23 marzo 2019

Abarth il mito dello scorpione. Autosprint Gold Collection vol.2


E' in questi giorni nelle edicole il secondo quaderno dell'Autosprint Gold Collection, la speciale serie dedicata ad alcuni aspetti di grande impatto dell'automobilismo sportivo. Dopo la prima uscita, dedicata ai settant'anni di Niki Lauda, è la volta di un'altra celebrazione dei settant'anni, stavolta in onore del marchio Abarth. In 132 pagine (e per soli € 5,00) i lettori hanno a disposizione un ritratto dei personaggi e delle macchine più rappresentative dello Scorpione. La figura di Carlo Abarth è ben tratteggiata attraverso la ristampa di articoli dell'epoca e di vari contributi moderni. Stesso dicasi per piloti quali Arturo Merzario, ma anche per il meno conosciuto (ma non meno importante) Guido Scagliarini, tanto per citare uno dei nomi più rappresentativi dell'automobilismo del periodo delle origini del marchio. La storia e le storie ci sono; nulla di eccezionale, ma per lo meno decoroso, anche per chi non ha sotto mano gli Autosprint degli anni sessanta e settanta. E' ben raccontato un periodo chiave della storia di Abarth, quella del passaggio alla Fiat, ufficializzato nel 1971. Anzi, proprio questo aspetto è sviscerato in modo soddisfacente. Particolare non trascurabile, la storia arriva ai giorni nostri, con la descrizione delle Abarth dopo Carlo Abarth (per parafrasare un bel libro scritto da Sergio Limone qualche anno fa). Si passa quindi dai rally degli anni settanta ormai sotto l'egida della Fiat, per arrivare alle vicende anni novanta e primi anni duemila che non sono abbastanza antiche per scatenare particolari emozioni e non sono ormai abbastanza recenti per dar vita a ricordi freschi: insomma, un periodo dell'automobilismo che per ragioni storiche è ancora nel limbo e paradossalmente è meno conosciuto perché ancora poco... studiato! Succedeva la stessa cosa con gli anni sessanta negli anni settanta, e negli anni ottanta col decennio precedente. Oltretutto, essendo il periodo 1995-2005 un'era a cavallo della diffusione di massa di Internet e della fotografia digitale, le immagini di questo speciale Autosprint relative alle varie Panda, Punto e Stilo rally sono particolarmente utili e interessanti. La storia si chiude coi giorni nostri, trattando dei vari monomarca e delle varie attività sportive promosse dall'Abarth attuale.
Uno strumento di consultazione per chi voglia saperne di più sull'Abarth del passato, su cui ormai esistono peraltro innumerevoli pubblicazioni, alcune molto valide, altre parecchio meno, ma paradossalmente questa pubblicazione sarà di particolare utilità per chi desideri un rapido riassunto su argomenti più recenti ma che - come si è già detto - non sono ancora entrati di diritto nella storia dell'automobilismo per mancati raggiunti limiti di età e che all'epoca di Internet non erano già più di attualità per apparire nelle varie cronache e gallery dei siti: tanto per fare un esempio, potremmo citare il Trofeo Fiat 2000, la Punto del Mondiale Junior, la Stilo Abarth, la Panda Trofeo, la Punto IRC, il Trofeo Selenia, la 500 Abarth 500 R3T o la Formula Abarth.

Troppi nomi, troppe sigle? Bene, questo Autosprint Gold fa per voi. E in più ripercorrerete la gloriosa storia di un marchio che per fortuna è ancora vivo nonostante in passato sia stato fatto di tutto per cancellarlo dalla memoria. Ma, come diceva Carlo Abarth, "sono fiero di aver creato questo nome che solo con l'ignoranza potrà essere dimenticato". D'ignoranza ce n'è stata parecchia, ma grazie al cielo non abbastanza per fare danni irreparabili, com'è invece accaduto con altri marchi.
Appuntamento ad aprile col terzo numero, dedicato al venticinquesimo anniversario della
scomparsa di Ayrton Senna.

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