Per tutti gli appassionati, Passage du commerce a Le Mans è sinonimo di Manou. Questa stradina pedonale piena di negozi nel centro di Le Mans ospita una delle boutique più famose d'Europa, o almeno una delle più tradizionali. Tradizionale come solo i francesi sanno essere: Manou Auto Sport, di J. e L. Simonet, è qualcosa che ha sfidato il tempo e che resiste in un mondo che sembra passargli accanto correndo a un altro ritmo. Qui ti danno ancora le liste della produzione dattiloscritte e fotocopiate. Facciamo un passo indietro: da oltre 30 anni presente a Le Mans, Manou Auto Sport esiste come attività da molto prima, esattamente dal 1964. Fu nel 1969 che venne creato il marchio Manou-Le Mans, specializzato nella produzione di kit e montati con tematica prevalente la 24 Ore di Le Mans. 1969, non ieri: probabilmente Manou-Le Mans è il più vecchio marchio francese dell'automodellismo speciale, apparso 2 anni prima di John Day, 6 anni prima di AMR, 13 anni prima di Starter e Provence Moulage. Salvo errori, nel 1969 di produttori di modelli speciali c'erano in giro solo Stanley e Marc Europa. Roba da preistoria, insomma.
Nel tempo, Manou è stato un pioniere nella produzione di soggetti interessanti e inediti, e ancora oggi resta l'unico ad aver fatto uscire i modelli di alcune vetture come la Maserati Bora Gr.4; per altri soggetti, poi ripresi da altri marchi, è stato comunque il primo a cimentarsi nella riproduzione, come nel caso della Maserati Tipo 65, uscita nel 1969 (modello inaugurale della gamma), la Moretti di Le Mans '56, la Nardi Bisiluro, varie Stanguellini, VP-Renault, René Bonnet, Panhard Riffard e chi più ne ha più ne metta.
Sembra strano, ma gran parte di quella produzione oggi esiste ancora, sia nella forma di kit (resina o metallo) sia di factory built, rigorosamente montati secondo lo stile del tempo che fu, ma forse proprio per questo irresistibili.
Nel negozio di Passage du commerce il tempo sembra essersi fermato: vetrine con Solido elaborati, kit John Day, alcuni vecchi Dinky, Politoys e Norev, il tutto compreso in uno spazio ristretto da costringere a veri e propri contorsionismi chiunque voglia girare intorno alla bacheca centrale. Qui è un po' come negli anni settanta e nei primi anni ottanta: ci sono i testi che anche all'epoca erano indispensabili (ad esempio gli annuari di Le Mans), alcune foto, riviste... Tutto sembra inesorabilmente off-line.
Certo, ci sono gli Spark e la gente compra anche quelli: molti li ordinano qui e vengono a ritirarli. Ma da Manou non si va per gli Spark, o almeno non solo per quelli; si va per osservare un'incredibile collezione di modelli di Le Mans (non in vendita), frutto di elaborazioni ora facili, ora più complesse, su kit rari, modelli industriali a volte improbabili, ma che hanno dato un risultato di grande omogeneità; si va per prendere i kit John Day, Starter, Provence Moulage, Mikansue, Mini Racing o DAM ancora sugli scaffali come trent'anni fa. E acquistare qui un factory built Manou con i fari ancora dipinti in argento a simulare il plexiglass di protezione ha ancora un senso.
Eccome se ce l'ha. Il catalogo Manou-Le Mans si compone oggi di una trentina di referenze, inclusa una bellissima Giulia TZ in scala 1:24, realizzata in pochissimi esemplari nel 1989 da Bernard Duchemin in bronzo patinato con riflessi lucidi. Un oggetto che pesa quasi un chilo e cento, di cui nel negozio è disponibile ancora un esemplare.
Fra le curiosità anche l'Alfa Romeo 33TT12 delle prove di Le Mans 1974 in due versioni oppure alcune vetture di costruttori della Sarthe, come la RB motorizzata OSCA 996cc di Le Mans '56 o la BG-Renault Coupé 750 di Le Mans '54.
Il modello più recente è la AC Cobra 289 "camionenette" di JM Vincent in varie versioni, realizzato in collaborazione con Jean Damon di Jade Miniatures.
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Salve David,visto che sei cosi'fortunato da poter ancora toccare con mano anche se per lavoro certi luoghi saresti cosi gentile da dirmi come posso arpionare la bora Gr.4 della premiata ditta manou cercata da tempo immemore? Grazie Guido (rainbow649
RispondiEliminaIn negozio ci sono sia il factory built sia il kit preverniciato o con carrozzeria grezza. Basta contattarli e li spediscono ovunque.
EliminaGRAZIE !!! Fantastico reportage.
RispondiEliminaVien voglia di essere li a vedere coi propi occhi, gran bel articolo David.
RispondiEliminaBaldo
quanti bei ricordi mi fai saltare fuori......grazie David
RispondiEliminaIo sono l'unico pirla che passò a Le Mans quando erano chiusi per ferie... ma un paio di Manou le ho nella mia vetrina!
RispondiEliminaE se quel negozio fosse in realtà una porta spazio-temporale sulla quarta dimensione? ...
Sono entrato nel negozio, estasiato da tanto ben di dio, ho scritto una bella lista di kit e mi son detto "passo domani con calma". Naturalmente l'indomani, vuoi il casino,vuoi gli amici che avevano fretta di rientrare.....mi è rimasta solo la lista.
RispondiElimina... porca paletta... non volevo dire alcunchè, giurin-giurello, ma non ci riesco... anche se è come sparare in una culla anche se il negozio di Simonet ha una sua ragione di esistere anzi più di una, come sottolinea David ... però... ma... come si fa? ... come si fa a rimanere nel 1969? ... Simonet è rimasto a Woodstock a Armstrong e Aldrin a Jan Palach a Charles Manson a Brian Jones e alle mille altre cose accadute in quel magnifico anno (magnifico perchè avevo 14 anni e mezzo), viva Manou, viva Simonet ma qualcuno dovrebbe fargli vedere un Commodore 64, qualcuno dovrebbe dirgli che nel mondo, ora, ci sono sette migliardi di persone nel Pianeta... insomma ... penso si sia capito che non mi sono mai piaciuti quelli che vivono nel passato e non voglio adeguarsi ... rinnovarsi ... accettare e sfruttare le nuove tecnologie ... non mi piacciono i dinosauri e non mi è mai piaciuto Simonet ... il quale fa di questa suo modo di essere (ma le avete viste le scatole?) una sorta di arroganza morale ... con tanto affetto gli faccio tanti auguri per un passato che sta finendo ...
RispondiEliminaE' tutto vero. Ma è anche indubbiamente affascinante entrare in un negozio di questo genere. La prima cosa che mi viene da pensare è che se ha resistito fino al giugno 2012, in qualche modo avrà fatto. Avrà indubbiamente una clientela vecchia, e del resto anche Simonet non è più certo un giovincello. Forse avrà pensato che quei clienti che ha gli basteranno a condurre il negozio verso una progressiva e dignitosa chiusura. Nelle mie due visite di questa settimana mi sono reso conto di quanti contatti abbia, al di là ovviamente della clientela occasionale che arriva per la 24 Ore. Del resto a Le Mans non c'è solo la gara di giugno: c'è la 24 Ore moto, la 24 camion (forse con un tipo di pubblico meno appassionato di modelli, chissà), c'è anche - e soprattutto - la "Classic" a luglio, seppure con cadenza biennale. E questo solo per citare gli appuntamenti maggiori. Le Mans non è più (o non è mai stata?) una città periferica: è anzi una comunità che ha saputo sfruttare alla perfezione le risorse, anche culturali, che ha avuto a disposizione. Detto questo, il discorso sull'arretratezza di uno come Simonet non fa una grinza, ma giustamente lui potrebbe risponderci: "e a me chi me lo fa fare"? Nel senso che lui non FA l'antico; E' antico. Ma è antico alla sua maniera, e questo non lo rende necessariamente solo obsoleto; è qualcosa di più di semplicemente obsoleto. Anche per essere obsoleti ci vuole un certo stile in fondo. O no?
EliminaSiamo assolutamente d'accordo David.
EliminaIo non mi chiedevo il perchè è ancora in piedi -- se lo è ci sarà un motivo -- semplicemente non mi è mai piaciuta la sua prosopopea nel condurre i "suoi" affari alla "sua" maniera = io ho sempre pensato: fai quello che vuoi ma è indubbio che ha fatto un sessantesimo di quello che avrebbe potuto fare -- è un po' come vedere (ancora) quelli che fumano e che sono tutti orgogliosi del loro vizio -- come già detto, gli auguro tanta e tanta fortuna ancora al Simonet !
Ho saputo da poche ore che è mancato Franco Morelato - un altro dinosauro che ci lascia. R.I.P. Franco.
Povero Franco. Non lo conoscevo molto bene ma ci eravamo incontrati alcune volte. Non sarebbe forse male rendergli omaggio con qualche foto e un ricordo da parte di chi lo aveva frequentato.
EliminaSono troppo coinvolto per parlarne.
RispondiEliminaVi sono cose che non si possono dire.
Quello che posso dire è che è stato una grande delusione,
un fallimento come uomo e come amico.
Visitai Manou nel lontano luglio del 1995.
RispondiEliminaIl negoziante, in effetti, non mi sembrò un mostro di simpatia.
Tanto meno dopo che precisai di essere interessato soprattutto alle vetture da rally.
Ma se la mia tematica fossero state le 24 Ore, per pagare tutto quanto meritava l'acquisto avrei dovuto vendere l'auto e rientrare a Genova in autostop. :D
Grande Lorenzo! Come entrare in un negozio di vecchi vinili e chiedere se hanno l'ultimo dvd dei Club Dogo ... un grande !
RispondiEliminaMonsieur Simonet è la pura antitesi della simpatia ... come è che si dice nella nostra lingua? = fastidioso, indisponente, insopportabile, irritante, presuntuoso ??