22 marzo 2013

Le Porsche 935 di John Paul: piccola aggiunta storica

Ero abbastanza sicuro che il breve thread su John Paul jr avrebbe suscitato un qualche interesse. Come ho scritto ieri, i modelli a volte servono a vivere (o rivivere) vicende passate e approfondire aspetti poco conosciuti al grande pubblico. Quella di John Paul jr è una figura ambivalente, e lui e la sua famiglia sono persone che vale la pena di conoscere. Tornando ad argomenti più strettamente modellistici o storici, le riproduzioni delle vetture giallo-celesti non sono molte, anche se forse varrebbe la pena fare uno sforzo per costruire una piccola tematica all'interno delle collezioni. Di Spark e della sua 935 K3 di Le Mans 1980 si è già detto. Alcuni sapranno già che le vetture del JLP Racing erano contraddistinte da numeri di telaio speciali, visto che erano costruite e preparate nell'officina dei due Paul padre e figlio. La prima, JLP/1, deriva dalla Porsche 935 (telaio 930 890 0037) danneggiata alla 6 Ore di Talladega 1978: la "0037" era stata acquistata da John Paul sr a Dick Barbour. Con la JLP1, Paul sr (occasionalmente con Al Holbert e Hurley Haywood) disputò diverse gare IMSA e Trans-Am fra l'agosto del 1978 e il novembre 1979, ottenendo sei vittorie.


Nella serie Top 43 esisteva la 935 JLP1 utilizzata da Paul, Al Holbert e Hurley Haywood in diverse gare IMSA e Trans-Am del 1978/79. Questo modello lo acquistai da Tron nel settembre del 1987 e ci lavorai abbastanza, migliorandolo con diversi particolari esterni e interni. Ovviamente oggi appare superato ma all'epoca mi faceva un gran bell'effetto. Top 43 forniva anche le pedanine in plastica per integrare tutta la parte sotto gli sportelli. 

A Daytona, nella 250 miglia del 25 novembre 1979, la JLP1 andò completamente distrutta e Paul acquistò uno chassis nudo con motore (il numero di telaio dovrebbe essere 009 00043), trasmissione e altri pezzi, facendosi dare dai Kremer una carrozzeria stile K3. Costruì quindi quella che viene chiamata 935 JLP2, che debuttò il 13 aprile 1980 alla 100 Miglia di Road Atlanta, con lo stesso Paul al volante. Questa è proprio la vettura di Le Mans, che corse con Paul sr e jr fino a tutto il 1982, quando fu venduta a Martin L. Speer, che la utilizzò per svariate stagioni. Nel 1980, Paul aveva anche un secondo telaio grezzo (000 00025), che non venne mai impiegato in gara e che il proprietario si tenne sempre come scorta; fin qui si trattava di chassis di tipo tradizionale, ma considerata la piega di sempre maggiore sofisticazione presa dal campionato IMSA, i due Paul decisero di rivedere tutto il concetto, facendosi costruire una scocca tubolare dallo specialista Lee Dykstra; la vettura nacque nei capannoni della GAACO, in Georgia, ed è conosciuta come 935 JLP3.
Foto gentilmente concessa da Umberto Cattani: in cima la JLP2 di Le Mans 1980 (Quartzo); in basso, due configurazioni più estreme: a destra la JLP3 Daytona 1982 di Spark e a sinistra la JLP4 di Starter (Road Atlanta 1982).  

La JLP3 fece il suo debutto alla 12 Ore di Sebring 1981, venendo utilizzata dal team per tutto il 1981 e il 1982. Il successo di maggior prestigio della JLP3 fu la 24 Ore di Daytona 1982, con Paul jr e Rolf Stommelen. La JLP3 aveva ancora una carrozzeria simil-K3, ma nel corso delle due stagioni subì diversi interventi migliorativi, come una vistosa carenatura degli sportelli, che li raccordava così alle fiancate. Nel frattempo i Paul costruirono una seconda vettura a chassis tubolare, ancora più estrema, la 935 JLP4, approntata da Fabcar: in questo caso, parlare di 935 è anche un po' riduttivo. La carrozzeria non conservava quasi più niente della 935 tradizionale, e venne utilizzata in 7 gare IMSA nel 1982 e nel 1983. In quel periodo, John Paul sr aveva a disposizione anche una più moderna Lola T600.

La JLP4, costruita da Fabcar, era ormai qualcosa di molto, ma molto diverso rispetto a una Porsche 935, anche per i canoni molto più liberali dell'IMSA. Questa è la riproduzione di Remember, uscita alla fine degli anni '90 e più volte riedita in serie molto limitate. Notare come ormai la livrea tradizionale dei Paul avesse lasciato spazio ai colori dello sponsor principale, la birra Miller. Questa è la versione Brainerd 1984.

Siamo quindi in presenza, specialmente nel caso della JLP3 e della JLP4, di Porsche 935 per modo di dire, né d'altra parte la JLP1 e la JLP2 non possono dirsi delle 935 "normali". A proposito della JLP4, ecco quanto ci riporta Mauro Borella, amico di John Paul e grande conoscitore di gare americane: "la macchina fu costruita non su un telaio esclusivamente tubolare, ma con una monoscocca centrale molto simile a quella di una Gruppo C, con elementi tubolari di rinforzo e le sospensioni anteriori inboard per permettere il flusso libero dell'aria sotto l'auto, con le bandelle laterali, le famose "minigonne", come le contemporanee Formula 1 e gli estrattori posteriori. Di fatto JLP4 è l'unica Porsche 935 a effetto suolo". Grazie a Mauro per queste preziose aggiunte e attenzione, quindi: è opportuno utilizzare sempre la sigla JLP quando ci si riferisce a una Porsche del John Paul Racing, perché di "935" hanno abbastanza poco!

2 commenti:

  1. Un thread che stimola molto, la tematica IMSA non è molto conosciuta in Italia mentre meriterebbe più attenzione. Vedremo se sarà possibile in un futuro non troppo lontano approfondire l'argomento come merita.
    Una piccola postilla alla foto che ho inviato.
    Il modello in basso a sinistra è uno Starter, l'altro è lo Spark.

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  2. Je pense qu'on le sait mainrenant, un peu...je suis avant tout un grand fan de Nascar...mais ce n'était pas toujours le cas, pour les petites voitures,j'ai commencé à tourner mes regards vers les States à cause de L'IMSA.
    Et l'une des écuries Américaines qui m"a toujours beuaucoup fait vibrer était justement celle-çi,John Paul, avec ses Porsches aux couleurs et à la déco si reconnaissables.
    Les Américains, pour les décorations, en général sont assez forts, car avec cette déco, on a sous les yeux quelque chose de simple,joli, eficace et qui est une marque de famille.
    Francis B.
    La Miller est admirablement monstrueuse,j'adore !

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