09 maggio 2012

Modelauto Review, quando i contenuti facevano la differenza

Alcune copertine di Modelauto Review di fine anni 80-inizio 90.
Modelauto Review è una delle poche riviste modellistiche a vantare una storia trentennale: fondata nel 1982 da Rod e Valerie Ward (produttori dei Sun Motor Co.), che avevano un negozio a Leeds chiamato appunto Modelauto, questa rivista conobbe il suo periodo di massimo interesse tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta. Con cadenza bimestrale, Modelauto presentava tutte le migliori caratteristiche della stampa specializzata anglosassone: testi lunghi e particolareggiati, didascalie curate, ricerche storiche di ottimo livello.
Il negozio Modelauto a Leeds, 1991. La vendita per corrispondenza era molto efficiente.
In quel periodo (cui si riferiscono le foto di questo post) Modelauto era uno strumento essenziale per conoscere le novità su settori molto specifici dell'automodellismo, che in Italia o in altri paesi lontani dall'Europa settentrionale erano spesso trascurati dalla stampa: la produzione Tekno, tanto per fare un esempio, ma anche Lion Car, Albedo (serie speciali in 1:87), per non parlare di tutta quella teoria di piccoli artigiani del metallo bianco impossibili da rintracciare in un'epoca in cui Internet era di là da venire.
Modelauto ospitava articoli di approfondimento di grande interesse, spesso pubblicati a puntate, sia sulla storia dell'auto rapportata alla produzione modellistica, sia sulla storia di singoli fabbricanti: molti ricorderanno gli scritti di Jim McLachlan, Max Tomlinson, Don Elliott, Dave Turner, mentre la rubrica delle novità era redatta grazie ai contributi di corrispondenti in Europa e negli USA.
Alcuni esempi di articoli tematici, che potevano trattare i temi più vari. Molto frequenti erano i pezzi sui veicoli industriali inglesi.

Anche gli obsoleti avevano spesso il loro spazio.


Con gli anni duemila, il panorama delle riviste e del commercio cambiò profondamente: Modelauto aprì molto presto il proprio sito di vendita on-line, prima sotto il proprio nome, poi sotto zeteo.com, tutto'oggi esistente. Il negozio chiuse e Rod Ward si concentrò sul sito, mentre Modelauto cambiò gradualmente i propri contenuti, riducendo la foliazione e diventando mensile; da quest'anno la cadenza è tornata bimestrale e fra le novità più interessanti vi è l'inserimento, nell'ambito delle uscite, di numeri speciali monografici, il prossimo dei quali (il 261, disponibile da aprile) sarà dedicato agli artigiani inglesi del metallo bianco.
Le due pagine centrali, a colori, erano dedicate alle novità.

Modelauto era un punto di riferimento per chi voleva tenersi aggiornato sulle uscite dei veicoli commerciali di Tekno, Lion Car e altre marche, che in Italia erano alquanto difficili da reperire.

Rubrica (quasi) fissa, la Letter from the tree house, firmata da un "certo" The stylite... mah?

Due tipici articoli: Riley...

...e Bristol.

2 commenti:

  1. ... con gli occhi di oggi si apprezzano i contenuti... ma quando li vendevo a suo tempo, sempre, mi dicevo: "interessanti ma: che confusione!"...

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  2. Vero: MAR ha sempre dato l'impressione, forse dettata da necessità pratiche editoriali, di voler concentrare tante cose e tanta passione in poco spazio. Come quando si riempie il bagagliaio della macchina delle vacanze, e a u certo punto si ficca la roba dove ci sta...

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