27 marzo 2012

Rassegna stampa: Modelli Auto #112


La varie scritte "Numero speciale da conservare" e "Numero collezione" che occhieggiano sulla copertina fanno un po' sorridere. In realtà il minimo che verrebbe da fare dopo aver sfogliato un po' il numero 112 di Modelli Auto è metterlo in un angolo e aprire un bel Playboy.
Questo è un blog indipendente e le opinioni di chi scrive possono essere poco condivisibili ma mi pare che siamo di fronte a uno dei peggiori numeri degli ultimi tempi, complice l'inevitabile tributo da pagare alla fiera di Norimberga, che occupa da sola i tre quarti della rivista, ridotta ad un triste cataloghino di modelli visti e stravisti nelle scorse settimane (direi nei mesi scorsi), completato da qualche commento poco incisivo considerata l'esiguità dello spazio a disposizione. Meno male che ci sono tre pagine con foto leggermente più personalizzate, che testimoniano la partecipazione del caporedattore al salone. Sono quelle le immagini che i lettori vogliono vedere: facce, situazioni, cose non preconfezionate o standardizzate.

Mi pare che alcune considerazioni che si leggono nell'editoriale a pagina 12 potrebbero essere anche giuste, ma poco si adattano alla rivista in questione: "già dal giorno dell'apertura [della fiera, scil.] è possibile scoprire le nuove proposte grazie all'avvento della fotografia digitale ed al diffondersi dei blog che fanno a gara tra loro per pubblicare in anteprima le novità più importanti. Fortunatamente, questo tipo di informazione sopravvive il tempo di pochi giorni, consentendo alle riviste di garantire perpetuamente i contenuti ed offrendo una catalogazione completa di ogni edizione". Ragionamento leggermente capzioso: le riviste non devono e non possono mettersi a competere con l'informazione sul web: il loro spazio è l'approfondimento. Illudersi che possano ancora ricoprire un ruolo di informazione-base significa non considerare la posizione che la carta stampata sarà costretta (anzi, è costretta) ad assumere in un contesto in cui l'attualità è compito di Internet e forse di qualche quotidiano.

Quanto alla "conservazione" archivistica, per quella bastano e avanzano i cataloghi e magari anche i mensili come Auto Modélisme, se proprio vogliamo ostinarci a pubblicare le caterve di novità su un supporto cartaceo. Novità che spesso non vedremo neanche mai riprodotte. E' vero che su una rivista la qualità delle foto è necessariamente (?) migliore, ma è questo un buon motivo per continuare a pensare che un periodico renda in questo caso un miglior servizio di un sito web? Mi pare che si stia cercando di autoconsolarsi dicendo che le foto di Norimberga sono tecnicamente migliori di quelle di un blog amatoriale, come se i lettori non se ne rendessero conto. E si insiste ancora sulla qualità delle immagini, vero totem cui sacrificare spesso la rarità delle immagini stesse e addirittura i contenuti di articoli che non potrebbero essere supportati da foto scintillanti.

Il succo di tutto questo, a mio modesto avviso, è che riviste come questa sono in piena crisi d'identità, continuando a prestare il fianco alla perenne contraddizione della stampa specializzata: dover accontentare comunque una larga fascia di utenti ed essere alla mercè degli inserzionisti specializzati, che bene o male esercitano delle pressioni, anche se indirette.

Tornando ai contenuti di questo numero 112, di più originale, agli appassionati di 1:43 non resta che l'articolo di Stefano Adami sulla rielaborazione della Oldsmobile 88 Coupé Carrera Panamericana 1950 prodotta da Tron. Corto ma interessante.

34 commenti:

  1. Non è per cattiveria sia chiaro...ma secondo me, è più bello vedere i commenti di un blog, lo spunto soggettivo di ognuno, che un "catalogo" quale è diventato MA. Non è una campagna vs. MA, del quale apprezzo gli sforzi, ma qualcosa di più sicuramente si può dare.
    Ad esempio, su Norimberga, perchè non dedicare un articolo di 2-4 pagine a numero, su interviste a produttori, fornitori ecc...per capire il punto di vista da varie angolature, sulla situazione attuale del mercato, e su dove stanno deviando le tendenze? E perchè no conoscere e presentare i produttori stessi, chi sono, quanti sono ecc...?? Sembrano realtà carbonare :D da quanto sappiamo su queste ultime.

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  2. A prescindere dal fatto che molti produttori non hanno nessuna intenzione di uscire allo scoperto, soprattutto per ragioni fiscali, quello che mi dispiace è che si rischia di essere monotoni portando sempre le stesse critiche. L'alternativa è non parlarne più?

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  3. "Da conservare"...che vordì? Gli altri si possono buttare? Abbiamo fatto male a conservarli? Le mogli si sentiranno "autorizzate" a buttare le nostre raccolte?
    No...comunque è una sottolineatura fuori luogo.
    La rivista la comprerò, non appena arriva dalle mie parti, è l'unica che acquisto con regolarità.
    Cosa ne penso? Che in qualche modo sposo le tesi di David, dovrebbero fare più approfondimento, senza arrivare come scrive the Legend ad intervistare gli addetti ai lavori, perché, secondo me, sarebbe solo un continuo lagnarsi...a ragione ed a torto.
    Tornando alla rivista, volendo per forza essere "generalista", scontenta un po' tutti.
    D'altro canto, basta osservare cosa avviene nel campo del "militare", dove le riviste sono divise per settori (aerei, mezzi corazzati, figurini), per capire che, in fondo, sarebbero così tante le tematiche (tra scale, marchi, vetture stradali o competizione, con ulteriori divisioni tra rally e pista, tra ruote scoperte e coperte), che sarebbe sempre un lavoro lasciato a metà.
    In Sicilia si dice: hai fiato? Gonfia...
    Traduzione molto libera.
    Chi è in grado di fare meglio, lo dimostri.
    Alfonso

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  4. L'argomento è trito e ritrito, ma forse è anche giusto tornarci su!
    Io faccio parte di quei collezionisti affezionati alla carta stampata, e continuo ad
    acquistare MA illudendomi di dare un contributo, sia pure piccolo, alla sua soppravvivenza, ma la ragione mi fa pensare che non molto tempo ancora ed anche questa testata dovrà soccombere alla inevitabile moria che attanaglia tutto il settore edicoloso.
    David parla di crisi d'identità, e credo centri in pieno il problema, ma, se possibile, perchè non provare ad indicare anche una soluzione?
    Io non conosco i " numeri " di MA, non so per esempio, se provando a fare una rivista esclusiva per l'1/43,come la sognano tutti gli appassionati di questa scala,ci sarebbero gli estremi per poter andare avanti, e comunque certo qualcosa bisogna provarlo, magari come suggerisce David ancora, trasformare la rivista da INUTILE CATALOGO, ad interessante approfondimento.
    La stessa fobia delle immagini perfette, lascia il tempo che trova, può essere più interessante capire dove posizionare una decal piuttosto che riuscire a leggere il peso sul piombo di un cerchio!!
    Lo confesso, mi è anche capitato, certo per questioni di tempo, di comprarla e non leggerla affatto, ho tutti i numeri, a partire dallo zero, e di smettere di acquistarla non me la sento, però di questo passo, non cerdo di resistere ancora per molto!

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  5. Ringrazio David e tutti i lettori.
    Le critiche servono sempre per migliorarsi, Modelli Auto è in piedi da vent'anni, oramai, e di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. I vostri pareri sono estremamente utili, cercherò di trarne profitto.
    Vorrei in ogni caso sottolineare alcuni dettagli che solo chi si muove dietro le quinte può conoscere.
    Più che una Fiera, Norimberga è un vero e proprio tour de force. Chi vi ha partecipato in veste da lavoro, sa cosa voglio significare.
    Scendiamo ad elencare qualche dettaglio, così, alla spicciolata...
    Quest'anno la neve ha giocato un ruolo fondamentale, togliendo tempo prezioso a quello che dedichiamo alla kermesse tedesca.
    Mettiamoci anche la crisi, ma sì dai, piangiamoci addosso, non è forse vero che va tutto bene e che soffia vento di grande euforia?
    Raggiungiamo Norimberga dopo quasi dieci ore di viaggio, in macchina naturalmente, per ragioni pratiche, e si arriva a destinazione piuttosto cotti (di solito guido io perché il mio attuale navigatore è poco..rodato per le lunghe tratte). Resta il tempo di smontare le attrezzature e di raggiungere l'ingresso. S'intende, la Spielwarenmesse non è Novegro, qua si ragione con tutt'altre percorrenze. Altro dettaglio, Automodélisme si muove con quattro persone e raggiunge la meta in aereo, in poco più di un'ora.
    Potendo contare su un team così numeroso, potrei fare chiacchiere con tutti, scambiare pareri, opinioni, fare approfondimenti, interviste, ed invece, dalle 9 alle 18, è tutto un turbinio di "mordi e fuggi" il tempo è tiranno, sempre e comunque, al punto da costringerci a maratone massacranti. Torno da Norimberga davvero con le ossa a pezzi, sarà anche l'età ma queste ore diventano un'esperienza allucinante. Varrebbe la pena esporre altri dettagli ma vi annoierei e chi legge forse ne conosce i contenuti di fondo.
    In pratica, come sempre affermo, di questi tempi stiamo facendo davvero i miracoli, sia umani, sia economici e ringrazio quanti saranno in grado di apprezzare il nostro lavoro, intuendo tutte le problematiche che si celano dietro le scarse 54 pagine di povera cronaca.
    Non mi frigno addosso, non è una delle mie caratteristiche di base, credetemi, ma solo un modo per farvi capire come oggi, sia davvero difficile lavorare con un minimo di serenità.
    Non me ne volete.

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  6. Vero, come è vero che una volta la mia rivista mi mandò a Le Mans a fare il lavoro di quattro persone. Ci mancava solo che mi infilassi una scopa nel culo per pulire la sala stampa. Conosco bene queste odiose situazioni tipicamente italiane e purtroppo le condivido spesso. Ma permettimi di dire che questo a chi usufruisce di un servizio, alla fine importa poco se il prezzo del prodotto è lo stesso di quello richiesto dalla concorrenza.

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  7. Non ti piangi addosso, e scrivere qui ti fa onore, però è anche vero, che dall'alto della tua innegabile esperienza, qualcosa di più dalla rivista, potresti ricavarne.
    Bada bene, che non è una critica, ma un consiglio, per elevare ulteriormente la testata, che ad oggi, secondo me, gode di una statiticità non indifferente. E' vero che l'avvento di internet, dell'era dei blog/forum & Co. ha tolto quella aspettativa che si creava in noi lettori, nell'attendere la nostra copia in casa, o dal giornalaio, per vedere le novità, e cosa il mercato ci portava. Visto che questo ruolo è stato "rubato" alla carta stampata, è il momento opportuno di metterci ancora di più quel pizzico di tocco personale, che solo l'esperienza e la conoscienza possono portare. Diversamente non saprei quale ruolo o sviluppi futuri potrà avere MA. Norimberga, con i produttori, penso sia solo un esempio di una delle mille tematiche che possano essere trattate...
    Come ha detto qualcuno sopra, date fiato alle trombe! :D

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  8. Non è con le iniziative mirabolanti oppure con gli scoop veri o presunti tali che si possono sollevare le tirature di una rivista.
    Tra le quinte si sentono tante cose, anche passando di fretta, ma solo una minima parte può essere pubblicata.
    Ogni settore editoriale è in profonda crisi, mancano i mezzi e non le idee, quest'ultime si concretizzerebbero se solo esistessero i mezzi per metterle in pratica. Mai come in questi ultimi tempi guardo alla concorrenza. E sapete cosa noto?
    Che non vedo grossi contenuti, se permettete l'impennata di vanagloria. Abbiamo la disgrazia di pubblicare in Italia, il cui bacino d'utenza è lontano anni luce da quello francese, inglese o tedesco. Ero in confidenza con Jean Marc così come oggi lo sono con Alan Geslin, e conservo gelosamente le loro impressioni che naturalmente non posso rendere pubbliche. Vi stanco? E chi se ne frega, ma devo una volta di più ribadire che alle spalle di altre realtà ci sono gruppi editoriali colossali, veri giganti dell'editoria. Lo so, al lettore questo può apparire un mero dettaglio, una bazzecola insignificante ma è con...particolari di questo tipo che si viaggia spediti, che si esce dalla staticità, che si può uscire con prezzi politici oppure che si può contare su una fitta rete di collaboratori, regolarmente ricompensati e, per questo motivo, ben motivati. In tutta sincerità, è finito il tempo dei miracoli, per me, per voi, per tutti. Uscirono per suonar le trombe ma tornarono trombati, lor malgrado...

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  9. P.S. Anche Playboy è in profonda crisi, finiremo per consolarci con i panni stesi della vicina.

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  10. Allora questo significa che molte riviste chiuderanno.

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  11. (P.S.: Playboy è in crisi per la presenza di siti, anche ben fatti, che con 15 o 20 dollari al mese ti propongono migliaia di foto, e non mi riferisco alle crasse volgarità che guardano certuni, mi riferisco anche a siti molto belli e artistici. E il discorso può essere esteso a tanti altri settori dell'editoria).

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  12. PS2 Io credo che se tu dovessi andare in pensione, il tuo capo chiuderebbe ogni cosa. O sbaglio?

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  13. E chi può dirlo?
    Vedo che in giro ci sono penne valide, giovani con desiderio e voglia di fare, magari porterebbero all'interno della rivista quella ventata di entusiasmo che ora manca, e che, magari, farebbe rialzare le vendite e la considerazione dei lettori.
    Ecco, mi piacerebbe poter allevare qualche giovane promessa, gli anni contano soprattutto per questo, per trasmettere ad altri quel poco che hai imparato, fuori e dentro la vita, senza falsa presunzione.
    Dopo vent'anni, vedere l'alberello chinar la testa sarebbe per me davvero doloroso.

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  14. Io capisco ci siano molte difficoltà, oggi giorno chi tirava avanti è anche colui che fino a qualche anno fa di problemi ne aveva ben pochi. Penso però che Modelli Auto possa dare di più se ci sono le idee ed i "mezzi" di cui fa riferimento Umberto (sempre ammesso che non siano solo ed esclusivamente di carattere economico) ed io sono uno di quelli che pensa che i mezzi si possono sempre trovare, quindi...
    Una cosa è certa leggendo queste parole:"mi piacerebbe poter allevare qualche giovane promessa, gli anni contano soprattutto per questo, per trasmettere ad altri quel poco che hai imparato, fuori e dentro la vita, senza falsa presunzione."...che non si vede una fine, anzi...

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  15. L'argomento è indubbiamente attuale e di discussione nel settore. Personalmente le riviste le acquistavo (non ne prendo da tempo) a "spot", quella che trattava l'argomentto d'interesse. Beh, a dirla tutta mi sento un poco "pirata" dato che ho la possibilità di dare una scorsa, solo una scorsa (non mi metto a leggere da cima a fondo) alle diverse riviste del settore anche straniere. Si discuteva poco tempo fa con amici e conoscenti, quali potevano essere i numeri/vendita di queste riviste e quale di questi numeri era quello "critico", il punto di non-ritorno. La risposta penso sia facile per tutti, i tempi sono questi, due conticini e voilà ci siamo.
    D'altro canto anch'io trovo MA ormai piuttosto statico, praticamente siamo spesso alla foto e didascalia e poco più. Questo anche a causa dell'enorme disponibilità sul mercato di modelli fatti rifatti riproposti. La prossima tecnologia ci permetterà di fare i modelli, e altro, self made. Si sta riproponendo quello accaduto in tutti i settori, sovraproduzione e saturazione che chiudono il mercato. Da circa due anni, ho optato per pezzi fatti montare per me ( e fra poco ricomincio a montarmeli da me) spendo di più, ho meno modelli, ma di qualità, oltre a pochi altri pezzi, ma buoni, tra i migliori produttori. Spero di riuscire ancora per qualche tempo a permettermi questo sfizio (non necessario per carità) che alla bisogna finirà sicuramente. In quest'ottica ovviamente anche le riviste, se non appunto per un particolare interesse, non le prendo affatto. Concordo anch'io però che nel caso di MA, ma credo comune ad altri, ci sia un'eccessiva fobia per il risultato fotografico, tanto da non accettare magari buone proposte di collezioni o modelli, perchè non fotografati in sede con i kelvin giusti. Bisogna anche ammettere che si acquista un modello e non la sua fotografia, questa lo può rendere solo più appetibile ma è una cosa falsa.
    Però in conclusione, tanto di cappello per chi, di questi tempi, ma anche da un po' più in là, resta sulle barricate e cerca di resistere coi denti e le unghie.

    Bimario

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  16. Alcune considerazioni freewheeling...
    Intanto il numero di interventi conferma l'intesse comunque per una rivista che è diventata punto di riferimento obbligato per chi collezioni modelli europei e non solo.
    Poi massimo rispetto per l'impegno e la serietà professionale di Uncle U.C.: qui, fuori dal comunque ospitalissimo sito Duegi, approfittiamo della cortesia del Tarallo per dire le cose più in libertà, dare suggerimenti e richiami espliciti senza timore di creare incidenti diplomatici.
    Mi pare chiaro che con l'aria che tira l'obiettivo è mantenersi a galla, e questo forse giustifica certi atteggiamenti "prudenziali" dell'editore che, comunque, deve barcamenarsi anche tra altri soggetti attivi del settore (produttori e distributori, senza far nomi). Par contre, la passione e la dedizione del Nostro che di idee ne avrebbe eccome, ma non altrettanta disponibilità non solo economica.
    Quindi, in attesa di tempi men cupi, avanti così sperando in una maggiore apertura ai numeri monografici e a una tendenza meno "generalista": magari riservando il settore novità un abbonamento internet della rivista, sulla fasariga di quello che fa (faceva? ) Brian Harvey e/o Mike Ward...

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  17. Scusa Umberto, ma con gli attuali prezzi del carburante, sei sicuro che la trasferta in macchina vi sia costata meno di un volo low cost?
    Considerando pure che in Germania si dorme in un posto pulito e si fa una prima colazione decente per 35-40 € a testa, vi consiglio di farvi due conti per l'anno prossimo.
    Tanto più che, conoscendo già ora le date dell'edizione 2013, vi sarebbe possibile prenotare con ampio anticipo.

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  18. Il problema non è tanto quello di non andare: il caporedattore di una rivista specializzata deve essere presente alla fiera più importante del settore; semmai si tratta di utilizzare correttamente ciò che si raccoglie, ricavandone qualcosa di giornalisticamente originale. Va da sé che una fiera come Norimberga rappresenta un'occasione di contatti e di conoscenze importanti a prescindere dagli articoli e dalle foto pubblicate.

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  19. ... burp... mi si ripropone... mi si ...

    http://imageshack.us/photo/my-images/824/006eps.jpg/

    e, a parte l'edicola, la rivista che voi chiamate MA non è un esempio di organizzazione e lungimiranza... mi permetto di dire...

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  20. Posso commentare solo le mie scelte ma non quelle esterne. Difficile "giocare" con il portafoglio altrui.
    E dire che vi facevo svegli, ma è evidente che mi sbagliavo.
    Buona discussione, mi permetto di sgommare a casa.

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  21. Mi sa che sei tu ad avere a che fare con dei gran testoni...

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  22. ... ovviamente mi riferivo alla dirigenza e non allo Zio... poverino... adesso ci ha anche le gomme liscie...
    ps da piccolo mi dicevano che ero un gran testone... mai che fossi poco sveglio... mah... sarà il primo caldo? ...

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  23. La critica si fa sperando che sia costruttiva, ma spesso leggendo alcuni interventi,
    mi salta in mente la solita scenetta dei cantieri stradali.....Due operai che si fanno
    il mazzo per fare più o meno bene il loro lavoro e il solito gruppetto di pensionati
    che guardandoli scuotendo la testa, esprime giudizi quasi sempre negativi.

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  24. Ago, ogni mese faccio la rassegna stampa delle due/tre riviste più seguite del settore (o almeno delle più famose). Commento e formulo le mie personali valutazioni. Poi c'è chi commenta queste valutazioni. Avrei potuto regolare il blog in modo che fosse impossibile postare commenti da parte dei lettori ma che senso avrebbe avuto? Nessuno qui è mai andato fuori da seminato; tutti hanno espresso in modo educato la propria opinione, dimostrando, con la frequenza degli interventi, che l'argomento riviste è di grande interesse e attualità. E non potrebbe essere altrimenti. Non mi pare nemmeno che ci si metta a criticare tanto per farlo: la critica, giustamente come dici tu, deve essere costruttiva, e tale resta. Si sono proposte delle soluzioni, si sono date delle idee. Si è anche passati a delle valutazioni più generiche, com'è inevitabile che sia quando si affrontano certi temi: voglio dire che non c'è niente di male se dal commento di un numero singolo si finisce per parlare del ruolo che le riviste specializzate ricoprono in un determinato settore. E' intervenuto anche Umberto, che ha detto la sua, e poteva anche non farlo. Segno che è una persona civile, cui piace il confronto e segno anche (mi picco a pensarlo) che considera questo blog qualcosa non dico di importante ma di significativo. Poi anche lui trarrà le proprie conclusioni dalla reazione dei lettori. Non va dimenticato che sono sempre i soliti quelli che reagiscono (in positivo o con critiche), mentre la maggior parte dei lettori non si fa mai sentire. Non è quindi un campione attendibile il giudizio di qualsivoglia forum, blog o semplice gruppo di amici. Ma se da tali giudizi i responsabili della rivista potessero o sapessero trarre spunto per migliorare il prodotto, questo sarebbe un indiscutibile successo. Sul fatto che Umberto sia attento a queste indicazioni non ho dubbi.

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  25. Vero Ago.
    Hai ragione pienamente.
    Nel Forum Duegi ho letto i commenti di Stefano Adami.
    Stefano asserisce le solite cose: se la fai corta la vogliono lunga, se metti troppe foto ne vogliono poche eccetera eccetera... è risaputo che non avrai mai il totale consenso... è veramente utopico. Se io mi permetto di criticare la direzione di quella rivista ho dei motivi precisi e quando parlo di poca lungimiranza non mi riferisco a problemi economici ma a pura miopia. E si sa, se la miopia non la curi o la curi male, diventi cieco.

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  26. Pol Tron frequenta troppo Nicola Ricco, noto occhialaio optometrista... Vero comunque che, di qui e di là, siamo sempre noile solitequatrro bertucce, peraltro titolate, che parlano più o meno a proposito. Il che, comunque, rispecchia l'andamento generale di tutte le cose. Questo per dire che, IMHO, una rivista cartacea DEVE avere un andamento per forza di cose generalista. I fatti in generale mi dicono che la frequentazione della Rete, soprattutto per fasce di età alte come la nostra, non è ancora maggioritaria, e quindi una rivista come MA resta per molti un necessario, se non l'unico, punto di riferimento informativo.
    Lollex ti devo una focaccia al formaggio per le royalties di IMHO...

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  27. Grazie. Magari quest'estate a Sestri Levante?

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  28. Maggio quest'anno...

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  29. OK. Se continua così, sarà abbondantemente estate...

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  30. Volete sapere il mio sogno di rivista ?
    In primis la vorrei mensile(e qui son già dolori).
    Vorrei che si parlasse di un'auto(con i bolli sui fianchi), del suo progetto della sua vita corsaiola .Vorrei che venissero pubblicati almeno tre wip a numero.
    Vorrei che i modellisti di casa nostra avessero almeno due pagine a disposizione.
    Vorrei che le varie tecniche di costruzzione avessero un largo spazio a loro dedicato.
    Vorrei che le novità delle varie Case i collezzionisti se le andassero a cercare su internet. In poche parole la vorrei storica e tecnica.
    so che è un'utopia, ma spero tanto che qualce matto esista ancora in questo mondo di bussines.Un abbraccio a tutti

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  31. Le utopie son fatte per essere realizzate e se non lo farà qualcuno lo farà qualcun altro.

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  32. Se poi viene bandita la carta lucida ne sarei ancora più felice.........

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  33. ... è davvero commovente leggervi ... lo dico davvero ... commentiamo, ci sbattiamo, ci infervoriamo per un mondo che in via di estinzione ... le utopie qualcuno le realizza solo se, almeno (visto che siamo in tema) si porta a casa un pezzo di focaccia...

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  34. Considero una grande fortuna avere per amico un fornaio (anomalo) che sforna delle micche e della focaccia da sogno. Ma il bello è anche stare a parlare con lui e farsi raccontare le sue mitiche avventure.Ve ne dico una : non sapendo come dire a una donna che si era un pò preso per lei, cosa ha fatto? Ha preso l'esito del suo elettrocardiogramma e lo ha messo sotto il tergi della vettura di questa signora, con su scritto " come vedi il mio cuore è sano e batte solo per te" . WWWW Poppi

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