08 giugno 2016

Intermezzo storico: Auto Replicas e il materiale pubblicitario

Su Barry Lester e la sua bellissima gamma di kit e montati in metallo bianco Auto Replicas è stato scritto molto. Non sempre però è stata messa in evidenza una caratteristica peculiare che già nei pionieristici anni settanta dell'automodellismo speciale caratterizzava questa gamma: la capacità di comunicazione e la capillarità pubblicitaria. In quel periodo la visibilità su cataloghi a stampa e su riviste specializzate era indispensabile. Per questo, ad esempio, anche sui numeri del nostro Quattroruotine diretto da Edoardo Massucci, il nome Auto Replicas ricorre sistematicamente. Barry Lester stesso, oltretutto, contribuiva con articoli e brevi reportage dalla Gran Bretagna. Quanto al materiale pubblicitario specifico, Auto Replicas era solita diffondere comunicati e piccoli cataloghi semplici quanto accurati, per illustrare la produzione presente e futura. Qualche anno fa, in Inghilterra, me ne capitò uno che non mi lasciai sfuggire: riporta la produzione Auto Replicas fino al modello numero 14 (Triumph TR6, peraltro non raffigurato) e dovrebbe risalire al 1974/75, visto che riporta nella quarta della copertina rigida la menzione del "diploma speciale" ottenuto il 10 novembre 1974 proprio dal Club delle Quattroruotine nella categoria "fabbricanti di modelli".
La copertina del folder Auto Replicas.

Dentro vi sono conservate varie schede: una descrizione generica
dei modelli e la lista della produzione.

La menzione del riconoscimento ricevuto dal Club delle
Quattroruotine nell'autunno 1974.

Il catalogo con un modello factory built originale, la Lotus Super Seven, che
uscì in seguito col numero di catalogo 18.

Pubblicità di Auto Replicas nel numero di gennaio-febbraio 1976
di Quattroruotine. Distributore per l'Italia di quei modelli era
La Miniminiera di Cuneo. Notare il numero di negozi nella lista,
destinato a crescere ancora...

2 commenti:

  1. La lista dei negozi di Milano (ne sopravvivono due) è una coltellata al cuore.
    Casper

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  2. Comprai subito i primi due, la ERA, molto bella e ben fusa, con sei ruote a raggi (Dinky Toys)per poter fare versioni da gare in salita e la possibilità di montare uno scarico tipo Brooksland, e la Maserati 26, che mi risulta troppo corta, poi la Cobra, anch' essa con molti accessori per farne diverse versioni, coperte e scoperte, e infine la piccola, bellissima Bugatti Brescia, l' unica montata decentemente.
    Poi mi fermai, la velleità di comprare tutti i kits di tutte le marche che uscivano stava stroncando le mie finanze...la Healey Silverstone e le successive non entrarono mai nelle mie vetrine.
    Particolari e difficili da impilare le scatole cilindriche.
    Una curiosità...Quattroruotine, presentando la nuova marca nel n. 1 del 1973, cita testualmente "I modelli di questa nuova Casa inglese (che come è noto realizza riproduzioni in zamac scala 1/43 di tipo speciale, ...io, sul momento, ci credetti, allo zamac...
    Marco Nolasco

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