06 ottobre 2016

Focus su: Maserati Tipo 151/3 Le Mans 1964 Trintignant/Simon TECNOMODEL 1:18




Fra le Maserati Tipo 151/3 uscite di recente la versione più interessante è probabilmente quella di Le Mans 1964 (piloti Trintignant e Simon). Senza andare stavolta troppo in profondità, proponiamo in questa sede una piccola gallery e qualche considerazione che speriamo possa aiutare a valutare correttamente questo genere di modelli. Come molti sapranno, la serie Mythos di Tecnomodel prevede modelli 1:18 in resina, senza parti apribili, in concorrenza quindi con gli altri marchi di resincast prodotti in Cina. Uno dei punti forti è senz'altro la scelta felice dei soggetti: vetture del tutto inedite in questa scala, come appunto la Maserati 151/3.

Sono prodotti venduti a un prezzo ragionevole (circa 220 euro), caratterizzati da una finitura di alto livello, almeno per quanto riguarda la verniciatura, sempre impeccabile, la posa decals e la pulizia generale di montaggio. Il controllo dei costi è naturalmente una voce sensibile in questo tipo di riproduzioni, nelle quali convivono vere e proprie raffinatezze con particolari non diciamo raffazzonati ma semplificati al massimo.


In certi modelli il punto di equilibrio viene raggiunto e si può parlare di successo; in altri le discrepanze fra alcuni aspetti decisamente riusciti ed altri alquanto scadenti restano evidenti, con la conseguenza che il prodotto che ne viene fuori dà un'idea di scarso equilibrio e in ultima analisi di insufficiente realismo. A volte, infatti, è meglio un modello generalmente "semplificato" di uno con picchi positivi e negativi che convivono fianco a fianco.

Detto questo, la Maserati di Tecnomodel è un tipico esempio della serie; siamo lontani dai 400 o 500 richiesti per certi speciali in questa scala, sicuramente esempio della tradizione italiana in questo campo, ma per il collezionista moderno si tratta di oggetti sempre meno appetibili, considerato oltretutto che gli acquirenti di questo genere di prodotto provengono da aree geografiche dove il valore della tradizione e della storia è qualcosa di molto relativo.


Fra i punti forti della Maserati di Tecnomodel vi sono i cerchi, torniti e correttamente dipinti in alluminio, con dei raggi fotoincisi nei quali si è riusciti ad evitare l'antiestetico "effetto tagliatella", che rischia di essere evidente già in una scala come l'1:43, figuriamoci in 1:18.


Bellissimi i gruppi ottici, una caratteristica comune a tutta la serie Mythos. così come corretto e ben studiato l'assetto, la centratura delle ruote e la distanza rispetto al passaruota, tutti elementi fondamentali per il corretto look di un modello. Della verniciatura senza difetti si è già detto.


Per velocizzare la posa delle decals, Tecnomodel ha scelto di raggruppare alcuni loghi, e così nello specchio di coda il marchio BP è unito alla striscia bianco-blu da un raccordo trasparente che è impossibile non notare. Le decals sono applicate con grande cura. Secondo noi il numero di gara di coda dovrebbe essere diritto e non piegato verso l'avanti.

Piuttosto semplificato l'interno, ma il cruscotto, con i tipici elementi circolari, è bello "evocativo" e convincente; meno entusiasmanti lo specchietto retrovisore e il volante.

Il modello è montato su una solida base rivestita da un simil-tessuto, con targhetta e piccola placca che riporta la numerazione singola.

La versione Le Mans 1964 della 151/3 è numerata e limitata a 150 esemplari. Non è prevista vetrina in plexiglas e il modello è alloggiato in una resistente scatola nera con dei fermi a incastro per bloccare la basetta: si tratta di una soluzione cinese, comune a tutti i marchi dei resincast in scala 1:18. Non sorprenderebbe peraltro sapere che la maggior parte di questi modelli viene prodotta in soli due o tre stabilimenti selezionati e ritenuti affidabili.

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