18 luglio 2020

Rassegna stampa: AutoModélisme n.269 (luglio-agosto 2020)

Il numero estivo di AutoModélisme è consacrato ad anni alterni a Porsche e Ferrari. Il 2020 è l'anno della Ferrari, con un fascicolo di 58 pagine che non parla quasi d'altro, a parte la consueta (e fondamentalmente inutile in una rivista cartacea) rassegna delle novità. Non è facile trovare argomenti in grado di interessare un largo pubblico. Una testata abbastanza generalista come AutoModélisme è costretta a concessioni e compromessi che non sempre riescono a soddisfare la maggior parte dei lettori. Oltretutto, considerando il livello di alfabetizzazione di molti collezionisti dell'1:18 (andate su Facebook per rendervene conto), viene anche da chiedersi se una rivista cartacea costituisca di per sé un prodotto appetibile per quel tipo di pubblico. 

Ed è proprio sull'ormai dilagante 1:18 che verte questo numero ferrarista, con delle trattazioni a tema talvolta anche ben scritte ma che hanno sempre, puntualmente, il sapore del riempitivo. Butti dentro grosse foto di modelloni e il gioco è fatto. Per fortuna ci pensa Jean-Marc Teissèdre col pezzo automobilistico-modellistico sulle riproduzioni in 1:43 della Ferrari 312 P, dalle origini nel 1969 fino all'ultima apparizione della vettura del NART, a Le Mans 1974. Qualche imprecisione c'è (Teissèdre afferma che non è mai stata riprodotta la spyder di Daytona 1972, modello fatto da MG Model qualche anno fa, sia in kit sia montato), ma è comprensibile: un mensile ti mette inevitabilmente fretta, tanta fretta. 

Fra gli articoli tematici, una rassegna sulle Ferrari V12 in 1:12, sulle Koenig Special di GT-Spirit e poi recensioni abbastanza approfondite dell'attuale produzione, dalle 801 e 312 F.1 di Tecnomodel (1:18) alla 156 del 1961 di CMR, ancora in 1:18, passando per alcune curiosità come la 275 GTB/4 Spyder NART slot della PSK in 1:32. In sintesi una lettura abbastanza gradevole, divertente anche se non indispensabile. Se trovate il numero da qualche parte in Italia e proprio vi avanzano una decina di euro potete anche prenderlo. Altrimenti non credo che vi perderete nulla di eccezionale. 

Prossimamente sul blog: Ferrari 330 P3 Le Mans 1966 di Looksmart (1:43)















Il prossimo modello che il blog recensirà (probabilmente domani) sarà la Ferrari 330 P3 coupé e spyder di Le Mans 1966, appena uscito da Looksmart. Seguite gli aggiornamenti! 

17 luglio 2020

Lucchini-Alfa Romeo SN89 Fabio Danti: un modello di Mario Carafa

La Lucchini-Alfa Romeo SN89 di Mario Carafa
fotografata sull'eccellente libro di Gianni
Tomazzoni su Giorgio Lucchini, uscito nell'aprile 2018. 
Da qualche tempo non parlavamo nel blog di Mario Carafa, conosciuto per le sue edizioni limitate di modelli raramente riprodotti da altri (anzi, per nulla presi in considerazione da altri). Recente è una piccolissima serie di Lucchini-Alfa Romeo SN89. Questa vettura, concepita per la pista e per le salite, corse sia col motore Alfa Romeo 2500 sia col BMW 2000. La versione scelta è quella di Fabio Danti, che proprio con questa Lucchini, dopo i positivi esordi al volante di una piccola Renault 5 GT Turbo, iniziò a farsi conoscere nel mondo delle cronoscalate. La vettura, equipaggiata dal motore Alfa, era il telaio 062, appartenuto inizialmente a Scola. 
La versione scelta è
quella della Limabetone 1993. 
Con questa SN89, Danti la categoria P3 del Campionato Italiano della Montagna 1993. Successivamente la Lucchini telaio 062 passò a Pezzani. La versione prescelta per la serie in 1:43 è quella della Limabetone 1993, la gara di casa di Fabio Danti, che era nato a San Marcello Pistoiese, proprio come Mauro Nesti. Il modello è in resina con parti fotoincise e molti dettagli autocostruiti, come gli specchietti retrovisori dalla foggia particolare. Non sono previsti kit ma solo esemplari montati. 

Tre inedite Osella-BMW Gruppo 6 di Madyero: PA6, PA8, PA9

Sfruttando gli ottimi kit di sua produzione, Madyero ha realizzato in serie limitatissima tre versioni inedite di Osella-BMW Gruppo 6. Storicamente, la meno recente è la PA6 pilotata da Giorgio Francia al Trofeo Caracciolo di Monza nel 1978, che in quell'anno non fu valido per il mondiale marche, bensì per l'europeo sport, abbandonando quindi la denominazione 1000 chilometri. La gara fu di 320 chilometri e fu vinta dalla Porsche 908/3 di Reinhold Joest. Giorgio Francia vi partecipò al volante di un'Osella PA6 iscritta dalla BMW Italia. 

Proprio questa è la versione scelta da Madyero. Troviamo poi la celebre PA8 Alpilatte in una configurazione meno nota, con le ruote posteriori carenate così come apparve nelle prove della 6 Ore del Mugello 1980 (Madyero aveva già riprodotto la PA8 Alpilatte 1980 in varie versioni, compresa quella di Le Mans). Terzo modello, la PA9 utilizzata da Fernandez nel Campionato Europeo della Montagna 1981. 
Tutti i modelli sono disponibili sul sito www.geminimodelcars.com


16 luglio 2020

Porsche 917LH Salzburg Racing Le Mans 1970: Spark S0930

La Porsche 917LH del Salzburg Racing ottenne
la pole position a Le Mans 1970. A vincere fu l'altra
vettura del team austriaco, la 917K. 
A un paio di settimane di distanza dalla vettura numero 3, è uscita l'altra Porsche 917LH di Le Mans 1970 di Spark. Si tratta, come tutti sapranno, della macchina che registrò la pole position e che fu costretta al ritiro, segnando comunque il giro più veloce. Pilotata da Vic Elford e Kurt Ahrens, questa 917LH aveva il numero di telaio 042. Il modello di Spark, così come la "hippie car", era molto atteso. Le perplessità concernenti le linee del muso possono essere riproposte pari pari in questo caso, visto che le forme del 
modello non cambiano. 
Verniciatura perfetta e ottimo livello di
montaggio caratterizzano anche questo Spark. 

Avendo finalmente di nuovo a mia disposizione la documentazione di Joe Honda, posso dire che la linea dei fari, che mi aveva un po' lasciato perplesso, sembra corretta. L'andamento del passaruota sembra in effetti troppo pesante, ma in alcune foto la cosa dà particolarmente nell'occhio. Vi è anche da dire che anche l'occhio gioca un ruolo determinante in questo tipo di giudizi: abituati spesso a vedere modelli "classici", passati alla storia come tali, recepire riproduzioni magari più corrette sotto l'aspetto di forme e dimensioni dà paradossalmente l'idea che qualcosa non quadri. 
A Spark non è sfuggito il numero di gara che a destra
era di tipo fluorescente, e che di giorno assumeva
una colorazione grigiastra. 
Lo spoiler posteriore era nero. La linea del posteriore
è assolutamente convincente. 

Il caso tipico è la Ferrari 250 GTO di AMR, ma i casi da citare sarebbero tanti. E' solo un'ipotesi. Venendo ad altri dettagli, il modello è quasi del tutto conforme alle foto dell'epoca. Si nota anche in questo caso lo sforzo di Spark nel copiare i più minuti particolari, anche se non sempre il "meglio" è amico del "bene": citiamo ad esempio il nastro adesivo che circonda le protezioni in plexiglas dei fari, a nostro avviso eccessivamente "tremolante". Si capisce l'effetto che Spark aveva in mente, ma il risultato non è forse il massimo del realismo. 
Il numero di gara anteriore appare un po' troppo
fine come spessore. 

Non sono state poi tagliate le decals rosse all'altezza delle due piccole prese d'aria NACA sull'anteriore e mancano le freccine nere applicate sul passaruota all'altezza di ciascun pneumatico. Ci siamo invece per quanto riguarda luci e lucine varie, compresa quella rettangolare sul lato destro. Per molti altri dettagli vale il discorso fatto un po' di tempo fa sulla vettura numero 3, per cui rimando il lettore a quel thread: https://grandiepiccoleauto.blogspot.com/2020/06/porsche-917lh-martini-le-mans-1970.html . 
Il dilemma sulle proporzioni del muso non è
del tutto risolto...

Un modello da comprare? Secondo me sì,anche perché le 917 di Spark hanno in generale portato innovazione e qualità e poterle esporle tutte insieme dà un'idea di omogeneità che poche altre marche hanno saputo dare, dai tempi dei kit Starter e Provence Moulage. 

Nuove edizioni nella serie Raceland Gold Edition: Formula 1 in 1:43 e 1:18




La serie Gold Edition, promossa dal negozio Raceland in collaborazione con Spark, si arricchisce di tre nuove interessanti uscite, che riguardano stavolta vetture di Formula 1 anni settanta-ottanta. Come sempre, la scelta dei soggetti è incentrata su temi riguardanti l'automobilismo tedesco (piloti, costruttori, team, corse) e anche in questo caso non manca di interesse e di originalità. In 1:43 sono uscite la Hesketh-Cosworth 308D sponsorizzata Rizla-Penthouse, pilotata da Rolf Stommelen al GP d'Olanda 1977, e l'ATS-Cosworth D4 di Harald Ertl del GP di Germania 1980. In 1:18 è disponibile invece l'Eurobrun-Judd ER189 Jagermeister GP di Germania 1989 (pilota Gregor Foitek). 


Ottime scelte, che testimoniano una ricerca approfondita nella storia della Formula 1, alla riscoperta di fatti e storie che rischiano di essere dimenticati. Ognuna di queste vetture meriterebbe una trattazione a parte, tanti sono gli aneddoti legati a ciascuna di esse. 




I modelli, in serie limitata e numerata, sono disponibili ai seguenti link: 









[contenuto sponsorizzato]

15 luglio 2020

Prossimamente sul blog: Porsche 917LH Salzburg Le Mans 1970 di Spark


A complemento della serie di articoli sulle Porsche 917LH 1970 di Spark, pubblicheremo prossimamente sul blog una recensione della versione Salzburg Racing Le Mans 1970.