"te lo dico io...la verità non la può raccontare, è tuppo
furbo!"
****
Wow !!
Parto da questo meraviglioso intervento del
fan di Franco.
Dico sempre che la vita è meravigliosa, nonostante persone di
questo
tipo perchè comunque anche persone come queste ti permettono
di
imparare qualche cosa.
Io, caro amico, non solo sono "tuppo furbo" ma
sono anche pieno di
ironia e i tuoi interventi nel Blog di David mi
permettono di passare
da una ironia a Mac1 a una ironia a Mac3.
Cosa ne
dici?
Ma non è il caso, non c'è nulla di ironico in quello che sto
per
raccontarvi.
Indubbiamente l'altra tua affermazione
"dopo il male
che gli hai fatto, evita"
mi ha parecchio turbato perchè può significare solo
due cose:
a) non hai informazioni o hai quelle sbagliate ...
b) hai dei
problemi psichici molto seri ...
Devo in qualche modo ringraziarti,
nonostante la tua vigliaccheria,
perchè la decisione di aprirmi totalmente
dopo 33 anni scaturisce dai
tuoi interventi.
Non avrei mai voluto
raccontare quello che è successo, anche per rispetto
alle persone
coinvolte.
Per una volta, sempre per cercare di non essere banale,
voglio partire
dalla fine della storia.
Da un grande amico, da un grande
Uomo, da una grande persona, con
tutti i suoi difetti (è lento come un
bradipo del Cuiabà) e con tutti i
suoi pregi...tra i tanti ... un cuore
grande come il Colosseo.
Il Sig. Emilio Re.
Emilio, un sabato di Dicembre
del 1979, dopo aver parlato con mio padre,
che sempre scoppiava in lacrime in
quel periodo, chiunque lo chiamasse;
dove aver capito la situazione e aver
capito lo stato di choc di mio
padre è riuscito a violentare la sua abituale
"pacatezza" per affittare
un grosso furgone, tralasciare ogni cosa e attività
che aveva in quel
momento e dirigersi a Loano.
Arrivato a Loano ha
caricato tutto quanto poteva caricare su quel
furgone per dirigersi verso il
quartiere Fieristico di Bologna.
Da mesi, infatti, avevamo programmato la
nostra quarta partecipazione
al Motor Show del 1979.
Come mai tutto
ciò?
Come mai Emilio Re ha deciso ciò?
Come mai mio padre era sotto
choc?
Come mai noi non c'eravamo?
Emilio aveva saputo da mio padre cosa
era successo e si era offerto
di partecipare al Motor Show in nostra vece;
sicuro che il dramma che
ci stava accadendo si sarebbe risolto presto e per
il meglio.
Dove ero io, mio fratello Angelo e anche il mio amico Claudio
Riva?
Da quell'episodio, se così lo vogliamo chiamare, ho capito che in
questo
paese può succedere veramente ma veramente di tutto.
Noi eravamo in
galera.
Mio fratello nel braccio 1 delle Carceri Nuove di Torino ... Claudio
nel
braccio 2 e io nel braccio 3.
Divisi perchè "ritenuti
pericolosi".
Eh si ... pericolosi perchè l'arresto, avvenuto il sabato
precedente, era
stato determinato da una denuncia (indovinate da chi?) per
rapina a
mano armata.
Si ... a mano armata... da tre tizi che avevano
dimestichezza con le armi
esattamente come Pol Pot con la
democrazia.
La domanda diventa: perchè?
Perchè fummo arrestati? Perchè
ci venne dedicata una pagina sul Secolo XIX?
(tristemente conservata da mio
padre e vista dopo la scarcerazione
il cui titolo era:
Tre Commercianti
Incensurati di Loano Arrestati per Rapina a Mano Armata" --
il fatto è
avvenuto a Torino dove saranno presto trasferiti dal carcere di
Savona)
Perchè arrestati alle 04.45 del mattino e trasportati in un cellulare
(si, quelli su
quattro ruote) in manette (lo sapevate che le manette fanno
male?)
nel Carcere di Savona?
... in questa sorta di fiction story che
più reale non potrebbe essere
.... devo fare un piccolo
flash-back....
Nel mese di Ottobre, Claudio, Angelo ed io andammo a
vedere un Rallyno nella zona
di Saluzzo e alla fine decidemmo di andare a
trovare Franco Morelato a Torino.
Non solo per andare a trovare un amico, ma
per capire dove era sparito... nonostante
nostri ripetuti solleciti non aveva
più consegnato i montaggi che doveva farci oltre
ad altri impegni che si era
preso e non stava mantenendo... per capire come stava,
perchè avevamo notizie
poco confortanti al riguardo.
Arriviamo a casa di Franco e lui è
bello-bello, sciallo-sciallo, in salotto a
giocare a scacchi con la moglie
Silvana (?) ... era una scena abbastanza incredibile
ai nostri occhi perchè
neppure sapevamo che Franco sapesse giocare a scacchi e la
accoglienza che ci
riservarono fu come minimo ... "surreale".
A un certo punto però, ci
accorgiamo che Silvana stava piangendo e cercava di
nasconderlo.
Non
voglio andare avanti nei dettagli. La serata non è andata come
previsto.
Franco era molto aggressivo e sembrava non capire assolutamente
quello che gli
stavamo dicendo -- di una semplicità impressionante e che
riassumo:
"se non hai più voglia di collaborare con noi, per i tuoi motivi,
quali essi siano, torneremo
a Torino quando potremo, magari in dicembre a
recuperare tutto il materiale in tuo
possesso" (che ci apparteneva)... ci
spiace enormemente ma non è possibile andare
avanti in questo modo".
Ciao
ciao Franco e Buona Fortuna.
In realtà le cose non andarono così liscie,
perchè Franco, capendo che non scherzavamo
e che davvero NON potevamo andare
avanti in quel modo ....e che eravamo MOLTO preoccupati
per la sia ricaduta
nell'alcool (quella sera era totalmente completamente oscuramente
fuori da
ogni controllo) .... pieno di Whiskey sin sopra i capelli .... (il suo preferito
era
il Cutty Sark... ne beveva una bottiglia come io non riesco neppure con
il tè freddo)
ha iniziato a sbraitare che eravamo dei biiip biiiiiiip e che
dei biiiip come noi non
meritavano un amico come lui e biiiiiip... eccetera
eccetera... nella nostra lingua si
dice: inveire...
Siamo tornati a casa
quella notte molto provati -- ricordo che Claudio era quello
più incredulo
nel constatare di persona (non vedeva Franco da molti mesi) a che livello
era
sceso e in che condizioni fosse.
Ma soprattutto per l'atteggiamento che aveva
con noi.
Quella stessa notte (l'abbiamo saputo dopo) Franco è andato
dai
Carabinieri per denunciarci per "rapina continuata e aggravata a mano
armata"....
ata ata ... ata...
Nella mia (grazie al cielo!) ignoranza in
materia giuridica pensavo che, quando queste cose
succedevano ad ALTRI ... ci
fosse una denuncia, una indagine, una convocazione delle parti
e semmai un
arresto in un SECONDO tempo...
Invece no ... oh no... non è successo così....
noi, circa un mese dopo, siamo stati arrestati alle
04.45 del mattino e
trasferiti al carcere di Savona (insieme) per poi essere
trasferiti,
separatamente al Carcere Le Nuove di Torino (quanti costi per le
forze di Polizia!).
Ricordo che ai Carabinieri che sono venuti a prelevarci
continuavamo a chiedere, in totale
angoscia, come potrete immaginare, la
ragione dell'arresto e loro non ci dicevano
nulla di nulla... solo uno, poi
impietosito ci ha detto che era un cosa "accaduta a Torino".
Ma non potevamo
credere che fosse coinvolto Franco in una cosa così grave, così ignobile
così
IMPOSSIBILE.
Arrivo alle Nuove di Torino il lunedì a pranzo -- mi
trasferiscono subito in cella senza passare
dal via e senza darmi da mangiare
(ma questo era il meno... chi aveva fame in quel momento?).
Mi mettono in
cella con un tizio un po' strano -- in questo caso ho (chissà perchè!)
conservato
nei file di memoria il suo nome: Giuseppe Ortalda.
Dopo molti
anni ho cercato notizie sul suo percorso giudiziario e sul suo destino ma non ho
mai
trovato nulla...neanche nel web...
Io ero nel panico ... non riuscivo
a capire cosa mi stesse succedendo ... quando abbiamo potuto
riabbracciarci
mio padre mi ha detto che piangeva praticamente tutto il giorno ... cercando
di
darsi da fare con avvocati e quantaltro... senza capacitarsi di quello che
stava succedendo... se
qualcuno ha conosciuto mio padre potrà testimoniare
che era la persona più buona e onesta
del Pianeta... mia madre (sofferente di
angina-pectoris) era stata tenuta all'oscuro di tutto ...
non senza
difficoltà... e la moglie di Claudio Riva, Marina, era incinta... ed
era
distrutta ....
Questo, fan anonimo di Franco, una piccola piccolissima
parte del male che ha fatto quest'uomo.
Giuseppe Ortalda, mio simpatico e
ciarliero compagno di cella -- in realtà non diceva una sillaba,
era teso,
era scontroso, insomma era fuori-di-testa... dopo poco ho capito dai gioiosi e
organizzati
compagni di braccio che cosa avesse fatto per essere in cella con
me.
Aveva ucciso la sorella con 36 coltellate.
Bello, vero?
Soprattutto
dormire in cella con un burlone come Giuseppe Ortalda.
Ho dormito molto poco,
fan anonimo di Franco, te lo posso giurare.
E visto che sei cosi anonimo e
visto che sei così fan di un uomo di quel valore ti racconterò,
solo per te,
un piccolo episodio successo una sera.
Non tutte le celle avevano il
televisore, quindi una sera su richiesta mia (per uscire dalla cella
e
sperare PREGARE che Ortalda rimanesse in cella) chiedo il trasferimento per due
ore nella
cella accanto che aveva l'elettrodomestico ... la richiesta viene
accolta MA Ortalda non doveva
rimanere da solo (c'erano rischi di suicidio
... non ho mai capito perchè un assassino con piena
confessione e mani
sporche di sangue, non fosse in isolamento... ma forse erano altri tempi)
...
... dicevo ... ci portano Ortalda ed io nella cella di questi altri due
tizi (un rapinatore (vero!) e
un pusher) e ci mettiamo a chiacchierare ....
di dove sei, che cosa hai fatto, ma come mai?
ma non mi dire ... ecc. ecc.
... ovviamente io dicevo la ragione dell'arresto ma NON che non
ero quello
che un arresto del genere doveva essere... insomma cercavo di stare sulle
mie
e di non parlare affatto... non più del dovuto.
A un certo punto, il
pusher, annoiato dal telegiornale e alla vista di uno spot su una schiuma
da
barba, ha una idea geniale.
Questo lo racconto solo a tuo beneficio, anonimo
e fan di Franco...
L'idea geniale è fare la barba all'Ortalda perchè lui, il
pusher, aveva il permesso di avere
un rasoio ... io non capivo la ragione di
questa cosa... che senso aveva?
Intervengo e dico: "lasciatelo stare... non
vedete come è agitato".... e il pusher mi risponde
"è agitato perchè ha la
barba troppo lunga, gli voglio fare la barba, gli voglio fare la
barba!"
Anche l'altro, il rapinatore "vero" è d'accordo ... insomma vogliono
divertirsi e prendere in
giro questo povero ragazzo.
Inizia a fargli la
barba.... sbaglia e gli fa un piccolo taglio sotto il collo... Giuseppe
vede
il sangue e inizia una cosa che non dimenticherò mai nella mia vita.
Ha
strappato il rasoio dalle mani del pusher e ha iniziato a tagliarsi le
braccia... senonchè
qualche attimo dopo ha iniziato ad avere degli spasmi e
ha iniziato a avere una crisi (epilettica?)
scalciando e dimenandosi come una
biscia ... impressionante... pur cercando di proteggermi
prendo un sacco di
pedate... sembrava dinoccolato... sembrava senza ossa... urlava come
un
ossesso... anzi sembrava quasi un guaito ... quasi non umano...
Un
incubo.
Arrivano i secondini e lo portano via di peso in infermeria.
La
notizia ben positiva?
Quella notte ho dormito.
La notizia quasi
negativa?
La sera dopo è tornato in cella piena di cerotti e con lo sguardo
un po' vacuo, imbottito di
tranquillanti che hanno tranquillizzato anche
me....
Ti è piaciuto il raccontino, fan anonimo?
Nel frattempo
passavano i giorni ... lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì... ci
era
proibito comunicare con l'esterno e il nostro avvocato aveva già fatto
richiesta formale
per (tentare) di accelerare le nostre testimonianze al
Giudice incaricato.
Angelo, nel suo braccio, se l'era cavata abbastanza bene,
è uno che sa farsi voler bene
anche in posto del genere e
almeno non aveva
un assassino in cella con lui, mentre Claudio, aveva totalmente smesso
di
mangiare... piangendo in continuazione (come noi, peraltro) pensando a Marina
che aspettava
il suo bambino.
Il venerdì diventa una giornata cruciale
perchè il Giudice istruttore (credo si chiami così)
ci interroga
separatamente (purtroppo non riesco a vedere nè mio fratello, nè
Claudio).
Evidentemente le nostre rispettive testimonianze (con tre tizi in
lacrime che faticavano a
parlare) hanno convinto lo stesso a rivedere la
denuncia e convocare alle Nuove il denunciante.
Cosa che è accaduta il giorno
successivo: il sabato.
Da quello che ho saputo dopo, Franco Morelato (si il
tuo amico, caro fan anonimo) è intervenuto
in uno stato abbastanza
confusionale e PUR CONFERMANDO LA RAPINA SUBITA
si è perso in contraddizioni
talmente evidenti che ha costretto il giudice a decidere per
una immediata
scarcerazione perchè "non avevamo commesso il fatto".
Ovviamente Franco era
totalmente ubriaco ma neanche il Giudice se ne è accorto.
Non avevamo
commesso il fatto? Ma va? Ma vai? Ma giura?
Ma non ci posso credere... ma se
qualcuno ci ha conosciuti ....ci vedete Claudio, Angelo ed io a fare
una
rapina a mano armata? ... magari con le maschere di Monti, Berlusconi e Pannella
??
Questa decisione venne presa il sabato ma la scarcerazione è avvenuta
solo il lunedì successivo...
con noi in galera anche la domenica, ovviamente
senza sapere assolutamente nulla di questa
decisione, ma per fortuna a
macerarci il fegato per le ultime ore.
Penso sia abbastanza immaginabile
quello che è successo quando ci hanno comunicato la
decisione di
scarcerarci... i secondini erano perplessi perchè quando hanno saputo
quello
che era successo veramente ci dicevano che alcuni altri erano rimasti
MESI in carcere.
In attesa di convocazioni che venivano sempre
rinviate.
Persone totalmente innocenti.
Ricordo con estrema nitidezza
quando sono uscito e soprattutto quando ho potuto abbracciare
Angelo, ma
soprattutto Claudio (aveva perso 10 kili e non posso fare battute).
Perchè al
limite Angelo ed io avevamo una responsabilità in quello che era successo... al
di là
della follia di Morelato di denunciarci per qualcosa che non era mai
accaduto... la collaborazione
con Franco erano nostra e non di Claudio con la
sua MERI Kits.
Ricordo con nitidezza quando ho abbracciato mio padre e ho
risentito il suo meraviglioso odore.
Mia madre che era pallidissima però con
un sorriso mi ha detto, da religiosa come era:
"figlio, così ha voluto il
Buon Dio, ora devi saper perdonare".
Ricordo con nitidezza il primo pasto
esterno (poi subito vomitato).
Ricordo con estrema chiarezza la richiesta del
Giudice, giorni dopo, per una eventuale contro-denuncia
al Sig. Franco
Morelato.
Ci siamo consultati con mio fratello, la mia famiglia e la famiglia
Riva
... e abbiamo deciso di non contro-denunciarlo e di lasciarlo al suo
destino.
Questo, caro fan anomino, è il male che abbiamo fatto a questa
persona -- perchè abbiamo sbagliato
a non denunciarlo per farlo rimanere un
po' dove si meritava e non fare danni in circolazione...
danni che poi ha
fatto.
Grande amarezza per la complicità di cui si era fatta oggetto la
moglie di Franco... da questo
l'impossibilità di riuscire anche solo a
parlare con una persona che non ha fatto (da quello che so)
alcunchè per far
uscire la verità PRIMA che succedesse il disastro... non posso accettare che
lei
non sapesse di questa folle e falsa denuncia.
Concludo chiedendovi
scusa per questo racconto che non ha nulla di automodellistico,
ma
soprattutto chiedo scusa a Claudio Riva se mai leggerà questo racconto
perchè
so bene quanto sia stata dura ed inaccettabile questa vicenda per
lui.
Scusami Claudio... ma sono passati 33 anni ormai e ci sono in giro degli
stronzi che pensano
che Franco fosse un granduomo.
Non vi devo neanche
porre l'ultima domanda: voi cosa avreste fatto?
Sono pressochè certo che
molti di voi avrebbero fatto la nostra stessa scelta =
cancellarlo
ps
caro amico fan, devi sapere che, nella prima
puntata di questa tele-novela
ho detto il 10% ... che SI! eravamo amici per
la pelle anche se lui tifava Toro
e io Juve... tralasciando vari "incidenti"
in giro per il mondo
... in Belgio è finito sotto un viadotto e ci è rimasto
30 ore ...
si è addormentato fumando incendiando il suo piccolo appartamento
nel torinese...
(è andato avanti per mesi nelle borse con scatole e modelli
mezzi carbonizzati);
da ubriaco fradicissimo ci ha provato anche con la mia
allora non ancora
moglie Enrica....dopo la Borsa di Aachen forse sempre nel
1979...
si era rifiutato di portarla in aeroporto perchè la voleva portare in
un Motel...
la reazione di Enrica fu di prenderlo a calci ... un altro uomo
con l'alcool in corpo...
perchè sapeva che ero già allora innamorato marcio
di lei ...
Per non dire di quella volta che è stato "rimpatriato" ... non
ricordo bene cosa
avesse combinato ... si era dimenticato di dove avesse
messo l'auto e la Police l'ha
messo su un treno e lui si è risvegliato a
XXMiglia... potrei andare avanti all'infinito...
E tu, caro fan
anonimo?
Hai qualche raccontino magari bello e positivo e accattivante?
Io
ne ho tanti, tantissimi di positivi, quando era un uomo che non beveva e
non
un fallito che beveva sino a perdere la ragione ... forza fan... fatti
vivo ... esprimiti ....
Mai avrei pensato che un blog di macchinine, di divertimento, di vacanza insomma, diventasse il teatro di un dramma della memoria come questo. Perché di dramma si tratta, e il racconto di Paolo assume in tutto e per tutto i connotati di una sorta di rito liberatorio.
RispondiEliminaNon ho conosciuto Franco Morelato, sapev, da voci del nostro piccolo mondo, ma soprattutto da mezze frasi di Paolo, di qualcosa di spiacevole che aveva minato i rapporti. Pensavo a qualcosa di personale, o legato al lavoro: un prototipo portato via, una consegna mancata, un "puffo" o un assegno cabriolet... Ma leggere dei fratelli Tron e di Riva al gabbio, nel lontano '79, per una denuncia falsa mi lascia basito.
E Poltron ce la racconta in modo tragicomico...
Mi colpisce anche come, a distanza di anni, Paolo in un modo o nell'altro abbia voluto raccontare per condividere, forse per liberarsi definitivamente dal peso di un ricordo orribile, non so. Non capisco, a questo punto, gli interventi anonimi. Ma non è questa la sede e il modo per rinfocolarli. Grazie a David e alla sua disponibilità, e un salutoa Paolo, Angelo e Claudio.
Ah, mi firmo con nome e cognome per ogni evenienza.
Caro Poltron, la volta scorsa ce l'avevo quasi con te perchè noi della generazione di cui siamo siamo anche, permettimelo, rispettosi dei morti. Non ci sono più non si possono difendere. E allora mi sono detto, ma perchè Paolo il magro, è così visceralmente inc...zato con stò tizio che anch'io ho visto forse a Novegro una volta tempo fa e sapevo dalle stesse voci di cui scrive Carlo, che ormai era un mezzo, o quasi intero, relitto umano per il suo vizio che poi l'ha preso del tutto portandoselo via? Bhe l'ho capito, non servono altre siegazioni, grazie.
RispondiEliminaBimario per la cronaca.
Io penso che Paolo non sia assolutamente incazzato,anzi,io direi addolorato.
RispondiEliminaSono convinto e si capisce benissimo,che ha scritto quello che ha scritto col groppo alla gola e con questo
suo (sollecitato) pubblico sfogo, si sia tolto un pesantissimo mattone dallo stomaco.
Ma chi non capisce cosa vuol dire perdere un amico o essere traditi da un amico e inveisce con chi ha subito tutto questo........non ha mai avuto amici.
Vi ringrazio.
RispondiEliminaVi ringrazio davvero.
Grazie Mario e grazie Ago.
Perchè, grazie al cielo, qualcosa viene compreso, anche se stiamo parlando di una materia delicatissima.
Che è la psicologia di un essere umano.
Grazie Mario per aver capito che il mio non era accanimento postumo, ma un dolore forte e ancora presente in me. Ago ci ha preso in pieno: ho perso un amico nel modo peggiore, un amico vero, un rapporto profondo, questo non potrò mai perdonarglielo.
E, a Carlo dico:
Caro Carlo,
comprendo il tuo stupore.
Devo dirti che non provo alcun sollievo nell'essermi confessato
pubblicamente.
Vi sono vicende che sono talmente gravi, vi sono esperienze
talmente devastanti che non hai mai il piacere di raccontarle.
Al contrario.
Proprio perchè non ti arrecano alcun sollievo.
Non è come mettere la cremina su una scottatura = la scottatura
rimane.
La ferita rimane, indelebile.
La decisione di raccontare quegli avvenimenti è scaturita semplicemente
da quell'anonimo -- sicuramente Franco Morelato aveva molte persone
che gli volevano bene e che,nonostante tutto, lo stimavano ... Franco,
a modo suo, era molto coerente... totalmente coerente con la sua
auto-distruzione e, in un certo periodo della sua vita, della distruzione
della vita di chi gli stava accanto...quindi il raccontare quegli accadimenti
mi scaturisce solo dal far chiarezza ... dal raccontare quello che è
accaduto veramente e non quello che sarà uscito dai "fumi" del Cutty Sark...
C'era un altra importante ragione al riserbo = la superficialità delle persone.
Carlo, quante volte avrai sentito dire: "beh, se è in galera ci sarà un
motivo!" ... oggi, ma anche ieri, è sufficiente un avviso di garanzia per
essere colpevoli.
Ci vuole molto coraggio nel raccontare quello che ci è successo.
Oggi come ieri e come domani, la "giustizia" asfalta delle
vite con grande facilità e totale disinteresse.
Mi firmo Fatina bionda come Franco amava chiamarmi...mi manca tanto il mio meraviglioso uomo. Cercando notizie di lui e del mondo che lui amava, il modellismo, mi imbatto nel tuo sito..Mi aspettavo di leggere che lui era il numero uno, che era un mito per tutti.. che i suoi nuovi straordinari sedili foderati in vera pelle, con le cinture di sicurezza applicate e non dipinte sbavate...erano unici come lui...invece tu racconti prolissamente e noiosamente di un: ubriacone, un porco degenerato,un omicida non perdonato da Dio a detta tua....e della celata "bua" che ti avrebbe fatto....modellismo? IO comosco l'altra campana...e se poi hai detto cosa ti ha fatto...TANTO MALE, e tu , "voi", subiti un ingiustizia cosi'senza fagliela pagare, la gogna avrei voluto IO...non convinci,tu sei un santo? LA banbina aveva quattro anni e lui non era ubriaco,senza colpa, e i viglili l'hanno portato loro a bere per lo stato di disperazione, da li' cominciò a bere forte...per me tu sei quello che a Parigi insieme all'altro sei andato con quella puttana negra dopo di Franco...ripeto dopo FRANCO....ups! non sei un santo!!!! Ora cancellami e vai al diavolo.... P.S:Franco si era avvicinato a Dio e alla sua Misericoria....ups! non sei nemmeno un DIO!!!
EliminaCaro Paolo, hai ragione: bastassero le cremine per le scottature, o gli sfoghi su internet...è evidente, dalle tue parole, che un evento simile lascia segni profondi e, come dici tu, indelebili. Parlavo di rito liberatorio proprio perché veniva dopo una riservatezza, qualcuno direbbe reticenza, comprensibilissima e condivisibile. Sulla "giustizia" umana, preferisco non pronunciarmi e mi limito a fare mia una frase dal Riccardo III di Shakespeare: First thing we do, let's kill all the lawyers... Con esclusione del nostro amico Cico e del mio amico PDB, che anni fa ebbe il coraggio di far stampare delle magliette così istoriate per una manifestazione organizzata dal suo studio legale!
RispondiEliminaHave a nice Sunday you all.
Carlo
Beh Paolo ovviamente come quasi tutti non conoscevo questa storia, e naturalmente come molti mi sono chiesto, quando capitava l'occasione, ma cosa diavolo sarà successo di così grave?
RispondiEliminaMai avrei immaginato simile follia, dettata sicuramente da una mente malata, ma tragicamente avallata da chi pure avrebbe potuto fermarlo!!
Mi è molto dispiaciuto che alla fine tu abbia dovuto tirar fuori e dopo tutti questi anni, questa storia per difenderti dalla cattiveria, per giunta anonima, di chi evidentemente poco conosce te ma anche il carissimo Angelo.
So che è superfluo, ma ti esprimo tutta la mia solidarietà, hai ragione, certe esperienze, certi ricordi non vanno mai via, ed il parlarne non è propriamente un toccasana, purtroppo a volte non si può passarci sopra....
Il racconto di Paolo è al limite del surreale, l'ho letto per ben due volte di fila per rendermi conto di non essermi sbagliato ed aver capito male.
RispondiEliminaSembra una sceneggiatura di un film, ma invece è realta, dura cruda e devastante, e al di la della leggerezza con cui a volte la giustizia umana agisce, pensar ai momenti dolorosi e allo stato d'animo vissuti da Paolo in quella dramamtica situazione, catapultato in maniera drammatica in un mondo lontanissimo dalla sua realtà quotidiana e ferito dal tradimento di chi si riteneva un amico , fa rabbrividire e fa comprendere quanto profonda posso esser stata e qaunto possa aver fatto male quella indelebile ferita difficilemente dimenticabile
ciao
512s
Chapeau Paolo,
RispondiEliminaspesso ho chiesto che tu ci parlassi della storia di Morelato, ma mai immaginavo che ci fossero risvolti così drammatici.
Quindi quando ti definisco "MITICO" non sono lontano dalla realtà.
Sono ancora più convinto che TU debba scrivere un libro sulla storia dell'1:43
ciao e ti abbraccio
Caro Paolo, mi raccontasti questa storia di persona un po di anni fa' in un pomeriggio del mio dopo lavoro, quando passavo con regolarita' nel tuo negozio.
RispondiEliminaMi confidasti non so perche' (ero si un tuo cliente ma di certo non di lunga data), mi raccontavi di persone che non conoscevo allora tranne Angelo, ricordo il tuo dolore quando descrivevi l'esperienza del carcere, e del tuo conflitto interiore nel parlare del tuo ex amico tra il ricordo di una amicizia e il dolore di un tradimento cosi crudele.
Per anni ho sentito altri che volevano "raccontarmi" intrighi di palazzo confidandomi verita fantasiose e velenose, io sapevo da fonte diretta cosa era successo, e non ho mai replicato in tutti questi anni a nessuno, ti avevo promesso quel lontano pomeriggio che mai ne avrei fatto parola con nessuno e da buon "sicilinao" cosi feci, fingendo una finta curiosita mista ad un notevole stupore mostrati ai vari menestrelli che volta a volta si proponevano quando raccontavano di favole campate in aria.
Ora visto che il coperchio è stato tolto porto la mia testimonianza, perche' se qualcuno avesse il dubbio che cio che ha detto oggi Paolo non corrispondesse al vero è esattamente cio' che racconto a me anni fa' in tempi non sospetti e con il sig. Morellato ancora in vita ed, in modo al quanto remoto avessi voluto, interpellabile.
BaldoTL
Baldassare per gli amici di milano
Bene ora vorremmo sentire anche altre campane
RispondiElimina...anonimo, a me pare basti e avanzi. Qualsiasi altro avvenimento ci sia stato tra questa combriccola di carcerati e un modellista, penso abbia comunque un peso inferiore. Saranno beghe di cortile al confronto. Omicidi, considerato che Morelato (RIP) è venuto a mancare naturalmente, non ce ne sono stati.
RispondiEliminaMi scusi per l'ardire, ma è difficile poter prendere le parti sue (di lei anonimo) in questa storia.
Paolo, anche per gli altri soggetti coinvolti, si è preso la sua bella responsabilità nel mettere in piazza (tutto sommato non richiesto) questa che, come lei sostiene, è UNA delle storie accadute.
Però io suggerirei a Paolo di non cadere nella provocazione e smetterla quì, è andato anche oltre all'immaginabile con un qualcosa di molto personale e spiacevole. Come sarà sicuramente personale tutto il resto avenuto tra loro. Ci sarà pure una dignità che non si riscontra in lei che manco si firma, no? Facendosi riconoscere, non da me o dagli altri partecipanti, ma da Paolo e combriccola, forse si arriva al sodo subito perchè mi par di capire che gli rode qualcosa di specifico e che la riguarda, oh se gli rode!
Ma ripeto, per quel che può valere, lasciamo riposare ormai in pace Franco e lasciamo che Paolo & C. abbiano il tempo per comprendere e perdonare umanamente, in modo postumo, la disperazione di una persona.
Abbiate una domenica serena.
Bimario
Da "padrone di casa" sottoscrivo il pensiero di Bimario. Paolo ha raccontato una storia e non è necessario aggiungerne altre per "bilanciare" una determinata situazione. Non si fa il processo a nessuno. Quella riportata qui è una testimonianza che ha il proprio valore in sé.
RispondiElimina@ Bimario = ... la mia non è stata la testata di Zizou a Materazzi ... la mia non è stata "reazione alla provocazione" ma solo e semplicemente raccontare quello che è successo ... punto e basta e non ti preoccupare ....non ho altro da aggiungere ... per questo ho chiesto scusa a tutti ben consapevole che quanto raccontato possa aver molto infastidito la suscettibilità e la routine di molti ... con la prossima storiella si cambia registro... il prossimo raccontino sarà imburrato nell'ironia e pucciato nella nutella del sarcasmo...
RispondiEliminaImburralo e puccialo dove vuoi, che a me farà sempre piacere leggerti
RispondiEliminaLa storia la conoscevo raccontata da altri, quando ne ebbi l'occasione, chiesi direttamente a Paolo che mi confermò quanto gia sapevo,e devo dire che traspariva dalle Sue parole ancora grande stima per il lavoro di modellista che Franco Morelato aveva fatto.
RispondiElimina