16 maggio 2013

Porsche 917LH di Model Factory Hiro in 1:43: una presentazione del kit

Lasciando perdere (per il momento?) la Porsche 918, scaliamo di un numero e torniamo alla gloriosa 917. E' ormai da qualche tempo sul mercato il kit di Model Factory Hiro che com'è noto si è gettata nella mischia dell'1:43, pur continuando a coltivare il settore delle scale più grandi. I soggetti prodotti (e anche quelli annunciati) dal fabbricante giapponese sono ormai molteplici, ma la 917 coda lunga è indubbiamente dei più intriganti. In un primo momento è stato il turno delle due versioni di Le Mans 1970, poi è toccato a quelle del 1971 e come se non bastasse è imminente l'uscita di un'altra pietra miliare della storia della Porsche, la 956, che a qualcuno potrà forse dire meno ma che inizia in realtà a ritagliarsi un proprio spazio nella leggenda. Basta una trentina d'anni a rendere mitica un'auto e anche la 956 entra di diritto nel novero delle grandi Porsche, e peraltro è in buona compagnia. Tornando alla 917 di MFH, è ancora presto per dire se questo genere di kit sia destinato a lasciare una traccia importante nel panorama dell'1:43. Certo è che, almeno per quanto riguarda l'aspetto generale dei pezzi e la qualità di fabbricazione delle singole parti, questo modello si pone ai vertici della produzione corrente. Il particolare che ha affascinato più d'uno è indubbiamente la "vasca" posteriore riprodotta in resina giallastra trasparente, con un realismo difficile da eguagliare mediante altre tecniche. Carrozzeria e parti meccaniche sono in metallo bianco, mentre ricchissima è la dotazione di fotoincisioni. In ogni caso, due o tre eccezioni, sembra che MFH non si sia fatta prendere eccessivamente la mano dalla volontà di riprodurre in fotoincisione qualsiasi cosa. Dicevo che è presto per trarre conclusioni definitive o anche fondate su un minimo di riscontro pratico. Il kit non è stato neanche aperto e questa è una primissima valutazione visiva sulla presentazione e sulle caratteristiche che saltano all'occhio una volta tolte le varie bustine dalla scatola. Ecco quindi alcune immagini d'introduzione, nell'attesa che da questo ammasso di pezzi nasca qualcosa di coerente.

La versione Martini Le Mans 1970 #3 è contrassegnata dal numero di catalogo K-345 (no, non è una sonata di Mozart). Il prezzo, sui 15000 Yen, pari a circa 114 euro, è decisamente competitivo. Probabilmente la quantità di kit prevista e un certo tipo di progettazione al computer avranno contribuito a mantenere sufficientemente bassi i costi.  

Le intricate strutture del telaio sono già premontate in plastica, una soluzione quantomeno originale nell'1:43. So di alcuni montatori che hanno saltato a piè pari quanto proposto da MFH, ricorrendo all'autocostruzione di una copia di questi pezzi, ma con elementi metallici più resistenti. In questo caso, come in altri, occorrerà un riscontro pratico che può venire solo dal montaggio vero e proprio. 

La famosa "vasca" posteriore in resina trasparente, di grande realismo, imballata in un involucro di acetato insieme alle strutture tubolari e agli stampati dei vetri. 

Altra immagine dei pezzi più delicati, fra cui si riconoscono le strutture tubolari in materiale plastico e la parte posteriore in resina trasparente. 

Molto pulita e ben stampata la carrozzeria, in un bel metallo bianco. Il cofano posteriore è realizzato a parte, ed è concepito per essere messo e tolto dal modello, una soluzione non eccessivamente realistica visto che la 917 aveva le cerniere sul tetto. Una soluzione che personalmente amo molto sarebbe quella di montare il cofano in posizione aperta fissa. 

La parte di carrozzeria anteriore amovibile è anch'essa stampata a parte per consentire la riproduzione completa degli accessori del... bagagliaio!

Le proporzioni generali sembrano ben rispettate. 

Oltre agli elementi superiori della carrozzeria, anche la scocca è stampata in metallo bianco. 

La busta contenente tutti i principali pezzi (motore, sedili, cruscotto, altri organi meccanici), in metallo bianco. 

Molto realistiche le gomme, con le classiche scolpiture di fine anni sessanta - inizio settanta. MFH non ha certo risparmiato su certi dettagli. 

In resina trasparente sono realizzati pure alcuni altri pezzi che sulla vettura vera avevano questo aspetto. 

Sono due i fogli di fotoincisioni. Personalmente la parte che mi preoccupa di più è il contorno del vetro. Era proprio necessario farla fotoincisa? Altro particolare non particolarmente realistico sono i deflettori, che sulla 917LH del '70 non avevano alcun bordo che possa identificarsi con una fotoincisione. 

Le istruzioni del kit sono composte da un unico foglio a colori, ripiegato più volte a mo' di carta stradale. Speriamo che per orientarsi fra le varie, complesse fasi di montaggio non ci voglia un GPS...

Senza ombra di dubbio si tratta di un kit complesso, per mani esperte. I vari passaggi sono illustrati con dovizia di particolari, e in questo il computer ha aiutato molto. Molto utili anche le indicazioni dei vari colori. 

Le singole vignette sono molto chiare; resta ovviamente ancora tutta da verificare la buona compatibilità dei tanti, tantissimi pezzi, ma la concezione del kit sembra davvero all'avanguardia...

...diamogli tuttavia il beneficio del dubbio, almeno fino a quando non si procederà al montaggio. 

24 commenti:

  1. Domanda da profano: non sarebbe stato il caso di fare anche il/i cofano/i in resina?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Può essere, Marco. In ogni caso il peso del cofano in metallo bianco non è eccessivo. Forse l'abbinamento carrozzeria principale in metallo bianco - cofano in resina sarebbe stata un po' bizzarro.

      Elimina
    2. Sì, sono d''accordo. Dalle foto si direbbe una fusione di qualità elevata. Ora il quadro è completo: kit, libro di Joe Honda...ci aspetta, come augurabile, un WIP del montaggio? (auguri al fortunato montatore, comunque!)

      Elimina
    3. @David: Grazie. A questo punto possiamo solo sperare in una 956/962 con monoscocca elettroformata e carrozzeria in resina (e auspicare che un asceta giapponese o italiano nel frattempo faccia un telaio tubolare di 917 e relativa carrozzeria in resina).

      Elimina
  2. Una pietra miliare del modellismo 1\43, in realtà (portafogli permettendo) si dovrebbero acquistare almeno due kit...uno da montare ed uno da conservare.
    Alfonso

    RispondiElimina
  3. Stamani, con chi dovrà montare questo kit, abbiamo osservato più attentamente i pezzi e devo dire che alcune soluzioni sono davvero sorprendenti. Probabilmente questa marca giapponese è fra le prime (se non la prima) ad aver applicato nell'1:43 alcune tecniche di realizzazione proprie delle scale più grandi. La parte posteriore in resina trasparente, così come le strutture del telaio, sono state realizzate verosimilmente con l'aiuto del computer (stampaggio laser?).

    RispondiElimina
  4. Francis B. Fanscarente318 maggio 2013 alle ore 08:56

    Outre la prouesse modélistique et technique pour ce modèle, je suis presque encore plus impressionné par le prix qui est incroyablement bas si on pense à la somme d'éléments proposés, à leur conception et leur qualité, sans parler des photodecs et des pages de notices...qui personnellement me feraient un peu peur...notice qui est traduite dans plusieurs langues ?
    Francis.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La notice est traduite en Anglais, mais il n'y a pas trop besoin de mots car les dessins et les sigles sont assez clairs. Je pense que le prix est demeure contenu car ce sont les techniques de réalisation à la source peuvent permettre cela ; je veux dire qu'ils auront fait d'importants investissements dans les machines de production, ce qui leur permet de mantenir de prix fort mitigés par rapport à la concurrence. Une petite partie de ce kit est fait vraiment "à la main" ; ce que j'écrivais juste dessus, c'est que - pour la première fois dans le domain du 43ème - ils sont arrivés à introduire des techniques de production qui étaient normalement reservées aux echelles plus grandes et aux kits industriels. D'ailleurs meme leur kits plus grands (en 24ème, 20ème...) ont apporté beaucoup de nouveau. On dirait que MFH a su mélanger avec succès dans un seul produit le savoir faire de Tamiya e des kits traditionnels en ajoutant un atout technologique qui rend ces modèles à l'avant-garde. Reste à savoir comment sera le résultat final, mais l'aspect du kit en soi c'est fort séduisant, ca c'est sur.

      Elimina
  5. Francis B. Fanscarente318 maggio 2013 alle ore 12:13

    Le résultat dépendra du savoir faire du ou des monteurs.
    Tu es bien placé pour le dire,tu as le modèle en mains, aucune raison que le résultat final soit décevant...ça a l'air tellement bien conçu...la balle est dans le camp des monteurs...mais "débutants s'abstenir" je pense.
    Mon Italien et ma traduction internet...du coup je ne sais pas quel est le matériau utilisé pour le chassis tubulaire.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le monteur sera à l'hauteur de son compte, j'en suis sur. Je souhaite qu'il reste anonyme pour éviter tout préjujé et des réaction plus dignes d'un marché au poisson que d'un site modélistique.
      Sinon les structures tubulaires du chassis sont en matériel plastique, assez dur.

      Elimina
  6. ...il y aura bientot les premières photo du montage à sec.

    RispondiElimina
  7. Riguardo al costo incredibilmente basso di questa piccola meraviglia c'è una sola risposta possibile a mio avviso: la produzione è delocalizzata, Cina, Hong Kong, uno vale l'altro.
    Non ci sono a mio avviso altre risposte possibili.
    Se qualcuno non crede che in Cina si possano realizzare stampi eccellenti faccia il piccolo sforzo di recarsi in un negozio di modellismo e si faccia aprire una scatola Dragon, HobbyBoss, Grat Wall, a scelta, una vale l'altra.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un'ipotesi estremamente plausibile. Del resto il discorso che in Cina, a Hong Kong o in altri posti di questo tipo non siano capaci di realizzare prodotti di qualità ma solo roba scadente è un luogo comune che poteva andare bene qualche tempo fa ma che oggi è del tutto superato.

      Elimina
  8. Personalmente non sono al 100% d'accordo sul fatto che certe tecnologie siamo state applicate per la prima volta su scale piccole... in realtà io le vedo sulle piccole scale già da qualche anno...solo in un altro ambito: quello militare.
    Mi chiedevo come mai nessun produttore avesse provato a proporre un modello 1/43 utilizzandole almeno in parte. Ora mfh l'ha fatto. Probabilmente dipende anche dal fatto che i sistemi di prototipazione rapida, che verosimilmente hanno usato per il telaio, stanno scendendo velocemente di prezzo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti quando ho scritto "per la prima volta su scale piccole", intendevo, forse dando troppo per scontato, il settore automodellistico, escludendo quello militare dove, giustamente, certe tecniche sono già state applicate con successo.

      Elimina
  9. Su questa macchina, si è sempre scritto molto e di più a proposito del colore della carrozzeria, uno dei lati più oscuri nella storia delle 917.
    Scriverne che ne ho visto di tutti i colori è riduttivo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Senza pretendere di avere la soluzione del secolare problema, penso che nel caso di questo montaggio si sia trovato un buon compromesso. Oltretutto dalle foto sembra proprio che la macchina fosse abbastanza opaca, e così sarà fatta. Siamo in ogni caso anni luce da certe finiture caramellate tipiche di alcuni montatori che vanno per la maggiore. Ovviamente non ci sarà trasparente sulle decals.

      Elimina
  10. Un'altra considerazione alla spicciola.
    MFH a mio avviso valuterà attentamente il successo di vendite di questo kit.
    Se il riscontro sarà positivo, potrebbero aprirsi porte nuove nel nostro microcosmo, sferrando una mazzata mica da ridere all'ambiente.
    Seguiremo l'evolversi dei fatti...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hanno già tastato il terreno con vari soggetti, fra cui alcune Formula 1 degli anni sessanta/settanta/ottanta. E' ormai imminente, come detto, l'uscita della Porsche 956 e penso che altri modelli siano allo studio. E' ancora presto per pesare la portata economica/tecnica e se vogliamo anche "di costume" legata all'arrivo di questo genere di kit, ma vale davvero la pena di osservarli dal vivo perché ci sono soluzioni che lasciano ammirati. Il grado di pulizia degli stampaggi in metalli bianco è eccezionale, con un materiale finissimo ma allo stesso tempo piuttosto duro, che verosimilmente indica una bassa percentuale di piombo.

      Elimina
  11. Sarebbe oltretutto interessante fare un confronto con l'omologo kit MFH in scala più grande, per verificare eventuali parentele con l'esemplare in 1:43.

    RispondiElimina
  12. I kit Model Factory Hiro sono progettati, stampati e realizzati in giappone da Model Factory Hiro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora in questo caso la cosa è ancora più sorprendente. Devono aver trovato il modo di contenere i costi con una produzione sufficientemente ampia oppure li avranno già ammortizzati con le scale più grandi.

      Elimina
    2. La 917 è stata inizialmente prodotta in scala 1/20 con la stessa super qualità, inoltre in Model Factory Hiro i kit se li stampano in casa (tranne fotoincisioni e decals), abbattendo notevolmente i costi.

      Anche Tameo procede in questo modo, anche se solo in 1/43, e anche i loro kit hanno prezzi tutto sommato contenuti in rapporto a qualità e dettaglio.

      Elimina