettente, non poteva essere altrimenti. Come gran parte dei particolari, anche questo è stampato in resina ed è dipinto nella stessa tonalità della carrozzeria. 

Il modello dispone di lunotto con resistenze termiche serigrafate e vetrofania originale Renault. La cappelliera è rivestita con un realistico feltro di colore grigio. 

Il modello cattura in modo magistrale la cattiveria tipica della Williams. Non erano gli anni dei cerchi da 17 pollici o giù di lì, ma già allora la piccola Clio mostrava eleganza ed un appeal di razza. 

Alla base del montante sinistro si notano i contrassegni di bollo e assicurazione. Maniglie, pulsanti e ripetitori sono naturalmente rapportati. 

Sulla consolle centrale sono ospitati i controlli secondari e l'orologio di tipo analogico. Tipicamente Renault nella forma il pomello della leva cambio. 

I sedili hanno la parte centrale in colore contrastante, ottenuto a tampografia. Si notano le cinture di sicurezza di colore azzurro, un vezzo della Williams. La fibbia è in metallo fotoinciso. 

Sul tetto si nota l'antenna realizzata in nylon con base in plastica iniettata. Il profilo del parabrezza è rapportato. 

All'interno dei cerchi da 15" si notano i dischi freno realizzati in metallo. Da notare l'estrema pulizia di montaggio e le giuste dimensioni - in termini di proporzioni - tra gomma e ruota. 

Un dettaglio dei tergicristallo. In queste dimensioni, la plastica vale più di cento fotoincisioni. Essendo la confezione in polistirolo, soffiate via ogni minima scoria di questo materiale, pronti a specchiarvi sulla lucentezza della vernice metallizzata. Brava Ottomobile, la strada è quella giusta. 

Il logo Williams appare in modo discreto sui parafanghi posteriori. La discrezione della Clio fece sì che fu acquistata anche da persone di una certa età, desiderose di non apparire come eterni ragazzini al volante dell'auto del figlio. 

Anche se non è possibile aprire le portiere, gli interni sono perfettamente visibili grazie alla trasparenza dell'acetato. Inutile cercare vizi, troverete solo virtù. Siamo quasi certi che in Ottomobile avessero a disposizione una bella documentazione per ammaestrare a dovere i tecnici cinesi. 

Perfetta la verniciatura, brillante e profonda. Il logo a losanga di Renault è in plastica adesiva cromata. Il realismo è impressionante così come il prezzo di vendita...

I cristalli seguono la tendenza: incollaggio a filo sulla carrozzeria, acetato e profili serigrafati. Ed anche l'occhio è soddisfatto, addio alle plastiche grossolane, lo stesso acetato, considerando le dimensioni della scala di riproduzione, può vantare uno spessore che mette al riparo da eventuali deformazioni. 

Se dopo questa galleria d'immagini non siete ancora corsi a prenotare il vostro modello, potrebbe essere troppo tardi. Gli Ottomobile, in qualsiasi scala, vanno infatti a ruba, come dare torto agli appassionati?

Nessuna paura, l'antenna appare leggermente ripiegata verso l'alto in questa immagine, ma il modello era appena uscito dalla confezione. Basta un tocco e tutto torna a posto!

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