26 gennaio 2013

Le piccole Renault turbate...

Renault, le petit turbo dans le coeur
Testo e foto Umberto Cattani

Anche nelle rievocazioni, la R5 Turbo mostra gli artigli. Qui siamo al Rally Legend 2008, una gara cult che si svolge dal 2003 nella Repubblica di San Marino. 
Il marchio Renault fu legato in vari periodi della sua storia alle corse: F.1, rally oppure pista, non ci fu specialità in cui la Régie non si cimentò, spesso con successo. 
Un modello da edicola ma sufficientemente fedele. Il kit Provence Moulage è più attendibile ma onore al merito di Hachette per averci proposto ad un prezzo ragionevole il debutto del turbo in casa Renault. Thérier vinse nel 1972 il Rally des Cévennes con questa A110 speciale. 

L'era dei motori turbocompressori iniziò nel 1975. Larrousse e Jabouille, al volante dell'Alpine A442, s'imposero sorprendentemente al Mugello  ma in questa nostra piccola presa di contatto ci limiteremo alle piccole di casa Renault, con la R5 a vestire i panni da protagonista.
Il modello Skid riproduceva la macchina di Saby al Tour de Corse 1982. Si tratta di una buona riproduzione, declinata in diverse varianti. 

Skid era la divisione racing di Vitesse. Quest'ultima proponeva soprattutto stradali, ecco quindi la firma portoghese e la sua variante tranquilla - si fa per dire - della R5 Turbo, disponibile anche nei colori alluminio e rosso metallizzato. 

Ruf aveva lavorato in Renault e fu privilegiato dalla casa francese nel fornire i dettagli della R5 Turbo. Tre le versioni siglate X, stradale, Montecarlo 1981 e Tour de France 1980 (nella foto). 
R5, R11 o R21, dietro queste lettere e questi numeri si celano altrettante versioni di Renault "piccole" che servirono da base per allestire delle brillanti vetture da competizione. Se volessimo risalire agli albori di questa piccola rassegna di mini turbo, dovremmo citare la vittoria assoluta di Thérier alle Cévennes nel 1972, al volante dell'A110 a motore sperimentale, riprodotta in kit da Provence Moulage. 
Il modello Solido andava particolareggiato, a patto di trovare la documentazione necessaria. Molto utile al riguardo un'immagine che apparve sul mensile francese L'Automobile. 

La madre di tutte le R5 Turbo. Autore del prototipo, Dominique Esparcieux che lavorò per conto di AM94. La scocca in resina si adattava al pianale e ai particolari provenienti dalla R5 stradale di Solido. 

Unica tra i produttori di diecast, Universal Hobbies realizzò la versione Gr.B della R5, vincitrice nel 1984 del Tour Auto. 
Si trattò del primo successo di una turbo Renault in gara. Purtroppo il kit è ancora tale, intonso nella sua scatolina, ma sarà messo in cantiere al più presto, essendo una pietra miliare nella storia delle A110. Può essere in ogni caso reperito facilmente come prodotto da edicola, facilmente trovato in rete.
Mini Racing ha chiuso i battenti da qualche tempo ed è quindi piuttosto difficile procurarsi il kit della 5 Alpine al Montecarlo 1984. La rete può aiutare. 

La R5 Turbo fece il suo debutto al Giro Automobilistico d'Italia 1979. Prima Mini Racing poi Heller ed infine Universal Hobbies celebrarono i primi passi della piccola turbolenta. 

La R11 secondo Provence Moulage. Il kit, non semplice da trovarsi, è decisamente migliore dell'analogo diecast. Era disponibile anche nella livrea Philips, con mascherina anteriore diversa. 
La carrellata d'immagini inizia quindi con questo modello poi seguito dalla R5 al debutto in gara nel Giro d'Italia 1979. Fréquelin riuscì a portare la vettura laboratorio ad un brillante secondo posto assoluto. Il modello, proposto negli anni da Mini Racing, Heller ed Universal Hobbies, quest'ultimo come diecast, vede la casa franco-cinese imporsi per qualità. Oggi è diventato piuttosto raro, a causa dell'importanza che riveste nella storia sportiva di Renault. La R5 fu sviluppata inizialmente da AM94 grazie al talento di Dominique Esparcieux che modellò la prima riproduzione in scala 1/43 della piccoletta turbata. Dietro la sigla AM94 si celava Gérard Chéry, titolare del negozio Auto Modélisme 94 ad Alfortville.
Top43 sviluppò una bella serie di livree sulla base R5 Solido: questa, con i colori New Man, corse il Montecarlo 1982 con Saby, giungendo al termine quinta assoluta. 

Un altro kit di non facile reperibilità. Reca la firma della francese Alezan ed è riferito alla piccola R5 GT Turbo di Sarrazin al Montecarlo 1986. 

Le due R5 GT Turbo ufficiali, a sinistra il kit Provence Moulage (Montecarlo 1990), a destra la più economica Hachette (Bandama 1990). 
Dominique elaborò la scocca di una R5 Solido tradizionale apportando le stesse modifiche studiate da Renault per incattivire la piccola utilitaria. La scocca in resina era completata da un doppio foglio di decalcomanie grazie alle quali si otteneva la riproduzione delle vetture che, guidate da Serpaggi e Saby , parteciparono al Tour de Corse 1980.
Pochi mesi dopo, Solido presentò il suo modello, relativo alla versione Gitanes guidata da Saby, determinando in breve la scomparsa dello stesso soggetto dai listini AM94. Una curiosità da sottolineare: la decorazione era applicata solo in parte, un set di decalcomanie supplementari Cartograf era fornito a parte ma senza un foglio esplicativo che svelasse il loro posizionamento. E quelli, non erano gli anni dell'informazione capillare in rete, bisognava quindi arrangiarsi e bussare alla porta di Chéry per avere lumi in proposito... La variante Casse d'Epairgne di Serpaggi restò comunque a catalogo ed è tuttora inedita, quindi, molto interessante. Quasi in contemporanea arrivò sul mercato artigianale l'interpretazione di André-Marie Ruf che aveva con Renault un rapporto molto stretto al punto che gli acquirenti della R5 turbo phase 1, al momento dell'acquisto della vettura in scala 1/1, ricevevano in omaggio il kit della stessa. Nel tempo Vitesse e poi la consociata Skid si interessarono a loro volta all'argomento e da buon ultima IXO con il derivato da edicola.
BAM e Solido, un connubio indissolubile. Grazie a Cartograf, il negozio parigino realizzò una bella serie di R5 Turbo partecipanti al trofeo loro dedicato concomitante con alcuni Gran Premi di F1. Questa è la vettura di Gouhier nella Coppa Europa 1981. 

Così si presentava il modello Solido della R5 Turbo. Costava all'epoca 3500 lire, non cercate un posadecals, la scatola ne era sprovvista, difficile scoprire dove andavano tutte quelle maledette piccole scritte (per fortuna che ci pensò il TSSK, che pubblicò delle precise istruzioni per aiutare i modellisti smarriti! DT). 

Un ricordo di Philippe Bugalski, scomparso da poco tempo. La sua partecipazione con la R21 al Tour de Corse 1988 ebbe poca fortuna. Kit di Provence Moulage, molto raro e ricercato. 

La successiva evoluzione Maxi della R5, da molti identificata nuovamente come Turbo fu proposta prima da Sibur  con un prodotto in plastica scadente poi da Starter, Solido, Renaissance, Universal Hobbies, IXO nell'abituale doppia veste e da buon ultima, Schuco nella nuova linea in resina. Oggi sono molti a chiamare Maxi la versione classica, generando una certa incomprensibile confusione. Non sono da dimenticare, sempre restando nell'ambito delle turbo, le versioni Alpine, mai sviluppate dalla casa madre in veste ufficiale, raro il kit di Mini Racing che riproduce la vettura di Chauche al Montecarlo 1984 oppure la variante Gr.B che solo Universal Hobbies ha realizzato come diecast. Quest'ultima differiva per il musetto anteriore ed alcuni dettagli minori.
Sempre BAM e sempre Solido per la R5 nei colori ufficiali. Pilota, chi se non l'inossidabile Ragnotti? I cerchi erano da elaborare, nella decal era compreso l'inserto centrale. 

A lungo inedita, ecco la livrea "proibita" che l'olandese John Vos adottò in gara. Al Rallye du Var 1982, Alain Prost scese in gara con una vettura analoga. Connubio BAM/Solido. 

Una miscellanea di Renault Turbo, dalla R5 alla R21, kit e diecast si fondono insieme in una bella moltitudine di colori. 

Passati i tempi delle gr.4 e delle gr.B, Renault si dedicò alla R5 GT Turbo, sviluppata sulla base della stradale, una piccoletta che dava del filo da torcere alle varie GTI dell'epoca grazie ai 130 cavalli che si moltiplicavano come per magia lavorando appena sulla turbina. Celebri le "invenzioni" di vari preparatori privi di scrupoli, grazie all'applicazione della gomma da masticare; questa, con il calore, si squagliava facendo respirare aria pesante alla turbina. Universal Hobbies ed IXO, così come Alezan, Provence Moulage ed Hachette, s'interessarono a  questo modello. 
Maxi, Gr,4 o Gr.B, ecco un bel poker di vetture ufficiali, tutte vincenti e tutte guidate dal mitico "Jeannot" Ragnotti. 

In rassegna le cinque interpretazioni della R5 Turbo, da sinistra a destra i modelli Solido, Universal Hobbies, X-AMR, AM94 e Skid. 

Un'altra prospettiva della sfilata Renault, come si nota ogni modello sfoggia livrea ed accostamenti cromatici ben differenti. 
La R11, inizialmente privilegio di Provence Moulage, è stata realizzata come diecast in tempi recenti dal gruppo IXO. Renault vi dedicò ufficialmente le sue attenzioni, sperando vanamente che servisse da trampolino di lancio per la stradale, penalizzata nelle vendite. Discorso analogo per la sorella maggiore R21, siamo già nel 1988, la vettura nei rallies si rivelò poco agile, nettamente inferiore come prestazioni alla R5 Gt Turbo. Si comportò meglio in pista; come N3 infatti vinse il titolo italiano per vetture turismo, guidata da Andrea Pullé mentre nella serie francese Supertourisme si fece valere grazie a Bousquet. Provence ci propose la versione da rally mentre Spark, in edizione limitata, ed anche Mini Racing, hanno rivolto le loro attenzioni alle versioni da pista.
A lungo il modello Maxi della R5 restò inedito tra i prodotti diecast, poi IXO ha pensato di colmare la lacuna. Quanto di recente realizzato da Schuco sconfina nell'ambito dell'artigianato, considerando anche il costo. In questo caso, invece, si tratta di un kit Starter. 
In questo articolo troverete una piccola rassegna delle Renault turbolente più conosciute, tutte riferite ad anni in cui la sovralimentazione regnava sovrana. Questa tecnica trovò in Renault uno dei massimi esponenti, la storia della F1 ci ricorda una data molto importante: il 1° luglio 1979. Jean Pierre Jabouille trionfa con la RS10 al Gran Premio di Francia, prima affermazione nel mondiale di un motore turbocompresso. Dalla regina alle cortigiane, il passo fu breve.
Modello riprodotto da Universal Hobbies ma in precedenza realizzato come transkit da Graphyland. Attorno al fenomeno R5 furono tanti gli artigiani a proporre transkit, da Mini Racing a GP43, da Robustelli ad AM94. 


8 commenti:

  1. Nell'articolo non viene citato il kit Provence Moulage della RENAULT 5 che con
    Erik Comas vinse il Superproduction 1987,che ho la fortuna di avere nella
    mia collezione.
    Sempre P.M. produsse anche la RENAULT 21 Turbo di Ragnotti sempre del Superproduction 1988(se nn mi sbaglio.)

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  2. Volendo ci sarebbe anche la 21 Turbo del monomarca fatta in due o tre versioni di recente da Spark.

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  3. JPS ha ripreso la R5 Superproduction, aggiungendo la versione IMSA GTU di Jacquemard.
    Esiste anche una 4CV Turbo Proto di CCC (ancora da montare) ed una R5 Gr.F realizzata da Cb Com, anche questa ancora intonsa.
    Nell'articolo ho citato le R21 di Spark.

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    1. Vero, nel frattempo me n'ero scordato!

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    2. So di andare fuori tema,ma cosa mi dici delle PEUGEOT 505 e della CITROEN AX che in quegli anni animavano il SUPERPRODUCTION insieme appunto alle RENAULT TURBO?
      Qualcuno le ha mai riprodotte????

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    3. L'AX Superproduction l'ha fatta Alezan, classico kit in resina in 1:43. La 505 di qualche anno prima (ma meno "cattive") le aveva fatte Top43 su base Solido.

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    4. C'è poi anche il kit Mini Racing della Citroen BX Turbo.

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  4. Articolo molto interessante. Tanto più che Renault è la marca più rappresentata nella mia collezione.
    Mi permetto un paio di precisazioni sulla R11:
    - il diecast Ixo, al momento, mi risulta uscito solo in collezioni da edicola.
    - il kit Provence Moulage della versione ristilizzata uscì pure nella versione in livrea "BNPI", condotta da Ragnotti al Tour de la Reunion 1988. La ho in vetrina e non mi vergogno di ammettere che la preferii alla "Philips" MC 1988 perché più semplice da verniciare. ;-)

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