Inizio dalla conclusione: sostanzialmente certe sofisticazioni mi hanno stufato. E lo dico pensando fra me e me "per fortuna che c'è questo blog", dove me ne posso stare tranquillo senza innescare incidenti diplomatici e varie faide di conventicole commercialmente più o meno in buona fede. Le ultime settimane sono state di riflessione. Ce ne sarebbero di cose da dire, e intanto sul tavolino di vetro mi sono messo qualche buon vecchio, sano obsoleto, che non sfigura di fronte a certe cose fatte oggi che non stanno né in cielo né in terra.
Insomma, dicevo che certe sofisticazioni mi hanno stufato. Avevano cominciato a stufarmi vedendo quanti bei kit "nobili" vengono sacrificati per operazioni di montaggio del tutto improbabili. Ora è diventata una moda, quella dei montaggi "dettagliati" di vecchi kit AMR. Personalmente considero i risultati che ne derivano semplicemente mostruosi. Altrove ho spiegato le mie ragioni, del tutto personali, ma tant'è, siete su un blog, non sul sito dell'ANSA. Si prende un vecchio kit X-AMR e lo si decora come un albero di Natale. Ecco, l'effetto è un po' quello. Poi, come specchietto per le allodole, lo si agghinda con un bel trasparente sopra le decals. Basta convincere il cliente che fa figo avere un modello del genere, un po' di sapiente marketing e il gioco è fatto. Poi magari si coccola il cliente facendolo sentire importante e convincendolo di avere un pezzo di prestigio. Si gioca molto sull'ingenuità e sul proverbiale ego dei collezionisti. Nulla di male. Si crea un prodotto ma anche la domanda, l'ha esposto benissimo un vecchio squalo come Antonio Ghini nel suo recente, interessantissimo libro (di cui consiglio la lettura tanto ai pinocchi quanto ai gatti&volpi).
E' diventata una moda, nata forse per scimmiottare i giapponesi, che com'è noto hanno approcci del tutto differenti. C'è mister Taglincolla che con le sue marchette inonda alcuni forum di immagini improbabili di roba trasformata, senza capire che il risultato sembrerà nella maggior parte dei casi incompleto, insufficiente quando non addirittura sgraziato. Per certe cose non ci si potrebbe accontentare di un kit Provence Moulage o di uno Starter? No, perché, appunto, fa meno figo e costa meno. Poi non importa se non si capisce (o non si vuole divulgare troppo) che una Daytona Gr4 Le Phoenix è nata appunto per essere... Gr4, e se la ritrasformi nella configurazione quasi stradale, il modello assumerà tratti e proporzioni del tutto estranee alla realtà. Perché un modello in scala non è la riproduzione esatta della vettura reale, ma nasce così com'è, almeno nella maggior parte dei casi: voglio dire che se ad una Daytona Gr4 vera le togli i parafanghi allargati, essa tornerà (più o meno) a essere una Daytona stradale; se alla Daytona Gr4 Le Phoenix togli i parafanghi allargati, essa sarà solo una Daytona Gr4 Le Phoenix mozzata. Per tacere di altri interventi ingenui, ridicoli o semplicemente inadeguati. Si pretende troppo da questi modelli e la rete favorisce le mode o le tendenze perverse.