Il lavoro "vero" e alcune grosse difficoltà hanno leggermente rallentato l'attività del blog in questi ultimi giorni. Peccato. Resta comunque vigile il ruolo di "osservatore" di alcuni fenomeni che vorrei che questo sito conservasse, in attesa magari di alcuni sviluppi di cui vi terrò al corrente quanto prima.
Per l'ennesima volta mi sono accorto di quanto materiale si tenda ad accumulare negli anni, allontandandosi dalle tematiche più importanti. Non che questo sia necessariamente un male; anzi, diffido un po' di quelli che da 10, 20, 30 anni fanno sempre e solo Porsche, Ferrari a Le Mans, Targa Florio o macchine di Niki Lauda. Non sanno cosa si perdono. Però c'è il rischio opposto, quello di perdersi in troppi rivoli, sempre per passione, beninteso. E a volte ci si guarda indietro e ci si rende conto di aver perso di vista una certa essenzialità. Sono le tante anse (anse, non ansie, anche se pure quest'ultima parola non sarebbe fuori luogo!) del fiume del collezionismo che nasce, si muove, prosegue il proprio cammino a volte con percorsi non proprio lineari. E' il suo bello, dicevo, perché permette di conoscere, di fare esperienze su argomenti che prima si ignoravano e alla fine è tutta cultura. Però quando ci si rende conto che era proprio per evitare certi accumuli indiscriminati che si era fatta una scelta (magari non una, ma due o tre) è arrivato il momento di fare un po' di pulizia alla collezione. Come quando si potano gli alberi perché possano crescere e prosperare più forti e più belli di prima.
Altra considerazione della sera: l'aumento su eBay di compratori di paesi "nuovi" dal punto di vista collezionistico. E' un fenomeno positivo e ormai non può essere ridotto a livello di aneddoto o curiosità. Sono molti, sempre di più i collezionisti da Cina, Indonesia, Thailandia e Russia: cito espressamente questi quattro paesi perché ne ho incontrati sempre di più di appassionati non solo alle Ferrari tamarre di oggi ma anche alle vetture del passato; di un passato che nessuno di loro ha vissuto, neanche nel racconto dei loro padri o dei loro nonni. E' una cosa positiva che smentisce in parte alcune teorie troppo assolute e che dimostra come certi fenomeni possano prendere delle direzioni inopinate, a volte imprevedibili.
Sono contento che la piccola burla del forum americano abbia suscitato tante discussioni. D'accordo con Paolo Tron (era lui che mi aveva dato il permesso di riprendere l'argomento) avevamo deciso di buttarla sul ridere. Qualcuno se l'è presa perché sono saltate fuori parole un po' grosse. Naturalmente nessuna generalizzazione sugli americani che peraltro conosco piuttosto bene e con i quali - in parte - lavoro. Era, piuttosto, solo un esempio della spazzatura che si può trovare in rete, spazzatura che può rovinarti la reputazione anche a distanza di diversi anni.
The best way to take attention away from this kind of trash is to ignore it, not entertain it...which in my humble opinion only perpetuates more trash.
RispondiEliminaNot always Peter. I'm a journalist and my instinct is always that of commenting and showing, take it or leave it. Fortunately enough this instinct is still so alive after more than 20 years of fightings.
RispondiEliminaAnd as we say here in the US [without sounding too boorish]..."to each his own".
RispondiElimina... this is absolutely true... unless this "trash" hits you... thus hit me in 2009 ... but, I must admit I totally agree with David regarding the "human" aspect... "to each his own" ? ... well of course... depending on who deserves it and who doesn't ... on the other hand I met boorish or well-educated guys all over the places in this Planet... as well as guys who love to be entertained with trash and/or gossip ...
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