28 ottobre 2016

Si fa presto a dire BB: Solido e una Ferrari degli anni settanta

Forse non il miglior modello della Solido degli anni settanta,
ma sicuramente un soggetto di grande fascino: la Ferrari
365 GT/BB.
Dopo la celeberrima Serie 100, Solido continuò a sfornare prodotti industriali eccellenti con altre serie che occuparono tutti gli anni settanta e una parte degli anni ottanta. Tecnicamente, fra i modelli della Serie 100 e le realizzazioni successive (Gam) non esistono sostanziali differenze; Solido continuò a sfruttare in modo intelligente i molti brevetti registrati e le proprie avanzate tecniche di realizzazione dando la possibilità ai collezionisti di mettere in vetrina diversi soggetti che altri marchi in piena decadenza come Dinky e Corgi si sognavano di riprodurre. Gli standard erano molto alti per l'epoca, prova ne è che diversi modelli hanno avuto una vita lunghissima, continuando sotto marchi più o meno vicini alla Solido.

La Ferrari 365 GT/BB è una delle vetture-simbolo degli anni settanta e modellisticamente è importante perché segna il debutto - nel settore degli speciali - del marchio AMR; quasi contemporaneamente all'AMR, Solido fece uscire la propria interpretazione della BB. Fra l'ottobre e il novembre 1976 fu dunque disponibile la BB del produttore francese, che arrivò nei negozi insieme a un'altra novità abbastanza attesa, la Renault 14, utilizzata anche dalle boutique Renault come promozionale.
La BB di Solido è stata commercializzata solo in due colorazioni:
giallo e rosso.
La BB Solido era un tipico prodotto del marchio e per la riproduzione delle numerose parti in nero beneficiava anche di un'introduzione abbastanza massiccia della plastica, cosa che fece storcere il naso a qualcuno. In realtà trovo che il modo in cui le varie prese d'aria e altre parti nere sono riprodotte sul modello Solido non abbiano assolutamente niente da invidiare alla migliore produzione dell'epoca. La parte inferiore, pure nera, era invece stampata in pezzo unico col fondino, con un buon effetto di realismo.
Il fondino, così come la scatola, non riporta il numero della
sigla ma solo le due lettere BB, "Berlinetta Boxer".

Normalmente la Solido era abbastanza generosa quanto alla scelta dei colori: per la BB, invece, non fu poi tanto originale, se le uniche due tinte in commercio furono il classico rosso Ferrari e il quasi altrettanto classico giallo. Punto e basta. Niente grigio metallizzato, niente nero, che avrebbe donato molto alle linee della BB. Gli interni furono solo bianchi.
Il frontale della BB, allo stesso tempo elegante e aggressivo,
è stato ben catturato dalla Solido.

La BB fu commercializzata nelle due scatole a vetrina ben conosciute negli anni settanta, quella nera e quella arancione. Si conoscono alcune piccole varianti di produzione, come l'alternanza motore cromato - motore alluminio o vetri trasparenti - vetri leggermente azzurrati, ma a differenza di quanto afferma Bertrand Azéma nei suoi scritti, non credo che queste varianti possano essere collegate automaticamente all'uno o all'altro tipo di scatola. Azéma accenna anche a una serie limitatissima, non commercializzata, in nero, con le plastiche in colore arancio, giallo o bianco. Non ho mai visto uno di questi modelli e mi piacerebbe molto vederne uno.
Indubbiamente la BB gialla ha la sua eleganza.
Molti rimpiangono una versione nera.

Nel 1980 lo stampo della BB venne modificato per ottenere la versione competizione della 512BB che aveva preso parte alla 24 Ore di Le Mans del 1978: ne venne realizzata una referenza nella serie dei kit (art. 5044), in una confezione doppia che permetteva la realizzazione di due vetture, la numero 87 e la 88.
Nel kit, la 365 GT/BB diventò 512 BB.

La BB stradale n.44 continuò la propria carriera come Solido Gam fino al 1981. Come detto, avremmo rivisto questo modello in diverse salse tra la fine degli anni ottanta e i primissimi anni duemila. Ma ovviamente quella classica resta la prima produzione uscita nel '76. Abbiamo voluto rendere omaggio a questa Ferrari prodotta da Solido, da molti considerata un'erede poco degna di magnifiche realizzazioni in tema di vetture sportive della casa francese quali la Daytona, la Maserati Indy o l'Alfa Romeo Carabo. La BB è invece un modello molto più che decoroso, dalle forme azzeccate che avrebbe forse meritato qualche colore in più per essere valorizzato a dovere.
La riproduzione del motore, anche se sommaria, è più che dignitosa.

Nessun commento:

Posta un commento