29 ottobre 2019

Vale ancora la pena comprare Ruoteclassiche? Note in margine al numero di novembre 2019


Spesso mi chiedono che cosa ne pensi di Ruoteclassiche. Il panorama delle riviste storiche in Italia si è ormai assestato su una generale mediocrità, con alcuni coraggiosi tentativi (vedi Autocollezioni Magazine) che si sono arenati per mancanza di un reale mercato. Resiste Ruoteclassiche, forte dell'Editoriale Domus alle sue spalle, che negli anni ha conosciuto alti e bassi. Comprai Ruoteclassiche per la prima volta nel febbraio del 1990, era un numero - ricordo - con una Giulietta berlina in copertina, e a quell'epoca in giro c'era ben poco. Autosprint cercava di agganciare l'allora ricco bacino delle gare per autostoriche con servizi speciali e allegati, fatti anche bene, ma paesi come l'Inghilterra restavano lontani anni luce. Oggi Ruoteclassiche, con una foliazione di 180 pagine, occupa uno spazio abbastanza definito, con un'immagine chiara e dei contenuti rassicuranti. Diretta ora da David Giudici, la rivista non è per niente sgradevole e può avere un suo senso. Esaminiamo il numero di novembre, uscito in questi giorni. Confesso che ha attirato la mia attenzione la Mini 40 in copertina, auto e versioni con la quale ho un legame particolare. La cover story, dedicata all'ultimissima versione della Mini Rover, uscita nel 1999 e poi subito dopo eliminata dal nuovo proprietario BMW, è un'utile guida al restauro, alla gestione e alla ricerca di questa vettura.

Automobilismo pratico, si potrebbe dire. Ruoteclassiche è abbastanza valido come strumento di indicazioni generali e come fonte di massima per poi approfondire per proprio conto i vari argomenti. Abbiamo poi gli incontri con i collezionisti, fra cui un appassionato che possiede una rara Ferrari 348 Spider bianca, un confronto fra Porsche 914 e 914/6 e varie altre cosette simpatiche, senza perdere di vista il mondo delle youngtimer, cui l'Editoriale Domus riserva una testata a sé, come gli editori fanno ormai da tempo in Inghilterra, in Germania, in Francia o altrove. Succose le memorie di Pino Allievi e Carlo Cavicchi, che valgono da soli il prezzo del biglietto (€ 5,50). Poca invece la storia intesa alla maniera tradizionale: l'anniversario della Bentley che nel 2019 compie un secolo è celebrato da un pezzo di sei pagine, tutt'altro che esaustivo, ma che nel suo breve spazio fornisce un'infarinatura di base sulle vicende della marca, tutto sommato poco conosciute in Italia. Una parte consistente della rivista è consacrata alle varie cronache degli avvenimenti (soprattutto concorsi e gare di regolarità), mentre la parte finale, quella con i "listini" è resa meno pesante da alcuni commenti sulle tendenze e i comportamenti del mercato. 

Consiglierei Ruoteclassiche così come si presenta in questo periodo? Probabilmente sì, anche se non tutti i mesi. Guardatelo, considerate tutto quanto e domandatevi se per caso - qualora aveste un budget di spesa limitato - non valga la pena investire i soldi in un buon libro o nel classico, intramontabile Motor Sport.
Di Auto Italiana, nuova iniziativa della Domus, parlerò presto in un articolo a parte. 

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