03 ottobre 2012

Uno dei primi esempi di catalogo di modelli speciali

E' noto a tutti come il marchio di Barry Lester, Auto Replicas, sia stato fin dagli inizi all'avanguardia nella produzione dei propri modelli. Non è raro trovare nelle confezioni dei factory built o dei kit materiale promozionale vario, dal piccolo cataloghino al pieghevole in quattro o otto parti. Questo documento l'ho ritrovato di recente presso la libreria di Brands Hatch: si tratta di un portaschede contenente alcuni fogli sulla produzione Auto Replicas. Ciascun modello è riprodotto in disegno, accompagnato da note sulla vettura vera. Il primo foglio della serie, invece, è una breve descrizione dei modelli Auto Replicas. Sul "verso" del portaschede, la menzione del "diploma speciale" ottenuto da Lester da parte del Club delle Quattroruotine nel 1974. Il 1974 è quindi il terminus post quem evidente per la datazione del catalogo. Quanto al terminus ante quem, considerata l'assenza di alcuni modelli usciti fra il 1976 e il 1977, direi che potrebbe collocarsi agli inizi del '76. Il catalogo è quindi da datarsi fra il 1974 e la fine del 1975. Era un periodo in cui il collezionismo di modelli speciali era ancora agli albori e tali modelli venivano considerati con grande ammirazione, visto che i termini di paragone erano i vari Dinky, Solido, Mercury e Corgi che inevitabilmente erano concepiti più che altro come giocattoli. Si collezionava praticamente tutto quello che usciva e la Ferrari di Le Mans stava accanto alla Era degli anni 30, la Bugatti anni 20 accanto alla Mirage del 1974 e la Cooper di F.1 accanto alla Jaguar stradale. I modelli speciali esercitavano il loro magnetico fascino in quelle scatole spesso spoglie, di cartone marroncino o avorio, lontane dalle decorazioni che abbellivano le confezioni dei modelli industriali. Era una specie di garanzia di "serietà", mentre dagli scaffali occhieggiavano anche le buste coi kit John Day e Manou. Un giorno approfondiremo il discorso su Barry Lester, Auto Replicas e gli altri marchi afferenti alla sua produzione. Ecco intanto alcune immagini di questo documento con ormai quasi 40 anni sulle spalle.





6 commenti:

  1. Questa pubblicazione è apparsa quasi in concomitanza con il mio TSSK #1 del 1975 anche loro avevano pubblicato qualcos'altro come noi con i nostri ciclostilati realizzati a partire dalla fine del 1974.
    In realtà il primo catalogo con automodelli speciali fu, neanche a dirsi, di Manou Auto Sport; sto parlando di Mail Order Service; dopo venne quello di Mikansue a Windsor (UK)...

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  2. Il primo "speciale" che ho comprato e montato era la AC Cobra 289 ( 1980 circa...) avevo già visto la Fiat Abarth 600 con il motore, per noi che conoscevamo solo i Politoys ed i Solido erano un miracolo.....si reperivano quasi clandestinamente in un clima da Carbonari....

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  3. Che bei tempi ragazzi........compravamo tutto quello che il mercato degli speciali
    proponeva, senza un'idea chiara di cosa volevamo collezionare. Ve la ricordate la
    T2 di ABC in resina? non so come ho potuto comprarla, era veramente uno scandalo

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  4. ... ah ah ahi Ago ... che tasto che mi tocchi... la T2 ABC era in realtà prodotta dalla Emmenthal ...

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  5. Ecco che come al solito metti in moto la mia curiosità.
    Fammi contento e racconta la storia della T2 ABC kit n°1.....

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  6. ... non credo sia interessante... eppoi era un periodo in cui, chi stampava la resina (in Italia) aveva un concetto produttivo estremamente rudimentale ... le resine gialle dei primi kits ABC (e Modelli "R" di Paolo Rampini) sono diventate leggendarie (per quanto erano orribili) ... storicamente posso dire che anche Carlo Brianza volle cimentarsi con la realizzazione delle F.1 benchè la concorrenza di FDS e John Day fosse feroce ... infatti il buon Carlo, saggiamente, mollò il colpo...

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