Ho
iniziato molte volte con:
"C'erano
una volta ... " ??
mmm
... non ricordo ... ma questa volta, considerando le cose che andrò
a raccontare e il tanto tempo passato, ritengo sia il miglior modo
per cominciare questa piccola e, ai nostri giorni, insignificante
storia.
"C'erano
una volta due persone ... una si chiamava Franco Morelato ed è
mancato da poco (R.I.P.)
mentre l'altra è ancora in circolazione, forse sotto falso-nome,
forse con una parrucca
e
baffi finti, forse emigrata nelle Isole Cayman... e si chiama
Pasquale Chiapperino.
Sto
ovviamente scherzando.
Il
Sig. Chiapperino non ha commeso alcunché per dover confondere i
propri connotati
o
andarsene in paradisi fiscali.
Ma
vi volevo accennare prima al Sig. Franco Morelato.
La
cosa che mi colpisce particolarmente in questo momento è che non
ricordo come
ci
siamo conosciuti... mangio purtroppo pochissimo pesce e mi mancano
tutta una serie di vitanime per supportare la mia sgocciolante
memoria. Ahimè.
In
realtà, una delle ragioni per buttare giù le mie ultime
scempiaggini è quella di mettere
nero
su bianco cose che mi sto innegabilmente quantunquemente
dimenticando.
Anche
perché fanno ormai parte di una mia vita precedente ...
Con
il passare dei giorni mi chiedo come sia possibile che siano passati
tutti questi anni.
L'altra
sera, il 19 di Luglio, ho festeggiato il mio, il nostro
personalissimo anniversario ...con la
mia
amata moglie Enrica... sono passati 31 anni da quando, quel giorno a
Loano ci siamo
"trovati"
... e, con lei, abbiamo appurato che sono stati anni trascorsi bene e
con una velocità
non
del tutto comprensibile...
Scusate
la divagazione famigliare e la banalità del concetto... quando i
Tronacci, il gatto e la volpe ... quando "le sorelle Loanesi"
(come amava definirci il Franco) l'hanno conosciuto?
Bah...
da qualche parte o in qualche borsa, presumibilmente... dovrei
chiedere al mio amico Emilio che si ricorda tutto di tutto...
Franco
Morelato il cui padre aveva una delle più importante Concessionarie
d'auto di Torino
e
che era caduto in disgrazia. Vi evito le ragioni di quel fallimento.
Sono sempre le stesse.
Per
questo motivo Franco era caduto in una grave depressione ed aveva
avuto inizio il suo calvario con l'alcool. Primi anni Settanta.
Quando
iniziammo la nostra collaborazione erano due anni che non beveva per
una
particolare
operazione che aveva subito per potersi allontanare dall'alcool
drasticamente.
La
nostra è stata una amicizia dirompente ... con un feeling reciproco
davvero
formidabile...
sia con me che con il mio fratellone ...
Iniziammo
viaggi su viaggi all'estero per le varie borse e importazioni di
novità dai
Paesi
che allora sfornavano gli "speciali" più ambiti.
Con
la prossima "puntata" mi devo ricordare di raccontarvi un
paio di episodi piuttosto
interessanti
di un viaggio a Parigi con tutti e due i personaggi di questa storia.
L'incontro
con Morelato fu per le sorelle Loanesi estremamente importante.
Franco
era un "cittadino" e aveva una notevole mentalità
imprenditoriale oltre a molta
esperienza
e questo ci consentì di iniziare a uscire dal guscio di "paesani"
un pochetto
isolati.
La
prima iniziativa promossa da Franco e da noi pienamente accettata,
pur con
qualche
patema d'animo per l'investimento che comportava, fu la
partecipazione al
Motor
Show del 1976 -- il primo -- quello con i padrini di lusso Munari,
Agostini, Lauda e
Molinari;
quattro campioni del Mondo nelle rispettive specialità.
La
decisione di accettare l'idea di partecipare venne non senza molte
perplessità.
Eravamo
piccoli e con scarse risorse economiche e partecipare al Motor Show
era
una
scommessa. Che, fortunatamente, abbiamo vinto.
Successivamente
la collaborazione con Morelato entrò nella sua fase automodellistica
con
l'inizio di una serie di montati in serie limitata di Formula Uno
dell'epoca ... su
base
Hobby Tecnica o John Day o FDS ... insomma con quello che passava il
convento in
quel
momento... ricordo una Lotus 72 "Gunston" che poi Franco
realizzò in piccola
serie
nei primi anni Ottanta.
Un’altra
scommessa vinta fu quella di far realizzare una piccola serie da
André
Marie
Ruf e il suo allora collaboratore nella realizzazione di F.1, J.P.
Viranet.
Ruf
accettò con entusiasmo di creare la serie "franco" perché
gli era molto simpatico
Morelato
(quando voleva era un matto vero, estremamente estroverso e
carismatico)
e
realizzammo con André le prime due F.1 March 711 "padellone"
e Penske
F.1
che vinse in Austria nel 1976 con Watson.
Questa
serie avrebbe dovuto andare avanti a lungo se non fosse successo
quello
che
poi è successo.
Anche
la collaborazione di Viranet con Ruf non ebbe fortuna e cessò di lì
a poco.
Nel
frattempo la nostra amicizia si saldava sempre di più... avevamo
parecchie
passioni
in comune... Sanantonio e il Commissario Berurier ... le belle donne
(beh
quando ce vò ce vò...), le sigarette Gitanes (oh quante ne
fumavamo...avevamo
sempre
la A112 con la nebbia... allora ero un idiota e non immaginavo i
danni
del
fumo...) ... e molte altre cose ancora.
Nelle
borse all'estero eravamo diventati una coppia fissa.
Devo
confessare che ho molta nostalgia di quei viaggi ... con orari di
"pilotaggio"
assurdi...
con rischi di "pilotaggio" assurdi... con discussioni sui
temi della vita
(chi
siamo? dove andiamo? cosa vogliamo?)
a
non finire e che finivano sempre nello stesso modo ... a
sfinirci e a litigare ... ma erano
litigi
di amici e quindi sempre utili e sempre indimenticabili... Franco era
piuttosto
estremista sul senso della vita ... lui riteneva che noi dovessimo
dare
fondo
alle nostre energie e usare il nostro corpo nel modo più completo
possibile...
io
avevo posizioni un attimino più equilibrate ...
Tutto
è filato alla grande sino al Rally dei Rododendri del 1979.
Quando,
chissà perché e chissà percome, Morelato ha ricominciato a bere...
l'effetto
della operazione/innesto al pancreas era terminato e lui, lentamente
ha
ricominciato ... prima con una birretta... poi due birrette... e,
colpevolmente e
in
modo scioccamente ignaro, mio fratello ed io non abbiamo capito che
era
l'inizio
della sua fine... della fine del nostro magnifico rapporto.
Una
cosa che non tutti sanno è che gli alcoolisti e anche ex-alcoolisti
quando arrivano
alla
totale ubriacatura (e quando dico totale so cosa dico...) tu non ti
rendi minimamente
conto
che loro sono "stra-fatti".
Con
la A112 abbiamo fatto una innocua (per fortuna!) uscita di strada e
la gara è
finita
lì... mentre l'odissea di Franco era solo all'inizio ... da quel
giorno in poi ...
non
è più riuscito a rispettare i tanti impegni che aveva con noi e per
mesi ha posticipato
ogni
decisione ... l'alcool o il "male" si era ri-impossessato
di lui.
Nel
Novembre di quell'anno è accaduta una cosa molto grave che non ho
voglia di
ricordare
e che ha messo la parola fine al nostro rapporto umano e di amicizia.
Da
allora non ho più voluto saperne nulla di lui... pur una grande
angoscia e un
grande
senso di frustrazione per la sua caduta all'inferno e per la sua
famiglia ... aveva
una
moglie e una figlia meravigliose.
Non
molti sanno e a questo punto è rivelabile che al Sig. Franco
Morelato è legato un episodio in cui rimasero uccise due persone.
Un
anziano in bicicletta e una bambina di 11 anni ... nelle strade di
Torino... la bambina
investita
al centro di un grande Viale torinese in mezzo all'erba... Morelato
l'ha investita
uscendo
di strada senza neanche rendersene conto.
La
sopraggiunta Polizia non si è accorta di nulla ... non si resero
conto ... che era ubriaco fradicio e non ha fatto un solo giorno di
galera.
Sembra
un film ma è successo davvero.
Sicuramente
non vorrò arrivare davanti al Giudizio Divino con un simile
fardello.
Ho
il solito groppo allo stomaco quando penso a tutto questo e mi rendo
perfettamente
conto
che tutto ciò è molto forte se non raccapricciante.
In
sostanza Franco aveva, come tanti alcoolisti, due personalità ...
una buona e un ‘altra altamente distruttiva...
Sono
"andato lungo" ... quindi
alla
prossima puntata per raccontarvi dell sig. Pasquale Chiapperino,
della sua Cartograf e del perché e del percome ha
iniziato
e del perché e del percome è diventata l'azienda n°1 nel
settore...
Non pensavo di iniziare la giornata, leggendo
RispondiEliminauna storia così forte e commovente.
Grazie
Grazie David per sollecitare interventi come quello di Paolo " E Tron " . Stefanone
RispondiEliminaavevo più volte chiesto che il mitico Tron ci raccontasses della storia di F.Morelato, oggi leggo finalmente un pò di storia....
RispondiEliminama cosa è accaduto di così grave che non si può raccontare?
Che dici Paolo, non sarebbe il caso di scrivere un libro sulla storia del modellismo 1:43 in Italia?
Tu avresti sicuramente tante altre storie/aneddoti da raccontare
te lo dico io...la verità non la può raccontare, è tuppo furbo!
EliminaUn pò alla volta ed attraverso tanti piccoli tasselli ogni cosa troverà la sua giusta collocazione, bisogna avere soltanto un pò di pazienza, aspettare che gli arrivi l'ispirazione, poi basterà raccogliere il tutto e tac.....il gioco è fatto!!!
RispondiEliminaGrazie Paolo, è sempre un bel leggerti!!
lavati la bocca quando parli di Franco...idiota...anzi dopo il male che gli hai fatto evita, fai piu'bella figura....
RispondiEliminaDunque, dopo avere cancellato due volte messaggi offensivi, questo lo lascio, solo per dire che se qualcuno vuole lasciare commenti di questo genere, almeno deve avere il coraggio di firmarsi. Mi pare una cosa civile e normale visto che Paolo Tron ha scritto il suo articolo prendendosi la responsabilità in prima persona. Se le cose dovessero prendere una piega sgradevole mi riservo la facoltà di bloccare ogni tipo di intervento in questo thread visto che qui siamo in uno spazio privato e non in un foto boario. SONO STATO CHIARO!!!????
EliminaHo una richiesta da farti, David. Se potrai.
RispondiEliminaNon censurare questo messaggio.
Non ne avremmo bisogno, ma è la dimostrazione pura e cruda di quante storture
ci siano nel mondo.
Non vale la pena commentare la follia di questo commento se non la vigliaccheria
di non firmarsi.
Io sono probabilmente un idiota ma tu sei un vigliacco.
Paolo Tron
In effetti ogni commento è accettato SOLO e SOLTANTO se viene posto in modo dialettico, con motivazioni possibilmente documentate, in maniera educata e non anonima.
Elimina... non solo mi sono preso la responsabilità, ma se qualcuno ha qualcosa da dire e da contraddire a quanto ho raccontato, sarebbe interessante che, oltre agli insulti, porgesse delle prove ...
RispondiEliminaAppunto.
RispondiElimina...e siccome continuando faremmo il gioco di chi posta questi tipi di commenti anche per il gusto di vedere "l'effetto che fa", chiudo la possibilità di postare altri interventi perché questo è un blog e non deve diventare un campo di tiro al bersaglio. Non ho voglia di cancellare messaggi anonimi perché ho altre cose più importanti da fare durante la mia giornata. Se l'anonimo commentatore dovesse ripensarci, che posti i suoi interventi sotto un nome plausibile.
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