06 giugno 2016

Il Tour Auto, i numeroni ecc. qualche anno dopo: sulla Ford Escort RS1800 di Troféu

Al Tour '75 Makinen si produsse in tutta una serie
di spettacolari manovre da par suo, ma purtroppo
la Escort RS1800 non figurò tra i 59 arrivati su ben 137
partenti.

Alcuni affezionati lettori del blog ricorderanno probabilmente l'ultimo post del 2012, in cui parlavo della mia particolare affezione alle vetture del Tour Auto, in particolare ai loro "numeroni". E se non lo ricordate, ecco il link: http://grandiepiccoleauto.blogspot.it/2012/12/il-tour-auto-i-numeroni-e-la-fine.html
Certamente da quel dicembre 2012 molte cose sono cambiate. Il blog, per fortuna, c'è sempre, e c'è sempre la mia passione per le auto del mitico Tour de France. I motivi sono molteplici, e in quell'intervento di quasi quattro anni fa avevo cercato di spiegarle. In questi anni qualcosa è uscito, soprattutto da Spark, poi da Arena, ma non moltissimo forse a causa della documentazione che non sempre è così completa come si vorrebbe. Sul Tour, lo ricordo, esistono due opere bibliografiche fondamentali: la prima è il conosciutissimo volume di Maurice Louche, riedito nel 2009 con una ricca messe di foto supplementari (fortunatamente molte a colori), e il volume 3 degli Hors-Série di Echappement, Les grandes heures du Tour Auto, una rassegna delle edizioni dal 1958 al 1980, a cura di Christian Courtel con le bellissime foto dell'archivio di Adolphe Conrath.

Quando Troféu ha annunciato la Ford Escort RS1800 di Timo Makinen e Henri Liddon del Tour 1975 non ho potuto far altro che cercare di averne un esemplare per recensirlo sul blog. La RS1800 "Tarmac" di Troféu non è certo un soggetto inedito: innumerevoli versioni rally sono già uscite, ma questa è davvero particolare, proprio perché il Tour Auto non era esattamente un rally - almeno quello del periodo "classico", ma un mix incredibile di prove speciali, trasferimenti, cronoscalate e gare in pista, esattamente come il nostro Giro Automobilistico d'Italia, le cui edizioni sono praticamente coeve ad alcune delle più belle edizioni del Tour Auto.
L'Escort RS1800 Gr2 di Makinen/Liddon del Tour 1975 (Troféu art. 2504)
è presentata nella caratteristica scatola-vetrina quadrata con cartone, che
contraddistingue tutta la produzione standard del costruttore di Espinho (Portogallo).

Nel proprio catalogo Troféu aveva già qualche Ford Capri del Tour; La curiosità per questa versione della Escort RS1800 era tanta, e il modello, uscito agli inizi di questo mese, ha gli stessi pregi e purtroppo gli stessi difetti di tutto il resto della produzione corrente della marca portoghese, di cui va peraltro lodato l'impegno nonostante ormai da tantissimo tempo non esca uno stampo veramente nuovo. Premetto che non ho trovato foto del posteriore della vettura, ma le due o tre che ho, dell'auto di tre quarti anteriore (destra o sinistra) sembrano del tutto conformi al modello, almeno per quanto riguarda la documentazione.
Il prototipo originario della Escort MkII di Troféu risale al 1999, ma
potremmo dire con sicurezza che non risente minimamente del peso degli anni.

I tipici parafanghi allargati della 1800 Gr.2 Tarmac. Qui siamo
a metà strada fra i rally e la pista, esattamente come il glorioso Tour Auto!

Gli interni del modello sono spartani come quello vero, col rollbar e il
piano posteriore senza divano. Desta un po' di perplessità la presenza
dei pannelli porta della vettura stradale.

Le cinture sono in decals, ma molto più realistiche di quelle "ingessate" proposte
troppo spesso da marche come Spark, TSM e simili.

Il rollbar è davvero ben realizzato e non manca neanche della
traversa anteriore, cosa trascurata da tante altre marche anche
più blasonate di Troféu.

La RS1800 è contraddistinta da tanti particolari di pregio, come
i finissimi specchietti retrovisori.

Ottimi anche i tergi in fotoincisione, del corretto colore nero.

Giusta l'interpretazione dei vari dettagli dell'anteriore, salvo che i
far supplementari dovrebbero essere completamente bianchi, visto che
la copertura era "a sacchetto" e li celava del tutto. I fori nello "spazzaneve" anteriore
sono purtroppo in decals, così come in decals sono i ganci fermacofano.

Molto belli i cerchi Minilite, della giusta larghezza,
valorizzati da pneumatici giusti e di eccellente fattura.

Le decals che riproducono la fascia verde sono molto fragili e su
alcuni esemplari, al livello del passaruota, necessitano di essere
riprese e "rincalzate" con l'aiuto di un buon ammorbidente. Eventuali ritocchi possono essere
fatti direttamente col colore Humbrol n.2, il classico verde.

Ancora un particolare sui Minilite, in plastica ma molto ben fatti. Le cornici dei vetri
sono eseguitecon grande precisione e i cristalli, sebbene del tipo in plastica
tradizionale, calzano perfettamente nella carrozzeria.

Anche i fermacofani posteriori con ottenuti in decal; ottimi, come su
tutta la produzione Troféu, i gruppi ottici, in plastica colorata. Preciso anche
lo spoiler riportato, anch'esso in plastica.

Convincente la pulizia di montaggio, così come quasi esente da pecche la verniciatura.
A differenza di molte, troppe produzioni cinesi, si può essere sicuri che
i Troféu non faranno scherzi strani negli anni. Esemplari di quasi due decenni conservano ancora
tutta la loro brillantezza e il loro "smalto".

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