Ecco una piccola gallery di alcune interessanti Opel degli anni settanta, realizzate (anche in collaborazione con Autodrome) da J. Renardy, di cui il blog si era già occupato nei mesi scorsi con una lunga intervista in due parti, di cui vi ripropongo i link:
http://grandiepiccoleauto.blogspot.it/2012/04/intervista-con-jurgen-renardy-parte-i.html
http://grandiepiccoleauto.blogspot.it/2012/04/intervista-con-renardy-parte-ii.html
I soggetti sono interessanti, anche perchè poco considerati dai produttori, si può discutere su qualche dettaglio, su l opel coupè, ci avevo fatto un pensierino anche io, visto che avevo trovato la documentazione.
RispondiEliminaluigi
Che basi usa? Scala43, forse, o trasformazioni personali?
RispondiEliminaHo visto modelli analoghi sul sito olandese di Autodrome.net, sono produzioni sue?
Come direbbe Natalino Balasso, una produzione "di nicchia"!
Sono per lo più produzioni Autodrome oppure cloni in resina di modelli Provence Moulage. Alcuni modelli sono in metallo bianco (Autodrome) come le due Kadett. Al momento Renardy mi sta facendo una serie di queste Opel, essendo io appassionato di vetture turismo competizione degli anni settanta.
RispondiElimina...la Commodore Type-B bianca con le strisce celesti è uno Schuco modificato.
RispondiEliminaIn realtà non ci sono cloni di PM ma piuttosto copie in resina di altri diecast.
RispondiEliminaCiao David,ho acquistato da poco una Commodore v8 jumbo di Autodrome factory built che a me piace tanto,come giudichi l'assemblaggio che mi pare piuttosto semplice? Ti ringrazio per la risposta Guido (rainbow64)
RispondiEliminaMah, guarda, Guido, l'assemblaggio forse è un po' "d'annata" ma - come si suol dire- ha il suo perché!
RispondiEliminaComunque roba da pervertiti, neanche tanto raffinati: non parlo dei modelli, quanto delle vetture originali: una Kadett berlina in assetto racing è come una badessa settantenne che sfila al Crazy Horse: potrà anche piacere, ma lo spettacolo vero è fatto in modo diverso! (parlo per esperienza personale, ebbi una Kadett 1200 come auto personale a metà anni Settanta...)
RispondiEliminaBeh, Casper, c'era, se non lo sai, un certo Helmut Mander che nei primi '70 con una Kadett così, alleggerita al limite di fiche, era pressoché imbattibile nelle cronoscalate in (Mittel)Europa.
EliminaMarco
Della vettura di Mander devo aver pubblicato la foto in qualche parte del blog (verde con decorazione psichedelica, caratteristica dell'epoca).
EliminaE' proprio così, Casper, roba da pervertiti, ma proprio per la sua particolarità attira così tanto. In Germania c'è una vera e propria venerazione per questo tipo di auto, basta andare a vedere la Egon's 500Km, la gara per le Youngtimer che precede il venerdì la 24 Ore del Nuerburgring. E io,poi, ricordo di quando in Svizzera giocavo con le cartine "Quintett", dove oltre alle Gruppo 5 e alle Gruppo 6 c'era anche questa roba che io adoravo. Pensa che c'era anche una Lada Gruppo 2!
RispondiEliminaLada Gruppo 2... tra un po' a noi due ci arrestano... :-)
RispondiEliminaA proposito di perversioni che ne dite di una bella Trabant gr.2 sponsor Jagermeister (si scrive cosi'?)Guido
Eliminaheheheh... il gioco era "Quartett", non "Quintett", nella serie Heisse Oefen. Erano cartine fatte molto bene, con foto a colori sulle quali almeno una generazione di ragazzi di lingua tedesca ha formato le proprie competenze di base in materia automobilistica. E anche su questo c'è da riflettere, perché mentre da noi c'erano già solo la Ferrari e la F.1, in Germania, in Svizzera, ma anche in Lussemburgo, in Alsazia o in Olanda i ragazzini conoscevano la BMW M1 Gr.5, la Porsche 934 o la BMW 320 Gr.5. Sembra una banalità ma è l'indice di molte cose.
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