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12 febbraio 2013
"Tutte le Porsche" (Giorgio Nada Ed.), recensione di Claudio Govoni
Giorgio Nada editore, specializzato in titoli sul mondo automobilistico, ha
recentemente edito un ideale complemento al suo "tutto Ferrari", già in
catalogo da qualche tempo.
Il nuovo volume si intitola "tutte le Porsche".
Come il precedente dedicato alle auto di Maranello, questo libro vuole essere
una guida all'intera - o quasi- produzione di Zuffenhousen.
Il libro si presenta come un tascabile in bossura, di forma quadrata, stampato
su carta satinata di discreta qualità.
Il formato non immenso lo rende pratico e comodo persino se qualcuno se lo
volesse portare appresso a una mostra o a un museo (...magari a Stoccarda).
Consta di 392 pagine.
La struttura del volume è quella familiare a chi ha già avuto modo di
sfogliare l'omologo dedicato alle rosse.
Si parte dall'indice, organizzato per anno, seguito da una breve prefazione e
quindi le pagine dedicate alle vetture.
Ogni vettura viene presentata su due facciate.
Nella facciata sinistra viene riportata una piccola foto dell'automobile di
cui si parla e una scheda tecnica abbastanza completa.
Nella facciata destra viene riportato un disegno al tratto dell'automezzo
(sempre rigorosamente il profilo sinistro) e la storia dello stesso.
Sono trattati tutti i modelli Porsche prodotti regolarmente dal 1948 alla fine
del 2012, tutte o quasi le gt e le sport-prototipo che hanno corso nei
principali campionati e alcuni dei prototipi e delle vetture-laboratorio più
significative.
Non vengono trascurate neppure quelle auto non costruite direttamente dalla
porsche, ma da essa motorizzate o sviluppate in stretta collaborazione, come ad
esempio la McLaren TAG-P01 del 1983/84, la Dauer 962 del 1994 o la Riley MK XX.
Le ultime otto pagine sono dedicate a un elenco di alcune delle principali
vittorie Porsche nei vari campionati.
Il libro è senz'altro un testo consigliabile sia agli appassionati del marchio
che a chi, interessandosi di motori in generale, vuole approfondire la storia
della casa tedesca senza, tuttavia, sviscerare ogni singolo aspetto di un
particolare modello.
Utile guida di riferimento anche per il modellista, anche se, in questo campo,
l'utilità è più ridotta a causa della limitatezza del materiale iconografico
contenuto.
I testi sono affidabili e non sono stati rilevati errori di particolare
entità.
L'unica seria critica che si può muovere al volume riguarda l'organizzazione
dell'indice.
Sarebbe sinceramente stato più utile un doppio indice sia organizzato per anno
che analitico. Se non si sa in che anno è stato presentato il modello di cui
interessa leggere la storia, infatti, l'indice cronologico costringe a
un'estesa ricerca.
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