30 ottobre 2019

Diecastsociety.com, per un'informazione globale


Alcuni mi hanno chiesto un parere su Diecastsociety. Per chi non lo sapesse ancora, il sito www.diecastsociety.com è uno dei più grandi portali di opinioni, recensioni e informazioni sugli automodelli. Già questo è allo stesso modo un pregio e un limite. Diecastsociety è come il canale Youtube di Jay Leno, ci si va per divertirsi e per avere una visione un po' globale delle cose. Non ci troverete la recensione di modelli speciali o di rarità, ma se gli AutoArt, i Minichamps, i BBR, i Solido o tutto il resto del mainstream è il vostro pane, questo sito fa per voi. C'è anche un forum molto attivo dove potrete trovare le risposte a molti quesiti, basta che non citiate marche più vecchie di trent'anni altrimenti gli zelanti moderatori andranno completamente nel pallone. Del resto anche gli Youtuber che vanno per la maggiore ignorano cosa sia un'OSCA o una De Sanctis, non ne si può far loro una colpa. Il sito è sponsorizzato, e anche da inserzionisti piuttosto grossi. Nonostante ciò le recensioni dei modelli sono oneste, perché in generale gli americani hanno una mentalità diversa dalla nostra. Mi è toccato leggere in queste giorni recensioni prezzolate della Giulietta di Miniminiera su siti che si farebbe fatica a definire organi di informazione. Semmai sarebbero degli organi di promozione-comunicazione e forse farebbero miglior figura a dichiararsi come tali. In questo modo i compilatori di recensioni completamente fasulle e disoneste non passerebbero da giornalisti pilotati ma più semplicemente farebbero il loro lavoro di addetti stampa. Anche se meno dannoso rispetto al mondo delle auto vere, il sistema dell'informazione prezzolata fa danni anche nel modellismo, e pensare che ormai nessuno dà più retta a certi comunicati stampa travestiti da articoli. Tornando a Diecastsociety, magari dateci un'occhiata: è sicuramente un mezzo di informazione più completo e meno becero delle terrificanti ammucchiate di commenti ammiocuggino che trovate su Facebook. Per quanto possa parere strano, Facebook è morto, perché sono sempre più numerosi coloro che lo utilizzano come mezzo di informazione. Non è una boutade, è un'anticipazione.

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