Il post sul "paradosso delle riviste" è stato, non a caso, uno dei più visitati nella prima settimana di vita di questo blog. Il perché è evidente: fra i lettori c'è una sostanziale insoddisfazione e tanto per fare un esempio, qualche visitatore francese non ha risparmiato per e-mail critiche all'idea di Auto Modélisme (abbastanza peregrina, secondo me) di dedicare diverse pagine alle slot. Ma lasciamo perdere. La sostanza di questo post è un'altra: a differenza di alcuni sono ancora un convinto sostenitore della carta e se avessi i mezzi per fare una rivista cartacea come Dio comanda, la farei. Per ora questa non è neanche una rivista, è un blog, ma non è escluso che un giorno (chissà quanto lontano) non lo possa diventare. Sarà in fondo in fondo in fondo una scelta di ripiego, perché sono nato con la carta e dalle tonnellate di carta finirò travolto, ma la soddisfazione di sfogliare una rivista resta impagabile al confronto della lettura di una pagina web. Bene. Ma i costi di produzione di una rivista li conoscono tutti, o quasi. E anche quelli di distribuzione, le rogne della pubblicità e compagnia cantata. Per tagliare la testa al toro non resta che la soluzione digitale. Caveat lector, però: quella che può sembrare la scelta di un tecnofilo all'avanguardia non è che l'inevitabile strada da imboccare per non finire come tanti che hanno fatto il passo più lungo della gamba. Con questo, le riviste modellistiche di oggi mi creano molti problemi di tolleranza.
PS Scusate l'odiosa prima persona, riservata solo ai grandi editorialisti e utilizzata invece con disinvolta larghezza da un numero impressionante di scribacchini e improvvisati opinionisti. Vorrà dire che non appartenendo alla prima categoria, entrerò di diritto nella seconda.
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