11 ottobre 2016

Collezione Dinky Toys Classiche di De Agostini: la Fiat 600 D e alcune considerazioni


Dopo alcuni test più o meno riusciti, la collezione da edicola dei vecchi Dinky è arrivata anche da noi. Francia e Gran Bretagna sono stati finora i paesi-guida, ovviamente per il loro legame diretto con la tradizione di questo marchio e stavolta tocca all'Italia, dove negli anni classici i Dinky avevano una buona diffusione. Logico quindi puntare sui bambini degli anni cinquanta e sessanta con una collezione eterogenea che comprende modelli prodotti a suo tempo sia a Binns Road sia a Bobigny. Dopo l'uscita pilota della Citroen DS19 è toccato alla Fiat 600 D.
Vediamo come si presenta il materiale promozionale e il modello, in particolare la 600, che ha avuto un prezzo di lancio di € 9,99.

Vistoso il cartone che mostra l'automobilina in un blister con la riproduzione della scatola originale, con accanto un fascicolo che ha in copertina l'immagine di una celebre vignetta pubblicitaria dell'epoca. Ha avuto una parte primaria nella redazione dei fascicoli Jean-Michel Roulet, famosissimo collezionista francese e autore qualche anno fa di una fondamentale riedizione di quello che è considerato il volume fondamentale sui Dinky Toys France.


Ottima l'idea di riprendere la dettagliata descrizione del modello originale che appare in quel libro: i collezionisti, anche quelli che acquistano i modelli in edicola hanno bisogno di informazioni precise, storicamente attendibili e ben documentate, come sono quelle che Roulet è in grado di fornire.

Simpatica anche la presentazione della vettura originale, anche se ovviamente qui i motivi d'interesse sono minori. Dopo una doppia pagina sul "come eravamo" negli anni sessanta, troviamo un breve articolo sulle origini degli automodelli in metallo pressofuso: si parla di Marklin, CIJ, Mercury e degli altri marchi storici protagonisti della stagione d'oro dei diecast anni cinquanta e sessanta.


Il modello

Per chi non lo sapesse, gli stampi originali Dinky France andarono perduti già negli anni settanta; il colpo di grazia glielo dette un allagamento dei locali della fabbrica di Bobigny, dove erano conservati, per la verità senza molta cura.

Il modello De Agostini (prodotto da... Norev) è quindi una copia di un originale; d'altra parte non credo che sarebbe stato possibile utilizzare gli stampi dell'epoca nemmeno se fossero sopravvissuti. Il colore scelto è un avorio simile a quello d'epoca e questa non so se sia una scelta felice; non perché il modello rischi di essere confuso con l'originale, ma sarebbe stato forse simpatico orientarsi su varianti diverse, magari per esporre la miniatura di oggi accanto a quella degli anni che furono, ottenendo così uno stacco di colore. Sul nostro esemplare sono presenti due o tre piccolissimi chip: nulla di grave su un modello di questo genere, anzi, "fa ambiente", come si suol dire...

Il fondino in lamierino ha chiaramente impressa la doppia dicitura De Agostini - Mattel e l'onnipresente "Made in China". Gli pneumatici sono in tutto e per tutto simili a quelli d'epoca, con la scritta Dunlop sovraimpressa.
Certo, siamo lontano anni-luce dal fascino di un originale; potremmo chiederci per chi siano stati concepiti effettivamente questi modelli. Per dei potenziali collezionisti che ancora non hanno scoperto il fascino degli obsoleti? Per i giovani? Per i baby boomers nostalgici? Per appassionati esperti semplicemente attirati dalla novità? Non saprei dire.

Il costo relativamente basso può dare una parziale risposta a certe domande. Molti dei collezionisti con scarsa disponibilità economica penso che continueranno ad acquistare vecchi modelli mal messi per restaurarli personalmente.

La prossima uscita ci porterà in Inghilterra, con una riproduzione iconica della Dinky Toys britannica, la Volkswagen Maggiolino (catalogo 181) e già qui il prezzo salirà a € 14,99.

1 commento:

  1. Troppo cari... e le versioni francesi erano di 80 modelli e non 70... inoltre in Francia hanno fatto anche i "coffret", li vedremo anche da noi?

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