Il trionfo degli anni ottanta: la macchina trendy col fighetto ancora più trendy (dal catalogo Tamiya 1985). |
Questo kit non mancò di ridestare le mie passioni per le vetturette plasticose giapponesi, e quando aprimmo insieme la confezione, rimasti colpito da delle cose che mi parevano promettere un realismo impressionante: il suggerimento, ad esempio di dipingere il bordo dei finestrini posteriori laterali di nero opaco dall'interno, a simulare un vetro parzialmente oscurato, oppure il figurino del collegiale trendy al posto del pilota che accompagnava altre realizzazioni ben più evocative della Tamiya, dalla Zakspeed Capri Turbo alla Golf Gruppo 2 Kamei. Non durò molto l'Honda City in forma di kit: decidemmo di montarla, verniciandola - suggerì il proprietario - con una specie di vernice per legno a bomboletta. Visto che ogni essere umano dotato di un minimo di raziocinio si era rifiutato di ospitare al chiuso questo genere di operazione, optammo per una sessione open air, ossia sul praticello antistante la villetta, che dava proprio sul lago di Lucerna, in un'ambientazione così finta e idilliaca che sembrava appunto finta e idilliaca. Andammo un po' abbondanti con la vernice, appoggiando semplicemente la carrozzeria su un cartoncino da pizza, col risultato che sull'immacolato praticello restò per quasi un mese una stravagante chiazza celeste. Quanto al modello, a parte la finitura opaca, cui nessuno fece caso, non venne gran ché bene. Fu montato molto di fretta ed esposto nella stanza da letto accanto a vari Burago e Polistil più o meno della stessa scala.
Il piccolo Motocompo in scala 1:43 è un capolavoro, ma anche la macchina non scherza. Il tavolino di vetro apprezza e ringrazia. |
Dell'Honda City forse non si occupò più nessuno - tranne la Diapet - fin quando la Ebbro non ha tirato fuori la stessa combinazione in scala 1:43, guarda caso anche in un colore azzurro abbastanza simile a quello che avremmo voluto ottenere in quel lontano pomeriggio dell'estate del 1985. Il kit Tamiya riproduceva la turbo mentre l'Ebbro è la versione aspirata, ma che importa. Il tavolino di vetro ha colpito ancora (per fortuna non in testa. O magari sì?).
Di solito i tavolini di vetro sono i nemici giurati degli stinchi...
RispondiEliminaAlf
Il mio è alto abbastanza per troncarti simpaticamente un ginocchio...
EliminaMi chiedevo se esistesse qualche italiano disposto a comperare la Honda della Ebbro col motocompo. Che domanda stupida...
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