23 marzo 2012

Alcune considerazioni sparse

Riprendo le pubblicazioni dopo un paio di giorni di assenza. Non è certo un bene perché un blog di questo genere avrebbe bisogno di continuità. Spero che nel frattempo non se ne siano andati tutti, altrimenti pazienza, continuo a scrivere da solo. Del resto questo sito era nato per divertimento e forse è cresciuto troppo in fretta "costringendomi" ad affrontare il suo sviluppo come quello di un vero e proprio notiziario on line. Segno, in ogni caso, che la curiosità c'era e che forse i tempi sarebbero maturi per qualcosa d'altro. Vedremo.
Due cose mi vengono in mente, forse non nuovissime ma sicuramente degne di essere analizzate:

1) L'aumento progressivo dei prezzi dei cosiddetti resincast cinesi sta facendo tornare competitivo - udite, udite - il vecchio, sgangherato, derelitto, disprezzato, dato-per morto kit! Evviva. E con lui si apre in un certo senso uno spiraglio per alcuni montati di qualità, dai prezzi non proibitivi e dal livello non infimo. Tendenza da seguire.

2) La preoccupazione per l'effettiva qualità di montaggio degli atelier low-cost orientali. Terranno le verniciature, le decals, le colle? Senza contare l'impressione diffusa da catena di montaggio, senza troppo riguardo per la veridicità storica o per lo meno senza che venga aggiunto un grammo di "extra" laddove necessario. Newace, ad esempio, è un fenomeno nuovo e interessante. Ma efficace solo quando si tratta di kit nuovi. Ho osservato alcuni loro montati su kit Tameo di 20 anni fa su ebay e non sono altro che dei montati da scatola; sembrano oltretutto fatti da gente che la macchina vera non l'ha manco vista in cartolina.

In che modo nella vecchia Europa sapremo prendere atto di questi due fenomeni? Abbiamo ancora delle cartucce da sparare? Con queste domande in testa, passo ad aprire un pacco che mi è arrivato ieri da SportExpress.

8 commenti:

  1. Che il blog sia cresciuto in fretta è poco ma sicuro, mi sono infatti stupito per l'elevata frequenza di nuovi servizi. Ma non credo siano certo due giorni di stop a decretare la fine dello sprint!

    Mi sorprende un po' la prima considerazione dal momento che manca ancora la materia prima ovvero produttori che mettano in gioco kit realmente concorrenziali ai resincast per prezzo e qualità. I più economici attualmente sono verso i 50/60€, personalmente una serie in resina ben dettagliata (mica eccelsa) a 30/35 € potrebbe dire il fatto suo..

    RispondiElimina
  2. In realtà penso che siamo abbastanza vicini a vedere l'uscita di tutta una serie di kit low-cost prodotti in Europa.

    RispondiElimina
  3. Un consiglio, non prendere questo blog come un impegno, deve essere un divertimento, per chi legge lo e', eccome....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un divertimento ma è anche un impegno, senza il quale non si arriva da nessuna parte.

      Elimina
  4. Sui kit ho sempre avuto una predilezione, ma quello che ormai manca è il tempo e per certi casi la "mano": certi kit delle ultime generazioni li trovo francamente al di sopra delle mie possibilità. Tutto questo credo sia condiviso da altri che vedrebbero, quindi, con favore non solo la rinascita dei kit semplificati stile AMR Simpl'x, ma anche solo dei buoni vecchi Provence...
    Ma siamo sempre lì: se la concorrenza è fissata dal mondo Spark/Bizarre/Ebbro etc etc che spazio resta per una "leva" europea, facciamo pure solo italiana, di montatori che li costruiscano? Dei Gamma, dei Tokoloshe, dei Carpin, per capirci, vanno bene ma non hanno e non possono avere la larghezza di gamma prodotti offerta dai cinesi, e sono secondo me forzatamente chiusi in un settore di "nicchia della nicchia". Ce la faranno, magari con una distribuzione e vendita diretta? La coperta è corta, ho idea che i primi a rimanere scoperti saranno (sono) i pochi negozianti generalisti rimasti...

    RispondiElimina
  5. Il problema a mio avviso è che in alcune regioni non esistono più negozi specializati.
    Su consiglio di David, ho visitato il sito di Tecnomodel e ho visto la presenza di
    un loro concessionario a Sanremo. Prendo il telefono e chiamo subito.....mi ha risposto
    la titolare di una cartoleria, dicendomi che il negozio di automodelli ha chiuso i battenti. Quindi per chi come me ama i kit, non rimane che fidarsi
    dei consigli degli amici e lasciar perdere il piacere di scegliere toccando con mano un modello piuttosto che un'altro. Meno male che ogni tanto passo da Angelo Tron a Loano, altrimenti per noi
    liguri..........

    RispondiElimina
  6. ... mmm... devo contattare mio fratello per riesumare la "macchina per montare la panna"??... non dicono tutti che "tutto torna!"??...

    ps
    in realtà penso che il fenomeno Cinese sia ben lungi dall'essere in crisi... nonostante qualche aumento di prezzo...personalmente credo che il kit non potrà rientrare se non con produzioni ridicolmente (consentitemi) limitate...

    RispondiElimina
  7. La mia era forse una provocazione, un po' esagerata perché come fa giustamente notare Paolo, il fenomeno cinese è lontano dall'esaurirsi, ma indicava piuttosto alcune opportunità per chi le saprà cogliere. Come vedete, gli argomenti sono correlati fra loro! E da questo siamo passati (quasi giocoforza) a notare la progressiva chiusura dei negozi. Per contenere i costi, alcuni produttori europei hanno già iniziato a vendere direttamente, anche perché con le attuali richieste, non è difficile organizzarsi per gestire in proprio tutto il settore commerciale, incluso quello del contatto con l'utente finale. Tornando allo spirito di questo post, io ci vedo delle opportunità.

    RispondiElimina