09 aprile 2013

Confronto possibile? Fiat 500 F: Spark contro Brumm


La Fiat 500 è da sempre un soggetto che infiamma le passioni dei modellisti, così come quelle degli appassionati di autostoriche. E negli ultimi anni, l'offerta in scala 1:43 si è moltiplicata, soprattutto con l'arrivo del modello Brumm, offerto in una serie pressoché completa di versioni e di colorazioni. I collezionisti degli anni novanta avevano il Vitesse, modello più che discreto (per l'epoca e non solo), ma l'arrivo del Brumm, storicamente giusto ed economico ha un po' esaurito l'argomento, nonostante gli inserimenti sporadici di altri marchi. Di recente Spark si è affacciata sul tema 500, ed è stata quasi una scelta obbligata, visto che il costruttore franco-cinese aveva a disposizione la scocca utilizzata per realizzare la 695SS nella collezione specifica dedicata all'Abarth (art. S1308). Ovvio, quindi, tentare la sorte con versioni stradali Fiat: è arrivata la 500 L, proposta in un colore arancio (S2693), oltre alla 500 Jolly in tre colorazioni. Alla fine di marzo hanno fatto la loro comparsa due altre varianti, la Nuova 500 del 1957 (S2690) e la 500 F del 1965 (S2692). E' proprio su quest'ultima che ci concentreremo, non solo con una disamina (si spera sufficientemente accurata) del modello, ma anche con un confronto con quella che è considerata la riproduzione attuale di riferimento, la Brumm. Abbiamo scelto per l'occasione la stessa versione riprodotta da Spark per ridurre al minimo le discrepanze, anche se i due costruttori potrebbero avere scelto serie diverse. Come molti sapranno, infatti, della 500 F furono prodotte sei serie, che peraltro non è sempre facile distinguere né è dato sapere con esattezza a quale Spark e Brumm si siano precisamente ispirate. C'è stato spesso un po' di scetticismo sulla capacità di Spark di "azzeccare" modelli stradali italiani, e non a torto: l'argomento è appannaggio dei più competenti specialisti, e districarsi fra le mille pieghe di tante varianti non è mai facile. A questo si aggiunga la classica trappola di esemplari "ibridi" eventualmente utilizzati come riferimento.
E' proponibile un confronto fra un modello da 60 euro (lo Spark) e uno da 20 (il Brumm)? E' un confronto alla pari oppure una battaglia persa in partenza? In questo caso sono convinto che il confronto, sebbene un po'... scenografico (farà audience?) possa alla fine dire qualcosa di costruttivo e rivelare, magari in minima parte, come lavorano due delle più conosciute case del settore dell'1:43, anche se spesso poste agli antipodi del mercato. Però, stavolta, mi è sembrata sufficiente la base comune di una scelta così popolare - la 500 - per mettere in tavola una recensione che vedrà come contraltare l'italianissimo Brumm.
Vi metto anche a disposizione uno specchietto completo delle misure, ben cosciente che non sono mai solo i freddi numeri a "fare" un modello:

Lunghezza: 
1/43: cm 6,91
Spark: cm 6,80
Brumm: cm 6,80

Passo:

1/43: cm 4,28
Spark: cm 4,25
Brumm: cm 4,25

Sbalzo anteriore: 

1/43: cm 1,15
Spark: cm 1,15
Brumm: cm 1,00

Sbalzo posteriore: 

1/43: cm 1,48
Spark: cm 1,40
Brumm: cm 1,35

Larghezza:

1/43: cm 3,01
Spark: cm 3,00
Brumm: cm 2,90

Altezza:

1/43: cm 3,10
Spark: cm 3,05
Brumm: cm 3,10

Carreggiata anteriore: 

1/43: cm 2,61
Spark: cm 2,50
Brumm: cm 2,50

Carreggiata posteriore: 

1/43: cm 2,64
Spark: cm 2,50
Brumm: cm 2,50

La parola alle immagini e alle loro didascalie.
Spark fino a questo momento ha proposto le sue Fiat 500 in un colore solo per ciascuna versione. La 500 F  esce nel classico blu scuro Fiat 456. La confezione è quella conosciuta. 
La Fiat 500 F di Brumm; il modello disponibile per il nostro confronto è in beige sabbia Fiat 583 con interni rossi e avorio. Il beige sabbia dovrebbe essere un colore limitato alle prime quattro serie (dal marzo 1965 all'agosto 1968) e secondo la documentazione di cui sono in possesso, l'abbinamento con i sedili rosso/avorio non sarebbe esatto (la selleria dovrebbe essere beige/avorio per le prime tre serie e beige (tessuto) o nero/beige (finta pelle) per la quarta, ma come al solito non è escluso che qualche eccezione possa essere stata fatta. Specialisti della 500, fatevi sentire. 

A parte le perplessità legate all'abbinamento dei colori di questo specifico esemplare, la 500 della Brumm è ormai quella che hanno "negli occhi" praticamente tutti i collezionisti. Con i suoi pregi e i suoi difetti, certo: modello economico, magari anche facilmente elaborabile, con tutti i suoi particolari dignitosi se non buoni, una linea convincente, ma - ahinoi - un livello di montaggio non sempre accettabile e soprattutto troppi segni di fusione sulla scocca (specie al posteriore, ben visibili anche su questo modello, nonostante il colore chiaro nella foto). 

Un modello più che onesto, nonostante le critiche. 

Visto sotto tutte le angolature, il modello Brumm resta piuttosto convincente. 

La silhouette "c'è". A mio parere il posteriore è leggermente troppo spiovente ma potrebbe trattarsi di un'impressione. In ogni caso è sullo Spark che dovremo concentrare la nostra attenzione, utilizzando il Brumm come elemento "di supporto". 

Eccolo, lo Spark, proposto in blu scuro con interni rossi/avorio. Dalla combinazione dei colori carrozzeria / interni dovrebbe trattarsi di una delle prime tre serie, e la colorazione rosso/avorio è una delle tre in finta pelle (le altre due erano beige/avorio e azzurro/avorio). 

Resina, ovviamente, contro la zamac del Brumm. Fra i punti di forza dello Spark una bella fanaleria posteriore con plastica traslucida. La scritta posteriore "nuova 500" è in decal. La targa ha i font giusti, ma manca la stella della Repubblica; questo numero così basso corrisponde ad un'immatricolazione del 1951-1952...

Confronto diretto: la targa del Brumm, che corrisponde ad un'immatricolazione del 1966-67, non avrà dei font correttissimi, ma sull'anteriore rispetta la giusta collocazione della sigla della provincia, dopo il numero, a differenza dello Spark. Per la sua categoria economica, il Brumm, ha dei tergi in plastica, mentre lo Spark li ha in fotoincisione, ma davvero poco realistici: troppo lunghe sia la bacchetta sia la spazzola. Mi paiono decisamente grandi le frecce sotto i fari anteriori dello Spark. I fari principali sullo Spark sono molto realistici, con ghiera cromata e superficie vetrata provvista di rigature. La collocazione di questo modello in una fascia superiore di prezzo rispetto al Brumm dà diritto ad alcune finezze in più. 

Lo specchietto retrovisore esterno è una caratteristica che conferisce allo Spark un aspetto un po' troppo... esotico. All'epoca, gli specchietti esterni o li avevano le Ferrari o se li facevano montare gli smanettoni sulla Fiat 850 Sport, rigorosamente provvista di paperelle adesive sul posteriore. 

Molte le differenze che saltano all'occhio, ma nel complesso il Brumm pare più corretto ed equilibrato. Il paraurti posteriore, sulla Spark, disegna un arco troppo accentuato, mentre quello del Brumm, giustamente, si appiattisce in corrispondenza col centro della vettura. La larghezza delle gomme dello Spark è decisamente fuori misura, più degna di un'Abarth Gruppo 2 che di una 500 stradale. Sullo Spark, l'assenza della riproduzione di qualsiasi elemento meccanico, a parte il tubo di scarico e un accenno di elementi della sospensione, contribuiscono a rendere la vista posteriore assai poco convincente. 

Non mi risulta che su queste versioni fosse presente la lunetta del divano posteriore in avorio. Licenza poetica di Spark?

La verniciatura è uniforme e ben eseguita. Le varie cornici dei vetri sono in fotoincisione e tutto l'insieme è ben assemblato. 

Una vista del postriore, con il portaluce della targa ben modellato ma forse un po' grande. Da questa inquadratura si può notare l'andamento non del tutto corretto del paraurti posteriore. 

Il modello si smonta benissimo; è tenuto insieme da due viti e non ci sono elementi incollati, tranne il divano posteriore, che resta incastrato nella scocca. Notare la pedaliera fotoincisa. 

Sul colore blu scuro risaltano molto bene tutte le cromature. 

Bella e fine la riproduzione del volante col suo satellite. Lo specchietto interno ha la parte riflettente. Non è visibile in queste foto, ma è davvero perfetta la decal che riproduce il quadro strumenti.  

Gli elementi del pannello portiera non sono riportati, ma fanno tutt'uno con lo stampo. 

Ecco la vista che tradisce il difetto maggiore nella linea dello Spark: tutto l'anteriore troppo basso e schiacciato. La vettura è fin troppo filante!

Confronto di coda. Per inciso, gli pneumatici del Brumm, oltre ad avere la larghezza e la spalla corretta (assai più dello Spark), sono privi di quelle eccessive scolpiture che fanno tanto Looksmart...

Un dettaglio che rivela il cerchio dello Spark; non è un capolavoro e manca di definizione. 

...tutto sommato è meglio quello del Brumm. 
Lo Spark manca completamente di una riproduzione, per quanto sommaria, della meccanica posteriore. Qualcosa in più si poteva fare. I due "bottoni" accanto alle ruote dovrebbero dare l'impressione degli elementi delle sospensioni?

6 commenti:

  1. Bella comparativa. Io avrei messo nel confronto anche lo starline, anche se non so se l'abbiano fatto nella versione "nuova". Guardando però solo alla carrozzeria, come forme assomilgia più allo spark, con il muso troppo schiacciato, ma la coda più convincente.
    Tutte mancano di quella che è una delle caratteristiche della 500: il gran camber positivo al posteriore.
    Volendo fare il modellino della mia, come base di partenza, tra Brumm e Starline ho scelto la seconda. La coda del brumm proprio non mi convince, anche se adesso sono andato in garage con lo starline in mano a confrontarlo e... convince poco anche lui.

    Solo perchè sono scassapalle e perchè quando ci sono dei numeri... mi devono tornare i conti...
    C'è qualcosa di cannato nelle misure in lunghezza della Brumm. La somma dei parziali non fa la lunghezza totale.

    Luca

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    1. E' normale che ci siano delle tolleranze nella misurazione di +/- cm 0,01/0,02, dovute anche all'asse del modello che gira e che non è mai perfettamente centrato. Quello che si nota da queste misurazioni - comunque sempre un po' empiriche - è la corrispondenza dei due modelli, che pure sono così... diversi! Certo, sarebbe interessante introdurre uno Starline nel confronto, ma a questo punto butterei nella mischia anche il vecchio Vitesse che penso si difenderebbe bene.

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  2. In giro ci sono anche Minichamps ed Ebbro, ma ho l'impressione che si tratti di edizioni molto simili o addirittura prodotte dalla stessa Spark (per questioni distributive sul mercato tedesco o giapponese, in base a una fedeltà al marchio? boh...)
    Non parliamo delle clonazioni cinesi ex collezione da edicola, sia nella declinazione F che in quella D (portiere suicide): in rapporto qualità/prezzo Brumm vince alla grande, ma non mi stupisce. I modellisti cinesi non hanno "negli occhi" i volumi e le misure dell'auto che è stata la più diffusa in Italia, per non parlare dei dettagli che fanno la differenza, storica e non.
    Certo, in un mondo perfetto una scocca Brumm senza sbavi, giunzioni, macchie di colla sarebbe vincente in assoluto. Va anche detto che, data la facilità di assemblaggio e smontaggio, un eterno scontento se la compra, la smonta e la rifinisce come crede senza problemi.

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  3. Credo sia una cosa detta o chiesta migliaia di volte: perchè Brumm non li vende anche smontati? Anche allo stesso prezzo dei montati.

    Però non è questo il caso in cui il "brummkit" sarebbe gradito e vorrei tornare al confronto della forma delle carrozzerie tra brumm e spark (che sembra uguale allo starline, che costa circa come il brumm e sulla baia costa meno di un edicoloso).
    In particolare, la foto con la vista dal posteriore dei due modelli affiancati. Tralasciando la larghezza ridicola delle gomme spark e la rachiticità della targa brumm, che sono cose facilmente sistemabili, guardiamo solo le forme pensando che: "tanto la devo sverniciare e rifare".
    L'apertura del vetro spark è tonteggiante e segue l'andamento della griglia e di tutto quello che la circonda, quella brumm è troppo squadrata. Il tetto spark è tondeggiante come quello vero, quello brumm è piatto come se ci avessero caricato su un armadio. Il profilo delle fiancate Spark è armonioso, grassoccio, come quello vero mentre il brumm è quasi una caricatura, un'esasperazione delle forme. Oltre al fatto che, ai lati del cofano, le bombature hanno un andamento verso il basso che nella realtà non c'è e conferisce al posteriore un'aria "triste".
    Non fa parte della crrrozzeria, ma la luce targa spark è molto bella (se fosse una "L" sarebbe perfetta, non so se la "nuova" ce l'avesse più piccola).

    Insomma, lo spark, se si volesse smontare e rifare nel proprio colore, non avrebbe bisogno di modifiche (parlo del posteriore) il brumm sarebbe senza possibilità di recupero.
    Nello Spark vedo la macchina che vedo tutti i giorni in garage (ormai sono 41 anni! Se penso che quando ne aveva 10 mi sembrava un vecchio rottame...) nel brumm, riconosco che è una riproduzione di 500, ma niente di più e sicuramente non un punto di arrivo.

    Apprezzo molto alcuni modelli brumm (dopo essere stati sverniciati), ma non è questo il caso.

    Luca

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  4. Bisogna anche dire che la resina è più facile da rifinire,mentre lo zamak è un po' più complicato, anche se sono d'accordo con Luca che la 500 della Brumm non è uno dei modelli più riusciti della Casa...
    Riccardo

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  5. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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