29 settembre 2019

Agostino Barlacchi e i quaderni da mezza lira: questione di buon gusto!


Di Agostino Barlacchi il blog non si è occupato che sporadicamente, soprattutto in qualità di organizzatore della Borsa di Calenzano, che ha raggiunto il quarto di secolo, con diverse edizioni all'anno. Ovviamente tutti conoscono Barlacchi come grande collezionista e uno dei massimi esperti del giocattolo antico. Stavolta, però, dedichiamo due righe ai suoi "quaderni da mezza lira", delle edizioni di poche decine di pagine dedicate per lo più all'abbinamento fra il giocattolo antico e la storia e la preparazione del cibo. Sono ricette, commentate con arguzia tipica fiorentina, che vengono appunto da Firenze e dintorni, portandosi dietro quei sapori mai dimenticati di una vita fatta di botteghe e di pasti preparati in casa. L'accoppiata col giocattolo antico è tanto semplice quanto felice, perché ogni oggetto viene abbinato tematicamente alle ricette. Ma c'è un risvolto più profondo: il collezionare stesso, il ricercare un pezzo e poi gustarselo con calma non implica forse un "gusto" tutto sommato non molto diverso dall'assaporare un piatto cucinato con sapienza? Il gusto del collezionare è vicino alla percezione degli odori, dei colori, perfino dei sapori (non assaggiate uno Spark altrimenti la colla che usano da quelle parti vi uccide in due balletti).

E' un modo di collezionare dal vago sapore autunnale, un po' aneddotico. Io questi libretti li abbinerei anche col nostro calendario Sesto Caio Baccelli; è lo stesso spirito. Oggi lo chiamano slow food, ma credo che un certo modo di intendere la cucina non abbia bisogno di tante definizioni, se non quelle che servono a contrapporlo alla smodata velocità, alla disattenzione e alla superficialità. Perché in fondo, se esistono i McDonald's o i Burger King, esiste anche il fast collecting.

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