20 gennaio 2013

Record-Solido Peugeot 505 STI

A volte esistono degli intrecci casuali: a Novegro, in dicembre, avevo trovato uno stock di vecchi Record-Solido a 5 euro l'uno e ne avevo presi diversi. Non era trascorsa che qualche settimana che apparve sul blog la storia della Record, di cui un capitolo, interessante anche se tutto sommato marginale, lo occupa la collaborazione con Solido. Già prima della pubblicazione della storia della Record, tuttavia, avevo pensato di prendere uno di quei modelli dello stock e di "montarlo", o meglio di elaborarlo secondo lo stile dell'epoca. Niente stravolgimenti (in fondo si tratta di un semplicissimo modello Solido), ma alcune migliorie qua e là per avere sotto mano il risultato concreto di ciò che si sarebbe potuto ottenere da questi che non chiamerei neanche transkit. Cosa ne è uscito? Un modello dignitoso, penso, che in corso d'opera ha anche guadagnato un bel set di ruote... Norev. Si tratta niente più che un divertissement, ma come dice la parola stessa, mi sono divertito! Poco importa se questo post lo leggeranno i classici venticinque lettori, l'essenziale è che il blog continui a pubblicare cose che non troverete altrove. E questa, probabilmente, altrove non la troverete, anche se un frequentatore del forum Duegi, alcuni anni fa, pubblicò su quel forum il proprio lavoro su un modello analogo.
La versione scelta da Record-Solido dovrebbe essere un millesimo 1981, ossia prima che la 505, almeno nelle sue configurazioni di punta, ricevesse il piccolo spoiler sul cofano posteriore. Dovendo scegliere fra la SRD Turbo e la STI, ho optato per quest'ultima.
Questo è il modello d'origine, nella sua confezione originale. Con le decals fornite era possibile ottenere la SRD Turbo oppure la SRD. 

Non facilissima da smontare, la Peugeot 505 di Solido, a causa del particolare sistema a incastro dell'ultima generazione, che sostituì in toto la vite (o le due viti). Bisogna forzare sui paraurti cercando di non spezzarli e contemporaneamente senza danneggiare la verniciatura della carrozzeria. Notare il foglio di decals, di qualità veramente deplorevole, che comprende anche il particolare tessuto dei sedili... molto anni ottanta!

Si inizia con una bella mano di nero opaco al cielo e all'interno dei montanti. 


Lo stampo è quello della primissima generazione della 505; sul modello andranno quindi allargati per ospitare le decals che simulano i vari colori. All'uopo è stato utile lo stucco Tamiya. Le decals sono state poi coperte con uno strato di trasparente, per renderle un po' più brillanti. 

Alcuni dei pochi pezzi che compongono il modello: una portiera (il cui pannello interno è stato anch'esso dipinto in nero opaco), il paraurti anteriore e il gruppo dei fari. Trattandosi di una vettura francese, i due proiettori sono stati colorati dall'interno con del trasparente giallo Tamiya. 

Su questi modelli gli sportelli chiudono sempre male, complice un approssimativo aggiustaggio del mollone centrale e dei vari stampi. Per tagliare la testa al toro, il mollone è stato rimosso e gli sportelli incollati nella giusta posizione. 

Le decals, oltre che bruttine, sono un incubo nell'applicazione. Microset e Microsol come se piovesse... e prima dell'applicazione, anche una bella passata di Liquid Decal Film, assolutamente necessaria, altrimenti le decals si romperebbero in mille pezzi. L'unica decal letteramente impossibile da applicare è quella che simula gli occhielli dei cerchi: intenzione nobile ma le leggi della fisica sono quelle e quelle. 

Prima prova di rimontaggio: i tessuti dei sedili sono stati applicati con un enorme lavoro a base di ammorbidente e di pazienza. E siccome la finitura era stranamente metallica, è stata necessaria una passata di trasparente opaco per rendere il tutto un minimo più realistico. Sono state applicate le decals che simulano le maniglie (aiutandosi anche con del nero opaco) e quelle relative alle varie modanature laterali. 

Le ruote originali non erano davvero gran ché e l'impossibilità di applicare gli occhielli neri forniti nelle decals non migliorava la situazione. Alla fine un modello di 505 SR di Norev, completamente rovinato dal fenomeno di reazione dello zamac con la vernice (grazie Norev...) si è prestato alla bisogna: le ruote andavano benissimo, anche se è stato necessario un aggiustaggio delle sedi degli assi che sono quelli del Norev, così come le gomme. Il lavoro più impegnativo è stato al retrotreno, dove son dovuto andare di fresa e poi incollare tutto. 

Ecco qua: questo il modello da cui derivano le ruote, e - se vedrà più avanti - anche lo specchietto. Se non fossi contento di aver trovato una soluzione per le brutte ruote del Record-Solido, mi girerebbero parecchio. Ma lasciamo perdere, questo è un altro discorso. 

Un paio di stemmini vari provengono da questo foglio Colorado, dedicato alle vetture francesi. 


Lo specchietto fornito con modello era un semplicissimo pezzetto di resina, da verniciare. Ho approfittato del modello Norev per prendere il suo specchietto, molto più preciso e con parte riflettente. Oltretutto si adatta perfettamente al Solido (per inciso, Norev e Solido hanno misure molto simili). 

Un particolare che rivela lo specchietto Norev; il montante centrale andrà invece in alluminio, anziché in nero opaco. 

Ecco il modello quasi completo, ma ancora col montante centrale nero. Sono state aggiunte le altre decals del foglio: le frecce anteriori, le targhe, la sigla posteriore "F", il piccolo bollo "82" da posizionare sul vetro. 

Da aggiungere i piccoli listelli del vetro posteriore, provenienti da una decal generica di Tauro Model. 

Ecco il modello finito: tutto sommato ha una sua dignità...

...e la targa di Marsiglia (dipartimento 13) è quasi d'obbligo...

2 commenti:

  1. E' sempre piacevole leggere parole sulla 505 della Solido, modello che riproduce molto bene una vettura, che aveva fascino zero in scala 1:1, ma come spesso accade per i modelli in scala , mi ha sempre attirato in versione 1\43
    Questo ottimo lavoro mi fa da spunto per ripescare la mia 505 della Record-Solido , abbandonata ancora da montare nell'armadio , in attesa di essere finita, ma mai affrontata sopratutto per la paura delle decals, che come scrive David sono poco rassicuranti solo a guardarle , affiancando così la stradale alla Hertz da pista e alla Esso da rally

    Anche se vado O.T spendo un paio di parole invece per la vergognosa fine che ha fatto la 505 Norev , modello degli anni duemila, coinvolta come tanti, troppi, modelli della Norev , nei due filoni distruttivi metal fatigue e reazione zamak-vernice : spero che in un futuro prossimo David apra un post su questo tema, che ha fatto imbestialire non pochi collezionisti...
    SVR

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    1. E un OT ma non troppo, quello sui Norev degli anni duemila. Del resto, a distanza di trent'anni questa 505 Solido è ancora in perfetta forma, identica a quando fu prodotta, mentre la sorella prodotta da Norev è affetta da un problema che renderebbe necessario un completo rifacimento, a scapito dell'originalità del modello, se proprio uno avesse la voglia di collezionare Norev tenendoli sempre e comunque in condizioni d'origine. E per la verità i Norev a me sono sempre piaciuti, comprese queste rivisitazioni a partire da vecchi stampi un po' riveduti e corretti. Dei loro difetti, compreso ovviamente il famigerato metal fatigue, si è parlato molto, in diversi forum, con prove inconfutabili. Ciò che mi è sempre sfuggito è se la casa madre abbia posto rimedio a questi fenomeni con interventi concreti e documentati, che poi sarebbe probabilmente la mossa più importante da fare dopo questi - chiamiamoli così - incidenti.

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