21 luglio 2012

Un ricordo di Franco Morelato (di Paolo Tron)

Ho iniziato molte volte con:

"C'erano una volta ... " ??

mmm ... non ricordo ... ma questa volta, considerando le cose che andrò a raccontare e il tanto tempo passato, ritengo sia il miglior modo per cominciare questa piccola e, ai nostri giorni, insignificante storia.
"C'erano una volta due persone ... una si chiamava Franco Morelato ed è mancato da poco (R.I.P.) mentre l'altra è ancora in circolazione, forse sotto falso-nome, forse con una parrucca
e baffi finti, forse emigrata nelle Isole Cayman... e si chiama Pasquale Chiapperino.
Sto ovviamente scherzando.
Il Sig. Chiapperino non ha commeso alcunché per dover confondere i propri connotati
o andarsene in paradisi fiscali.
Ma vi volevo accennare prima al Sig. Franco Morelato.
La cosa che mi colpisce particolarmente in questo momento è che non ricordo come
ci siamo conosciuti... mangio purtroppo pochissimo pesce e mi mancano tutta una serie di vitanime per supportare la mia sgocciolante memoria. Ahimè.
In realtà, una delle ragioni per buttare giù le mie ultime scempiaggini è quella di mettere
nero su bianco cose che mi sto innegabilmente quantunquemente dimenticando.
Anche perché fanno ormai parte di una mia vita precedente ...
Con il passare dei giorni mi chiedo come sia possibile che siano passati tutti questi anni.
L'altra sera, il 19 di Luglio, ho festeggiato il mio, il nostro personalissimo anniversario ...con la
mia amata moglie Enrica... sono passati 31 anni da quando, quel giorno a Loano ci siamo
"trovati" ... e, con lei, abbiamo appurato che sono stati anni trascorsi bene e con una velocità
non del tutto comprensibile...
Scusate la divagazione famigliare e la banalità del concetto... quando i Tronacci, il gatto e la volpe ... quando "le sorelle Loanesi" (come amava definirci il Franco) l'hanno conosciuto?
Bah... da qualche parte o in qualche borsa, presumibilmente... dovrei chiedere al mio amico Emilio che si ricorda tutto di tutto...
Franco Morelato il cui padre aveva una delle più importante Concessionarie d'auto di Torino
e che era caduto in disgrazia. Vi evito le ragioni di quel fallimento. Sono sempre le stesse.
Per questo motivo Franco era caduto in una grave depressione ed aveva avuto inizio il suo calvario con l'alcool. Primi anni Settanta.
Quando iniziammo la nostra collaborazione erano due anni che non beveva per una
particolare operazione che aveva subito per potersi allontanare dall'alcool drasticamente.
La nostra è stata una amicizia dirompente ... con un feeling reciproco davvero
formidabile... sia con me che con il mio fratellone ...
Iniziammo viaggi su viaggi all'estero per le varie borse e importazioni di novità dai
Paesi che allora sfornavano gli "speciali" più ambiti.
Con la prossima "puntata" mi devo ricordare di raccontarvi un paio di episodi piuttosto
interessanti di un viaggio a Parigi con tutti e due i personaggi di questa storia.
L'incontro con Morelato fu per le sorelle Loanesi estremamente importante.
Franco era un "cittadino" e aveva una notevole mentalità imprenditoriale oltre a molta
esperienza e questo ci consentì di iniziare a uscire dal guscio di "paesani" un pochetto
isolati.
La prima iniziativa promossa da Franco e da noi pienamente accettata, pur con
qualche patema d'animo per l'investimento che comportava, fu la partecipazione al
Motor Show del 1976 -- il primo -- quello con i padrini di lusso Munari, Agostini, Lauda e
Molinari; quattro campioni del Mondo nelle rispettive specialità.
La decisione di accettare l'idea di partecipare venne non senza molte perplessità.
Eravamo piccoli e con scarse risorse economiche e partecipare al Motor Show era
una scommessa. Che, fortunatamente, abbiamo vinto.
Successivamente la collaborazione con Morelato entrò nella sua fase automodellistica
con l'inizio di una serie di montati in serie limitata di Formula Uno dell'epoca ... su
base Hobby Tecnica o John Day o FDS ... insomma con quello che passava il convento in
quel momento... ricordo una Lotus 72 "Gunston" che poi Franco realizzò in piccola
serie nei primi anni Ottanta.
Un’altra scommessa vinta fu quella di far realizzare una piccola serie da André
Marie Ruf e il suo allora collaboratore nella realizzazione di F.1, J.P. Viranet.
Ruf accettò con entusiasmo di creare la serie "franco" perché gli era molto simpatico
Morelato (quando voleva era un matto vero, estremamente estroverso e carismatico)
e realizzammo con André le prime due F.1 March 711 "padellone" e Penske
F.1 che vinse in Austria nel 1976 con Watson.
Questa serie avrebbe dovuto andare avanti a lungo se non fosse successo quello
che poi è successo.
Anche la collaborazione di Viranet con Ruf non ebbe fortuna e cessò di lì a poco.
Nel frattempo la nostra amicizia si saldava sempre di più... avevamo parecchie
passioni in comune... Sanantonio e il Commissario Berurier ... le belle donne
(beh quando ce vò ce vò...), le sigarette Gitanes (oh quante ne fumavamo...avevamo
sempre la A112 con la nebbia... allora ero un idiota e non immaginavo i danni
del fumo...) ... e molte altre cose ancora.
Nelle borse all'estero eravamo diventati una coppia fissa.
Devo confessare che ho molta nostalgia di quei viaggi ... con orari di "pilotaggio"
assurdi... con rischi di "pilotaggio" assurdi... con discussioni sui temi della vita
(chi siamo? dove andiamo? cosa vogliamo?)
a non finire e che finivano sempre nello stesso modo ...  a sfinirci e a litigare ... ma erano
litigi di amici e quindi sempre utili e sempre indimenticabili... Franco era
piuttosto estremista sul senso della vita ... lui riteneva che noi dovessimo dare
fondo alle nostre energie e usare il nostro corpo nel modo più completo possibile...
io avevo posizioni un attimino più equilibrate ...
Tutto è filato alla grande sino al Rally dei Rododendri del 1979.
Quando, chissà perché e chissà percome, Morelato ha ricominciato a bere...
l'effetto della operazione/innesto al pancreas era terminato e lui, lentamente
ha ricominciato ... prima con una birretta... poi due birrette... e, colpevolmente e
in modo scioccamente ignaro, mio fratello ed io non abbiamo capito che era
l'inizio della sua fine... della fine del nostro magnifico rapporto.
Una cosa che non tutti sanno è che gli alcoolisti e anche ex-alcoolisti quando arrivano
alla totale ubriacatura (e quando dico totale so cosa dico...) tu non ti rendi minimamente
conto che loro sono "stra-fatti".
Con la A112 abbiamo fatto una innocua (per fortuna!) uscita di strada e la gara è
finita lì... mentre l'odissea di Franco era solo all'inizio ... da quel giorno in poi ...
non è più riuscito a rispettare i tanti impegni che aveva con noi e per mesi ha posticipato
ogni decisione ... l'alcool o il "male" si era ri-impossessato di lui.
Nel Novembre di quell'anno è accaduta una cosa molto grave che non ho voglia di
ricordare e che ha messo la parola fine al nostro rapporto umano e di amicizia.
Da allora non ho più voluto saperne nulla di lui... pur una grande angoscia e un
grande senso di frustrazione per la sua caduta all'inferno e per la sua famiglia ... aveva
una moglie e una figlia meravigliose.
Non molti sanno e a questo punto è rivelabile che al Sig. Franco Morelato è legato un episodio in cui rimasero uccise due persone.
Un anziano in bicicletta e una bambina di 11 anni ... nelle strade di Torino... la bambina
investita al centro di un grande Viale torinese in mezzo all'erba... Morelato l'ha investita
uscendo di strada senza neanche rendersene conto.
La sopraggiunta Polizia non si è accorta di nulla ... non si resero conto ... che era ubriaco fradicio e non ha fatto un solo giorno di galera.
Sembra un film ma è successo davvero.
Sicuramente non vorrò arrivare davanti al Giudizio Divino con un simile fardello.
Ho il solito groppo allo stomaco quando penso a tutto questo e mi rendo perfettamente
conto che tutto ciò è molto forte se non raccapricciante.
In sostanza Franco aveva, come tanti alcoolisti, due personalità ... una buona e un ‘altra altamente distruttiva...
Sono "andato lungo" ... quindi
alla prossima puntata per raccontarvi dell sig. Pasquale Chiapperino, della sua Cartograf e del perché e del percome ha
iniziato e del perché e del percome è diventata l'azienda n°1 nel settore...

12 commenti:

  1. Non pensavo di iniziare la giornata, leggendo
    una storia così forte e commovente.

    Grazie

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  2. Grazie David per sollecitare interventi come quello di Paolo " E Tron " . Stefanone

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  3. avevo più volte chiesto che il mitico Tron ci raccontasses della storia di F.Morelato, oggi leggo finalmente un pò di storia....
    ma cosa è accaduto di così grave che non si può raccontare?
    Che dici Paolo, non sarebbe il caso di scrivere un libro sulla storia del modellismo 1:43 in Italia?
    Tu avresti sicuramente tante altre storie/aneddoti da raccontare

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    1. te lo dico io...la verità non la può raccontare, è tuppo furbo!

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  4. Un pò alla volta ed attraverso tanti piccoli tasselli ogni cosa troverà la sua giusta collocazione, bisogna avere soltanto un pò di pazienza, aspettare che gli arrivi l'ispirazione, poi basterà raccogliere il tutto e tac.....il gioco è fatto!!!
    Grazie Paolo, è sempre un bel leggerti!!

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  5. lavati la bocca quando parli di Franco...idiota...anzi dopo il male che gli hai fatto evita, fai piu'bella figura....

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    1. Dunque, dopo avere cancellato due volte messaggi offensivi, questo lo lascio, solo per dire che se qualcuno vuole lasciare commenti di questo genere, almeno deve avere il coraggio di firmarsi. Mi pare una cosa civile e normale visto che Paolo Tron ha scritto il suo articolo prendendosi la responsabilità in prima persona. Se le cose dovessero prendere una piega sgradevole mi riservo la facoltà di bloccare ogni tipo di intervento in questo thread visto che qui siamo in uno spazio privato e non in un foto boario. SONO STATO CHIARO!!!????

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  6. Ho una richiesta da farti, David. Se potrai.
    Non censurare questo messaggio.
    Non ne avremmo bisogno, ma è la dimostrazione pura e cruda di quante storture
    ci siano nel mondo.
    Non vale la pena commentare la follia di questo commento se non la vigliaccheria
    di non firmarsi.
    Io sono probabilmente un idiota ma tu sei un vigliacco.
    Paolo Tron

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    1. In effetti ogni commento è accettato SOLO e SOLTANTO se viene posto in modo dialettico, con motivazioni possibilmente documentate, in maniera educata e non anonima.

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  7. ... non solo mi sono preso la responsabilità, ma se qualcuno ha qualcosa da dire e da contraddire a quanto ho raccontato, sarebbe interessante che, oltre agli insulti, porgesse delle prove ...

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  8. ...e siccome continuando faremmo il gioco di chi posta questi tipi di commenti anche per il gusto di vedere "l'effetto che fa", chiudo la possibilità di postare altri interventi perché questo è un blog e non deve diventare un campo di tiro al bersaglio. Non ho voglia di cancellare messaggi anonimi perché ho altre cose più importanti da fare durante la mia giornata. Se l'anonimo commentatore dovesse ripensarci, che posti i suoi interventi sotto un nome plausibile.

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