19 settembre 2019

Firenze da competizione: una mostra al Palazzo Medici-Riccardi aperta fino al 26 settembre


"Firenze da competizione" è il titolo della mostra che si è inaugurata al Palazzo Medici-Riccardi nel capoluogo toscano lo scorso 1° settembre. Realizzata a cura del Camet con l'appoggio essenziale dell'ASI, Firenze da competizione espone, in uno spazio ricavato nello storico palazzo in pieno centro, praticamente tutte le Ermini o le vetture preparate da Ermini ancora presenti in Italia, oltre ad una scelta di veicoli di eccezionale interesse storico, fra cui l'unica Florentia sopravvissuta e - a cura del Club Moto d'Epoca Fiorentino - una selezione di moto di costruttori toscani, come Motopiana, Bartali, Beta, Gori, Gori-Valli, Ancillotti, Segoni. Al Palazzo Medici Riccardi erano state organizzate esposizioni simili in passato, ma questa del 2019 pare particolarmente ben riuscita, sia per il numero di vetture presenti, sia per la progettazione dell'intero ambiente. 

Si entra da Via Cavour e ci si trova davanti, come in un ideale schieramento di partenza, una parata di vetture disposte in ordine cronologico, dalla più antica (la Florentia) alla più moderna: chiude infatti l'esposizione l'Ermini 686 voluta da un gruppo di appassionati fiorentini e presentata ufficialmente al Salone di Ginevra del 2014. 

Ma non solo: in questa esposizione potrete trovare anche un modello del motore a scoppio progettato da Barsanti e Matteucci e - accanto alla storica Florentia - anche una ricostruzione dell' "automobile" di Leonardo Da Vinci. L'entrata è gratuita e la mostra andrà avanti fino al 26 settembre 2019 con orario 10-18.30 (chiusura il lunedì). Oltre al libro edito dall'ASI anni fa e scritto da Eugenio Ercoli, Stefano Pandolfi e David Tarallo, è in vendita anche un bel catalogo, al prezzo più che abbordabile di € 15,00. 

Nel catalogo sono riportate tutte le auto e moto esposte, nonché le tante foto e documenti che arricchiscono la mostra. Un'iniziativa, questa di "Firenze da competizione", davvero lodevole. La mostra, in questi primi venti giorni, ha totalizzato un numero elevatissimo di visite, fra cui i tanti turisti che passano per le vie del centro, incuriositi da vetture da corsa rosse che non sono Ferrari e di cui ignoravano completamente l'esistenza. 

La Toscana possiede una ricchezza seconda a nessuno nel proprio patrimonio automobilistico e la storia di Pasquino Ermini e delle sue Sport è solo un esempio di ciò che meriterebbe di essere divulgato con maggiore sistematicità. Un plauso particolare credo che vada a Eugenio Ercoli, il vero "motore" di tutto questo, che con competenza e grande passione si è adoperato in tutti questi anni per la conservazione del materiale meccanico e documentario e per la rinascita del marchio Ermini. 


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