27 marzo 2012

L'AMR e l'Homme de Lisbonne...

I rapporti fra Jean Graton, creatore di Michel Vaillant, e André-Marie Ruf sono noti. Nel 1985 uscì col marchio AMR il modello, in kit e montato, della Vaillante Le Mans 1961 protagonista della storia Le '13' est au départ. Sono forse in meno a sapere che in un storia apparsa nel 1984, pressoché contemporaneamente all'uscita della riproduzione AMR, Jean Graton fa l'occhiolino al modello, collocandolo in primo piano in una delle scene dell'Homme de Lisbonne, con tanto di marchio in bella evidenza. Era lo stesso periodo di altre stori divenute un classico nella produzione di Graton, come 300 à l'heure dans Paris (1983) o Steve & Julie (1984).

E' uno dei tanti particolari verosimili che Graton inserisce nelle sue storie, come se, giustamente, alla Vaillant fosse pervenuto un modello di una loro vettura di venticinque anni prima. Nel presentare la vignetta con la Vaillante, ricordo che è tuttora in corso la pubblicazione integrale di tutto Michel Vaillant, giunta al suo 15° volume su un totale di 20 previsti.

5 commenti:

  1. Graton è sempre stato attento all'immagine realistica delle sue splendide storie, e questo episodio con AMR ne è la dimostrazione. Chissà come saranno stati i rapporti con Ruf sull'argomento: ho la sensazione che i due fossero molto affini come carattere e passione per l'auto...
    Oggi le edizioni Graton (Jean e Philippe) proseguono le edizioni degli albi originali, mentre l'Integrale è edito da Dupuis-Le Lombard con l'aggiunta di articoli storici e documentazioni varie. Il merchandising su Michel vaillant è vario e anche modellistico: poltrone, magliette, video, l collezione edicolosa francese dell'altr'anno...Purtroppo Jean, il Maestro, va per i novanta (ottantotto per la precisione), segnato nello spirito dalla perdita di un figlio e della moglie, stretta collaboratrice negli anni Sessanta, mancata un paio d'anni fa. Vedremo forse alla fine di quest'anno una nuova produzione di Philippe, fatta con una squadra di nuovi sceneggiatori.

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  2. Fumetto immortaLe. Ne parleranno fra generazioni e generazionI. Fra mille anni. Per quanto riguarda il rapporto fra i due, dici il giusto Carlo, i due andavano molto d'accordo. Personalmente, ogni volta che vedo un disegno di Graton, mi emoziono.

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  3. Anch'io sono un appassionato di Michel Vaillant. Con l'avvento degli sponsor, i disegni di Jean Graton si riempirono sempre di più di marchi e loghi che caratterizzavano l'ambiente delle corse; a volte Graton ne metteva anche troppi, in una foga di iperrealismo, come un bambino che ha tanti adesivi e li vuole attaccare tutti. Però dietro ognuna di quelle "esagerazione" c'è nascosto un motivo: un articolo che aveva letto su una rivista specializzata, un piccolo sticker che lo aveva colpito sul posteriore di una vettura, una scritta osservata su un giubbotto o su un berretto. Tornando al modellismo, il marchio AMR figura anche in un'altra storia (1985), "Racing Show", che si apre con alcune scene del salone di Bruxelles: nella tavola 4 appare il logo AMR, mentre di sfuggita, in apertura, si intravede anche un espositore Burago...

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  4. Personalmente non ne sono un gran cultore ma qualche numero l'ho letto e adoro le macchine reali rimaneggiate e rimarchiate Vaillant. Credo che il realismo sia proprio la qualità principale delle storie!

    Quest'immagine l'avevo postata anche sul forum della Duegi molto tempo fa, scansionata da una versione italiana del fumetto.

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  5. QUi l'età ti gioca contro, Andrea! Le storie più affascinanti, il momento davvero "magico" della saga Vaillant è quello iniziale, come sempre. Le storie fino ai primi anni settanta sono davvero impagabili, certo perché lette per la prima volta coi nostri occhi e cuori di bambini e ragazzi appassionati. Merito di Graton quello di avere sempre tenuto un altissimo livello di realismo, strizzando comunque un occhio al pubblico adolescente.

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