06 luglio 2019

La notte brava parte 2: Porsche RS Spyder 12 ore Sebring 2008 di Spark

In occasione dell'uscita del modello Spark 1:43, abbiamo rievocato nel thread precedente la vittoria della Porsche RS Spyder alla 12 Ore di Sebring 2008, Passiamo al modello. Come al solito la resina è il materiale prescelto. Ancora una volta mi pare che Spark dia il meglio di sé nelle vetture moderne, che sono meno soggette a soffrire di alcuni difetti cronici di questi modelli, vale a dire le decals stampate a grappoli in un solo film, ruote plasticose e qualche altro vezzo che non ci si decide a risolvere, fondamentalmente perché Spark non ha concorrenza e pensa (a ragione?) che nessuno più le darà noia a questi livelli. La vettura vincitrice a Sebring esce nella serie speciale della 12 Ore, col numero di catalogo 43SE08. Quasi contemporaneamente Spark ha commercializzato anche la vettura del 2007, campione dell'American Le Mans Series con Dumas e Bernhard (catalogo S4185). Non c'è praticamente differenza fra una versione e l'altra, ma scegliamo per questa gallery la vettura di Sebring 2008. La RS Spyder di Spark l'avevamo già vista in altre versioni. Il modello è verniciato perfettamente e la posa decals è esente da qualsiasi critica. Straordinaria la finezza degli stampi, nella migliore tradizione di Starter e Provence Moulage. I cerchi in questo caso possono tranquillamente permettersi di essere in plastica, vista la verniciature in grigio satinato che non tradisce il materiale d'origine.




Chi ha il modello Minichamps a casa credo possa rendersi conto dei progressi compiuti da Spark in questi ultimi 10-15 anni: non c'è un particolare fuori posto e ormai anche il controllo qualità sembra aver fatto dei passi avanti. Difficile trovare l'esemplare "bacato", cosa che accade (accadeva?) molto più frequentemente sia con i Minichamps sia con gli Spark del passato (diciamo fino a sei-sette anni fa). Colpiscono tante raffinatezze come l'imitazione del carbonio sullo splitter anteriore: delle righine finissime rendono il tutto estremamente realistico. Ottimo l'incollaggio delle varie appendici aerodinamiche sulla carrozzeria. La plastica dello spoiler posteriore, purtroppo, si inarca leggermente verso l'alto, con un effetto non ottimale, ma è questione di poco. Del resto anche sui modelli speciali montati, spesso gli spoiler posteriori tendono a piegarsi o ad inarcarsi inopinatamente: ricordo una serie di kit Marsh Models della Jaguar Gruppo C che erano un'autentica tragedia. Su questi modelli Spark, almeno, le cose incollate resteranno così negli anni senza dare adito a brutte sorprese. Sia detto per inciso, dal punto di vista della tenuta nel tempo, gli Spark sembrano solidi, a parte alcuni casi di reazione fra la gomma e la vernice del cerchio, osservati su vari modelli (Porsche 908/3, Porsche 917 Can-Am, alcune 956/962C, eccetera).





Le cinture di sicurezza sulla RS Spyder sono in fotoincisione e l'abitacolo, seppur prevalentemente nero, lascia ammirare tanti piccoli dettagli, dal volante completo di tutti i suoi tastini e manettini all'estintore, fino alla strumentazione supplementare alla sinistra del pilota. Molto ben fatti e ben applicati i vetri, così come netto è il montaggio delle calotte coprifaro. In coda la dominante nera nasconde in realtà tante griglie, finissime e sistemate con notevole precisione.




Possiamo tranquillamente dire che questa RS Spyder di Spark è un esempio della migliore scuola modellistica odierna. Ripeto che sono pochissimi i montatori che da un kit riuscirebbero a ricavare un modello migliore e più pulito di questo. Sebbene non proponga contenuti rivoluzionari (a parte quelli che stanno alla base della concezione produttiva e distributiva), uno Spark oggi costituisce quasi una scelta obbligata per la media dei collezionisti. Attenzione, non ho detto che ci troviamo di fronte alla miglior soluzione in assoluto; dico solo che se Spark ha conquistato il mercato dei modelli 1:43 (e non solo quelli) una ragione ci sarà.

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