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06 ottobre 2019
Un po' di storia: Bruneri e la serie delle vincitrici della Mille Miglia
Non se ne vedono tante in giro, ma se ve ne capita una fateci attenzione perché questi modelli rappresentano un capitolo curioso (forse anche di una certa importanza) nella storia dell'1:43. Si tratta della serie, promossa da Bruneri di Brescia, delle vincitrici della Mille Miglia "vera", quella che si disputò dal 1927 al 1957. La ditta Bruneri, fondata nel 1911, si occupava di giocattoli nella città lombarda (dovrebbe esistere tutt'ora) e nel 1986, per festeggiare i 75 anni della fondazione, decise di realizzare, in collaborazione con ABC e col Musical Watch Veteran Car Club (federato ASI, ancora attivo) una serie esclusiva, partendo da basi Brianza e di altre marche. Nel 1986 queste iniziative non erano rare: esistevano in Italia e all'estero club e associazioni che commissionavano agli artigiani delle edizioni limitate per i loro soci, ma alcuni negozi importanti come Tron ne acquisivano alcuni esemplari da rivendere.
L'interesse in genere non mancava, e per quanto riguarda questa collezione Mille Miglia, l'idea aveva il pregio dell'originalità perché mai nessuno si era messo a riprodurre, per lo meno in una serie montata, tutti i vincitori della gara della freccia.
La produzione di ogni modello era limitata a 300 pezzi numerati singolarmente, e la prima referenza, la Ferrari 335S di Taruffi del 1957, fu disponibile nel maggio del 1986. Da lì in poi, fu programmata un'uscita ogni due mesi, anche se non sempre si riuscì a tener fede al calendario prestabilito: l'ultimo modello, l'O.M. del 1927, fu disponibile nel 1991. Nel 2012 ebbi l'occasione di trattare una parte di queste riproduzioni ed ebbi la conferma diretta della fragilità di questi modelli, con tutti i dettagli incollati con una specie di Pattex, difetto tipico dei montaggi dell'epoca.
A parte questo, la qualità era davvero buona per l'epoca, con un'attraente basetta che riportava, in fotoincisione, i loghi dei vari promotori dell'iniziativa. Se avete una qualche curiosità nei confronti della serie Bruneri-Mille Miglia, di tanto in tanto qualche esemplare appare su eBay e altrove, e le quotazioni raggiunte sono sempre modeste. Pubblichiamo alcune foto della collezione che acquisii sette anni fa insieme al volantino pubblicitario dell'epoca.
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Qualche anno fa si è dibattuto sul solito forum Duegi sul colore dell' Alfa 2900B di Biondetti e Romano, che, mi pare, è stata anni fa restaurata in grigio. Inoltre gira una foto a colori della vettura, almeno, dovrebbe essere la stessa, a Watkins Glen nel 1948 dove appare blu. Recentemente è uscito il volume "Stile a colori Mille Miglia dal 1927 al 1957: auto, protagonisti, curiosità" ed. Artioli 1899 di cui ho letto una recensione che indicava come uno degli scopi del libro proprio il definire il colore delle vetture vincenti. Me lo sono procurato e mi è arrivato da pochissimo, l' ho appena sfogliato, ma mi pare che rechi solo dei disegni a colori senza indicazioni di sorta su come tali colori siano stati scelti. Quindi, direi, almeno nel caso della 2900B resta il dubbio...era davvero rossa o lo è diventata per "tradizione"? In fondo era una gran turismo elegante esposta anni prima in un salone, quindi il colore poteva essere qualsiasi...anzi, il rosso corsa non era il più indicato...boh!
RispondiEliminaCerto il modello di Bruneri è antecedente sia al restauro in grigio che alla divulgazione in rete della foto in blu.
RispondiEliminaArrivo con anni di ritardo, ma scopro solo oggi questo post.
RispondiEliminaSul colore della 8C2900B di Biondetti, posso confermare il rosso, dalle ricerche a cui contribuisco con Simon Moore. Il grigio era frutto da un ricordo confuso di Luigi Fusi circa quel essemplare al salone di Parigi. Infatti, si è scoperto che era grigia la 6C2300B esposta accanto alla 8C, mentre questa era infatti rossa anteguerra e cosi' rimasta nel 1947. L'esemplare è stato restaurato in grigio prima della scoperta decisiva.
Circa i modelli Bruneri, di cui colleziono le Alfa Romeo (mi manca infatti la 8C2900 del 1947), va aggiunto che ad un certo punto ci fu un litigio tra Bruneri e Brianza. Fini' la collaborazionek e come ho capito i modelli successivi furono prodotti dalla A&G. Si vede anche la differenza di costruzione, tra l'altro l'uso del metallo bianco. Sembra che Brianza avesse già in cantiere, o anche completato, la 6C1750GS 1930, che pero' non fu consegnata, sostituita da un modello A&G. Laura Brianza mi ha venduto una di quelle 6C1750 ABC per Bruneri rimasta nel loro scantinato.