10 novembre 2012

Sabato sera

Periodo un po' morto dell'anno, il blog sta comunque preparando alcune novità (spero interessanti per voi lettori) che non dovrebbero tardare ad arrivare. In attesa che Mr Taglincolla ci ammannisca qualche altra Daytona su base Le Phoenix - si accettano scommesse su quando apparirà di nuovo qualcosa - la discussione sul beneamato forum Duegi verte, uff, sull'esattezza storica dei modelli giapponesi. La materia è di per sé interessantissima, anche se a volte mi trattengo (qui e anche là) per non far sembrare il tutto una crociata contro i modelli di Piero; non ho niente contro i suoi modelli né tantomeno su una persona splendida come lui. Solo che ormai Piero si identifica talmente con questo tipo di modelli che criticare qualche realizzazione sembra voler criticare direttamente il proprietario, il che non corrisponde assolutamente alla verità. Semplicemente questi modelli non finiscono di dare spunti di discussione e questa è una cosa del tutto positiva. Poi, come in tutti i blog (quasi tutti) l'esperienza generale si trasforma in considerazioni inevitabilmente personali. Mi sono chiesto sovente se farei realizzare un modello di questo tipo. Oggi la risposta è no. I perché sono tanti, ma penso che questo "no" sia il risultato di una riflessione ponderata, basata sull'esperienza diretta e sulla considerazione dei vari fattori. E' come quando hai il coraggio di farti delle domande dirette e la risposta che ti viene d'istinto non è in realtà una risposta istintiva; semmai è una risposta che arriva immediatamente dopo una lunga riflessione, magari sotterranea. Ci sono state esperienze infelici che mi hanno portato a fare un passo indietro. Prima vedevo questi modelli come il massimo traguardo da raggiungere, magari con dei sacrifici e delle inevitabili vendite di pezzi della collezione. Oggi non la penso più così. Non perché abbia scoperto chissà quali difetti; semplicemente perché ho capito che non è roba che fa per me. Oppure che io non sono adatto a cose di questo genere, fate voi. In un modello cerco un equilibrio, che non è necessariamente il dettaglio portato all'estremo, ma la convivenza armoniosa di una serie di dettagli all'interno di un insieme coerente. Non è per forza una questione di prezzo, anche se il ragionamento finale mi ha portato a concludere che per me la differenza fra uno Spark (voglio fare il caso estremo) e un modello di Hayakawa non è poi così ampia da giustificare un salto da 60 a 6000 euro. Non voglio procurarmi problemi oltretutto pagandoli salati. Quelli ti arrivano anche gratis, non c'è necessità di andare a pescarli oltreoceano a suon di migliaia di euro. L'errore storico per me conta. E' decisivo e non lo tollero su uno degli onesti montaggi che mi fa Renardy, figuriamoci se lo sopporterei su un modello pagato cifre a tre zeri. E' anche una questione di onestà intellettuale. Evidentemente certe raffinatezze non le capisco o non le apprezzo abbastanza per arrivare a desiderarle con tutto me stesso. E per evitare certe delusioni ho spesso ripiegato - con successo - su modelli ugualmente prestigiosi ma che avevano piuttosto una valenza per la storia di un marchio artigianale. Oggi come oggi preferisco di gran lunga un factory built AMR, magari meglio se storicamente importante, perché no?, con un bel pedigree piuttosto che uno di quei montaggi barocchi e poco equilibrati che ci hanno mostrato alcuni presunti montatori top francesi o italiani; il passo successivo, eventualmente, sarebbe stato quello di cercare una qualità ancora maggiore nei giapponesi, ma ho visto che troppo spesso, alla prova dei fatti, queste velleità finiscono per scivolare abbastanza mestamente su bucce di banana più o meno evitabili.  

4 commenti:

  1. Rispondo.
    Non vivo le critiche a questi modelli come attacchi verso di me, e in ogni caso ognuno ha il diritto di esprimere la sua opinione.
    Quello che mi ha avvicinato a questo modellismo è l'amore per la tecnica modellistica. Nient'altro.
    Per fare un modello storico esattamente va bene qualsiasi montatore dotato di documentazione sufficiente.
    Qui invece si ricerca la tecnica.
    E a volte l'esattezza storica ne soffre.
    Ma se io sono innamorato di una macchina non vedo perché non dovrei averne un modello solo per una documentazione insufficiente.
    Sono d'accordo con il discorso che fa David su costi e benefici.
    O diventi matto per la tecnica, o altrimenti i soldi spesi in più per questi modelli ti sembreranno buttati via.

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  2. Il ragionamento di David non fa una grinza, quello di Piero ....anche!!!
    Ed allora? Beh come disse il Manzoni al nipote, quando questi gli fece notare che in una diatriba lo stesso aveva dato ragione ad ambedue i contendenti, " hai ragione anche tu "!!
    Punti di vista legittimi, e per certi versi inconciliabili, ma lo stesso amore per i modelli, la stessa passione, tutto sommato non è assolutamente necessario che si ragioni tutti allo stesso modo.
    Prosit!!!

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  3. ... prosit Francesco ... e anche tu hai ragione ... quindi siete già in tre... e io che vi dò ragione non ho forse ragione ? ... potrei sembrare ironico ma non lo sono ... la ricerca che porta avanti Piero e il raziocinio di David sono frutti dello stesso albero... che è lo stesso albero che ha generato i Dinky a cui accenna David in altra parte... il frutto è sempre lo stesso...
    ps
    che bello Mr. Taglincolla ... lo zio di Geppetto?

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  4. Quando le opinioni sono OPINIONI e non belinate, è interessante leggerle e valutarne
    il loro contenuto intelettuale. Si può essere d'accordo totalmente o in parte, ma se espresse da persone
    competenti, ti lasciano sempre un segno.
    Bravi , continuate così.

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