11 aprile 2012

La rive gauche è sempre la rive gauche

La rive gauche, i poeti, la letteratura... aaaahhh!!!
Giornata a Parigi piuttosto fruttuosa. Del mondo degli obsoleti nella ville lumière vi ha già parlato un esperto in materia sul forum AMG, Pandino75. Non voglio quindi sovrappormi alla sua divertente e istruttiva guida. Ma voglio piuttosto aggiungere che per un appassionato dei vecchi merluzzi una capaina in Rue des Grands Augustins è di rigore. La rive gauche è sempre la rive gauche: St Germain des Près, i bouquinistes (presa una bella edizione a 6 euro dell'Amant di Marguerite Duras, vuoi mettere il gusto?), i negozietti, e poi proprio in Rue des Grands Augustins ha abitato Picasso, mica Pippirinella, e ci ha pure dipinto Guernica.

Comunque. Michel Nikolay della Galerie du Jouet Ancien può essere un personaggio discusso. Anzi, sono tutti personaggi discussi, ognuno parla male dell'altro, il che equivale ad un sostanziale pareggio. I greci avrebbero detto che i negozianti di modelli parigini sono "vasai". E non sarebbero andati lontani dalla verità. Il modello obsoleto è ancora vivo; magari non fa i 100 metri in 9"50, ma è ancora vitale. Ormai la generazione che si alimentava di questo tipo di modelli per nostalgia verso un'infanzia perduta ha progressivamente lasciato il posto (per ragioni anagrafiche) a delle categorie di collezionisti che con quei modelli non hanno giocato ma che ne subiscono ugualmente il fascino.
La galerie du jouet ancien
Mercati nuovi, oppure precedentemente "dormienti", come il Giappone, il Sudafrica o l'Australia si sono dimostrati abbastanza ricettivi, conferma il titolare. Meno gli Stati Uniti, che non sono mai stati particolarmente interessati ai vecchi Dinky, Corgi o Solido. E alla fine il vecchio Dinky è una specie di assegno circolare, grosso modo "regge" le montagne russe di un mercato parecchio capriccioso. Il mercato cambia, certo, ma in ogni caso sorprende sempre un po' sentire che i vecchi giocattoli in latta continuano ad avere successo. A interrogare certi commercianti italiani sembrerebbe che quel settore ancora antecedente ai diecast sia bell'e che morto e sepolto. Chi avrà ragione? Non ho gli elementi per valutare questo tipo di affermazioni. Certo è che a Parigi qualcosa si muove ancora. Di recente c'è stata una bella mostra sulla storia del giocattolo che in questo momento è visibile a Helsinki. Tornando ai Dinky, alla Galerie c'erano dei bei pezzi, fra cui una R4 delle poste, une R8 Gordini (peccato per un paio di difettucci di troppo) e tanto altro ancora. Una bella AMI 6 della Solido, con tanto di valigia originale, in un impeccabile blu praticamente senza difetti. Prezzi parecchio, ma parecchio trattabili.
C'è qualche Dinky...

Negli Stati Uniti sta crescendo la passione per i vecchi kit in plastica, meglio se ancora sigillati, che non a caso negli anni sessanta ebbero un grande successo proprio da quelle parti.



Cosa starà mettendo, in quella busta, Monsieur Nikolay?

La scelta alla Galerie du Jouet Ancien è vasta: è rappresentata quasi tutta la produzione più famosa, e non è stato facile resistere al fascino di qualche pezzo davvero ammaliante. E infatti non ho resistito. I soldi non me li porto mica nella tomba.
La Galerie è presente anche su Ebay e ormai è organizzata per spedire modelli in tutto il mondo. Ma un viaggio di persona resta sempre qualcosa di insostituibile.

Del resto neanche i modelli, ma fanno allegria. Stasera incontro con Bigaudet, alcuni progetti sono andati avanti, sarete informati. Mica è bischero, quello. Bonne nuit à tout le monde. Je m'endors là.

5 commenti:

  1. Obsoleti!
    Settore che ho sempre considerato di grandissimo interesse.
    Avevo iniziato una collezione con i "colori" Solido -- ero veramente un deficiente (si far per dire!) -- avevo non so quante Chaparrall 2F in un tot. di colori -- cercavo i Brosol e i Dalia come un matto. Bei tempi.
    Ma non sono quì per queste scemenze...ma per chiederti ... ma il
    Marché aux puces ha ancora i negozietti dei "nostri"?
    Ci bazzicavo ogni volta che andavo a Parigi e, nonostante i prezzi alti, spesso si trovavano delle vere e proprie chicche.
    Certo che la Francia era (ed è) una vera miniera -- nei nostri confronti dire 100 a 1.

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  2. In rue des Grands Augustins feci spese per mio fratello, anni fa: un salasso. Mai come la magica botteguccia del Marché au Puces dove trovai, a prezzo "ragionevole", un Corgi Ecurie Ecosse cercato per anni: parliamo di più di vent'anni fa...Me lo sogno ancora, nei miei sogni riparatori dalle brutture del mondo...ah, quanta invidia per il Tarallo!

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  3. Che bei quartieri........ricordo che la prima volta che sono stato al marché au puces
    in un attimo ho esaurito il contenuto del portafoglio e per prendere una vespa di latta sono dovuto ricorrere ad un prestito da parte di un'amico.

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  4. Scusa David, ma per kit in plastica 1/43 intendi anche i Lesney AMT ?
    Io nel marasma di kit ne ho trovato uno della Chevy Bel Air del 57, ancora immacolato
    nella sua scatola.

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  5. Sì, anche quelli, Ago. Poco tempo fa un collezionista di Pisa ne aveva un armadio intero (tutti i soggetti, tutte le scale) e certi soggetti sono decisamente affascinanti.

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