10 marzo 2013

WIP: Citroen AMI 6 Rally Montecarlo 1963


Testo e foto Umberto Cattani

Persa tra le nebbie?

Rally di Montecarlo 1963, la neve la fa da padrona, insieme alla nebbia. I concorrenti che percorrono le tappe di avvicinamento al principato partendo da Francoforte ed Atene incontrano condizioni climatiche proibitive. Qualcuno non arriverà mai a destinazione. E' questo un WIP oppure la trama di un giallo?
Scopriamolo insieme.

Il nostro WIP abituale si discosta, almeno per il momento, dall'abituale rosso Ferrari.
L'uscita in edicola della 312 PB che corse a Zeltweg è stata una grossa delusione, troppo il lavoro da dedicare ad un modello con difetti importanti, meglio quindi indirizzarsi in tutt'altra direzione.
Meta, la collezione "Auto indimenticabili", nella vetrina dell'edicola faceva capolino una bella Citroen AMI 6 e la lampadina si è accesa. Perché non trasformarla con il minimo sforzo nella vettura di Matheron e Chabasse, illustre sconosciuta in gara al Rally di Montecarlo 1963? Si sa che partì ma sulla sua sorte, calano le nebbie più fitte. Una foto la ritrae incolonnata a fianco di alcuni camion mentre precede un paio di DS 19, immersa nella neve.
Scarsa la documentazione che attesti la presenza dell'AMI6 alla gara monegasca. Quest'immagine la ritrae mentre sta superando a fatica una colonna di camion in difficoltà per la neve. Dietro, si scorgono due DS19. 

Una cosa è certa: il suo ritiro, la piccola Citroen non arrivò mai a vedere il traguardo finale ma per noi costituisce un dettaglio storico e null'altro. Un'AMI 6 mancava in collezione e l'ispirazione è subito scattata.

Matheron e Chabasse qui ritratti a inizio gara. Disputare un Montecarlo con una piccola utilitaria era sempre un'avventura ma in quegli anni era possibile farlo. Per loro, comunque, non ci fu la gioia di terminare la corsa. 

Il prezzo di vendita è di 9,99 euro, abbordabile anche per i più squattrinati. Una rapida ricerca sulla rete ha portato qualche frutto, un paio di foto in bianco e nero e null'altro. Rallye Miniature, negozio francese specializzato nei rally, propone un set di decalcomanie ma noi abbiamo voluto tirare ulteriormente la cinghia, pescando nei cassetti che ospitano le decalcomanie. Virages ci ha dato una mano mentre per le targhe, la fida stampante è stata messa alla frusta. Un paio di numeri, le placche del rally ed il gioco è fatto. 
Ixo ha lavorato bene, il modello è fedele ed economico, due ingredienti fondamentali per questo tipo di lavoretti. 

Contrariamente a quanto fatto per le Ferrari, in questo caso è stato necessario riverniciare il modello, dato che la base prevedeva un'AMI 6 verdina con tetto beige. L'operazione di separazione dei vari particolari è facile. Il tetto ed il cofano posteriore sono stampati in plastica e rapportati, non è il caso di togliere la vernice di base, basta una bella levigatura con carta seppia e si passa subito in carrozzeria. 
I cerchi andranno in parte elaborati, l'assetto è giusto ed è quello della AMI 6 di tutti i giorni. 

Il paraurti d'origine va rimpiazzato da una barra lineare ottenuta con un listello in plasticard. 

Semplice la sverniciatura della scocca, non ci sono bave di fusione, lo zama appare liscio e privo di porosità. Una bella spazzolata e via, la cabina ospiterà volentieri il modello e le sue componenti, alcune mani di smalto bianco lucido abbiglieranno la nostra riproduzione in scala. Tante le riproduzioni in scala 1/43 dedicate alla piccola Citroen: Dinky Toys, Minialuxe, Norev, Universal Hobbies, CIJ, Solido, Rico, tutti i bei nomi francesi del settore hanno risposto presente all'appello. 
Il cofano posteriore, stampato in plastica, si alza ma non svela un vano sottostante. Nessun problema tanto, alla fine, lo incolleremo. 

Dinky Toys propose nel 1962 un modello molto fedele, provvisto di cofano anteriore apribile. Tre anni più tardi, sarà il turno di Solido mentre solo nel 2008 Universal Hobbies tornerà sull'argomento. 

Nel nostro caso, chi se non IXO poteva fornire la base di partenza? La riproduzione è buona, le linee così originali sono state interpretate con attenzione.
In attesa che lo smalto alla nitro si asciughi-bandita l'operazione caramello, naturalmente- studiamo le poche modifiche da fare. Una buona foto dell'anteriore mostra che la nostra AMI aveva abbandonato il paraurti d'origine per adottare una semplice barra di colore bianco su cui erano montati un paio di grossi proiettori supplementari. Gli interni del modello sono neri e noi ci fidiamo, certi che ben difficilmente salterà fuori documentazione al riguardo. 
Il modello scomposto nelle sue componenti essenziali: interni, pianale e carrozzeria. Produzione cinese ma, per fortuna, non bisogna combattere troppo con colle e ribattini. 

Semplice ed essenziale il pianale, in metallo. Da notare l'evidente diversità delle carreggiate. 

Il lunotto è separato dai cristalli principali. Cofano posteriore e tettuccio sono in plastica, non immergeteli nel solvente per togliere la vernice, finireste per pentirvene amaramente!


Nel caso, le due viti che serrano il pianale alla carrozzeria si sfilano con facilità, permettendo d'intervenire ed aggiornare il modello. Per il paraurti, abbiamo fatto ricorso ad un listello di plasticard, essendo già di colore bianco non si è provveduto a dipingerlo. I cerchi di gran parte delle Citroen che scendevano in gara erano privi delle coppe, noi abbiamo provveduto a fare altrettanto sul nostro modello. Al centro del foro presente sul cerchio abbiamo incollato un inserto in metallo che riproduce piuttosto bene la forma della ruota. 
Il cerchio d'origine appena liberato dalla coppa centrale. A destra l'inserto in metallo che andrà incollato al centro. 
Numeri e placche del rally provengono da fogli generici Virages mentre le targhe sono realizzate al computer. 
Dopo aver incollato la pastiglia centrale, i cerchi andranno dipinti in colore sabbia, con finitura satinata. 
L'insieme va poi dipinto in beige con tonalità satinata. Pochissime le modifiche apportate: abbiamo cambiato il terminale dello scarico sfruttando l'abituale connettore elettrico mentre ora i tergicristallo sono fotoincisi. Per i fari di profondità, abbiamo adottato parabole Adami e corpo principale in metallo bianco. 
Ottima la fusione, sono state necessarie solo le normali operazioni di routine: spazzolatura e carta vetrata di grana medio-fine. 

Ecco il modello insieme alle sue componenti appena uscito dalla cabina di verniciatura. Tre mani di smalto alla nitro sono sufficienti a regalare una compattezza ottimale e un buon compromesso di lucentezza. I cerchi sono stati già modificati. 
Una mano di giallo clear francesizzerà le ottiche.
Anche per questa mini elaborazione, abbiamo scelto la strada della semplicità e del costo contenuto. L'AMI 6 non avrà il pedigree e la risonanza di una Ferrari ma ricordiamo che le piccole cicale hanno fornito un grande contribuito alla storia dell'automobilismo. 
Il modello è pronto, il lavoro è stato divertente e tutto è filato liscio. Certo, nulla di particolarmente impegnativo ma dietro l'angolo si cela sempre l'imprevisto. Una leggera passata di colori clear va applicata alle gemme posteriori. Il terminale di scarico è stato rivisto e corretto, adesso fa la sua bella figura. 
Per la tonalità del bianco ne abbiamo scelta una neutra in linea con le colorazioni dell'epoca. 

Nuovo il paraurti anteriore ed indispensabili i proiettori supplementari per forare le nebbie invernali. Una leggera passata di clear giallo è consigliata. 

La piccola Citroen, poi, ha sempre colpito tutti per le sue linee inconfondibili. Era all'epoca un'utilitaria, semplice ed economica e con queste caratteristiche abbiamo voluto riprodurla in scala ridotta. Un modello ideato non per i VIP, ma per quanti ancora si divertono con vernici e pennelli. Nella vita, in fin dei conti, spesso bisogna accontentarsi ritagliandosi piccoli spazi divertenti. Una sorta di puzzle, spetta a noi riuscire a comporre il quadro completo, passo dopo passo.
Di rito la classica foto di gruppo. Raduna le cicale firmate Citroen, a sinistra la Dyane 6, ottantesima al Montecarlo 1976 (IXO con decals di Marco Melegari), a destra la 2CV che finì nelle retrovie il Montecarlo 1954 (Vitesse). Al centro, la nostra protagonista. Tre diversi decenni in mostra. 

Semplice ed immediato spostarsi nei pressi del Col de Turini. Temiamo comunque che Matheron e Chabasse non siano mai passati da quelle parti...
Non cercate le abituali signorine, quell'anno al Monte faceva tanto freddo. Certamente avevano cercato il calore di un bistrot, un bel grog riusciva ad accendere i cuori!


11 commenti:

  1. Allez les Amis! Serie "poca spesa tanta resa", bravò!

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  2. Mi stavo proprio chiedendo se avessi rinunciato a manomettere la 312P snorkelata. In effetti è difficilmente recuperabile.

    Adesso che vedo la Ami 6 mi mangio le mani. La volevo prendere, ma mi sono perso il momento.
    Vabbè, se la troverò, tornerò a prendere spunto da questo WIP, interessante come sempre.

    Grazie!

    Luca

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  3. Altrettanto improponibile è la 512 Spider della Targa mentre per la 212, l'acquisto è d'obbligo, trattandosi stranamente di un inedito in questa versione. La Ferrari Racing Collection è stata allungata come proposte ma i vertici "lusitancinesi" hanno imposto prodotti non all'altezza delle attese.


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  4. Complimenti Umberto, dalla apparente semplicità emerge cristallina la classe, come sempre.
    Chapeau!!!

    Francesco

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  5. Je trouve que cette Citroên est une des voitures les plus laides de la production française...ceci dit sans aucune animosité,ni envers Citroên,ni envers les admirateurs de la marque,qui sont nombreux...c'est une question de goût personnel.
    Mais la miniature passe dans les mains de Umberto et miracle !... je changerais presque totalement d'avis! Bravo !
    Francis.

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  6. Se mai mi avessero detto che un giorno avrei ricevuto i complimenti di Francis Bensignor, non avrei dormito una settimana per l'emozione. Merci, Francis...
    If anyone had told me that one day I'd got some felicitation by Francis Bensignor, I should not have slept for a week...
    THanks a lot, Francis.

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  7. Qualche anno fa postai la stessa elaborazione sul forum M.A. ..ma...ma..."interpretai" diversamente i cerchi (bianchi opachi) ed il paraurti (alluminio). Asino! ;-)

    Robix

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. Bel lavoro, Umberto.
    Che stampante hai utilizzato per le decal delle targhe?

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  10. Una normalissima HP Officejet 4500.
    Su ogni targa stampata applico dello scotch trasparente per preservare l'inchiostro nel tempo.


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  11. Perfetto: ho la stessa stampante!

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