09 gennaio 2018

Spark, la livella e (per fortuna) qualcuno che capisce ancora qualcosa

La livella del collezionismo anni dieci del secolo XXI.


Ho sempre ammirato il modo di esprimersi di Alfonso Marchetta, un appassionato di modelli che nella generale caciara da foro boario tipica di alcuni luoghi internettiani, non ultimo Facebook, riesce a regalare frammenti illuminanti di "pensero laterale". Un'occhiata distratta al forum Duegi sull'ultimo acquisto si è trasformata in un'occasione di riflessione: dalla pubblicazione della solita banale sommatoria di recenti acquisti è venuta fuori una specie di diatriba sulla Porsche 908/3 vincitrice della Targa Florio 1970 di Spark in scala 1:43.
La forma in pianta del modello sono talmente sbagliate che questo modello fu da me scartato da un'eventuale recensione per il numero 129 della rivista Modelli Auto, visto che la forma così lontana dalla realtà della carrozzeria avrebbe pregiudicato e impedito ogni altro giudizio. La scelta cadde quindi su una ben innocente (e più corretta) Porsche 924S, sempre di Spark.


Fra giudizi e opinioni di ogni genere, una battuta di Alfonso mi ha quindi colpito, quando il Nostro si è chiesto se di fronte a tanti collezionisti che prendono e buttano lo stesso in collezione malgrado dimenticanzie e strafalcioni, non sia ormai presente una sindrome sparkiana per la quale il marchio franco-cinese non sia diventata la livella del collezionismo contemporaneo.


Spark come livella. Quante volte si sente dire: "non compro il tal o il tal altro modello perché tanto lo farà Spark". Come se Spark sia per forza di cose il massimo del rapporto qualità-prezzo, un assioma che ormai molti, troppi danno per scontato, e vedremo magari fra qualche giorno il perché. La livella coinvolge anche il limite psicologico di prezzo per il quale tanti collezionisti non investono mai cifre maggiori rispetto al costo di uno Spark.


Più che un concetto positivo, l'espressione Spark come livella fa venire in mente un'altra livella, quella di Totò, e tutti sanno di cosa si trattasse. Un accostamento inconscio (da parte di Alfonso? Da parte mia?) per significare che la Spark è piuttosto la morte di una certa capacità di scelta e magari - scomodando un parolone - la morte della creatività collezionistica?

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