Uscita da pochissimo, l'Alfa 2600 Sprint di True Scale Miniature, scala 1:43 |
La 2600 era dotata del motore 6 cilindri in linea tipo 00601 da 2584cc, lo stesso montato sulla 2600 Berlina e anche, ovviamente, sulla 2600 Spider. Della "Sprint" sono note due serie, la prima in produzione dal 1962 fino al 1965, la seconda dal 1965 al 1966, che si contraddistingueva per un leggero restyling: cruscotto in legno, nuovi rivestimenti ai pannelli delle porte, modifiche alla struttura del cofano e altri piccoli interventi soprattutto nell'abitacolo.
Praticamente la 2600 restava in tutto e per tutto parente stretta della 2000: una vettura con una potenza adeguata (145 cavalli) e dal comportamento sicuro anche se si avvertì fin da subito l'inadeguatezza degli pneumatici Pirelli Cinturato 165x400, gli stessi montati sulla 2000, che non sempre assicuravano un comportamento adeguato all'aumentata potenza del motore.
Dell'Alfa Romeo 2600 non esistono moltissime riproduzioni in 1:43, ma quelle che ci sono hanno lasciato qualche segno. Viene subito da pensare al magnifico Solido serie 100, che ha avuto una vita lunghissima anche sotto altri marchi (Dalia, Verem...) o anche al Politoys dell'indimenticabile serie 500.
In tempi recenti vengono subito in mente il Looksmart e il Bang: quest'ultimo, uscito nel 2000, rimane un modello di tutto rispetto, ingiustamente sottovalutato come è spesso accaduto con altre riproduzioni della Bang, e che oggi si può acquistare a cifre basse su eBay e altrove.
E' invece recentissima la 2600 di True Scale Miniature, che è uscita con un modello in scala 1:43 e ha annunciato anche l'omologo in 1:18. Il primo colore disponibile per la 2600 di TSM è un argento metallizzato (catalogo TSM164393) che rientra perfettamente nella cartella delle tinte ufficiale, cui fanno parte anche il bianco antico, il grigio coupé, il visone scuro, il bluette e il nero.
La 2600 di TSM è un classico resincast di gamma medio-alta; distribuito in Italia da Ripa, il modello, dotato di licenza ufficiale Alfa Romeo, ha un prezzo al pubblico di circa € 95,00 (Molto? Troppo?), che lo rende poco appetibile al grande pubblico, che preferirà forse "accontentarsi" del Bang, che - lo ripetiamo - è tutt'altro che un ripiego.
Com'è la 2600 di True Scale? Iniziamo col dire che per quasi 100 euro non si hanno i tipici fastidi di Spark: le cornici laterali, ad esempio, sono fotoincise e precisissime, le battute delle porte nei listelli sono ben marcate e danno un'impressione di ottimo realismo.
Cornici fotoincise anche sui vetri anteriori e posteriori, con una pulizia e una esattezza di montaggio che manca spesso - tanto per citare un esempio - sui Neo Scale. Tutto è fatto molto bene e il grigio argento della carrozzeria è steso senza una minima sbavatura, con lo strato di trasparente che non presta il fianco ad alcuna critica.
Il fondino, del tutto privo di scritte e semplificato al massimo. Di riportato c'è solo il terminale di scarico. Il modello è fissato alla sua basetta mediante due viti. |
Parliamo delle linee, croce e delizia dei resincast riproducenti vetture italiane. Le linee, oggetto di discussioni infinite fra gli appassionati. In un recente passato non solo Neo Scale, ma anche Spark e Kess dai cromosomi italiani ci hanno a volte deluso e non poco.
Com'è questa 2600 di TSM? Una delle prime cose che balzano all'occhio è una certa sproporzione fra gli pneumatici e i passaruota, come se non ci fosse abbastanza spazio fra il bordo della gomma e gli interni del parafango. In realtà di spazio ce n'è, ma l'impressione di eccessivo diametro dell'accoppiata pneumatico-cerchio resta. Le ruote peraltro sono finemente riprodotte anche se forse eccessivamente brillanti nella loro cromatura.
Le linee della vettura sembrano corrette; il frontale di quest'auto è sempre stato molto critico da "catturare" è ben copiato; la griglia anteriore è fotoincisa e fedele, ma i due listelli a fianco dello scudo Alfa sono piatti nel modello, mentre dovrebbero avere pressappoco lo stesso spessore dello scudo.
Come a volte accade, ci sono delle piccole stranezze qua e là, come i tergicristalli orientati alla rovescia (probabilmente frutto di una documentazione non storicamente corretta), una targa pseudo-italiana di Salerno ma con font e forma sbagliati e l'assenza della serratura dello sportellino del serbatoio benzina, presente sulle foto dei preserie ma scomparsa sulla produzione effettiva.
In conclusione ci troviamo di fronte a un modello molto buono, sicuramente migliore di tante realizzazioni imprecise e raffazzonate di svariate Alfa ad opera di altri produttori di resincast. Gli appassionati potranno decidere se acquistare subito questa elegante colorazione in argento oppure se attendere altri colori altrettanto belli che Truescale non mancherà di mettere a catalogo.
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