12 marzo 2013

Innocenti Mini De Tomaso di Kess Model



La più recente novità di Kess Model è l'Innocenti Mini De Tomaso prima serie (1977), un modello che è uscito insieme alla Citroen BX Sport 1985. L'arrivo della Mini De Tomaso costituisce senz'altro una buona notizia per gli amanti delle vetture italiane degli anni settanta, e senz'altro qualcuno ricorderà ancora il vecchio Mebetoys, sul quale alcuni si cimentarono in elaborazioni più o meno spinte. Adesso il Kess Model viene a colmare una lacuna. Come sempre, lasciamo lo spazio alle foto, che saranno commentate da didascalie più articolate. Basterà aggiungere che la Mini De Tomaso è disponibile in tre colori: rosso e bianco nella linea standard limitata a 300 esemplari, nero in un'edizione fatta in esclusiva per il negozio online Carmodel in soli 48 esemplari. Il prezzo al pubblico è di euro 59,95 per tutte e tre le versioni. Con questo modello Kess si conferma una realtà capace di sfornare idee molto valide; manca purtroppo ancora quel "quid" in grado di metterla sullo stesso piano della concorrenza nell'ambito dei resincast, sia a livello di finiture, sia di scelte tecniche, ma la strada intrapresa è quella buona. Aspettiamo con fiducia le prossime uscite, e non dimentichiamo la Citroen BX Sport, di cui ci occuperemo prossimamente, che è davvero un ottimo modello.
Classica confezione cui ci ha ormai abituato Kess: base in simi-alluminio di plastica, teca trasparente e protezione in cartone bianca. 

Le proporzioni della Mini De Tomaso di Kess appaiono corrette e le linee spigolose della vettura sono state riprese con buon realismo. Il modello si smonta facilmente dalla basetta, cui è fissato mediante due viti con distanziali in gomma per evitare che il fondino si imbarchi col tempo. La verniciatura è ottima: fine, lucida il giusto e non presenta difetti evidenti. 

Da questa vista posteriore si può osservare la forma corretta della cappelliera. 

Si tratta senza dubbio di un bel modello, ma con un problema abbastanza evidente, comune anche ad altre riproduzioni in cui i contorni vetro sono riprodotti da fotoincisioni: è l'effetto ben poco realistico del colore della carrozzeria che si intravede dietro le fotoincisioni stesse...

...la vettura aveva parti di lamiera a vista nel suo interno, ma sono solo quelle attorno ai pannelli delle portiere e ai lati dei sedili posteriori; il problema nasce dal fatto che gli spessori del modello sono eccessivi e tutta la parte su cui poggia la fotoincisioni non corrisponde alla vettura vera. Per ridurre al massimo l'effetto, potrete ripiegare sulla versione nera, realizzata per Carmodel. 

Realistica la griglia, in fotoincisione, con le due minuscole decal del marchio e del nome Innocenti. Convincenti i gruppi ottici. Il livello di pulizia di montaggio è buono, anche se un gradino sotto a Spark. Nella "bocca" del paraurti, sotto la targa, ci dovrebbe essere una grigliatura verticale, assente nel modello. 

Sulla Mini De Tomaso di Kess i vari particolari sono applicati con precisione, specialmente i vetri con le relative cornici.  Com'è ormai tradizione, la targa strizza l'occhio al numero di catalogo del modello (12010, con K che sta evidentemente per Kess). 

Buoni i cerchi e corretta la misura delle gomme, anche se in foto appare sempre e comunque lo sgradevole effetto "cingolato" del battistrada. Dal vivo l'effetto è assai meno evidente. I tappini neri in realtà contenevano la "i" di Innocenti. 

La colorazione in nero opaco dei paraurti, dei codolini e dei fascioni laterali è stata realizzata con molta pulizia e senza particolari difetti. 

Da questa prospettiva si apprezza ancora di più l'eccessivo spessore della carrozzeria in corrispondenza delle cornici laterali fotoincise. I più attenti osserveranno la linea interna, dove dovrebbe iniziare in realtà la colorazione rossa della lamiera.

Un'altra visuale dove questa caratteristica salta all'occhio. E' un vero peccato, che altre finezze (e ce ne sono) non riescono purtroppo a far dimenticare. La maniglia è in fotoincisione, così come la griglia sul montante posteriore. 

E' presente naturalmente lo specchietto retrovisore, fotoinciso; la presa d'aria del cofano è riportata. tergicristalli e prese d'aria sono applicate con precisione. 

Il fondino del modello, completamente anonimo. Quattro viti tengono insieme lo chassis alla carrozzeria; per rimuovere una delle due viti posteriori è necessario staccare il terminale di scarico, operazione facilissima dato che il particolare è incollato con una neoprenica estremamente debole. 

In questo esemplare i sedili non sono perfettamente allineati;  stavolta la colla utilizzata per ancorarli al pianale è estremamente tenace ed è richiesta una grande attenzione per non combinare qualche pasticcio. 

Una volta smontato il pianale, si nota l'architettura complessiva del modello. Il divano posteriore va a incastrarsi nella scocca mentre il cruscotto è parte integrante della scocca stessa. E' stato facile raddrizzare leggermente il gruppo piantone-volante, che era stato incollato storto. 

Buona la precisione della verniciatura dei pannelli e del "cielo", color avorio. Meno precisa la finitura in nero del bracciolo e del comando di apertura della portiera con relativo alloggiamento.  Corretta la foggia del volante a tre razze con stemmino centrale Innocenti (che si intravede nella foto sotto). Del tutto assente, invece, la pedaliera. 
Sul lato sinistro vi è il logo "design Bertone", mentre a destra vi è la scritta Innocenti. Realistico lo specchietto retrovisore; il cruscotto è provvisto di strumentazione in decal ma il tutto avrebbe meritato forse una maggiore definizione, come forma e come linee. L'insieme, comunque, si nota poco, anche per il colore nero. 


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